Delivrance significa Liberazione ...
Voici venu le temps de délivrance
Loin de nous toute idée de vengeance
Nous garderons notre amitié avec le peuple de France
Mais nous abattrons les murailles honteuses
qui nous empêchent de regarder la mer
Les miradors qui nous interdisent nos plus proches frères
de Galles, d'Ecosse, d'Irlande
Et nous, dont le nom est connu des goëlands et des cormorans,
fut banni de tous les langages humains,
de toutes les bibliothèques, de toutes les cartes terrestres
Nous ouvrirons nos cœurs
de paysans et de marins-pêcheurs à tous les peuples
de la planète Terre
Et nous offrirons nos yeux au Monde
Est-ce prétentieux de nous croire égaux ?
Est-ce trop demander que de vouloir vivre ?
Nous ferons tomber la pluie sur le monde meurtri
Et nettoyer le sang graisseux dont se nourrissent
les soi-disant puissants
Et donner à boire aux assoiffés de justice
Et les feuilles repousseront de Bretagne en Espagne
du Mali au Chili, d'Indochine en Palestine
Bretagne, centre du monde habité, tu seras un
refuge pour les oiseaux chassés pétrolés
Pour les femmes torturées en prison
Pour les vieillards bombardés
Celtie, au croisement des peuples du Nord
Et du Sud, aux confins du vieux monde et
du nouveau monde, aux frontières de la terre
et de la mer, à la limite du monde visible
et du monde invisible...
Soundtrack: Alan Stivell - Live en Dulenn - Delivrance
Free-wheeling space for Hipsters, Hippies and FlowerPower sons. Music, art, style and thoughts of an old, but always live, way of life.
Saturday, May 17, 2014
Wednesday, May 14, 2014
Gli uomini, bisogna guardarli dall'alto
"Gli uomini, bisogna guardarli dall'alto"
Jean Paul Sartre - Il Muro - 1940
Questo significa che per giudicare non bisogna essere coinvolti.
Non bisogna stare nella mischia.
Bisogna staccarsi, guadagnare la giusta distanza
che permette di sedare l'emozione
per affinare la sensibilità e la percezione.
Soundtrack: Les Ciseaux d'Anastasie - Prudence
Solo così si può avere un giudizio realistico.
Sgomitare nel mezzo non aiuta a capire.
Eppure, spesso il coinvolgimento apre gli orizzonti.
Cosa diremmo se non ci fosse qualcuno che amiamo
e che condivide i destini e le sorti deli immigrati clandestini?
Saremmo chiusi nelle nostre torri eburnee,
pronti a difendere noi contro gli altri,
senza capire che non esiste uno e l'altro
bensì solamente un "tutti noi".
Un modo di mentire a noi stessi e alla realtà vera.
Un eritreo, un somalo che si indebita
e rischia la vita per fuggire dalla sua realtà
non può essere considerato solo "un clandestino".
Eppure non lo si capisce se non si è dentro, a sgomitare.
Nella massa.
Quindi? Cosa è giusto?
Lontananza o vicinanza?
Asettico isolamento o sudata vicinanza?
Penso, l'uno e l'altro,
ma non nel senso di un equilibrio.
Bensì nella logica di considerare
questo e quello contemporaneamente,
rifuggendo logiche di comune senso della logica
e penetrando nel contesto del distinguo
dove una persona è diversa dalle altre.
Dove è giusto non generalizzare
ma fare di ciascun caso, un caso a parte.
In fondo, non siamo tutti galantuomini
ma neppure tutti delinquesti.
E questo, guardando solo dall'alto, non lo si può capire.
Soundtrack: Juliette Greco-Les feuilles mortes
Soundtrack: Eric Clapton -Autumn Leaves
Jean Paul Sartre - Il Muro - 1940
Questo significa che per giudicare non bisogna essere coinvolti.
Non bisogna stare nella mischia.
Bisogna staccarsi, guadagnare la giusta distanza
che permette di sedare l'emozione
per affinare la sensibilità e la percezione.
Soundtrack: Les Ciseaux d'Anastasie - Prudence
![]() |
À bout de souffle - Jean-Luc Godard - 1960 |
Sgomitare nel mezzo non aiuta a capire.
Eppure, spesso il coinvolgimento apre gli orizzonti.
Cosa diremmo se non ci fosse qualcuno che amiamo
e che condivide i destini e le sorti deli immigrati clandestini?
Saremmo chiusi nelle nostre torri eburnee,
pronti a difendere noi contro gli altri,
senza capire che non esiste uno e l'altro
bensì solamente un "tutti noi".
Un modo di mentire a noi stessi e alla realtà vera.
![]() |
Les Quatre cents coups - François Truffault (1959) |
e rischia la vita per fuggire dalla sua realtà
non può essere considerato solo "un clandestino".
Eppure non lo si capisce se non si è dentro, a sgomitare.
Nella massa.
Quindi? Cosa è giusto?
Lontananza o vicinanza?
Asettico isolamento o sudata vicinanza?
Penso, l'uno e l'altro,
ma non nel senso di un equilibrio.
Bensì nella logica di considerare
questo e quello contemporaneamente,
rifuggendo logiche di comune senso della logica
e penetrando nel contesto del distinguo
dove una persona è diversa dalle altre.
Dove è giusto non generalizzare
ma fare di ciascun caso, un caso a parte.
In fondo, non siamo tutti galantuomini
ma neppure tutti delinquesti.
E questo, guardando solo dall'alto, non lo si può capire.
Soundtrack: Juliette Greco-Les feuilles mortes
Soundtrack: Eric Clapton -Autumn Leaves
A million miles away
Grandissimo Rory Gallagher ...
compagno di una vita intera.
Maestro di chitarra e di sincerità ...
You're a million miles away ... in Cork
This hotel bar is full of people,
The piano man is really laying it down,
The old bartender is as high as a steeple,
So why tonight should I wear a frown?
The joint is jumpin' all around me,
And my mood is really not in style,
Right now the blues flock to surround me,
But I'll break out after a while.
Yes I'm a million miles away,
I'm a million miles away,
I'm sailing like a driftwood,
On a windy bay,
On a windy bay.
I'm a million miles away,
I'm a million miles away,
But I'm sailing like a driftwood,
On a windy bay,
On a windy bay.
Why ask how I feel,
Well, how does it look to you?
I fell hook, line and sinker,
Lost my captain and my crew.
I'm standing on the landing,
There's no one there but me,
That's where you'll find me,
Looking out on the deep blue sea.
There's a song on the lips of everybody,
There's a smile all around the room,
There's conversation overflowing,
But I sit here with the blues.
This hotel bar has lost all its people,
The piano man has caught the last bus home,
The old bartender just collapsed in the corner,
Why I'm still here, I just don't know,
I don't know.
I'm a million miles away,
A million miles away,
I'm sailing like a driftwood on a windy bay,
On a windy bay.
I'm a million miles away,
A million miles away,
I'm sailing like a driftwood on a windy bay,
Send me away...
Soundtrack: A million miles away - Rory Gallagher - Irish Tour 1974
Soundtrack: Crest of waves - Rory Gallagher - Live Beat Club Session 1971
compagno di una vita intera.
Maestro di chitarra e di sincerità ...
You're a million miles away ... in Cork
This hotel bar is full of people,
The piano man is really laying it down,
The old bartender is as high as a steeple,
So why tonight should I wear a frown?
The joint is jumpin' all around me,
And my mood is really not in style,
Right now the blues flock to surround me,
But I'll break out after a while.
Yes I'm a million miles away,
I'm a million miles away,
I'm sailing like a driftwood,
On a windy bay,
On a windy bay.
I'm a million miles away,
I'm a million miles away,
But I'm sailing like a driftwood,
On a windy bay,
On a windy bay.
Why ask how I feel,
Well, how does it look to you?
I fell hook, line and sinker,
Lost my captain and my crew.
I'm standing on the landing,
There's no one there but me,
That's where you'll find me,
Looking out on the deep blue sea.
There's a song on the lips of everybody,
There's a smile all around the room,
There's conversation overflowing,
But I sit here with the blues.
This hotel bar has lost all its people,
The piano man has caught the last bus home,
The old bartender just collapsed in the corner,
Why I'm still here, I just don't know,
I don't know.
I'm a million miles away,
A million miles away,
I'm sailing like a driftwood on a windy bay,
On a windy bay.
I'm a million miles away,
A million miles away,
I'm sailing like a driftwood on a windy bay,
Send me away...
Soundtrack: A million miles away - Rory Gallagher - Irish Tour 1974
Soundtrack: Crest of waves - Rory Gallagher - Live Beat Club Session 1971
Tuesday, May 13, 2014
Ontogenesi
Ricostruire la propria essenza
dalla nascita al momento che si decide.
Quanto è possibile
definire il filo conduttore?
Siamo sempre stati noi?
Abbiamo sempre mantenuto una traccia comune?
Oppure ci siamo sbandati da una parte all'altra,
seguendo la forza delle contingenze?
Penso che sia utile riflettere sui nostri passi
per considerare quanto siamo stati e siamo ancora noi stessi.
Per scoprire quanto eravamo già presenti in embrione,
ancorchè non avessimo ancora la forza di esprimerci.
Uomini in albore,
prematuri in tutto,
eppure già così riconoscibili
fin dai primi passi.
Si tratta, in fondo, di un gioco.
Il gioco dell'immaginare come saranno
i bambini che ci circondano.
L'uno taciturno e schivo, l'altro aperto e solare.
A chi arriderà la fortuna?
A chi la vita schiuderà i propri favorei?
Ed a chi invece riserverà solo fatiche
e farà conoscere solitudine e tristezza?
Li abbiamo di fronte.
Compagni di giochi, ora
e lontani anni luce nel futuro,
separati dal caso.
Si, perché è il caso a decidere.
Molto più spesso della nostra volontà.
Ma solo se ci affideremo alle contingenze
e non sapremo mostrare la forza delle nostre idee.
Solo in questo modo
il mondo si adeguerà a noi.
protagonisti di ogni momento,
nel ruolo di chi decide e non di chi subisce.
Soundtrack: Thin Lizzy - Dancing in the moonlight - 1977
dalla nascita al momento che si decide.
Quanto è possibile
definire il filo conduttore?
Siamo sempre stati noi?
Abbiamo sempre mantenuto una traccia comune?
Oppure ci siamo sbandati da una parte all'altra,
seguendo la forza delle contingenze?
Penso che sia utile riflettere sui nostri passi
per considerare quanto siamo stati e siamo ancora noi stessi.
Per scoprire quanto eravamo già presenti in embrione,
ancorchè non avessimo ancora la forza di esprimerci.
Uomini in albore,
prematuri in tutto,
eppure già così riconoscibili
fin dai primi passi.
Si tratta, in fondo, di un gioco.
Il gioco dell'immaginare come saranno
i bambini che ci circondano.
L'uno taciturno e schivo, l'altro aperto e solare.
A chi arriderà la fortuna?
A chi la vita schiuderà i propri favorei?
Ed a chi invece riserverà solo fatiche
e farà conoscere solitudine e tristezza?
Li abbiamo di fronte.
Compagni di giochi, ora
e lontani anni luce nel futuro,
separati dal caso.
Si, perché è il caso a decidere.
Molto più spesso della nostra volontà.
Ma solo se ci affideremo alle contingenze
e non sapremo mostrare la forza delle nostre idee.
Solo in questo modo
il mondo si adeguerà a noi.
protagonisti di ogni momento,
nel ruolo di chi decide e non di chi subisce.
Soundtrack: Thin Lizzy - Dancing in the moonlight - 1977
Empty rooms - Un tributo
Poche cose ti rimangono addosso per una vita,
una musica è anche probabile.
Ogni volta che la riascolti,
ti rinnova l'emozione della prima volta.
"Empty rooms" fa parte di queste cose ...
Non è solo musica ma è anche struggente voce
di una chitarra guidata da mani e da un cuore
che si è spezzato prematuramente
ma che continua a battere in queste note:
Gary Moore.
"Loneliness is your only friend.
A broken heart that just won't mend
is the price you pay.
It's hard to take when love grows old.
The days are long and the nights turn cold
when it fades away.
You hope that she will change her mind,
but the days drift on and on.
You'll never know the reason why she's gone.
You see her face in every crowd.
You hear her voice, but you're still proud,
so you turn away.
You tell yourself that you'll be strong.
But your heart tells you,
this time you're wrong.
You hope that she will change her mind,
but the days drift on and on.
You'll never know the reason why she's gone.
Empty rooms,
where we learn to live without love.
Empty rooms,
where we learn to live without love.
Empty rooms,
where we learn to live without love.
Empty rooms,
where we learn to live without love.
Empty rooms,
where we learn to live without love.
Empty rooms,
where we learn to live without love.
Empty rooms,
where we learn to live without love.
All alone in an empty room.
Lonliness is your only friend, hooh.
Oh, she's gone and you're at the end."
Soundtrack: Empty rooms - Gary Moore - Live in Stockholm 1987
Soundtrack: Parisienne Walkways - Gary Moore - Montreaux 2010
una musica è anche probabile.
Ogni volta che la riascolti,
ti rinnova l'emozione della prima volta.
"Empty rooms" fa parte di queste cose ...
Non è solo musica ma è anche struggente voce
di una chitarra guidata da mani e da un cuore
che si è spezzato prematuramente
ma che continua a battere in queste note:
Gary Moore.
"Loneliness is your only friend.
A broken heart that just won't mend
is the price you pay.
It's hard to take when love grows old.
The days are long and the nights turn cold
when it fades away.
You hope that she will change her mind,
but the days drift on and on.
You'll never know the reason why she's gone.
You see her face in every crowd.
You hear her voice, but you're still proud,
so you turn away.
You tell yourself that you'll be strong.
But your heart tells you,
this time you're wrong.
You hope that she will change her mind,
but the days drift on and on.
You'll never know the reason why she's gone.
Empty rooms,
where we learn to live without love.
Empty rooms,
where we learn to live without love.
Empty rooms,
where we learn to live without love.
Empty rooms,
where we learn to live without love.
Empty rooms,
where we learn to live without love.
Empty rooms,
where we learn to live without love.
Empty rooms,
where we learn to live without love.
All alone in an empty room.
Lonliness is your only friend, hooh.
Oh, she's gone and you're at the end."
Soundtrack: Empty rooms - Gary Moore - Live in Stockholm 1987
Soundtrack: Parisienne Walkways - Gary Moore - Montreaux 2010
Monday, May 12, 2014
Voglio i piedi impolverati di terra come i monaci
Umiltà e morigeratezza di costumi,
come risposta al desiderio continuo,
all'ansia di essere per sè
e per gli altri.
Non è rinuncia.
E' coerenza con il proprio credo
dove l'importanza voene attribuita
solo a ciò che ha reale valore.
Come un monaco
non voglio calze né scarpe.
Voglio che i miei piedi conoscano
la polvere della terra.
Voglio che le mie vesti
dipendano solo dalla necessità
di essere coperti
e da null'altro.
Un animale non si preoccupa
del colore della propria livrea.
E' sufficiente che copra e
faccia il suo compito bene.
Non voglio altro.
Non voglio desiderare altro.
Vivere per la gloria dello spirito.
Per la gloria di Dio.
Nella contemplazione del mondo,
servendo gli altri,
dove gli altri sono il tutto.
Uomini, animali, insetti e cose.
Nella gioia del lavoro utile.
Non di quello superfluo.
Non di quello legato al desiderare cose.
Nella gioia del servire Dio e il mondo.
Solo così potrò essere me stesso.
In una gioia continua di servire
chiunque abbia bisogno
e qualsiasi essere o cosa chieda rispetto.
Soundtrack: Boyce Avenue and Fifth Harmony cover "When I Was Your Man"
come risposta al desiderio continuo,
all'ansia di essere per sè
e per gli altri.
Non è rinuncia.
E' coerenza con il proprio credo
dove l'importanza voene attribuita
solo a ciò che ha reale valore.
Come un monaco
non voglio calze né scarpe.
Voglio che i miei piedi conoscano
la polvere della terra.
Voglio che le mie vesti
dipendano solo dalla necessità
di essere coperti
e da null'altro.
Un animale non si preoccupa
del colore della propria livrea.
E' sufficiente che copra e
faccia il suo compito bene.
Non voglio altro.
Non voglio desiderare altro.
Vivere per la gloria dello spirito.
Per la gloria di Dio.
Nella contemplazione del mondo,
servendo gli altri,
dove gli altri sono il tutto.
Uomini, animali, insetti e cose.
Nella gioia del lavoro utile.
Non di quello superfluo.
Non di quello legato al desiderare cose.
Nella gioia del servire Dio e il mondo.
Solo così potrò essere me stesso.
In una gioia continua di servire
chiunque abbia bisogno
e qualsiasi essere o cosa chieda rispetto.
Soundtrack: Boyce Avenue and Fifth Harmony cover "When I Was Your Man"
Richard II o del desiderio dell'uomo
nor I, nor any man, that but man is,
with nothing shall be pleas'd, till he be eas'd
with neing nothing."
"Ma qualunque cosa io sia,
nè io, ne alcun uomo, che solo uomo sia,
sarà mai da nulla appagato,
finché non sarà placato con l'essere niente."
William Shekespeare - Richard II
Soundtrack: Amazing Blondel - Fantasia Lyndum
Thursday, May 8, 2014
Cathédral de Noyon
Esistono edifici
che pongono in uno stato
di affranta oppressione
tanta è la bellezza,
tanto grandiosa è la sensazione
di maestosità, di possenza
e di mistero.
Pochi come la Cattedrale di Noyon.
Gioiello di secoli lontani,
di sensibilità, di fantastico,
e di continue allusioni,
e di allegorie e mistero.
"Dimmi, o luna: a che vale
al pastor la sua vita,
la vostra vita a voi? dimmi: ove tende
questo vagar mio breve,
il tuo corso immortale?"
Giacomo Leopardi - Canto notturno di un pastore errante dell'Asia
Soundratck: Ozric Tentacles Sunrise Festival
che pongono in uno stato
di affranta oppressione
tanta è la bellezza,
tanto grandiosa è la sensazione
di maestosità, di possenza
e di mistero.
Pochi come la Cattedrale di Noyon.
Gioiello di secoli lontani,
di sensibilità, di fantastico,
e di continue allusioni,
e di allegorie e mistero.
"Dimmi, o luna: a che vale
al pastor la sua vita,
la vostra vita a voi? dimmi: ove tende
questo vagar mio breve,
il tuo corso immortale?"
Giacomo Leopardi - Canto notturno di un pastore errante dell'Asia
Soundratck: Ozric Tentacles Sunrise Festival
Esame attitudinale
"Non bocciare"
"Al tornitore non si permette di consegnare solo i pezzi che son riusciti. Altrimenti non farebbe nulla per farli riuscire tutti. Voi invece sapete di potere scartare i pezzi a vostro piacimento. Perciò vi contentate di controllare quello che riesce da sè per cause estranee alla scuola ."
"Le attitudini"
Non vi potete più trincerare dietro la teoria razzista delle attitudini. Tutti i ragazzi sono adatti a fare la terza media e tutti sono adatti a tutte le materie. E' comodo dire a un ragazzo: "Per questa materia non ci sei tagliato." Il ragazzo accetta perché è pigro come il maestro. Ma capisce che il maestro non lo stim Eguale. E' diseducativo dire a un altro "Per questa materia non sei tagliato," Se ha passione per una materia bisogna proibirgli di studiarla. Dargli di limitato o squilibrato.C'è tanto tempo dopo per chiudersi nelle specializzazioni"
Questo testo fa parte i un libro del 1967, Lettera a una professoressa, della Scuola di Barbiana.
Video: La scuola di Barbiana - Don Lorenzo Milani
Sono trascorsi tantissimi anni, eppure, riforma dopo riforma, siamo giunti allo stesso punto, salvo il fatto di avere posto lo stesso ostacolo, il veto esterno, non più al termine della quinta elementare, bensì a quello della terza media e poi alla fine del liceo.
Se penso a quanto sarei stato obbligato dopo la maturità, passata con un 38/60 per motivi politici (oltre il 70% della classe finì con lo stesso voto per avere contestato il professore di filosofia che da anni truffava lo stato per rimanere a casa il secondo e terzo trimestre scolastico ... per occuparsi di Italia Nostra). Penso all'impossibilità di potere accedere alla Facoltà di Medicina da cui mi sarei laureato con 110/110 lode + premio di studio. Penso alla passione che metto ogni giorno nel mio lavoro.
Eppure, non avrei potuto accedere a quella Facoltà se vi fossero state, all'epoca, gli sbarramenti che esistono oggi. Un oggi, in cui non importa se sei "tagliato" per una professione ma conta invece solo un populistico inno al numero chiuso quale premessa fondamentale per assicurare qualità. Nello sport per avere un campione si passa attraverso la selezione (una selezione altamente specifica e operate nel tempo) di migliaia e migliaia di atleti. In campo universitario, no. La selezione avviene ancora prima di entrare ... col risultato che entrano più facilmente sempre i soliti. Saranno i migliori? Bah?
Ma la demenza selettiva degli istituti scolastici trova applicazione ancora prima. Alla fine della terza media, quando personaggi fatiscenti (una suora p... , nel caso specifico) sottopongono i bambini-ragazzi ai test attitudinali per poi sentenziare sul loro futuro. Dicevo, nella fattispecie, un ragazzo straniero, analfabeta fino a tre anni prima e con problemi di lingua ancora evidenti, viene valutato come inidoneo a qualsiasi liceo e, viceversa, tagliato per un istituto professionale.
Risultato, nessun liceo pubblico lo accettava e solo l'intervento di genitori in grado di pagare una retta per il liceo privato è riuscito ad iscriverlo all'Artistico. Evidente era stato il desiderio del ragazzo di andare al liceo artistico. E non alla scuola per perito meccanico suggerita.
Come si può negare un desiderio? Un desiderio che riguarda il proprio futuro? Come ci si può nascondere dietro una logica di "programmazione" degli accessi scolastici quando si tratta di esseri in totale evoluzione?
Maturo io? Alla fine del Liceo Classico tutto si sarebbe potuto dire di me, tranne che lo potessi essere. Non avevo idea di cosa fosse l'essere maturi. Oggi, dubito ancora di me, salvo il fatto che penso che la maturità derivi dalla somma dei propri limiti riconosciuti e delle accondiscendenze verso le altre esistenze. In sintesi, la maturità deriva dalla percezione di ciò che non puoi fare e dalla capacità di comprendere/rispettare il resto del mondo. Ecco, se realmente è così, posso dirmi maturo. Ma solo da poco tempo. Ma se è così non so quanti maturi siano in circolazione tra gli adulti.
Dicevo, dell'essere maturo e dell'esame di maturità che fu, in realtà, puro nozionismo (mi parli, mi parli ... dei moti di Nola ...). Bene, il nostro ragazzo analfabeta, in cinque anni si è portato ad essere promosso al liceo ... E quella persona che lo sottopose all'esame attitudinale? E' sicuramente ancora in giro a fare danno. Validata dalla somma delle riforme scolastiche che hanno condotto la scuola ad un'epoca pre-Barbiana.
Soundtrack: Viva la pappa col pomodoro - Rita Pavone
"Al tornitore non si permette di consegnare solo i pezzi che son riusciti. Altrimenti non farebbe nulla per farli riuscire tutti. Voi invece sapete di potere scartare i pezzi a vostro piacimento. Perciò vi contentate di controllare quello che riesce da sè per cause estranee alla scuola ."
"Le attitudini"
Non vi potete più trincerare dietro la teoria razzista delle attitudini. Tutti i ragazzi sono adatti a fare la terza media e tutti sono adatti a tutte le materie. E' comodo dire a un ragazzo: "Per questa materia non ci sei tagliato." Il ragazzo accetta perché è pigro come il maestro. Ma capisce che il maestro non lo stim Eguale. E' diseducativo dire a un altro "Per questa materia non sei tagliato," Se ha passione per una materia bisogna proibirgli di studiarla. Dargli di limitato o squilibrato.C'è tanto tempo dopo per chiudersi nelle specializzazioni"
Questo testo fa parte i un libro del 1967, Lettera a una professoressa, della Scuola di Barbiana.
Video: La scuola di Barbiana - Don Lorenzo Milani
Sono trascorsi tantissimi anni, eppure, riforma dopo riforma, siamo giunti allo stesso punto, salvo il fatto di avere posto lo stesso ostacolo, il veto esterno, non più al termine della quinta elementare, bensì a quello della terza media e poi alla fine del liceo.

Eppure, non avrei potuto accedere a quella Facoltà se vi fossero state, all'epoca, gli sbarramenti che esistono oggi. Un oggi, in cui non importa se sei "tagliato" per una professione ma conta invece solo un populistico inno al numero chiuso quale premessa fondamentale per assicurare qualità. Nello sport per avere un campione si passa attraverso la selezione (una selezione altamente specifica e operate nel tempo) di migliaia e migliaia di atleti. In campo universitario, no. La selezione avviene ancora prima di entrare ... col risultato che entrano più facilmente sempre i soliti. Saranno i migliori? Bah?
Ma la demenza selettiva degli istituti scolastici trova applicazione ancora prima. Alla fine della terza media, quando personaggi fatiscenti (una suora p... , nel caso specifico) sottopongono i bambini-ragazzi ai test attitudinali per poi sentenziare sul loro futuro. Dicevo, nella fattispecie, un ragazzo straniero, analfabeta fino a tre anni prima e con problemi di lingua ancora evidenti, viene valutato come inidoneo a qualsiasi liceo e, viceversa, tagliato per un istituto professionale.
Risultato, nessun liceo pubblico lo accettava e solo l'intervento di genitori in grado di pagare una retta per il liceo privato è riuscito ad iscriverlo all'Artistico. Evidente era stato il desiderio del ragazzo di andare al liceo artistico. E non alla scuola per perito meccanico suggerita.
Come si può negare un desiderio? Un desiderio che riguarda il proprio futuro? Come ci si può nascondere dietro una logica di "programmazione" degli accessi scolastici quando si tratta di esseri in totale evoluzione?
Maturo io? Alla fine del Liceo Classico tutto si sarebbe potuto dire di me, tranne che lo potessi essere. Non avevo idea di cosa fosse l'essere maturi. Oggi, dubito ancora di me, salvo il fatto che penso che la maturità derivi dalla somma dei propri limiti riconosciuti e delle accondiscendenze verso le altre esistenze. In sintesi, la maturità deriva dalla percezione di ciò che non puoi fare e dalla capacità di comprendere/rispettare il resto del mondo. Ecco, se realmente è così, posso dirmi maturo. Ma solo da poco tempo. Ma se è così non so quanti maturi siano in circolazione tra gli adulti.
Dicevo, dell'essere maturo e dell'esame di maturità che fu, in realtà, puro nozionismo (mi parli, mi parli ... dei moti di Nola ...). Bene, il nostro ragazzo analfabeta, in cinque anni si è portato ad essere promosso al liceo ... E quella persona che lo sottopose all'esame attitudinale? E' sicuramente ancora in giro a fare danno. Validata dalla somma delle riforme scolastiche che hanno condotto la scuola ad un'epoca pre-Barbiana.
Soundtrack: Viva la pappa col pomodoro - Rita Pavone
Wednesday, May 7, 2014
Je Veux
Donnez moi une suite au Ritz, je n'en
veux pas !
Des bijoux de chez CHANEL, je n'en veux pas !
Donnez moi une limousine, j'en ferais quoi ?
Des bijoux de chez CHANEL, je n'en veux pas !
Donnez moi une limousine, j'en ferais quoi ?
papalapapapala
Offrez moi du personnel, j'en ferais
quoi ?
Un manoir a Neufchatel, ce n'est pas pour moi.
Offrez moi la Tour Eiffel, j'en ferais quoi ?
Un manoir a Neufchatel, ce n'est pas pour moi.
Offrez moi la Tour Eiffel, j'en ferais quoi ?
papalapapapala
Je
Veux d'l'amour, d'la joie, de la bonne humeur, ce n'est pas votre argent qui
f'ra mon bonheur, moi j'veux crever la main sur le coeur
allons
ensemble, découvrir ma liberté, oubliez donc tous vos clichés, bienvenue dans
ma réalité.
J'en ai marre de vos bonnes manières, c'est trop pour moi !
Moi je mange avec les mains et j'suis comme ça !
J'parle fort et je suis franche, excusez moi !
J'en ai marre de vos bonnes manières, c'est trop pour moi !
Moi je mange avec les mains et j'suis comme ça !
J'parle fort et je suis franche, excusez moi !
Finie l'hypocrisie moi j'me casse de là
!
J'en ai marre des langues de bois !
Regardez moi, toute manière j'vous en veux pas et j'suis comme çaaaaaaa (j'suis comme çaaa)
J'en ai marre des langues de bois !
Regardez moi, toute manière j'vous en veux pas et j'suis comme çaaaaaaa (j'suis comme çaaa)
papalapapapala
Je Veux d'l'amour, d'la joie, de la bonne humeur, ce n'est pas votre argent qui f'ra mon bonheur, moi j'veux crever la main sur le coeur
Je Veux d'l'amour, d'la joie, de la bonne humeur, ce n'est pas votre argent qui f'ra mon bonheur, moi j'veux crever la main sur le coeur
allons
ensemble, découvrir ma liberté, oubliez donc tous vos clichés, bienvenue dans
ma réalité.
Je
Veux d'l'amour, d'la joie, de la bonne humeur, ce n'est pas votre argent qui
f'ra mon bonheur, moi j'veux crever la main sur le coeur
Allons
ensemble découvrir ma liberté, oubliez donc tous vos clichés, bienvenue dans ma
réalité !
Je
Veux d'l'amour, d'la joie, de la bonne humeur, ce n'est pas votre argent qui
f'ra mon bonheur, moi j'veux crever la main sur le coeur
Allons
ensemble découvrir ma liberté, oubliez donc tous vos clichés, bienvenue dans ma
réalité !
Un corpo che si svuota ...
Si nasce paffuti e floridi,
si muore svuotati e flosci.
Durante il vivere ci asciughiamo
anche se ingrassiamo.
Il nostro cervello perde migliaia di cellule al giorno
e inconsciamente di restringe.
La nostra pancia si può ampliare
ma i nostri muscoli avvizziscono.
Dove la pelle era tesa
ora si divide in pieghe
e cade a destra e a sinistra
imponendoci smorfie tristi.
Quando vediamo correre un bambino,
e cadere e rialzarsi, come fosse di gomma
pensiamo che anche la persona più anziana intorno a noi
un tempo era esattamente così, di gomma ieri come di vetro oggi.
Abbiamo però una grande opportunità,
possiamo rimanere di gomma e alzarci dopo ogni caduta
Ma non con il nostro corpo che si svuota
bensì con il nostro pensiero che si arricchisce.
Perchè, giorno dopo giorno,
abbiamo la possibilità di essere sempre più floridi
e colmi di forza e flessibili come un giunco,
pronti a riasollevare quella smorfia della pelle in un sorriso di gioia.
Questo possiamo fare;
basta volerlo, bisogna cercarlo e dobbiamo educarci.
perché il sole splende anche quando è nuvoloso e piove.
Basta pensare che sopra le nuvole i suoi raggi esistono.
E rido di me.
Rido del tempo che passa e della fatica che sento
e che prima non avvertivo.
Ma rido di gioia perché il mondo è bello.
Perché ogni giorno nasce una nuova vita,
cento, mille, un milione, un miliardo di vite
ed io sono qui a vederle e gustarle,
osservando la vivacità dei loro colori e l'armonia dei loro profumi.
E anche quando sarò pronto per finire,
avrò sempre la possibilità di respirare la vita del mondo
e portarla con me,
sapendo che non finisce nulla e che rinascerò a nuova vita.
Soundtrack: Birds
si muore svuotati e flosci.
Durante il vivere ci asciughiamo
anche se ingrassiamo.
Il nostro cervello perde migliaia di cellule al giorno
e inconsciamente di restringe.
La nostra pancia si può ampliare
ma i nostri muscoli avvizziscono.
Dove la pelle era tesa
ora si divide in pieghe
e cade a destra e a sinistra
imponendoci smorfie tristi.
Quando vediamo correre un bambino,
e cadere e rialzarsi, come fosse di gomma
pensiamo che anche la persona più anziana intorno a noi
un tempo era esattamente così, di gomma ieri come di vetro oggi.
Abbiamo però una grande opportunità,
possiamo rimanere di gomma e alzarci dopo ogni caduta
Ma non con il nostro corpo che si svuota
bensì con il nostro pensiero che si arricchisce.
Perchè, giorno dopo giorno,
abbiamo la possibilità di essere sempre più floridi
e colmi di forza e flessibili come un giunco,
pronti a riasollevare quella smorfia della pelle in un sorriso di gioia.
Questo possiamo fare;
basta volerlo, bisogna cercarlo e dobbiamo educarci.
perché il sole splende anche quando è nuvoloso e piove.
Basta pensare che sopra le nuvole i suoi raggi esistono.
E rido di me.
Rido del tempo che passa e della fatica che sento
e che prima non avvertivo.
Ma rido di gioia perché il mondo è bello.
Perché ogni giorno nasce una nuova vita,
cento, mille, un milione, un miliardo di vite
ed io sono qui a vederle e gustarle,
osservando la vivacità dei loro colori e l'armonia dei loro profumi.
E anche quando sarò pronto per finire,
avrò sempre la possibilità di respirare la vita del mondo
e portarla con me,
sapendo che non finisce nulla e che rinascerò a nuova vita.
Soundtrack: Birds
Monday, May 5, 2014
Badam-badaboumbambim
Un gioco di parole antichissimo, eppure rimane ancora nel nostro linguaggio ...
Trasvola i paesi e si colloca ovunque ...
Soundtrack: Judith - Badaboum
Pourquoi
tout s'élève et retombe s'évapore comme un rien
On se croit bien solide quand soudain
Ta-tadada
Pourquoi
tout commence tout finit et se perd se transforme
Le bel arbre réduit en viles feuilles mornes
Ta-tadada
Badam-badaboumbambim
Non ça n'est pas ce que l'on pense
Rien qu'un jeu d'amis intimes en toute innocence
Quelques figures acrobatiques,
trois coups de baguette magique
Puis s'en est allé
Il s'en est allé
Badam-badaboumbambim
Cette histoire n'a plus d'importance
Une goutte de plus infime dans l'océan dense
Comme un pupet dont on se lasse
Et tant pis si il se casse
Il s'en est allé
Il s'en est allé
Etrange
comme un geste un regard nous rassure puis nous perd
Quand l'âme qui nous bouleverse n'est pas solitaire
Ta-tadada
Pourquoi
ce besoin de tenter de séduire de connaitre ?
Dans leurs yeux l'enfer de se voir disparaitre
Ta-tadada
Badam-badaboumbambim
Non ça n'est pas ce que l'on pense
Rien qu'un jeu d'amis intimes en toute innocence
Quelques figures acrobatiques,
trois coups de baguette magique
Puis s'en est allé
Il s'en est allé
Badam-badaboumbambim
Cette histoire n'a plus d'importance
Une goutte de plus infime dans l'océan dense
Comme une poupée dont on se lasse
Et tant pis si elle se casse
Il s'en est allé
Il s'en est allé
(Badam-badaboumbambim)
Badam-badaboumbambim
Cette histoire n'a plus d'importance
Une goutte de plus infime dans l'océan dense
Comme une poupée dont on se lasse
Et tant pis si elle se casse
Il s'en est allé
Il s'en est allé
Soundtrack: Judith - Badaboum (version acuistique)
Trasvola i paesi e si colloca ovunque ...
Soundtrack: Judith - Badaboum
Pourquoi
tout s'élève et retombe s'évapore comme un rien
On se croit bien solide quand soudain
Ta-tadada
Pourquoi
tout commence tout finit et se perd se transforme
Le bel arbre réduit en viles feuilles mornes
Ta-tadada
Non ça n'est pas ce que l'on pense
Rien qu'un jeu d'amis intimes en toute innocence
Quelques figures acrobatiques,
trois coups de baguette magique
Puis s'en est allé
Il s'en est allé
Badam-badaboumbambim
Cette histoire n'a plus d'importance
Une goutte de plus infime dans l'océan dense
Comme un pupet dont on se lasse
Et tant pis si il se casse
Il s'en est allé
Il s'en est allé
Etrange
comme un geste un regard nous rassure puis nous perd
Quand l'âme qui nous bouleverse n'est pas solitaire
Ta-tadada
![]() |
Judith |
ce besoin de tenter de séduire de connaitre ?
Dans leurs yeux l'enfer de se voir disparaitre
Ta-tadada
Badam-badaboumbambim
Non ça n'est pas ce que l'on pense
Rien qu'un jeu d'amis intimes en toute innocence
Quelques figures acrobatiques,
trois coups de baguette magique
Puis s'en est allé
Il s'en est allé
Badam-badaboumbambim
Cette histoire n'a plus d'importance
Une goutte de plus infime dans l'océan dense
Comme une poupée dont on se lasse
Et tant pis si elle se casse
Il s'en est allé
Il s'en est allé
(Badam-badaboumbambim)
Badam-badaboumbambim
Cette histoire n'a plus d'importance
Une goutte de plus infime dans l'océan dense
Comme une poupée dont on se lasse
Et tant pis si elle se casse
Il s'en est allé
Il s'en est allé
Soundtrack: Judith - Badaboum (version acuistique)
Sunday, May 4, 2014
Un credo cambogiano, i fantasmi
Noi non crediamo ai fantasmi.
In Cambogia, si.
Eppure, se ci si pensa, sono migliaia gli anni che gli uomini muoiono e se la vita è un evento transitorio, la morte invece è fisicamente definitiva. Oggi, alcuni cimiteri tendono a non accogliere più i morti che vogliono trovare sepoltura in terra. Troppi e per troppi anni sono stati interrati. E la terra non riesce più a smaltirli. E nessuno vuole ricambiare quella terra. Nessuno la vuole. E lì rimane. Se ci bruciasimo tutti, ci sarebbe troppa cenere da smaltire ... ma almeno occupa poco spazio. Il rischio è di finire nel gabinetto come ci ha insegnato Woody Allen o di vedersela sbattere in faccia come nel "Grande Lebowsky". Il rischio è di finire in farsa.
Ma se consideriamo la moltitudine delle persone che non esistono più fisicamente e pensiamo che possano essere intorno a noi, avremo una visione complessa. Per dimensione, per movimento ... per affollamento. Se li vedessimo tutti saremmo sconvolti. Se li sentissimo parlare tutti saremmo sopraffatti. Se ne sentissimo la fisicità, saremmo schiacciati. Invece, abbiamo una sensazione di amore e di dolore. Non li vediamo tutti, non li sentiamo tutti, ce ne riserviamo solo alcuni. Pochi per ciascuno.
E questi, non sono forse fantasmi? Non avvertiamo la loro presenza? Forse la desideriamo. Forse la desidereremmo. Ecco, io si. Vorrei rivedere, risentire, ritoccare alcune persone che mi sono passate accanto. Anzi, alle quali io sono passato accanto. Anche se non amate all'epoca, le vorrei reincontrare. Forse per discorsi interrotti, forse per desiderio di conoscere di più. Per amore ma anche per incompletezza. Loro, non lo so. Non so se desiderano il reciproco. Forse ci vedono, ci sentono, ci sfiorano ogni giorno. Evocati da noi. Desiderati da noi. non hanno bisogno di desideraci, noi siamo qui.
Avanziamo nelle strade, scendiamo le scale, saliamo sugli ascensori, corriamo, balliamo, studiamo, lavoriamo, urliamo e ci disperiamo, ci angosciamo e ridiamo. Tutto, proprio tutto ... e loro, lì, spettatori. Come in un teatro dove noi siamo sul palcoscenico e loro sono in platea o in galleria. Chissà se ci applaudono o ci fischiamo. Sicuramente ci giudicano. Pagliacci o eroi. Onesti o furfanti. Generosi o avidi. Se li avvertissimo maggiormente (anziché solo desiderarli in alcuni momenti) sarebbero parte della nostra coscienza. Ci comporteremmo in modo diverso. Consci di essere visti.
Oggi ho pensato questo. Loro sono i nostri testimoni. E ci giudicano così come noi giudichiamo il loro operato alla luce della storia che si è conclusa. La vita è fatta, in fondo, di una sequenza di cose che fanno una media. E il giudizio di una persona conta sulla media e/o su singoli picchi. Grandi ma anche miseri. La media è data dalla coerenza di ciascuno. Il picco può essere dato da un comportamento che è frutto della somma degli atti coerenti ma anche da un agire imprevedibile in un determinato frangente. Che può essere un atto di amore o un omicidio.
E loro sono lì, presenti. Con gli occhi aperti.
Non credo ai fantasmi ma credo che tutti loro siano qui, intorno a noi.
Soundtrack: Selah Sue - This World
In Cambogia, si.
Eppure, se ci si pensa, sono migliaia gli anni che gli uomini muoiono e se la vita è un evento transitorio, la morte invece è fisicamente definitiva. Oggi, alcuni cimiteri tendono a non accogliere più i morti che vogliono trovare sepoltura in terra. Troppi e per troppi anni sono stati interrati. E la terra non riesce più a smaltirli. E nessuno vuole ricambiare quella terra. Nessuno la vuole. E lì rimane. Se ci bruciasimo tutti, ci sarebbe troppa cenere da smaltire ... ma almeno occupa poco spazio. Il rischio è di finire nel gabinetto come ci ha insegnato Woody Allen o di vedersela sbattere in faccia come nel "Grande Lebowsky". Il rischio è di finire in farsa.
Ma se consideriamo la moltitudine delle persone che non esistono più fisicamente e pensiamo che possano essere intorno a noi, avremo una visione complessa. Per dimensione, per movimento ... per affollamento. Se li vedessimo tutti saremmo sconvolti. Se li sentissimo parlare tutti saremmo sopraffatti. Se ne sentissimo la fisicità, saremmo schiacciati. Invece, abbiamo una sensazione di amore e di dolore. Non li vediamo tutti, non li sentiamo tutti, ce ne riserviamo solo alcuni. Pochi per ciascuno.
E questi, non sono forse fantasmi? Non avvertiamo la loro presenza? Forse la desideriamo. Forse la desidereremmo. Ecco, io si. Vorrei rivedere, risentire, ritoccare alcune persone che mi sono passate accanto. Anzi, alle quali io sono passato accanto. Anche se non amate all'epoca, le vorrei reincontrare. Forse per discorsi interrotti, forse per desiderio di conoscere di più. Per amore ma anche per incompletezza. Loro, non lo so. Non so se desiderano il reciproco. Forse ci vedono, ci sentono, ci sfiorano ogni giorno. Evocati da noi. Desiderati da noi. non hanno bisogno di desideraci, noi siamo qui.
Avanziamo nelle strade, scendiamo le scale, saliamo sugli ascensori, corriamo, balliamo, studiamo, lavoriamo, urliamo e ci disperiamo, ci angosciamo e ridiamo. Tutto, proprio tutto ... e loro, lì, spettatori. Come in un teatro dove noi siamo sul palcoscenico e loro sono in platea o in galleria. Chissà se ci applaudono o ci fischiamo. Sicuramente ci giudicano. Pagliacci o eroi. Onesti o furfanti. Generosi o avidi. Se li avvertissimo maggiormente (anziché solo desiderarli in alcuni momenti) sarebbero parte della nostra coscienza. Ci comporteremmo in modo diverso. Consci di essere visti.
Oggi ho pensato questo. Loro sono i nostri testimoni. E ci giudicano così come noi giudichiamo il loro operato alla luce della storia che si è conclusa. La vita è fatta, in fondo, di una sequenza di cose che fanno una media. E il giudizio di una persona conta sulla media e/o su singoli picchi. Grandi ma anche miseri. La media è data dalla coerenza di ciascuno. Il picco può essere dato da un comportamento che è frutto della somma degli atti coerenti ma anche da un agire imprevedibile in un determinato frangente. Che può essere un atto di amore o un omicidio.
E loro sono lì, presenti. Con gli occhi aperti.
Non credo ai fantasmi ma credo che tutti loro siano qui, intorno a noi.
Soundtrack: Selah Sue - This World
Aïcha
![]() |
Adina Niculae |
Un fascino che perdura.
Comme si je n'existais pas,
elle est passée à côté de moi
Sans un regard, reine de Saba,
j'ai dit, Aïcha, prends, tout est pour toi
Voici, les perles, les bijoux,
aussi l'or autour de ton cou
Les fruits, biens mûrs au goût de miel,
ma vie, Aicha si tu m'aimes!
J'irai où ton souffle nous mène,
dans les pays d'ivoire et d'ébène
J'effacerais tes larmes, tes peines,
rien n'est trop beau pour une si belle
Aïcha, Aïcha écoute-moi,
Aïcha, Aïcha t'en vas pas,
Aïcha, Aïcha regarde moi,
Aïcha, Aïcha reponds-moi
Je dirais le mots des poèmes,
je jouerais les musiques du ciel,
je prendrais les rayons du soleil,
pour élairer tes yeux de reine
Oooh! Aïcha, Aïcha écoute-moi,
Aïcha, Aïcha t'en vas pas
Elle a dit: "Garde tes trésors,
moi, je vaux mieux que tout ça.
Des barreaux sont des barreaux même en or
Je veux les mêmes droits que toi
Et du respect pour chaque jour,
moi je ne veux que l'amour"
![]() |
Emilie Simon - Désert |
Soundtrack: Cheb Khaled - Aïcha
Friday, May 2, 2014
Iqbal Masih - Non voglio tappeti in casa, ti rispetto troppo
Nel 1983
Iqbal Masih ha quattro anni.
Il padre
decide di venderlo come schiavo a un fabbricante di tappeti.
Per 12
dollari.
Incatenato
al telaio, Iqbal lavora più di dodici ore al giorno.
E' uno dei tanti bambini che fabbricano tappeti in
Pakistan.
Piccole mani abili e veloci.
Salari ridicoli.
I bambini non protestano e possono essere puniti facilmente.
Nel 1992 Iqbal assiste
alla celebrazione della giornata della libertà.
Una manifestazione del
Fronte di Liberazione dal Lavoro Schiavizzato (BLLF).
Sente parlare di diritti
e dei bambini che vivono in condizioni di schiavitù.
Racconta così la sua
storia che diventa di dominio pubblico.
Iqbal diventa simbolo e portavoce del
dramma dei bambini lavoratori.
Riceve il Premio Reebok per la Gioventù
in Azione
Vuole costruire una scuola
Per aiutare i bambini-schiavi a
ricominciare a studiare
Ma
la sua storia di libertà è breve.
Il 16 Aprile 1995 gli sparano mentre
corre in bicicletta.
Molti aspetti di quella domenica sono oscuri
e gli assassini sono in libertà.
Convenzionalità dilagante e massificazione del pensiero
![]() |
Operai di una conceria indiana |
Quando siamo noi?
Siamo o esistiamo perché acquistiamo?
O esistiamo a prescindere?
Esistere significa pensare,
pensare significa avere un'idea propria,
non un'idea simile a quella di altri.
Non foss'altro perché ognuno ha esperienza di vita unica.
Il pensare in proprio
non significa necessariamente essere isolati,
significa non risparmiarsi la fatica di osservare, riflettere e analizzare,
significa filtrare la realtà attraverso il nostro vissuto.
Massa in movimento.
Non "people in motion" come recitava "Let'g to San Francisco",
massa che si muove in una sola logica
il pensiero massificato, il gusto massificato, il giudizio massificato.
Un'ossessione, una fobia, un rifiuto, un rigurgito.
Liberarsi del tutto per acquisirlo nuovamente
alla luce del proprio io, nel desiderio di non convenzione.
Alla luce del desiderio di vivere la propria identità insieme al mondo.
Perché solamente se io sono io, posso dare qualcosa al mondo.
Altrimenti quello che posso dare è solo il mio potere d'acquisto.
Piccolo o grande non importa, solo un contributo economico.
Non un apporto di essere umano, di esperienza, cultura, sensibilità, amore e intelligenza.
Ma forse si vuole proprio il contrario.
Chi pensa guarda le cose, le analizza e se ne fa un giudizio e un'esperienza.
E in seguito costruirà le proprie scelte su questa base,
non su quella indotta, voluta, suggerita da altri.
Bandiere al vento in termini libertari,
non in termini di condizionamento.
Liberi di fluttuare nella direzione che si vuole.
Certo, seguendo le regole: quelle del rispetto e dell'amore reciproco e per il mondo.
Così, non mi fermerò mai di pensare
perché credo nell'uomo e non lo voglio vedere una massa acritica
seguire come un fiume, una colata di lava, le vie volute dal potere
politico, economico, mediatico, culturale.
Purtroppo la trappola è molto sottile
e passa anche dalla cultura,
attraverso l'indottrinamento del gusto
verso ciò che è bello, trendy, elegante e colto.
La trappola è sottile
ma basta fare un passo indietro
e considerare l'assurdità della massificazione,
riconoscendo le nostre debolezze verso questa tendenza.
![]() |
Ozora Festival |
Pas besoin de toi
![]() |
Joyce Jonathan |
Dans mon souvenir un drame
Tout ce qu’il m’a laissé
Un pas que l’on croit entendre
Une voix que l’on veut surprendre
Tu sais c’est du, du passé
J’m'en fous
J’ai pas besoin de toi
Pas besoin de tes bras
Ton image reflète ce que j’aime pas
Quelque soi les recourt, les appel au secours
Surtou ne te retourne pas
Cours cours loin
Le chemin est long
Avant qu’une autre te prenne la main
Ensorcelée ce soir,
Je continue à y croire
A lui, à nous
Un bout de tissus parfumé
Le temps ne l’a pas enlevé
De ça, de moi, de tout
J’m'en fous
J’ai pas besoin de toi
Pas besoin de tes bras
Ton image reflète ce que j’aime pas
Quelque soi les recourt, les appel au secours
Surtou ne te retourne pas
Cours cours loin
Le chemin est long
Avant qu’une autre te prenne la main
![]() |
Joyce Jonathan |
Sunday, April 20, 2014
... da John Milton (1608-1674)
![]() |
Bjork |
e a coloro che tanto li adorano,
che nessun uomo mortale con la sua imperiosa volontà,
ma la giustizia è la sola vera sovrana
e suprema Maestà sulla terra."
John Milton, The tenure of Kings and Magistrates, 1649
Soundtrack: Giovanni Battista Bononcini - Chi d'Amor tra le catene (Jaroussky - Cencic)
![]() |
Pete Seeger |
A Change is gonna come
Oggi è un gioioso giorno di rinascita
Oggi è un giorno di risurrezione.
L'importante è che lo sia realmente per ciascuno di noi
Non solo un fatto cerimoniale, formale.
L'importante è che ciascuno di noi risorga ad un nuovo modo di vivere
Più equo, più sensibile, meno egoista e meno "sordo"
Basta con l'essere sordi alla voce del mondo che chiama
Basta con l'essere sordi alla voce della nostra anima che chiede
Oggi è il giorno in cui possiamo cambiare il senso alla vita
Oggi è il giorno di dare definitivamente più spazio allo spirito
Per noi e per tutti coloro che ci stanno intorno.
L'esempio è un grande cosa che siamo chiamati a dare.
Perché costruire un nuovo modo di vivere
è un nostro dovere e dobbiamo insegnarlo
Con l'amore, con la dolcezza e con la testimonianza
per diffondere il credo nella possibilità di risorgere alla vita
In tutti i sensi
L'esempio l'abbiamo avuto, seguiamolo
Sam Cooke nel 1963 scrisse una canzone che è speranza nel mondo perché è speranza nell'uomo.
I was born by the river
In a little tent
And just like the river
I've been running ever since
It's been a long, long time coming
But I know a change is gonna come
Oh, yes it is
It's been too hard living
But I'm afraid to die
I don't know what's up there beyond the sky
It's been a long, long time coming
But I know a change is gonna come
Oh yes it will
Then I go to my brother
I say brother help me please
But he winds up knocking me
Back down on my knees
There's been times that I thought
I wouldn't last for long
But now I think I'm able to carry on
It's been a long, long time coming
But I know a change is gonna come
Oh, yes it will
Soundtrack: A change is gonna come - Brian and Thomas Owen
Soundtrack: A change is gonna come - Beth Hart
Oggi è un giorno di risurrezione.
L'importante è che lo sia realmente per ciascuno di noi
Non solo un fatto cerimoniale, formale.
L'importante è che ciascuno di noi risorga ad un nuovo modo di vivere
Più equo, più sensibile, meno egoista e meno "sordo"
Basta con l'essere sordi alla voce del mondo che chiama
Basta con l'essere sordi alla voce della nostra anima che chiede
Oggi è il giorno in cui possiamo cambiare il senso alla vita
Oggi è il giorno di dare definitivamente più spazio allo spirito
Per noi e per tutti coloro che ci stanno intorno.
L'esempio è un grande cosa che siamo chiamati a dare.
Perché costruire un nuovo modo di vivere
è un nostro dovere e dobbiamo insegnarlo
Con l'amore, con la dolcezza e con la testimonianza
per diffondere il credo nella possibilità di risorgere alla vita
In tutti i sensi
L'esempio l'abbiamo avuto, seguiamolo
![]() |
Beth Hart |
I was born by the river
In a little tent
And just like the river
I've been running ever since
It's been a long, long time coming
But I know a change is gonna come
Oh, yes it is
It's been too hard living
But I'm afraid to die
I don't know what's up there beyond the sky
It's been a long, long time coming
But I know a change is gonna come
Oh yes it will
Then I go to my brother
I say brother help me please
But he winds up knocking me
Back down on my knees
There's been times that I thought
I wouldn't last for long
But now I think I'm able to carry on
It's been a long, long time coming
But I know a change is gonna come
Oh, yes it will
![]() |
Berh and Brian Owen |
Soundtrack: A change is gonna come - Beth Hart
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