Sunday, November 30, 2014

Demasiado Corazon

Every morning I’m broken
Every day I die
Every night I weaken
And every night I cry
Standing in the rain
In the street outside
Running down my face
Tears in my eyes

Demasiado Corazon ( - Demasiado Corazon - )
Demasiado Corazon
Demasiado Corazon ( - Demasiado Corazon - )
Demasiado Corazon

Don’t know why I wake up
Don’t know why I try
Was that me the cool one
Or some other guy
standing in the shadows
Of the sky above
No one knows I’m crying
Beaten by my love

Demasiado Corazon
Demasiado Corazon ( - Demasiado Corazon - )
Demasiado Corazon

Cada manaña
Estoy quebrado
Y por las noches
Me despierto
Lacrimas en mi cara
Abajo de la lluvia
Lonely with my pride
Holding in my pain

Demasiado Corazon ( - Demasiado Corazon - )
Demasiado Corazon
Demasiado Corazon ( - Demasiado Corazon - )
Demasiado Corazon
Demasiado Corazon ( - Demasiado Corazon - )
Poche sono le canzoni così travolgenti.
Istintive, sanguigne, bestialmente affascinanti
che ti trascinano nelle sequenze ritmiche
e negli acuti dei fiati.
Poche sono le occasioni di chiedere che il volume
sia alto, alto, alto, per cancellare ogni cosa intorno
per non fare esistere alcuna cosa al di fuori del ritmo.
Il ritmo del cuore, dei nervi e del sangue e sudire.
La testa, il ragionamento non esistono.

Solo caldi umori che fluiscono via.
Se qualcuno ha saputo evocare tutto questo,
in senso di effluci animaleschi e positivi,
allora vuole dire che è stato capace di scendere
al tuo elemento istintivo ed ha creato il capolavoro.

Willy De Ville ha fatto questo
e per questo, non è vissuto invano.

Soundtrack:  Willy DeVille - Demasiado Corazon

Thursday, November 27, 2014

Ignoti nulla cupido

Estella Blain - 1958
Io nacqui a debellar tre mali estremi:
tirannide, sofismi, ipocrisia;
ond'or m'accorgo con quanta armonia
Possanza, Senno, Amor m'insegnò Temi.

Questi principi son veri e sopremi
della scoverta gran filosofia,
rimedio contra la trina bugia,
sotto cui tu, piangendo, o mondo, fremi.

Carestie, guerre, pesti, invidia, inganno,
ingiustizia, lussuria, accidia, sdegno
tutti a que' tre gran mali sottostanno,

che nel cieco amor proprio, figlio degno
d'ignoranza, radice e fomento hanno.
Dunque a diveller l'ignoranza io vegno.


Delle radici de' gran mali del mondo - Nota: Temi, Themis, è la dea della giustizia


Sweet movie (Anna Prucnal, Pierre Clémenti) - Dušan Makavejev - 1974
Sono versi scritti a cavallo tra il 1500 e il 1600. L'autore è Tommaso Campanella, filosofo calabrese. Processato più volte per le sue idee non in linea con la Chiesa, è lo splendido autore della "Città del Sole". Una pregevole e bellissima opera di pura utopia. Una visione collettivista che avrebbe sempre affascinato l'uomo, in modo trasversale, nei secoli.

Una filosofia che attribuiva alla capacità di "sentire" la capacità di "comprendere e capire". Una filosofia che poggiava nella conoscenza la base per sconfiggere i mali maggiori dell'uomo e del mondo. Ed è d'altra parte vero che combattendo l'ignoranza si migliora ogni cosa.

Combattendo quell'ignoranza che è alla base di ogni male. Combatti l'ignoranza e migliora l'uomo e la società e il mondo. Ignoti nulla cupido = non si può amare ciò che non si conosce.    E oggi...?
Françoise Sagan, 1957
Soundtrack: Bonjour Tristesse - Juliette Gréco

Tuesday, November 25, 2014

Occhi-occhi e occhi del cuore

L'altra sera sono andato a vedere uno spettacolo.
Cirque du Soleil. Era la prima volta.
Non amo il circo, non mi ha mai entusiasmato.
Una sottile vena di tristezza mi ha sempre affiancato
mentre osservavo i numeri degli artisti.

Era la prima volta, dico, per il Cirque du Soleil.
Ero scettico. Staccato, ma mi sono fatto prendere.
Piano, piano guardavo affascinato i numeri
e la bocca rimaneva aperta, mentre la meraviglia
prendeva sempre più forza.
Tale era il fascino che mi aveva preso
che il desiderio di condividerlo è diventato enorme.
Il pensiero è quindi subito corso a te,
che non ci sei più,
ma che sei sempre con me.

Con un accenno di lacrime agli occhi,
consapevole della tua assenza-presenza,
mi sono detto, fra me e me,
in quel sottile e dolcissimo dialogo
che ogni giorno tengo con te,

vorrei che i tuoi occhi
vedessero attraverso i miei tanta meraviglia.
Ma mi hai risposto che stavi già vedendo
con gli occhi del mio cuore
ed era bellissimo.

Quanta cecità nel mio modo di vedere con gli occhi-occhi,
inconsciamente inconsapevole che l'amore
trova modo di vedere ancora meglio
con gli occhi del cuore.
Ed ho pianto con dolcissima dolcezza.

Soundtrack: Marelle - Cirque Du Soleil 

Monday, November 24, 2014

La povertà sorge dalla stessa abbondanza

Les amants du pont neuf
E' mai possibile che noi uomini non si riesca mai di imparare qualcosa dalla storia e dalle esperienze precedenti? E' mai possibile che ci si illuda sempre di essere diversi da chi ci ha preceduti e che si creda che a noi non possa capitare quello che per altri è stato? E' mai possibile essere cos' stolti e presuntuosi. Siamo uguali, ugualissimi e stra-uguali ai nostri predecessori, agli antenati.

Identiche passioni. I motori dell'esistenza comune. Invariate nei secoli, nei millennti nelle loro valenze sia positive che negative e quindi ben note, eppure così nuove per ciascuno di noi che nella nostra vita impariamo a conoscerle all'atto dell'esperienza diretta. verso la quale sappiamo essere stupiti, increduli, meravigliati, affascinati, spaventati ... Eppure dovremmo ben conoscerle. Accompagnano il genere umano fin dalla sua comparsa nel mondo.
Georges Mathieu
François Marie Charles Fourier (1772-1823) aveva bene sintetizzato questi "motori". L'uomo, diceva, è da sempre guidato da 12 passioni:
  • sensitive: vista, udito, tatto, gusto e odorato
  • cardinali o affettive: onore, amicizia, amore e familismo
  • distributive: cabalista (il gusto dell'intrigo), alternante o sfarfallante (il gusto per il cambiamento) e composita (la passione per l'esaltazione)
Giorno dopo giorno, anno dopo anno, secolo dopo secolo, millennio dopo millennio. Sempre le stesse. Eppure Fourier considera l'evoluzione dell'uomo una condizione in costante progressione (dallo stato selvaggio alla barbarie e da questa allo stato patriarcale per poi giungere alla "civiltà" che è quella odierna e si definisce "società borghese") per questo idealizza il prossimo raggiungimento delle ultime fasi del destino dell'uomo, il garantismo e l'armonia. Figli di fasi precedenti, connotate da barbarie e dalla sua evoluzione verso la cività.
Il fascino discreto della borghesia - Louis Bunuel
E in questa logica analitica, il giudizio verso la società che si affacciava nel diciannovesimo secolo risultava però inesorabile e tassativamente negativo. Un giudizio che sorvolava lo stato previlegiato delle antiche classi dominanti (i re, i nobili, il clero e i soldati) e si concentrava verso quello che considerava a ragione il sale della futura evoluzione sociale, la borghesia. Quella che ora sta scomparendo.

La società borghese capitalista del tempo risultava però già allora fallita perché il libero mercato non aveva portato quel benessere che aveva promesso: il mondo capitalista era solo riuscito ad ampliare il divario tra "i pochi che hanno molto e i molti che hanno poco". Il capitalismo aveva disumanizzato la società esasperando la competizione individuale e reintroducendo la schiavitù (lavoro minorile, alienazione, lavoro servile, etc…).
Oggi torniamo a parlare di "rischio di lavoro servile" perché asservito alla volontà del "padrone" che non può curarsi delle esigenze naturali, vitali del lavoratore dipendente. Oggi ci si riempie la bocca di "liberismo" mascherandone la valenza oppressiva ed egoista delle passioni distributive. Se ci si fa caso, questa società borghese eleva "ognuno dei vizi che la barbarie esprime e pratica in maniera semplice" ad un modo di essere complesso, a doppio senso, ambiguo ed ipocrita.

Per questo, la società borghese si involve in se stessa in un circolo vizioso fatto di continue contraddizioni tra ciò che viene virtuosamente presentato come obiettivo e come sentimenti-guida e quello che invece realizza ed esplicita come frutto di egoismo ed ipocrisia. La povertà infatti nasce dalla stessa abbondanza. Oggi siamo un mondo ricco in cui i poveri aumentano !
Femme dans un jardin - Vincent van Gogh - 1887
Un altro frutto dell'ipocrisia è il falsamento di alcuni valori che da "mezzi" diventano "obiettivi" essi stessi. Il capitale infatti è l'espressione del denaro che ha perso la sua valenza di mezzo per ottenere ciò di cui si ha bisogno per diventare scopo finale a se stesso, autoreferenziante. E in questa logica, l'ipocrisia fa da padreona. Infatti, i prezzi non li fa più il mondo del lavoro ma il mondo della finanza. La vita economica è falsificata in quanto il capitalismo bada esclusivamente alla finanza.

Da che parte vogliamo stare. Come possiamo raggiungere la fase del garantismo e dell'armonia a chi sarebbe giusto tendere in modo spasmodico e risoluto? Come possiamo se ci stiamo inviluppando tra tanti falsi valori e falsi miti e falsi bisogni? Forse la risposta sta in un solo concetto, quello di riprendersi la vita e di mantenere il proprio credo etico ed umano, quello basato sul rispetto.
Art deco sovietico
E, parallelamente a questo, smettiamo di credere/illuderci che possa bastare convincere i governanti e le classi dominanti dell'ingiustizia sociale esistente per stabilire con facilità sulla terra la pace e il benessere universale. Non può esistere un socialismo senza lotta. (Friedrich Engels)

Soundtrack: Sarah McLachlan - Angel

Friday, November 21, 2014

Aufklärung

Daido Moriyama
Aufklärung rappresenza l'essenza stessa dell'evoluzione emancipata.

Nella chiarezza che il termine contiene intrinsecamente, si deve osservare come per essere oggetto di cultura, di verità verificabile, di sapere rigoroso e documentabile, dimostrabile, è necessario, anzi, essenziale, avere libertà di pensiero e tolleranza.

I due sono legati in modo indissolubile perché libertà di pensiero è implicitamente esterna al soggetto e quindi "pubblica" e per esistere richiede la presenza di "tolleranza" che è indice di rispetto di pensiero.


Pierpaolo Pasolini - Ninetto Davoli
Libertà è di fatto libertà di raggiungere la consapevolezza delle cose, essendo "liberi" da forzature, imposizioni, pregiudizi e dogmi. La consapevolezza può essere tale (e quindi vera) solo se ha libertà di autocostruirsi. Non è libero arbitrio bensì indipendenza libera di capire e decidere ed esprimere.

Imparare ad utilizzare la propria mente in modo deduttivo e incondizionato è quindi libertà di essere come entità pensante indipendente (sapere aude).


Roy Lichtenstein - Pop Art
Siamo in piena logica illuminista di cui l'Aufklärung fa parte del processo di formazione. La corrispondenza pratica appare immediata ed efficace nel cogente reale. Nelle lofiche della felicità e della soddisfazione nelle sue forme sociali, familiari e individuali.

L'altro aspetto della Aufklärung risiede nella gratuità del gesto. Nella sua logica di diffuzione altruistica allo scopo di consentire l'evoluzione consapevole del singolo, indipendentemente dalla società in cui si trova e indipendentemente dalla posizione che assume o da quella di inizio.


Giuseppe Capogrossi - Peggy Guggenheim Collection
Il tutto, proprio nel senso che troviamo oggi. Dove la consapevolezza sembra assopita dal contingente sedativo e, dove la crescita interiore del singolo viene vista solo nella logica delle modalità di condizionamento. Impara a conoscere l'uomo non per valorizzarne e promuovere le caratteristiche, bensì per strumentalizzarlo, piegarlo alle convenienze della società

Una società che, come qualche imbecille recentemente ha pensato di stigmatizzare, non dipenderebbe più dall'uomo, singolo e raggruppato o unito per ideali, bensì dalle logiche di potere economico e dalle convenienze contingenti. L'uomo ha forse ceduto definitivamente il passo o esiste ancora come essere pensante? Il "cogito ergo sum" è valido ancora?
Soundtrack: Black Box Recorder - "The Facts of Life"

Thursday, November 20, 2014

Edie Sedgwick

ANDY:
Dici che si ricorderanno di noi?
 

EDIE:
Dici quando siamo morti? Penso che la gente si ricorderà di come tu hai cambiato il mondo.
 

ANDY:
Cosa pensi che scriveranno sul tuo necrologio? oddio che parola orribile!

EDIE:
Niente di carino,penso... 
ANDY: 
 Diranno "Eddie Minturn Sedgwick, bellissima attrice e artista, famosa per aver risvegliato la fantasia della gente."
 

EDIE:
... e matta come un cavallo. 
ANDY:
Fece amicizia con tutto il mondo!
 

EDIE:
Liberandosi dalle grinfie della sua terrificante famiglia!
Creando caos e tumulti ovunque andasse, divorziata da ogni marito che ha sposato.
Lascia solo pensieri affettuosi per tutti.
Lascia solo pensieri affettuosi per tutti ...
Quanta desolata e leggera solitudine e tristezza ...
Mi sembra di vederla sorridere, ridere
mentre gli occhi si gonfiano di lacrime.
Ma un istante dopo, eccola riprendersi e ridere,
magari tenendo nervsamente una sigaretta tra le dita.
Soundtrack: Velvet Underground - Femme fatale

Wednesday, November 19, 2014

III Conferenza - 30-31 marzo-1 aprile 1962

"La partecipazione della donna al processo produttivo non è sufficiente di per sè a realizzare l'emancipazione."

"Se non mutano le sovrastrutture dell'intera società per adeguarla alla nuova condizione della donna - Anche pure nell'ipotesi che sia possibile la piena occupazione femminile - la maggiore partecipazione ad un'attività retributiva extradomestica può essere fonte di più pesanti fonti di asservimento ..."

"... prime fra tutte, le durissime condizioni impostele nell'attività produttiva ed il doppio lavoro che è costretta a fare nella produzione e nella famiglia."

"E' questa situazione a fare dire ad alcune/molte ragazze: se mi sposo non vado a lavorare fuori casa."

"E' questa situazione ad obbligare tante donne ad una scelta drammatica: essere lavoratrice e rinunciare ai figli, essere madre e rinunciare a parte della propria personalità oppure ad accettare una vita che a volte riesce insopportabile."

Ada Tiso - I comunisti e la questione femminile - Editori Riuniti, 1976

Sir Lawrence Alma-Tadema - Bluebells
Di quanto è cambiata/evoluta la nostra società in questi ultimi 52 anni?

Soundtrack: Ain't Got No, I Got Life - Nina Simone 

Monday, November 17, 2014

De-istituzionalizzazione, i motivi di una scelta

Sir Lawrence Alma-Tadema- Cherries (1873)
Se consideriamo le logiche per le quali le cose si fanno, scopriamo che i nostri "amministratori della cosa pubblica" sono sensibili solo agli aspetti economici e che l'elemento favorevole al cittadino ciene considerato solo se coincide con un vantaggio in termini monetari.

Così, se si prende ad esempio la "de-istituzionalizzazione" dei malati psichiatrici si può notare come la riforma Basaglia abbia coinciso fortunosamente con un bisogno di risparmiare ad ogni costo, proponendo così il ridimensionamento (se non la totale chiusura" dei posti letto e di intere istituzioni) per malati psichiatrici.

Sarebbe stato interessante se, a fronte delle esperienze positive del recupero della persona, si fosse ottenuta lo stesso una così radicale riforma nel caso in cui questa non avesse rappresentato un'occasione di risparmio o addirittura se fosse stata anticipatoria di ulteriori spese.

D'altra parte era evidente che il risparmio correlato al ridimensionamento/alla chiusura delle istituzioni psichiatriche (manicomi) chiedeva dall'altra parte un potenziamento delle strutture territoriali di tipo sanitario e sociale. E questa cosa non è seguita poi in misura adeguata. Un dato che sottolinea solo l'interesse nei confronti del risparmio e non del cittadino e della sua salute.

Spencer Tunick- Installation
La percezione del territorio, della gente, dell'uomo comune, è stata di un'invasione di "matti" tra i "sani". Cioè, di un nuovo pericolo sociale che accentuava le già elevate tensioni esistenti. Un esercito di disadattati, difficilmente adattabili, che si aggiungeva a quello dei senza tetto, dei senza lavoro (che stavano aumentando), dei poveri, dei disperati, dei "pericolosi".

In questi ultimi tempi, abituati alla realtà della de-istituzionalizzazione da oltre 40 anni, questo esercito si autoemargina e si confonde con quello degli immigrati clandestini e degli sbandati senza futuro. Si confonde, ma esiste ancora.

Junku Nishimura
Il problema delle soluzioni valide è sempre quello: l'aspetto economico degli investimenti da fare. Oggi (inteso come tendenza odierna), si parla tanto di ottimizzare le risorse per metterle a disposizione del maggior numero di beneficiari (= cittadini).

Si parla di lotta ai doppioni ed agli sprechi. Si sottolinea l'importanza della centralità del malato nel processo sanitario e si intensificano gli interventi mediatici sul fabbisogno di qualità. Ma il cervello dell'uomo mal sopporta il multitasking. Quindi, ha bisogno di tempo per dare la risposta giusta. La politica delle riduzioni di personale in modo drastico e spinto provoca il multitasking, anzi lo rende elemento standard del quotidiano.

Sir Lawrence Alma-Tadema - Antonio e Cleopatra (particolare)
Viene così a mancare il rapporto relazionale che è parte integrante del fabbisogno di salute della persona. Si previlegia la tecnologia e la politica della quantità (numero delle prestazioni sanitarie) da cui emerge il filone del fatturato relativo agli investimenti tecnici (= appalti) ed al contributo finanziario del cittadino al sistema sanitario (= volume di ticket).

La politica dell'educazione sanitaria (che prevede investimenti in termini di personale, sopratutto) viene invece lasciata senza risorse (anzi, usando un eufemismo, viene lasciata isorisorse) e quindi di fatto "abbandonata" alla buona volontà dei singoli.

Sir Lawrence Alma-Tadema - Primavera (particolare)
Non è sbagliato che si debba fare appello al senso di responsabilità e di professionalità per migliorare la qualità dell'assistenza ma questo è un processo non brevissimo perché deve prendere inizio da una situazione in cui un certo lassismo regnava (come, in media, in tutto il settore del Pubblico).

Decenni di utilizzo del Pubblico come serbatoio elettorale di favoritismi e interessi personali da parte di una Politica dissennata (... e altro più) non possono essere cancellati con un colpo di spugna. Il superamento di una filosofia lavorativa deprimente e inefficiente richiede tempo ed impegno nel medio termine con investimenti educazionali e di verifica e controllo.

E lo scoglio sono proprio gli investimenti. Educazione sanitaria significa comunicazione con il pubblico, servizi di supporto tradizionale ed alternativo, sistemi di erogazione di servizi e di controllo dei risultati. E tutto questo, latita.

Ikenaga Yasunari

Soundtrack: Velvet Underground - Venus in furs

Slip Away


SLIP AWAY
What's this?
A little dust in my eye
Well I'm not the type to cry
It's four a.m.
I'm standing by the bed where you lie
Sleeping the sleep of the newborn
I put my finger to your lips.
Warm air.
Five a.m.
You lift your hand and open it.
Then you slipped away.
You slipped away.
Oh death, that creep, that crooked jerk...
He comes, he comes walking.
He comes sneaking
Down that long irreversible hallway
Grabs you in your sleep
I walk outside to the parking lot.
Bright coins of water on the sidewalk.
Big white building where your body lies
Stands in the middle of the fields.
Icy air.
And after all the shocks the way the heart unlocks
And ooo we slip away.
We slip away.
I'm thinking about the way that lost things always come back
Looking like something else
A fishing pole, a shoe, an old shirt, a lucky day
Ooo then they slip away into the remains of the day
Ooo they slip away.
They slip away.
I'm thinking how you taught me how to win
And how to loose
And how to fight the crippling blues that I was born with
Bad dreams and nightmares
Ooo they slip away.
Ooo they slip away into the remains of the day.
I know that sometime I'll stop looking for you.
Stop seeing your face every day
Bad dreams and nightmares and big bad wolves
Ooo they slip away into the remains of the day
Ooo they slip away into the remains of the day
They slip away
You told me you had no idea how to die but I saw
The way the light left your eyes
And after all the shocks the way the heart unlocks
And ooo then you slipped away.
You slipped away

Laurie Anderson - 2001
Soundtrack: Laurie Anderson - Slip Away

Sunday, November 16, 2014

Pesare e ripesare

Poeta e scrittore dell'immaginifico, vestito da fanciullo ma impregnato di solida razionalità che deride il presente pur nel considerarlo esistente. Sembra per ragazzi e forse lo è ma altrettanto non sembra da adulti, eppure lo è. Strane e vero, reale e onirico. Gianni Rodari. Prolisso nel giocare con i nomi e i titoli ma decisamente tagliente nelle conclusioni concettuali. Questo è un piccolo esempio che deriva da un libretto trovato per caso sotto la polvere di una pigna di libri. Un editore schierato politicamente che ha pubblicato molto sulla sinistra, sulle sue motivazioni e sulle sue crisi ed illusioni.

QUI
LI'
ED ANCHE PIU' IN LA'
GIUSEPPE CORIOLANO MOTTA-FRESCHINI
SCOPRITORE DEGLI APPENNINI
USO' A' SUOI VERD'ANNI PESARE
IL PRO
E IL CONTRO
SENZA MAI SOSPETTARE
CHE ENTRAMBI NASCOSTAMENTE
EMPIEVANSI LE TASCHE DI SASSI
ONDE AL FEDELE SODALE
GIACINTO GIURABASSI
CONSEGNAVA IL SOMMO
A GUISA DI SPIRITUAL TESTAMENTO
LA STORICA FRASE:
PESA, RIPESA E TORNA A PESARE
DUE DECISIONI DIVERSE
SONO SOLO DUE MANIERE DI SBAGLIARE.

Si tratta di un gioco di illusione. Ma anche una verità, piacevole dal punto di vista dei sofisti. La verità e la non verità sono sullo stesso piano. La scelta verso l'una o l'altra è sovrapponibile perchè, d'altra parte, ciò che è giusto per uno può essere sbagliato per un altro. Quindi, perché pesare e ripesare?
Miss Aniela - London photographer
Eppure, nel piacevole gioco delle parole e del ribaltare le ideee con capriole e giravolte, tutto questo potrebbe indurre a concludere che, caso per il caso, a nulla serve decidere perché il risultato è lo stesso. Tanto varrebbe non decidere. Lasciare alla casualità la scelta. Come il non compleanno del cappellaio matto e del bianconiglio, che deve essere festeggiato al pari del compleanno.
Girl (Berlin, 1928) - Sasha Stone
Però, il non scegliere, così simile alle febbri cerebrali di Dostoevskij, è in fin dei conti un non vivere ma lasciarsi trasportare dalla corrente degli eventi come le meduse da quella del mare. E, di fatto, Rodari non intende questo bensì solo che non si deve avere paura di scegliere temendo di sbagliare, tanto si sbaglia lo stesso. Per questo, è inutile pesare e ripesare. Una volta valutati i pro e i contro, si deve decidere.
"Dont dream, just be it"
 Frank-N-Furter (Richard O'Brien)

Soundtrack: David Bowie - Heroes (Live)


Saturday, November 15, 2014

Cerco lavoro

Emigrati italiani in America
Oggi piove. Il tempo è pessimo. Fa anche freddino. Cosa vogliamo di più?
Voglio chiedere tanto, visto che il tempo è inclemente.
Vorrei che la dignità scaldasse i cuori.
Vorrei che un'intelligente sensibilità prendesse il posto della banalità di pensiero.

Vorrei che si smettesse di pensare a "noi" e a "loro".
Vorrei che si pensasse che si tratta di uomini, come tutti.
Di persone con desideri e debolezze e pregi, esattamente uguali ai nostri.
Vorrei che capissimo che noi abbiamo anche lo stesso odore loro.

Oggi è decisamente una giornata brutta.
Un clima pessimo. Eppure, lui era lì, sul marciapiede.
Con poche cose esposte, appena riparate dalla pioggia.
Un paio di ombrelli e poco altro.

Lui era lì. In piedi. Silenzioso, silenzioso.
Vicino alle poche cose in vendita però c'era un cartello.
"Cerco lavoro".
Ecco la grande dignità dell'uomo.
Lui si trova lì. Lontano da casa e in disagio.
Ma vuole risorgere a nuova vita.
O forse, vuole solamente nascere ad una vita che non ha mai avuto.
Per questo, non cerca la carità. Cerca lavoro.

Noi siamo come Lui.
Esattamente come Lui.
Nulla di più e nulla di meno.
Solo che lo abbiamo qualche volta dimenticato.

Solo che abbiamo lasciato che qualcuno ce lo facesse dimenticare.
La terra è di tutti.
Il lavoro deve essere di tutti.
La dignità deve essere per ognuno.

Oggi l'ho ringrazioato.
Mi ha ricordato una grande cosa.
Mi ha regalato il ricordo che l'uomo esiste
anche nel profondo del buio.

E questa è speranza.
Il colore viola - Steven Spielberg (1985)
Soundtrack: AWOLNATION- Sail

Friday, November 14, 2014

Louise, buon compleanno

Mary Anne Louise Brook nasce il 14 novembre del 1906.

E' stata una ballerina, una showgirl, un'attrice del cinema muto e una scrittrice.

La caratteristica principale di leu, oltre a quelle legate alla sua bellezza ed al suo carattere è di avere un viso, uno sguardo, di essere un "tipo" che va oltre il suo periodo per attraversare tutti i decenni successivi per arrivare a noi e continuare ad essere sempre attuale.

E' vero quello che è stato detto di Lei, "di Louise non si è mai sazi. L'occhio la reclama così, bellissima, anticonformista, androgina, femminile."

Elegante eraffinata ripeteva di se stessa: "Una donna ben vestita, anche se ha il portafogli vuoto, può conquistare il mondo". 

E' più che un mito, è una presenza magica, un'illusione reale, la fiaba notturna.

Di temperamento chiuso e per certi versi difficile, esprime la sua vocazione artistica in Germania, sotto la guida del regista Georg Wilhelm Pabst che le affida due personaggi dotati di carisma sensuale: una giovane libera e disinibita, costretta a diventare una prostituta (Il vaso di Pandora; 1929) e nel Diario di una donna perduta (1929).  

Louise nel suo personaggio Lulu (il vaso di Pandora - link), prostituta e ninfomane, femme fatale, sensuale, pericolosa, sempre ubriaca, Louise cognac e champagne, perversa e amorale, amante del piacere fino all’autodistruzione, ma allo stesso tempo infantile, innocente e pura.

Questi ruoli la trasformarono nell'incarnazione moderna del mito della donna fatale: sensuale, provocante, amorale e pericolosa, ma anche infantile, innocente e pura. 


Il rientro in patria non è felice per lei che per guadagnarsi da vivere deve fare la ballerina nei night-club e partecipare in ruoli minori in film western minori.

Poi trovò un lavoro in una radio e dovette anche fare la commessa in un grande magazzino.


Solo tardivamente i suoi film vennero riscoperti in Europa e Louise intraprese la carriera letteraria, scrivendo un libro (Lulù in Hollywood) e collaborando a riviste cinematografiche.

Morì nel 1985, sola, per un attacco di cuore. 

Ma non si può certo dire dire dimenticata.


Soundtrack: Roaring 20's Song