Saturday, January 31, 2015

Romanzi in tre righe

Paul Signac - Ritratto di Félix Fénéon - 1890
Prima leggiamo il suo prodotto e poi leggiamo dell'autore.
Singolare, singolarissimo nella logica, nella vita e dopo la vita.
Simbolista.
Maximilien Luce - Una strada di Parigi nel Maggio 1871 (La Commune)
Ieri a Rouen il signor Colombe si è ucciso con un colpo di rivoltella.
Nel marzo scorso sua moglie gliene aveva sparati tre.
I due erano in attesa di divorzio.

A Clichy un ragazzo piuttosto elegante si è buttato sotto una vettura in piazza, rialzandosi illeso.
Un attimo dopo si è fatto investire da un camion,
che lo ha ucciso.

Il signor P. Bouget è stato avvicinato da due sconosciuti in rue Fondary, alle 5 del mattino.
Il primo gli ha cavato l’occhio destro, il secondo il sinistro. A Necker.

Il volubile Luthier, uno sguattero di Chatou, era convinto che Pauline Rivera, gli avesse creduto.
Invece Lei, 20 anni, lo ha crivellato. Con uno spillone da cappello.

Domenica uno sguattero di Nancy, Vital Frérotte, è morto per una sbadataggine.
Era appena tornato da Lourdes.
Definitivamente guarito dalla tubercolosi.

Ieri gara con la canna nella Sèvre.
1.900 concorrenti hanno gettato l’amo.
15.000 spettatori incitavano il pesce ad abboccare.

Un ignoto dipingeva d’ocra i muri del cimitero di Pantin.
Un certo Dujardin si aggirava nudo per Saint-Ouen-l’Aumone.
Due folli, parrebbe.

Félix Fénéon, Romanzi in tre righe (1906), Adelphi

Takahiro Kimura - Human Spirit (collages)
Nasce a Torino ma è di origine franco-svizzera.
Aderisce al gruppo simbolista e scrive per molte testate giornalistiche (più o meno note e più o meno schierate), quali  La Revue indépendante, la Revue Blanche, Le Matin, Le Figaro, La Vogue, La Revue moderniste, Le Symboliste, La Cravache, La Plume, Le Chat noir, Entretiens politiques et littéraires, Le Père Peinard.

Prende le parti della difesa di Dreyfus durante il caso Dreyfus e fa il mercante di quadri ma non pubblica alcun saggio e quindi la sua attività di critico viene scoperta solo quattro anni dopo la sua morte.
Charles Camoin (1879-1965) - Fauve
Geniale quanto misterioso, viene anche giudicato l'unico vero critico letterario ed artistico della Francia. Fu il primo critico a scoprire, analizzare e rivalutare le opere di Verlaine, Proust, Claudel, Joyce, Jarry, Mallarmé, Apollinaire, Rimbaud. Inoltre, fu tra i primi a scoprire gli Impressionisti, in particolare Van Gogh, Gauguin e Cézanne.

Nel 1906 scrisse per il quotidiano "Matin", senza mai firmarli, 1500 romanzi costituiti da tre righe ciascuno.
Dopo la sua morte, la sua vedova, Fanny Goubaux, istituì il premio letterario ed artistico Prix Fénéon per rivalutare artisti poco noti ma meritevoli di attenzione.
Pablo Picasso - Les baigneuses - Estate 1918, Biarritz
Soundtrack:  Milva - Jenny dei Pirati

Thursday, January 29, 2015

Delle scelte spontanee e di quelle indotte.

The Lady and the Unicorn - À mon seul désir - circa 1500
A volte ci sono scelte che sembrano spontanee
e invece sono indotte ma non lo percepiamo
se non involontariamente e nel tempo.

Uno sguardo, una sfumatura, una parola. Così.
Ci si accorge di un perché. Di un motivo che ci ha indotti
o semplicemente influenzati.
Raffaello Sanzio - La Fornarina (particolare)
Possiamo provare dispeto o piacere.
Come in tutte le cose, dipende
da chi è il punto di partenza del tutto.

Se amiamo, è dolce.
Se odiamo, è amaro.
La grandezza non è in noi.
Sir John Lavery - Miss Aurus, the Red Book
Invece, dovremmo capire che
se indotta, una cosa, una scelta
può essere nostra lo stesso.

Abbiamo sposato. Non abbiamo subìto.
O forse no? In tutti i casi, il gesto è stato
nostro. E di nessun altro.
Helene Schjerfbeck (1862-1946)
The Lady and the Unicorn è un arazzo
che ho sempre amato. Da sempre e non so da quando.
E non so quanto. Moltissimo, forse. E' parte di me.

Eppure, da dove viene questo?
Non so neppure in quale occasione è nata questa passione.
Non l'ho saputo fino a pochi anni orsono.
Pietro Antonio Rotari, "Ragazza con libro”, 1707-1762
Per caso, accartocciata dal nastro adesivo che la teneva alla parete
un giorno ho visto questa immagine aò fianco della testata del letto.
L'aveva appiccicata mia Mamma. E non l'avevo mai notata.

Mi piacciono cose che piacevano a Lei.
Me le ha insegnate e non ricordo sempre il Suo gesto
di insegnarmele. Ed io di apprenderle.
Ramon Casas y Carbò (1866-1932) - Pigrizia
Riamangono lì. Parte di me. Parte di Lei.
E non se sapevo e chissà di quante non so ancora.
E forse non saprò mai.

Soundtrack: Shostakovich Sonata No.2 Movimenti 1 e 2 - Valentina Lisitsa

Wednesday, January 28, 2015

Occhi che hanno visto e spirito che non può dimenticare

Anche questo è d'obbligo.
Il 27 gennaio 1945 l'armata rossa entrava ad Auschwitz.
L'orrore diventava di pubblico dominio.
Davanti agli occhi di tutti, la belva umana
si denudava e mostrava di cosa era capace.

70 anni. Più di una generazione.
Ma nella cerimonia della liberazione di Auschwitz
c'erano ancora occhi che piangevano
perché non potevano cancellare
ciò che avevano visto.

Se gli occhi, solo gli occhi di chi ha vissuto l'orrore
possono fare rivedere la follia umana,
la mente e lo spirito possono fare sentire in tutti
quanto si dovrà evitare ad ogni costo
e per sempre.

Si parla di Auschwitz
ma non è Auschwitz, è un simbolo.
Non sono ebrei, sono uomini.
Perché sono tanti i morti
e sono tanti gli sterminii.

Morti di Pnohm-Pehn,
Morti delle Foibe,
Morti delle Fosse Ardeatine,
Morti del Ruanda Tutsi e Hutu,
Morti di Algeria,
Morti del Vietnam,
Morti della Palestina,
Morti della Corea,
Morti di Srebrenica,
Morti del genocidio assiro,
Morti del Darfur,
Morti del genocidio armeno,
Morti di Hiroshima e Nagasaki,
Morti del genocidio curdo,
Morti di Timor Est,
Morti, morti, morti, morti, morti, morti e ancora morti.

Mai dimenticare,
mai cedere ai pensieri comuni,
mai transigere dal rispetto dell'uomo,
mai considerare il mio e di nessun altro,
mai alzare la mano contro.

Aprirsi invece al sorriso, alla pace,
al rispetto, al perdono,
all'abbraccio, all'amore.
Siamo l'oggetto di amore di Dio
e dobbiamo essere soggetto che ama gli altri.
Soundtrack: Mozart - Requiem - Dies irae - Philippe Herreweghe

Dies Irae, dies illa
solvet saeclum in favilla:
teste David cum Sybilla.

Quantus tremor est futurus,
Quando judex est venturus,
Cuncta stricte discussurus.

Tuba, mirum spargens sonum
per sepulcra regionum
coget omnes ante thronum.

Mors stupebit et natura,
cum resurget creatura,
judicanti responsura.

Liber scriptus proferetur,
in quo totum continetur,
unde mundus judicetur.

Judex ergo cum sedebit,
quidquid latet, apparebit:
nil inultum remanebit.

Quid sum miser tunc dicturus?
quem patronum rogaturus,
cum vix justus sit securus?

Rex tremendae majestatis,
qui salvandos salvas gratis,
salva me, fons pietatis.

Recordare, Jesu pie,
quod sum causa tuae viae
ne me perdas illa die.

Quaerens me, sedisti lassus,
redemisti Crucem passus:
tantus labor non sit cassus.

Juste judex ultionis,
donum fac remissionis
ante diem rationis.

Ingemisco, tamquam reus,
culpa rubet vultus meus
supplicanti parce, Deus.

Qui Mariam absolvisti,
et latronem exaudisti,
mihi quoque spem dedisti.

Preces meae non sunt dignae,
sed tu bonus fac benigne,
ne perenni cremer igne.

Inter oves locum praesta,
et ab haedis me sequestra,
statuens in parte dextra.

Confutatis maledictis,
flammis acribus addictis,
voca me cum benedictis.

Oro supplex et acclinis,
cor contritum quasi cinis:
gere curam mei finis.

Lacrimosa dies illa,
qua resurget ex favilla

Judicandus homo reus.
huic ergo parce, Deus:

Pie Jesu Domine,
dona eis requiem. Amen.



Tuesday, January 27, 2015

Non sono annoiato, mi difendo da me

Beppe Ciardi - Marzo (1875-1932)
Possiamo dire che ogni giorno sia positivo?
Certamente no, almeno se riconosciamo la necessità di essere sinceri.
Possiamo dire che ogni cosa intorno a noi sia perfetta?
Certamente no, se ci teniamo ad essere onesti.

E allora, possiamo dire che noi siamo felici?
Grande domanda. Spaventosamente grande ma necessaria.
Certamente no, se intendiamo una felicità senza macchia ma
certamente si, se consideriamo il divario tra felicità e infelicità.
Jules Alexis Muenier  - The Young Artist
Come dire che, se non si è infelici, allora si è felici.
Una sorta di legge del tutto e del nulla.
D'altra parte, è forse meglio vivere in una condizione di
totale neutralità affettiva? Di assenza di sentimenti?

Secondo me, no.
Che si pianga o che si rida!
Ma che si faccia almeno qualcosa.
La noia data dalla mancanza di sentimenti
è assai, assai peggio.
Ramon Casas y Carbò (1866-1932)
Ecco perché non voglio mai annoiarmi.
Ecco perché mi difendo da me.
Contro l'anedonia, contro l'indifferenza,
contro la mancanza di una qualsivoglia brezza.

Il soffio della vita si deve sentire.
Non è possibile vivere in una stanza chiusa
dove l'aria non si muove.
Senza moto si è senza vita.
Thomas Cooper Gotch - The Exile 1930
Per questo, gioco con la mia vita
girando in tondo e in verticale.
Cercando ogni istante un bisogno e una sensazione,
mosso dalla curiosità che vince la noia.

Con questo, mi difendo da me.

Soundtrack: Slim Dusty - Waltzing Matilda 

Sunday, January 25, 2015

Quando usciva un nuovo disco ...

Jethro Tull - Ian Anderson
Si aspettava. Lo si attendeva. Poi, arrivava in Italia.
meraviglia. A volte c'era da aspettare per acquistarlo.
Ma alla fine, lo si aveva in mano.
Finalmente.

E iniziava il rito.
Lo si scartava e poi si guardava la copertina,
nei particolari. La si gustava e poi,
il disco scivolava via dalla busta che lo conteneva.
Scivolava sul giradischi mentre,
noi, intorno, si parlava con attesa dell'autore.
Un gruppo, di solito. Quali meraviglie avremmo sentito.
Già sapevamo molto perché si leggevano le riviste.
Quelle magnificavano sempre.

Nulla era brutto. Tutto era fantastico.
Ed ecco le note, le prime e poi le seconde.
In silenzio con gli occhi che passavano negli occhi
degli altri. La ricerca di un giudizio silenzioso.
Il gusto era al massimo. L'attesa, ancora oltre.
E tutto, mentre ci si passava, o meglio,
si ispezionava la copertina nei minimi particolari.
Nulla sfuggiva. Tutto doveva esere còlto, interpretato e gustato.


E i testi dovevano epoi ssere letti.
Un po' si cercava di capire e molto restava oscuro
fino a quando non usciva la traduzione.
Allora si entrava nel merito del disco. Del significato.

Altrimenti, le figure e la musica
guidavano. Con la passione e l'emozione.
Con la semplicità e l'ingenuità che oggi
appare ormai rubata.

Trucchi da poco bastavano per
entusiasmarci nei concerti
che poi ricordavi per anni, tanto erano pochi
e quei pochi erano folgoranti.
Non come oggi che trovi un concerto ogni settimana
e che sei così smaliziato da non accontentarti quasi mai,
salvo quando viene ripresa una vecchia canzone
e le emozioni riemergono vivaci. E con loro i ricordi.

"Ti ricordi quando usciva un disco nuovo?"
Si che me lo ricordo e correvo al negozio
e facevo la fila e poi ero trafelato ed emozionato finché
non lo scartavo e lo ascoltavo con gli amici.
Soundtrack: Thick as a brick - Jethro Tull - Live 1978

 Thick As A Brick

Really don't mind if you sit this one out.
 
My words but a whisper -- your deafness a SHOUT.
I may make you feel but I can't make you think.
Your sperm's in the gutter -- your love's in the sink.
So you ride yourselves over the fields and
you make all your animal deals and
your wise men don't know how it feels to be thick as a brick.
And the sand-castle virtues are all swept away in
the tidal destruction
the moral melee.
The elastic retreat rings the close of play as the last wave uncovers
the newfangled way.
But your new shoes are worn at the heels and
your suntan does rapidly peel and
your wise men don't know how it feels to be thick as a brick.
 
And the love that I feel is so far away:
I'm a bad dream that I just had today -- and you
shake your head and
say it's a shame.
 
Spin me back down the years and the days of my youth.
Draw the lace and black curtains and shut out the whole truth.
Spin me down the long ages: let them sing the song.
 
See there!  A son is born -- and we pronounce him fit to fight.
There are black-heads on his shoulders, and he pees himself in the night.
We'll
make a man of him
put him to trade
teach him
to play Monopoly and
to sing in the rain.
 
The Poet and the painter casting shadows on the water --
as the sun plays on the infantry returning from the sea.
The do-er and the thinker: no allowance for the other --
as the failing light illuminates the mercenary's creed.
The home fire burning: the kettle almost boiling --
but the master of the house is far away.
The horses stamping -- their warm breath clouding
in the sharp and frosty morning of the day.
And the poet lifts his pen while the soldier sheaths his sword.
 
And the youngest of the family is moving with authority.
Building castles by the sea, he dares the tardy tide to wash them all aside.
 
The cattle quietly grazing at the grass down by the river
where the swelling mountain water moves onward to the sea:
the builder of the castles renews the age-old purpose
and contemplates the milking girl whose offer is his need.
The young men of the household have
all gone into service and
are not to be expected for a year.
The innocent young master -- thoughts moving ever faster --
has formed the plan to change the man he seems.
And the poet sheaths his pen while the soldier lifts his sword.
 
And the oldest of the family is moving with authority.
Coming from across the sea, he challenges the son who puts him to the run.
 
What do you do when
the old man's gone -- do you want to be him?  And
your real self sings the song.
Do you want to free him?
No one to help you get up steam --
and the whirlpool turns you `way off-beam.
 
LATER.
I've come down from the upper class to mend your rotten ways.
My father was a man-of-power whom everyone obeyed.
So come on all you criminals!
I've got to put you straight just like I did with my old man --
twenty years too late.
Your bread and water's going cold.
Your hair is too short and neat.
I'll judge you all and make damn sure that no-one judges me.
 
You curl your toes in fun as you smile at everyone -- you meet the stares.
You're unaware that your doings aren't done.
And you laugh most ruthlessly as you tell us what not to be.
But how are we supposed to see where we should run?
I see you shuffle in the courtroom with
your rings upon your fingers and
your downy little sidies and
your silver-buckle shoes.
Playing at the hard case, you follow the example of the comic-paper idol
who lets you bend the rules.
 
So!
Come on ye childhood heroes!
Won't you rise up from the pages of your comic-books
your super crooks
and show us all the way.
Well!  Make your will and testament. Won't you?
Join your local government.
We'll have Superman for president
let Robin save the day.
 
You put your bet on number one and it comes up every time.
The other kids have all backed down and they put you first in line.
And so you finally ask yourself just how big you are --
and take your place in a wiser world of bigger motor cars.
And you wonder who to call on.
 
So!  Where the hell was Biggles when you needed him last Saturday?
And where were all the sportsmen who always pulled you though?
They're all resting down in Cornwall --
writing up their memoirs for a paper-back edition
of the Boy Scout Manual.
 
LATER.
See there!  A man born -- and we pronounce him fit for peace.
There's a load lifted from his shoulders with the discovery of his disease.
We'll
take the child from him
put it to the test
teach it
to be a wise man
how to fool the rest.
 
QUOTE
We will be geared to the average rather than the exceptional
God is an overwhelming responsibility
we walked through the maternity ward and saw 218 babies wearing nylons
cats are on the upgrade
upgrade?  Hipgrave.  Oh, Mac.
 
LATER
In the clear white circles of morning wonder,
I take my place with the lord of the hills.
And the blue-eyed soldiers stand slightly discoloured (in neat little rows)
sporting canvas frills.
With their jock-straps pinching, they slouch to attention,
while queueing for sarnies at the office canteen.
Saying -- how's your granny and
good old Ernie: he coughed up a tenner on a premium bond win.

The legends (worded in the ancient tribal hymn) lie cradled
in the seagull's call.
And all the promises they made are ground beneath the sadist's fall.
The poet and the wise man stand behind the gun,
and signal for the crack of dawn.
Light the sun.
 
Do you believe in the day?  Do you?
Believe in the day!  The Dawn Creation of the Kings has begun.
Soft Venus (lonely maiden) brings the ageless one.
Do you believe in the day?
The fading hero has returned to the night -- and fully pregnant with the day,
wise men endorse the poet's sight.
Do you believe in the day?  Do you?  Believe in the day!
 
Let me tell you the tales of your life of
your love and the cut of the knife
the tireless oppression
the wisdom instilled
the desire to kill or be killed.
Let me sing of the losers who lie in the street as the last bus goes by.
The pavements ar empty: the gutters run red -- while the fool
toasts his god in the sky.

So come all ye young men who are building castles!
Kindly state the time of the year and join your voices in a hellish chorus.
Mark the precise nature of your fear.
Let me help you pick up your dead as the sins of the father are fed
with
the blood of the fools and
the thoughts of the wise and
from the pan under your bed.
Let me make you a present of song as
the wise man breaks wind and is gone while
the fool with the hour-glass is cooking his goose and
the nursery rhyme winds along.

So!  Come all ye young men who are building castles!
Kindly state the time of the year and join your voices in a hellish chorus.
Mark the precise nature of your fear.
See!  The summer lightning casts its bolts upon you
and the hour of judgement draweth near.
Would you be
the fool stood in his suit of armour or
the wiser man who rushes clear.
So!  Come on ye childhood heroes!
Won't your rise up from the pages of your comic-books
your super-crooks and
show us all the way.
Well!  Make your will and testament.
Won't you?  Join your local government.
We'll have Superman for president
let Robin save the day.
So!  Where the hell was Biggles when you needed him last Saturday?
And where were all the sportsmen who always pulled you through?
They're all resting down in Cornwall -- writing up their memoirs
for a paper-back edition of the Boy Scout Manual.
 
OF COURSE
So you ride yourselves over the fields and
you make all your animal deals and
your wise men don't know how it feels to be thick as a brick. 
Soundtrack:  Aqualung - Jethro Tull - Live 1978

Friday, January 23, 2015

"Non posso più parlare con te"

John White Alexander - The Green Dress
Il suono della voce. Il suono delle voci.
Sono le persone stesse.
riconosciamo il colto e ci sentiamo stringere
dal suone della voce.

Vorremmo conservare nelle orecchie
il suono della voce di chi ci manca
perché le vibrazioni sonore sono
più fugaci dell'immagine impressa negli occhi.
Vilhelm Hammershøi - Interior, young woman seen from behind (1904)
L'altra notte ho sognato una persona amata.
Lei non c'è più davanti a me.
Lei non c'è più davanti a nessuno.
Stava fredda tra le mie braccia, lontana per sempre.

Chiedevo che rispondesse.
Chiedevo di sentire una risposta.
La bocca aperta e gli occhi altrove.
"Non posso più parlare con te."
John White Alexander - Fancy Dress, circa 1894/1895
Usciva dalla gola questo suono.
Non la sua voce.
Un suono non articolato dalla bocca.
Direttamente dal profondo della gola.

Non un monito.
Uno straziante ammettere.
"Non posso più parlare con te."
Un doloroso riconoscere. Mai più.
The Lady and the Unicorn: À mon seul désir
Soundtrack: Rachmaninoff 1st Piano Sonata Op28 Mov.1 - Valentina Lisitsa
 

Thursday, January 22, 2015

Ogni gesto, ogni espressione, ogni cosa è meraviglia

Soundtrack: Sister Andrea - Mahavishnu Orchestra Live 1972

William Turner - Sun Setting over a Lake - 1840
Piccola, piccolissima, insignificante e inavvertibile
sono gli aggettivi delle cose anche più belle e maestose.
Se sappiamo vedere, sentire ed umilmente accogliere,
il mondo ci donerà ogni istante momenti di meravigliosa bellezza.

Fermarsi ad aspettare e osservare.
Cancellare la nostra dimensione per prendere quelle delle sfumature
è un gesto di umile grandiosità
capace di arricchire di una ricchezza immensa.

Per questo, il mondo
è una cosa meravigliosa.
E' sufficiente cogliere le sfumature
e mantenere la capacità di meravigliarsi con gioia.
William Turner - Fighting Temeraire - 1838-1839

Soundtrack:  Black Cat - Gentle Giant

Wednesday, January 21, 2015

Dove siete? Dio mio, dove siete?

Malcom T. Liepke (paricolare)
Non riesco a farne a meno.
Non riesco a non domandarmi dove sono le persone che,
per puro caso, vengono riprese, sono state riprese
in un'immagine fotografica o, meglio ancora,
in un filmato. Magari in bianco e nero.

Saltellano, comprese nelle loro attività,
verso appuntamenti o commissioni,
avvolte nei loro pensieri che non si leggono,
ma che certamente erano presenti.
Una nebbia di pensieri che permea i fotogrammi.
Non è pensabile che non vi fossero emozioni, turbamenti,
serenità, pacatezza, rabbia, rancore, desiderio
così come noia e malessere o gioia e felicità.
Non poteva esserci il nulla.
E, al pari, non si può non ignorare questo "esistere".

Loro esistevano, come noi ora.
Se ci vedessero dai fotogrammi, si potrebbero domandare
"ma cosa stanno pensando, provando questi che ci osservano
e che noi osserviamo?"
Il mondo sta su due fronti: noi e loro così come loro e noi.
Ruth P. Bobbs - Woman in White - circa 1904-1911
Ora non sono più tangibili, eppure
vivono nei fotogrammi e corrono, saltellano.
Nel freddo dell'aria, se inverno, vedo il loro fiato
e percepisco il loro calore e la vita.
E mi prende una sensazione di tenerezza e malinconia.

Dove siete?
Dio mio, dove siete?
Dove saremo?
Dio mio, dove saremo?
Michelangelo - Il ragazzo accovacciato
Soundtrack: Felix Mendelssohn - Trio for piano, violin and cello No. 2 in C minor - Yuja Wang, Leonidas Kavakos, Gautier Capuçon

Monday, January 19, 2015

Il futuro? Ieri e Oggi.

Ramón Casas, Dopo il ballo, 1899
"Quand'è che abbiamo cominciato a preoccuparci del futuro?"
Questa è la frase che questa sera mi è balzata in testa.
Il figlio aveva preso un bel voto a scuola ed ero felice
ma mi sono subito domandato a cosa sarebbe servito
se poi il suo futuro non risultasse diverso da quello attuale.

La domanda nasce dal fatto che noi, alla sua stessa età di adolescente,
non pensavamo al futuro. Sarebbe stato automatico.
Oggi mi hanno regalato una maglietta ed una sciarpa della FIOM
e mi sono ricordato a tavola delle lotte degli operai
e delle nostre incongruenze di studentelli agiati.
Hermenegildo Bustos - Ritratto di Dolores Hollos (1864)
Il nostro futuro non era incerto.
Avremmo dovuto studiare all'università,
prenderci una laurea e poi sbatterci per trovare un lavoro.
Eravamo già tanti alla nostra epoca e i concorsi erano bloccati.
Ma qualcosa si trovava sempre e la speranza non mancava.

Il posto precario era pressoché certo
ma noi volevamo quello fisso. Quello che "sistemava".
Ho dovuto aspettare 7 anni prima di raggiungerlo.
Ma lavoravo e lavoravo tanto.
Non mi mancava lo stipendio e la dignità di vivere.
Ma ora?
Malcom T. Liepke  - Passing the Time - 1992
Federica è laureata e mi sembra una brava ragazza.
Si sbatte. Vive da sola ma soffre della precarietà.
Con le lezioni private sbarca il lunario ma mi ricorda un pensiero:
"se lavoro guadagno, se mi riposo e sono in vacanza o sono malato, non guadagno".
Questo era il mio pensiero di precario. Lavorare senza alcun diritto e con nulla di certo.

Ma erano preoccupazioni che saltavano fuori
alla fine del percorso di laurea.
Prima, la vita era senza grossi pensieri (noi stavamo bene).
Ma ora? Ora si parla della precarietà e della disoccupazione
già dopo il 14 anni. A sedici si potrebbe infoltire le file dei senza lavoro.
Ferdinand Hodler - Baroness Maria von Bach (Basel)
E per chissà quanto tempo ...
Indipendentemente da volontà, impegno e merito.
Questo è il mondo che consegnamo ai figli?
Questa è la società che abbiamo aiutato a venire su?
Quanto è responsabilità di ciascuno di noi?

Cosa conta?
Cosa fare?
Come fare?
Il quando è subito.
Il come è cercando soluzioni politiche serie e adeguate.
Il cosa è liberarci delle illusioni e dei pensieri comuni.
Fra Filippo Lippi - Ritratto di una donna con un uomo alla finestra - ca. 1440
Soundtrack: Ivo Pogorelich plays Chopin Piano concerto No 2 in F minor, Op 21

Thursday, January 15, 2015

So happy together

Jerry Garcia & Janis Joplin
Ahimé sono entrato in una fase di ricordo ...
musiche propiziatrici e intensamente coinvolgenti.
Eppure ero piccolo e i miei occhi avevano visto poco.
Ora ricordano anche la morte.
Ricordano il fumo di una sigaretta che usciva
dalla bocca di un paziente che ne aveva voluto una,
l'ultima, mentre moriva.

Ricordo, la voluta di fumo che si disperdeva.
Ci aveva fatto vedere l'ultimo respiro.
Così uguale agli altri,
eppure così diverso.
Siamo noi che attribuiamo il valore
alle cose?
Ricordo questa canzone come meravigliosa,
e lo è ancora se mi fa rabbrividire
e chiedere di tornare indietro
per rivivere i colori dell'adolescenza
in una Milano piena di speranza.

Nei cortili poveri dove
l'acciottolato faceva da pavimento
e le officine si aprivano sotto le abitazioni
e chi lavorava poteva essere chiamato da casa.
Direttamente, senza telefono.
Lungo le strade e sotto i ponti
dove scorreva la Martesana, il naviglio in cui
d'estate si poteva fare anche il bagno.
Bastava sapere nuotare contro la corrente,
e ci si tuffava dalla riva dove lavavano ancora i panni.

Sembra una follia.
Sembra un mondo antico.
Eppure erano gli anni sessanta e poi i settanta.
Quando al Parco Lambro c'era il Festival.
Il Festival di Re Nudo e del proletariato giovanile.

Tanta speranza e tanta droga, purtroppo.
Sorrisi e morte.
E il freddo delle persone che non avresti visto mai più.
Il ricordo che permane nelle tue preghiere del giorno.
Carletto, dove sei finito?
Perché ti sei fermato a 19? Perché la droga?

E tu che hai finito in una macchina
con una siringa che sgocciolava dal braccio?
Avevo già più anni ed ero laureato.
Avevi un bel sorriso e occhi in cui perdersi.
Ma l'animo era triste e la fine, vicina.
Non lo sapevo che eri così. Non lo dicevi a nessuno di noi. Come ti chiamavi?
Ma erano anni in cui la verità poteva essere anche celata.
E non l'ho capito con il solo sguardo. L'ho solo saputo dopo. Dopo, che usavi la droga.
E ricordo di te ogni volta che passo di lì.
Anche se il muro non esiste più. Come te.

E ancora tu che sei finita tornando a casa?
In un incidente. Lungo una strada che porta a Milano.
In motorino. Chissà come.
Ho solo intravisto da lontano, lontano, la tua figura.
per terra e l'ambulanza e i soccorritori. Tanti, tanti.
Poi ho visto i fiori.
Come ti chiami?
Chi eri?
Cosa hai pensato?
Perché

Un controsenso questa canzone?
No perché fa rivivere queste cose.
E finché esiste il ricordo
le persone non volano via del tutto.
Rimangono lì, vicine, ricevono e danno calore.

Imagine me and you I do
I think about you day and night
It's only right
To think about the girl you love
And hold her tight
So happy together

If I should call you up invest a dime
And you say you belong to me
And ease my mind
Imagine how the world could be
So very fine
So happy together

I can see me lovin' nobody but you
For all my life
When you're with me baby the skies'll be blue
For all my life

Me and you and you and me
No matter how they toss the dice
It had to be
The only one for me is you
And you for me
So happy together

I can see me lovin' nobody but you
For all my life
When you're with me baby the skies'll be blue
For all my life

Me and you and you and me
No matter how they toss the dice
It had to be
The only one for me is you
And you for me
So happy together

Me and you and you and me
No matter how they toss the dice
It had to be
The only one for me is you
And you for me

So happy together
So happy together
How is the weather
So happy together
We're happy together
So happy together
Happy together
So happy together
So happy together

Soundtrack:  Happy Together - Turtles

Tuesday, January 13, 2015

'There is no reason and the truth is plain to see.'

Guinevere Van Seenus for Muse Magazine March 2014 by Erik Madigan Heck
Quali sono le ragioni di un ricordo?
Tutto e nulla ... è sufficiente una sensazione provata.
Eppure, al momento è stata simile ad altre,
provate e subito dimenticate.
E allora?

Perché ricordiamo?
Potrebbe sembrare anche un poco casualmente,
così, tanto per colmare buchi, vuoti.
Non amiamo il nulla, di fatto e il suo vuoto.

Perché si ricorda un colore, un odore e un suono?
Non è vero che una canzone la si ricorda per un'emozione!
Non ricordo la canzone del primo amore e del primo bacio.
Non ricordo, semplicemente. Non so.
Carolyn Murphy - Mario Testino
Soundtrack: Gary Puckett & The Union Gap - Young Girl


Per "Whiter shade of pale" è tutto diverso ..
Infatti, ricordo questa canzone in solitudine.
Una solitudine affascinante e dolcissima,
al punto che è bellissima anche oggi.
E accade ogni volta che ascolto queste note.

We skipped the light fandango
turned cartwheels 'cross the floor
I was feeling kinda seasick
but the crowd called out for more
The room was humming harder
as the ceiling flew away
When we called out for another drink
the waiter brought a tray


And so it was that later
as the miller told his tale
that her face, at first just ghostly,
turned a whiter shade of pale


She said, 'There is no reason
and the truth is plain to see.'

 But I wandered through my playing cards
and would not let her be
one of sixteen vestal virgins
who were leaving for the coast
and although my eyes were open
they might have just as well've been closed.


And so it was that later
as the miller told his tale
that her face, at first just ghostly,
turned a whiter shade of pale


She said, 'I'm home on shore leave,'
though in truth we were at sea
so I took her by the looking glass
and forced her to agree
saying, 'You must be the mermaid
who took Neptune for a ride.'
But she smiled at me so sadly
that my anger straightway died


And so it was that later
as the miller told his tale
that her face, at first just ghostly,
turned a whiter shade of pale


If music be the food of love
then laughter is its queen
and likewise if behind is in front
then dirt in truth is clean
My mouth by then like cardboard
seemed to slip straight through my head
So we crash-dived straightway quickly
and attacked the ocean bed 


And so it was that later
as the miller told his tale
that her face, at first just ghostly,
turned a whiter shade of pale

Mario Testino's Couture
Soundtrack: A Whiter Shade of Pale; the organ part