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Giuseppe Pellizza da Volpedo - I due pastori nel prato di Mongini (Novembre) - 1901 |
"La vita è fonte di continue novità e provocazioni" ... stavi dicendo al telefono mentre seguivi il tuo cane al guinzaglio nella sua quotidiana passeggiata. Lui tirava e tu seguivi perché il guinzaglio era ormai del tutto allungato. Seguivi a passo veloce mentre telefonavi e cercavi di evitare le pozzanghere perché indossavi un paio di scarpe leggere.
Per caso ti avevo incontrata mentre, al parco, avevo deciso di fare una breve passeggiata per rinfrescarmi le idee dopo un temporale di pioggia e di pensieri. Temporale dentro e temporale fuori, possiamo dire. Era come se avvertissi la necessità di occuparmi con qualcosa ... per evitare di rimanere di fronte a me stesso, solo con i pensieri. L'umore era decisamente tetro ma non in modo secondario, bensì primario, cioè esistenziale.
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Riccardo Pasquini - La Madre - 1881 |
Mi aveva quindi fatto molto piacere vederti. Non sarei stato più da solo con i miei umori. Dicevo che stavi inseguendo, quasi, il tuo terrier color tortora mentre lui inseguiva un non so che. Il tuo verde loden tirolese si apriva (non era allacciato) facendo intravedere una gonna di tartan giallo e nero e un pullover dolcevita scuro su cui splendeva una collana di perle bianchissime.
Poiché eri al telefono, non ti ho voluto interrompere neppure con un saluto ma ho cambiato direzione e ti sono venuto dietro. Prima o poi avresti smesso. E così mi illudevo perché dopo quasi dieci minuti ero ancora lì ad inseguirti nei viali del parco mentre tu continuavi la telefonata. Anche il cane continuava ad inseguire qualcosa, salvo fermarsi di tanto in tanto ad annusare un che di irresistibile.
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Jeremy Lipking - Eden Rose |
Quando ormai pensavo di cambiare direzione ed andarmene per conto mio in cerca di un caffé caldo, ecco che hai messo il telefono nella borsa e ti sei girata perché il cane aveva cambiato direzione ed era tornato indietro. Mi hai visto e ti sei messa a ridere, salutandomi cun una mano inguantata di rosso.
"Buon anno ed è una vera sorpresa perché ti avevo cercato la scorsa settimana ma non eri raggiungibile al telefono! Avevo bisogno di te. Non hai visto la mia chiamata?" e mentre ci scambiavamo un bacio sulle guance sentivo il tuo profumo classico, lo Chanel numero 5 che sapevo portavi sempre. Io, invece, avevo trovato un flacone di Macassar, un profumo che adoravo, e avevo forse ecceduto nel metterlo quel giorno ma, tant'é, ne avevo evidentemente bisogno.
"Non ho visto la tua chiamata Germana, perché ho un telefono che fa le bizze e che devo cambiare a brevissimo. Non accedo alla rubrica in modo corretto e molti numeri di telefono non vengono più riconosciuti. Scusa. Di cosa avevi bisogno?" ti ho risposto mentre guardavo il tuo nuovo taglio di capelli, corto ed elegante.
"Nulla, ora è risolto. Si trattava di una mia amica che non stava bene ... ma ora è partita e quindi, se mai avrà bisogno ancora, ti cercherò di nuovo. Chacki, fermati!" avevi urlato al cane che tirava come un dannato. "E' un'ora che lo sto portando in giro e sembra non avere pace. Forse perché sono stata al telefono e non gli ho dato retta come al solito. Sai, ho avuto uno scontro con Alberto e la sua rigidità concettuale. Anche prima ero al telefono con lui. La terza chiamata solo in questa mattina! Ma non ne veniamo a capo. Lui e i suoi princìpi!" Sbuffavi e il fiato si condensava nell'aria fredda in divertenti nuvole di vapore.
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Enrico Paolucci - Forme marine - 1951 |
"Gli stavo dicendo che la vita è fonte di novità e che il nostro scopo è sempre cercare e ricercare, nascere e rinascere e non, come fa lui, restare avvinghiati ai nostri princìpi nella ferrea convinzione di essere arrivati nel giusto e di giudicare senza mettersi in discussione! Sono esasperata!" e mentre dicevi questo, avevo visto i tuoi occhi azzurri brillare di quella brillantezza che solo le lacrime sanno dare.
Mi è venuto spontaneo prenderti sottobraccio e avvicinarti a me. Il cane continuava a tirare. "Chacki!" ho detto anche io a voce alta ma senza alcun risultato. "Luomo è più spesso alla ricerca di certezze che di cambiamenti. Penso faccia parte della sua natura ancestrale, quella di cercare un luogo riparato, sicuro, con facili terreni di caccia e poi di difenderlo da ciò che può minacciarlo. Chi più, chi meno, ma tutti fanno così. Anche perché siamo disposti a mettere in discussione solo una parte di noi mentre ci arrocchiamo sull'altra e la difendiamo a spada tratta!" Ti stavo parlando e miravo ad un bar che intravedevo nel parco perché il desiderio di un caffé era forte.
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Giacomo Balla - Noi quattro allo specchio - 1945 |
"Alberto è una dolcissima persona ma sai quello che ha passato nella sua vita lavorativa e questo lo ha cambiato. Ora è tranquillo ma la tranquillità è stata conquistata faticosamente e quindi è plausibile che reagisca
in primis in modo categorico sui suoi princìpi!" e mi accorgevo di non sapere a cosa lei stesse riferendosi come
casus belli.
Ti sei leggermente allontanata da me per guardarmi negli occhi ed ho notato che il mascara si era leggermente allargato all'estremo di un occhio. I tuoi capelli biondi con naturali
meches scure ti nascondevano in parte gli occhi mentre sulla nuca erano corti e sembravi spettinata a regola d'arte. Avevi le labbra imbronciate e con un rossetto colore rosa. "Alberto ha paura delle mie decisioni e preferisce attaccarmi e criticarmi anziché avere fiducia ed aspettare! Ho deciso di partire per un nuovo incarico e vivrò a Roma per almeno sei mesi. Non è una promozione, sono io che voglio cambiare!" mi hai detto d'un fiato.
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Giuseppe De Nittis - L'amazzone al Bois de Boulogne - 1870 |
"Beh, è logico che uno ci rimanga! Forse sente che in questa 'voglia di cambiare' rientra anche lui o teme di non riuscire a reggere la lontananza e di perderti. In questo c'è una grande incertezza e disistima in se stesso. Oppure, è anche possibile che lui non accetti una decisione presa senza il suo parere e che quindi vive come una mancanza di rispetto nei suoi confronti. In tutte e due i casi, c'è l'archetipo del maschio con intelligenza maschile." Ti ho risposto di getto.
"In che senso, intelligenza maschile?" hai sorriso mostrando i tuoi denti bianchissimi che facevano gara con lo splendore delle perle. "Nel senso che l'intelligenza dell'uomo è più pragmatica e formale mentre quella della donna è più aperta e disinibita. L'uomo può avere paura di questo e quindi, o la subìsce o cerca di dominarla. Non so cosa faccia Alberto, ma penso che sia una delle due cose." ti ho risposto mentre, ormai, eravamo prossimi al bar.
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Ettore Tito - Pagine d'amore - 1907 |
"Lo prendiamo un caffé o qualcosa di caldo?" ti ho detto e mi hai sorriso, soffiandomi sul viso un "Si, certo!". Il tuo alito sapeva di fragole ed ero molto contento di averti incontrata. I miei pensieri erano occupati finalmente da altro e l'umore nero sembrava non esistere più. Sembrava, ho detto, perché, in realtà, il senso di buio, dentro, persisteva.
E mentre bevevamo un caffè nel caldo tepore del locale, ti ho chiesto "Lo sai che oggi, il 3 gennaio del 1521, il Papa Leone X emetteva la bolla papale con cui scomunicava Martin Lutero? Anche lui si era scontrato con i princìpi ferrei degli altri ma, come sappiamo, è andato avanti, anzi molto avanti. Non avere paura! Fai quello che ti senti e sii libera, continuando ad amarlo!" e ci siamo reciprocamente lanciato un sorriso con uno sguardo di complicità gioiosa.
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Lorenzo Delleani - Le allieve - 1885 |
Soundtrack:
Bruce Springsteen Point Blank - live From Houston 1978