Tuesday, February 28, 2017

Il bisogno di credere in qualcosa

Hu Jun Di - The Chase
Terrorismo. Sono ben oltre 40 anni che ci vivo in mezzo. Da studente si aveva paura di frequentare le aree affollate delle stazioni, degli aeroporti, dei mercati, delle banche perché qualcuno ci aveva già pensato a fare scoppiare una bomba in quei posti. Decine e decine e decine di persone ignare, innocenti, morte solo perché in questo modo si voleva scuotere l'opinione pubblica e le istituzioni.

Aristide Maillol
Per carattere, per ideologia e per etica ritengo che lo scontro, semmai debba esserci, sia necessario coinvolga le parti direttamente coinvolte. A tutti gli altri spetta il compito di essere informati e di informarsi e giudicare. Nessun innocente deve essere "sacrificato ..."

Eastlake, Mary Bell - 1917
A 40 anni e più di distanza mi trovo ancora a leggere di atti di terrorismo. E non accennano a diminuire, anzi! E le vittime sono sempre e solo gli innocenti. L'incivile vigliaccheria sembra dilagare e sembra continuamente diffondersi la legge del più forte sul più debole. Ed è incredibile quanto da sempre ci si trovi di fronte al fanatismo, alla follia delle indottrinature ed all'esaltazione dell'illogicità.

Paul Serusier - The Talisman
L'ignoranza, d'altra parte, è facile alla brutalità ed è assurdo ancora di più vedere quanto poco si creda nell'istruzione e nella cultura. Logiche e dimensioni che ingentiliscono, che avviano al rispetto, al pluralismo e alla volontà di pace e di condivisione. Guardiamo quello che non si fa anche nel nostro "bel mondo occidentale", oppresso da logiche di potere e dominio economico.

46 anni fa, moriva Hồ Chí Minh, il fondatore del movimento Viet Minh, la Lega per l'indipendenza del Vietnam. Quasi mezzo secolo di fronte al quale il mondo sembra non avere inteso nulla se non lo strapotere del capitalismo. Di un capitalismo che annulla e rende impotenti e che non si riesce ad affrontare. Il capitalismo è forse terrorismo?
Zhuravlev Victor - The hope
Se si considera che le vittime sono sempre gli innocenti, allora diremmo di si. Ma è sopratutto perché il capitalismo, con l'annullamento delle speranze di coloro che ne sono oppressi, genera violenza acefala che si scatena contro chi non è in grado di difendersi. Il capitalismo sa bene come farlo. Ha costruito leggi e regole e stati di potere che non possono essere sconfitti neppure con un esercito.

E, allora, la rabbia, l'impotenza si scatena contro i simboli di un alienato conformismo. Di una rassegnata accettazione succube. Di un pensiero comune che è depresso subire le regole imposte. Di un mancato orgoglio libertario. Ecco, si scatena contro il debole, come sempre, colpevole di non essersi ribellato e di non sapersi ribellare.
Athena Mantle - Hope-crossing
Come se, paradossalmente si trattasse di stimolare, attraverso una violenza detonante rosso sangue, la ribellione verso il sistema. Ma non può essere così. Significa invece fare ulteriormente il gioco del sistema che, quando non riesce a controllare, stringe le regole e riduce la libertà. Come uscirne?

Credere in qualcosa è la risposta. Credere in se stessi come progetto di esistenza. Considerare la propria condanna ad essere liberi di scegliere. Condanna che è un diritto inalienabile e irrinunciabile perché alla base della costruzione del nostro essere. Mai abdicare, mai accettare, mai subire, mai rinnegarsi. La dignità nasce dalla culture e dalla stima di se stessi e dal rispetto per gli altri (che poi siamo noi).
Pierre Puvis-De-Chavannes - Estate (particolare) - 1891

Sunday, February 26, 2017

Bruciante esistenza dell'essere

Massimo e Giuditta stanno passeggiando in montagna, guardando intensamente il paesaggio che li circonda. Chiudendo gli occhi al sole che attraversa un cielo terso da una notte di vento. Qualche cima con la neve, in alto. Le prime avvisaglie della primavera nel colore della prima erba e delle prime foglie degli alberi. Il tutto, in un silenzio di quasi primavera in montagna.

In questi casi si può pensare alla fatica della salita o alla bellezza delle cose intorno, oppure al senso di benessere fisico e mentale, al risveglio del corpo dopo l'inverso o al senso di appetito che sta montando dopo che sono trascorse alcune ore dalla prima colazione. Oppure si può pensare alla nostra vita ed alla differenza da quanto si sta vivendo e quello che si vive di solito.

Non so dare una differenza tra Massimo e Giuditta. Ciascuno può pensare a tutte queste cose oppure ad una soltanto, oppure a nessuna del tutto. Mi piace immaginare che vi sia un pensiero differente nell'una e nell'altro per considerare che, di fronte ad una stessa cosa, questa evochi stati d'animo anche del tutto differenti nelle persone.

Ecco, nella stima nei confronti della donna, mi viene spontaneo attribuire una riflessione esistenziale in Lei e, viceversa, un pensiero oggettivo e finalizzato a Lui. Non esiste alcun elemento di giudizio o volontà di soppesare i due atteggiamenti in un confronto. Uno è pratico e uno è, diciamo, filosofico. Uno nasce da analisi del contingente e guarda al risultato tangibile, l'altro si proietta nel passato, nel presente e magari nel futuro.

Bene, facciamo che Massimo stesse pensando a quanto tempo era trascorso dall'inizio del tragitto e quanto tempo servisse ancora per raggiungere la meta, non fosse altro se non per capire quanto tempo avrebbero avuto per la pausa e per rientrare a valle senza problemi. Il tempo, si sa, in montagna può cambiare molto repentinamente e qualche nuvola era apparsa all'orizzonte,

Facciamo ora che Giuditta si fosse astratta dal contesto paesaggistico e in questo momento stesse pensando alle cose della sua vita. Ricordava che Sartre aveva affermato come l'essenza venga dopo l'esistenza e che quindi lei doveva essere quello che era stato il proprio progetto e quindi quanto aveva fatto. Non non siamo in primis ma solo dopo che abbiamo steso un progetto e lavorato per realizzarlo- E lei cosa aveva fatto?

La sua vita si era condotta secondo un progetto? Oppure i progetto erano stati molti e avevano sortito più confusione che traguardi raggiunti. E, in questo, la sua essenza aveva trovato dignità di esistenza? Sembra un paradosso ma, spesso, la vita, con la sua bellezza naturale ci fa riflettere su quella nostra interna ed è come se confrontassimo la pace interiore con quella della natura che ci circonda.

Giuditta si stava concentrando sul suo passato e sul suo presente. Su quanto di reale aveva compiuto e quindi sulla sua esistenza. Le sembrava di avere navigato prevalentemente in modo teorico, lasciando - forse inconsciamente (e quindi con colpa) - che la non scelta diventasse una scelta. In fondo, il suo desiderio di libertà: libertà dalle gerarchie, dalle regole, dagli obblighi, dal pensiero comune, dai pensieri comuni del dovere sociale, economico, familiare, ecc ... , era diventato un surrogato.

Il surrogato di credere di avere tante libertà che invece erano sensazioni che le derivavano dal modulare la propria vita "facendo" senza avere la percezione di "dovere fare". Un inganno verso se stessa. In fondo, si rendeva conto da tanto che la sua vita seguiva le regole della società. Forse aveva fatto solo progetti ed aveva lasciato agli altri la realizzazione della sua esistenza.

"E se decidessi ora?" si era lasciata sfuggire la domanda ad alta voce. "Cosa?" aveva subito replicato Massimo. "No, no ... nulla ... che fatica, manca ancora molto?" aveva detto ad alta voce per rispondere qualcosa e togliere ogni dubbio sulla sua domanda a Massimo. Non le interessava la risposta, non l'avrebbe neppure ascoltata. Anche quel giorno non aveva deciso lei. Si era lasciata trasportare. Una piccola medusa, una medusa non più giovanissima, ancora una medusa.

La strada procedeva lenta e bianchissima sul pendio della montagna. Il sole era ormai alto e lo sentiva sulle guance (sapeva che si sarebbe pentita di non avere portato la crema solare e il burro di cacao per le labbra). Gli scarponi battevano la terra un po' secca di fine inverno e lei guardava l'ombra che si schiacciava sotto il suo corpo. Avrebbe preferito altro per oggi. Avrebbe ...

Soundtrack: Françoise Hardy - Je suis moi

Sunday, February 12, 2017

Psycho Killer ... Qu'est-ce que c'est?

 
I cant seem to face up to the facts.
Im tense and nervous and I... cant relax.
I cant sleep, cause my beds on fire.
Dont touch me Im a real live wire.

Psycho Killer
Qu'est-ce que c'est? [What is it?]
fa fa fa fa fa fa fa fa fa fa better
Run run run run run run run away
OH OH OH

Psycho Killer
Qu'est-ce que c'est? [What is it?]
fa fa fa fa fa fa fa fa fa fa better
Run run run run run run run away
OH OH OH
AY AY AY AY AY WOO

You start a conversation you can't even finish it.
You're talking a lot, but you're not saying anything.
When I have nothing to say, my lips are sealed.
Say something once, why say it again?

Psycho Killer,
Qu'est-ce que c'est? [What is it?]
fa fa fa fa fa fa fa fa fa fa better
Run run run run run run away
OH OH OH

Psycho Killer
Qu'est-ce que c'est? [What is it?]
fa fa fa fa fa fa fa fa fa fa better
Run run run run run run away
OH OH OH OH
AY AY AY AY

Ce que j'ai fait, ce soir-là [What I did that night]
Ce qu'elle a dit, ce soir-là [What she said that night]
Réalisant mon espoir [Making my hope come true]
Je me lance vers la gloire ... okay [I hurl myself toward glory]
YA YA YA YA YA YA YA YA YA YA YA
We are vain and we are blind
I hate people when they're not polite

Psycho Killer,
Qu'est-ce que c'est? [What is it?]
fa fa fa fa fa fa fa fa fa fa better
Run run run run run run away
OH OH OH

Psycho Killer,
Qu'est-ce que c'est? [What is it?]
fa fa fa fa fa fa fa fa fa fa better
Run run run run run run run away
OH OH OH OH
AY AY AY AY OOOH

Soundtrack: David Byrne & Richard Thompson - Psycho Killer

Thursday, February 2, 2017

Chaucer e la risposta della vita (parte prima)

 
Teresa è una cara amica che studia la letteratura inglese per amore e per passione. E' convinta di trovare ogni verità negli scritti dei primi autori inglesi. William Langdom e Chaucer, insieme a Shakespeare sono i suoi riferimenti. E non si può certo negare che, attraverso loro, è prodiga di sentenze, di consigli e di riflessioni per tutti noi e per qualsiasi evenienza della nostra vita.

"Tutto è già stato pensato, detto e scritto. E' sufficiente cercare per trovare e questo è affascinante." Basta scegliere un autore che trascenda la propria epoca per diventare universale e il gioco è presto fatto! Dante per gli italiani, ad esempio. Platone, Seneca, Aristotile, Plotino. Il Manzoni stesso. E, per gli inglesi, Chaucer e Shakespeare tra i primi e Langdom a seguire."
Erano parole ricorrenti di Teresa. E noi, a stupirci sinceramente ogni volta che lei citava un qualcosa dei suoi amati autori. Era sempre puntuale e le loro parole risultavano sempre attinenti, lungimiranti, sensate e portatrici di vero e di sensibilità. Anche oggi, Teresa ci aveva stupiti. Noi, umili ascoltatori.

"Da Chaucer, un frammento del 'racconto del cavaliere' ...." aveva esordito dopo avere tratto dalla sua borsa un piccolo quaderno di appunti.
Hieronymus Bosch - concerto nell uovo
«Quando il Motore Primo lassù in cielo creò all'inizio la bella catena d'amore, raggiunse nel suo nobile  intento un grande risultato; ben sapeva quel che faceva e a qual fine operava: con quella bella catena  d'amore egli univa insieme fuoco, aria, acqua e terra con legami indissolubili che non si sarebbero più  potuti infrangere. 
Ebbene, quello stesso Principe e Motore ha stabilito un certo numero di giorni e una  certa durata a tutto ciò che viene generato quaggiù in questo misero mondo: oltre quel limite non si può  andare, anzi il numero di tali giorni può benissimo abbreviarsi! 
Non occorre che vi citi testi autorevoli,  perché ciò è provato dall'esperienza. Ma lasciate ch'io spieghi meglio il mio pensiero. Dall'ordinamento di  tutte le cose si capisce chiaramente che quel Motore è immutabile ed eterno; e si vede benissimo, a meno  che non si sia stolti, che ogni parte proviene dal tutto, perché la natura non può aver avuto origine da una  parte o porzione di cosa, ma da qualcosa di perfetto e stabile, degradando poi fino a diventar corruttibile. 
Manoscritto Voynich
Egli perciò, nella sua saggia provvidenza, ha disposto che ogni specie e progressione di cosa duri per un   certo tempo e non in eterno: che ciò sia vero si può comprendere e veder coi propri occhi. Guardate la  quercia: dal momento in cui spunta è così lenta a crescere ed ha così lunga vita, ma alla fine anche  quest'albero soccombe. 
Pensate alla dura pietra sotto i nostri piedi, sulla quale calchiamo i passi e  camminiamo: anch'essa si consuma sul selciato; così il vasto fiume talvolta si dissecca improvvisamente, e si vedono città intere declinare e scomparire: tutto, come vedete, ha una fine. 
Lo stesso accade all'uomo e  alla donna: prima o poi, in gioventù o in vecchiaia, tutti devono morire, re o schiavi che siano; chi nel suo  letto, chi in fondo al mare, chi in aperta campagna. Non c'è scampo, tutto va in quella direzione, ed ogni  cosa deve per forza perire.
Codex Seraphinianus - 1971
E chi determina tutto ciò se non Giove sovrano, principio e causa di tutte le cose, che tutto trasforma secondo il suo volere da cui tutto in effetti deriva? Non c'è creatura al mondo che  possa opporsi a questo. Allora tanto vale far di necessità virtù, e accettare volentieri ciò che comunque non si può evitare e che prima o poi spetta a tutti. Pazzo è chi si lamenta o crede di potersi ribellare  all'inevitabile! »
Aurora consurgens
Teresa aveva calcato le ultime frasi, a sottolinearne l'essenza e il valore. Poi, aveva chiuso il suo quadernino e l'aveva riposto nella borsa. Ne aveva estratto una scatola di metallo, sottile e colorata ed aveva estratto un sottile cigarillo e l'aveva acceso. Nella casa di Alberto, dove eravamo ospiti, si poteva fumare.

Nessuno aveva preso parola. Nessuno replicava o azzardava una risposta o una riflessione. Forse annichiliti, forse consenzienti, forse disinteressato o forse senza voglia di entrare in lunghe discussioni. Il silenzio continuava a seguire la lettura di Chaucer. Forse è così nella vita. Non si partecipa e si accetta e basta. A volte, subire è più comodo che non controribattere.
Herida de Cristo - Salterio - 1345
Ma è giusto? Per me no. Avrei telefonato domani a teresa per invitarla ad un aperitivo e riprendere il discorso di quella sera. L'avrei fatto con il vantaggio di rifletterci su tutte le ore che ci dividevano dall'aperitivo e di avere domande e risposte pronte ma da rivedere insieme.

Soundtrack: Erja Lyytinen - 24 Angels