Saturday, May 31, 2014

Katra - Dalit - 14 e 15 anni - Stuprate e impiccate

Fino a pochi giorni fa la maggior parte di noi ignorava persino cosa fosse. Oggi ne abbiamo piena conoscenza: Katra o Katra Vaishno Devi è una cittadina di poco più di 7000 abitanti sita nel distretto di Udhampur, nello stato indiano di Jammu e Kashmir, ai piedi delle Trikuta Mountains.


Tra le montagne e i boschi, Katra non è isolata. A pochi chilometri ha sede una delle più importanti università tecniche di tutta l'India. La città di Katra è un punto di passaggio per i devoti che vogliono partecipare al Vaishno Devi, conosciuta anche come Mata Rani e Vaishnavi, una manifestazione del Mother Goddess o Durga.

Quindi, una città vicina alla cultura crescente in India e alle tradizioni religiose più sentite. Eppure questo non basta. E'm logico che non basti una vicinanza positiva per scongiurare anche le cose più efferate. L'aria che si respira non infonde necessariamente santità, anche se proviene da un tempio religioso. Se evoca qualcosa è perché questo già conviveva nella persona. Altrimenti, è solo aria.

Katra e lo stato dell'Uttar Pradesh sono ora famosi in tutto il mondo perché lì sono state stuprate ed uccise due ragazzine di 14 e 15 aani. Stuprate e impiccate. Vittime della violenza assassina di un branco. Vittime di una società in cui esiste ancora una distinzione di diritti in base al sesso e in base alla casta.

Dalit è il termine che sostituisce (eufemisticamente) il concetto di "intoccabile". Colui che non deve essere toccato dagli altri perché impuro. Indegno di partecipare a quella vita che vivono gli appartenenti alle altre caste. Non possono neppure camminare sui marciapiedi. Devono stare giù, come i cani. Indegni, infetti per natali.

E' impressionante come l'economia passi sopra qualsiasi cosa nel segno della convenienza.
E' incredibile che lo sviluppo culturale orientato all'economia possa convivere con la più rozza ignoranza. Nelle stesse persone. Negli stessi ambienti. Nelle stesse logiche della rete. L'India appare ora come tutto questo. Con leggi mai applicate/accettate contro la distinzione degli esseri umani in base alla casta di appartenenza e con un'intrinseca differenza di diritti tra donne e uomini.

E' impressionante che tutti noi, anche a distanza di anni, si accetti tutto questo nella logica della convenuenza economica.  Honoré de Balzac propone un paradosso, quello del Mandarino, nella sua opera Papà Goriot:

“Agli estremi confini della Cina esiste un Mandarino più ricco di tutti i re di cui narrano la favola e la storia. Di lui non conosci nulla: né il nome, né il sembiante, nè la seta di cui si veste. Perchè tu possa ereditare i suoi immensi capitali, basta che suoni il campanello al tuo lato, su di un libro. Egli esalerà soltanto un sospiro, ai confini della Mongolia. Sarà allora un cadavere: e tu avrai ai tuoi piedi più oro di quanto possa sognarne la cupidigia di un avaro. Tu che mi leggi e sei un uomo mortale, suonerai il campanello?”.

Ecco, noi siamo quelli che hanno suonato e continuano a suonare il campanello senza preoccuparci di quanta gente muore, purché si possano soddisfare i nostri desideri, capricci, bisogni, voglie, ecc ... Per cambiare realmente dobbiamo cambiare in primis noi.

Il cambiamento non segue la logica Top-Down ma parte dal basso. E il basso siamo ognuno di noi con le scelte quitidiane, con i pensieri del momento, con il nostro accettare compromessi e scendere a patti. Credendo che la vera vita sia quella legata alle cose materiali. Così, senza un vero scopo.

Soundtrack: Tommaso Albinoni - Adagio in Sol minore

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