Thursday, September 4, 2014

A volte ci si imbatte in un maestro ispiratore ... anche se questo non è più

Il Foglio dell'Umanitaria - 3/2013
Oggi sono stato all'Umanitaria, a Milano. Per un fatto formale e utile. Ho aspettato e, non avendo alcun libro con me, ho dato una scorsa ad una rivista che la Società Umanitaria pubblica. Si trattava di un numero vecchio di un anno. Parlava del futuro anniversario dei 120 anni di storia dell'Umanitaria, del suo fondatore Prospero Moisé Loiria e delle figure che si sono avvicendate nel tempo alla sua guida. Tra queste, un personaggio di cui mai avevo sentito parlare. Augusto Osimo.

Chi mai era costui? L'articolo ne parlava assai bene. Un carattere schivo, lontano dalle pubbliche onorificenze, senza alcuna velleità di notorietà.In una foto, che riproduco, stava a lato, a destra, mentre al centro capeggiava un personaggio che sarebbe poi diventato sindaco di Milano. Ero colpito da questa foto. Lui, il protagonista, il fautore di tante cose dell'Umanitaria stava di lato. Con uno sguardo bellissimo, pieno di gioia, serenità ed umiltà. Pieno di grandezza, a differenza dello sguardo del politico accanto che rivelava soddisfazione personale. Al centro.

Anzi, credendo che il personaggio al centro fosse Augusto Osimo e rilevando invece che era quello a lato, ne sono rimasto ancora più colpito. Su internet non ci sono fotografie di Augusto Osimo. Dell'altro ce ne sono tante. Osimo "era uomo buono", era spirito altruista. Deciso, ancorché umile. Merita due righe di storia. Le storie dei grandi sono di "grande" stimolo, un pò come diceva il Foscolo nei Sepolcri.

A egregie cose il forte animo accendono l’urne de’ forti ...

Soundtrack: Reinecke plays Mozart Piano Concertos 23 & 26 (Fragments) Roll recordings C.1905

Augusto Osimo nacque a Monticelli d’Ongina, in provincia di Piacenza, il 28 gennaio 1875. Studia a Piacenza e fin dalla prima giovinezza aderisce ai principi del socialismo come risposta a un’ansia morale di giustizia. Il suo socialismo era in primis capacità di riconoscere il dolore altrui e volontà di alleviarlo. Nel 1893 entra nel partito socialista dei lavoratori italiani e si impegna come propagandista e conferenziere. Collabora a La Stampa, all’Avanti! e ad Il Progresso. Nel 1898 viene arrestato a Piacenza insieme ad altri esponenti socialisti locali, a seguito dei moti popolari del 2 e 3 maggio. Processato, viene rilasciato per insufficienza di prove.

01.05.1898 - Barricate contro Bava Beccaris
Nel 1899 si trasferisce a Torino con la moglie Augusta Muggia che – scrittrice colta e poliglotta – è una riconosciuta traduttrice di Dostoevskij, Tolstoj, Turgenev, Daudet, Maupassant, Theuriet). Da lei, di lì a pochi anni, avrebbe avuto Elena, la sua unica figlia.

Nel 1899 scrive La Cassa di risparmio di Piacenza. Indagini e considerazioni in cui mette in pratica un metodo di ricerca empirico per esaminare la storia dell’istituto di credito piacentino nel più ampio contesto dell’economia locale.

A Torino, in attesa di trovare una condizione lavorativa soddisfacente, accetta diverse occupazioni modeste ma nel 1901, probabilmente con l’aiuto di Filippo Turati, ottiene il posto, da lui molto ambito, di segretario della neonata Università popolare di Milano.

Nel marzo 1902 Augusto Osimo approda alla Società umanitaria, ente filantropico milanese rinato alla fine del 1901 dopo lo scioglimento del 1898 (determinato dal sanguinario Bava Beccaris). L'anno successivo diventa segretario amministrativo addetto anche al coordinamento generale e alla vigilanza dell’ente e nel 1904 assume la carica di segretario generale, che avrebbe conservato fino alla morte.


"Integrando l’apporto del pensiero socialista con il liberalismo e la cultura cattolica, e procedendo oltre l’impostazione tradizionale degli istituti di beneficenza e della burocrazia statale, durante l’età giolittiana l’Umanitaria si configurò come un laboratorio in grado di sperimentare nuovi strumenti di assistenza nei confronti del disagio sociale."  dal Dizionario Biografico Treccani

In questo ruolo, Augusto Osimo indirizza l'Umanitaria verso l’assistenza ai disoccupati, il collocamento, l’istruzione professionale e la formazione degli operai, la tutela dei lavoratori e degli emigranti.

Il tema della disoccupazione era parte centrale dell’attività dell’ente, come testimoniano sia i saggi pubblicati (1906 - Il fenomeno della disoccupazione e la «Società Umanitaria», in Nuova Antologia, 16 settembre 1906, pp. 227-247) che le lezioni (Economia politica. Lezioni del Prof. A. O., Milano 1912).

Nel 1910 Augusto Osimo viene eletto rappresentante dell’Italia nel comitato permanente dell’Association internationale pour la lutte contre le chômage (disoccupazione).

Dopo il 1910 Osimo sviluppa progetti già ipotizzati negli anni passati, la casa del popolo, il museo sociale, il teatro del popolo, l’Unione italiana per l’educazione popolare. Quest’ultima inizia nel marzo del 1911 un periodico, La cultura popolare, dove sarebbero apparsi diversi suoi articoli dedicati al tema della formazione dei lavoratori.

Di fronte alle tensioni interne al Partito socialista italiano, sfociate nell’espulsione della corrente di Ivanoe Bonomi e Leonida Bissolati al congresso di Reggio Emilia del 1912, Osimo dichiarò a Turati le proprie titubanze sul piano politico. Quello stesso anno lasciò temporaneamente il partito (pur senza aderire al nuovo soggetto politico di Bonomi e Bissolati), per poi rientrarvi più tardi, nel 1914, in dissenso con le posizioni assunte dal Partito socialista riformista italiano. dal Dizionario Biografico Treccani

Incerto nelle posizioni di fronte alla necessità di una guerra che in parte giustificava, osimo di allontana dalle idee di Turati e nel 1919 assume la carica di DirettoreGenerale dell'Umanitaria e nel 1920 accetta un ruolo nella commissione ministeriale sull'insegnamento artistico mentre declina l'invito a fare parte del dicastero del Lavoro.

La malattia che aveva esordito e il clima di confusione politica e governativa e sciale limiteranno le attività successive di Augusto Osimo fino alla sua prematura scomparsa. Il 22 luglio 1923.
Soundtrack: Banda e coro di Salsomaggiore Terme - Il canto dei lavoratori

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