Monday, November 17, 2014

De-istituzionalizzazione, i motivi di una scelta

Sir Lawrence Alma-Tadema- Cherries (1873)
Se consideriamo le logiche per le quali le cose si fanno, scopriamo che i nostri "amministratori della cosa pubblica" sono sensibili solo agli aspetti economici e che l'elemento favorevole al cittadino ciene considerato solo se coincide con un vantaggio in termini monetari.

Così, se si prende ad esempio la "de-istituzionalizzazione" dei malati psichiatrici si può notare come la riforma Basaglia abbia coinciso fortunosamente con un bisogno di risparmiare ad ogni costo, proponendo così il ridimensionamento (se non la totale chiusura" dei posti letto e di intere istituzioni) per malati psichiatrici.

Sarebbe stato interessante se, a fronte delle esperienze positive del recupero della persona, si fosse ottenuta lo stesso una così radicale riforma nel caso in cui questa non avesse rappresentato un'occasione di risparmio o addirittura se fosse stata anticipatoria di ulteriori spese.

D'altra parte era evidente che il risparmio correlato al ridimensionamento/alla chiusura delle istituzioni psichiatriche (manicomi) chiedeva dall'altra parte un potenziamento delle strutture territoriali di tipo sanitario e sociale. E questa cosa non è seguita poi in misura adeguata. Un dato che sottolinea solo l'interesse nei confronti del risparmio e non del cittadino e della sua salute.

Spencer Tunick- Installation
La percezione del territorio, della gente, dell'uomo comune, è stata di un'invasione di "matti" tra i "sani". Cioè, di un nuovo pericolo sociale che accentuava le già elevate tensioni esistenti. Un esercito di disadattati, difficilmente adattabili, che si aggiungeva a quello dei senza tetto, dei senza lavoro (che stavano aumentando), dei poveri, dei disperati, dei "pericolosi".

In questi ultimi tempi, abituati alla realtà della de-istituzionalizzazione da oltre 40 anni, questo esercito si autoemargina e si confonde con quello degli immigrati clandestini e degli sbandati senza futuro. Si confonde, ma esiste ancora.

Junku Nishimura
Il problema delle soluzioni valide è sempre quello: l'aspetto economico degli investimenti da fare. Oggi (inteso come tendenza odierna), si parla tanto di ottimizzare le risorse per metterle a disposizione del maggior numero di beneficiari (= cittadini).

Si parla di lotta ai doppioni ed agli sprechi. Si sottolinea l'importanza della centralità del malato nel processo sanitario e si intensificano gli interventi mediatici sul fabbisogno di qualità. Ma il cervello dell'uomo mal sopporta il multitasking. Quindi, ha bisogno di tempo per dare la risposta giusta. La politica delle riduzioni di personale in modo drastico e spinto provoca il multitasking, anzi lo rende elemento standard del quotidiano.

Sir Lawrence Alma-Tadema - Antonio e Cleopatra (particolare)
Viene così a mancare il rapporto relazionale che è parte integrante del fabbisogno di salute della persona. Si previlegia la tecnologia e la politica della quantità (numero delle prestazioni sanitarie) da cui emerge il filone del fatturato relativo agli investimenti tecnici (= appalti) ed al contributo finanziario del cittadino al sistema sanitario (= volume di ticket).

La politica dell'educazione sanitaria (che prevede investimenti in termini di personale, sopratutto) viene invece lasciata senza risorse (anzi, usando un eufemismo, viene lasciata isorisorse) e quindi di fatto "abbandonata" alla buona volontà dei singoli.

Sir Lawrence Alma-Tadema - Primavera (particolare)
Non è sbagliato che si debba fare appello al senso di responsabilità e di professionalità per migliorare la qualità dell'assistenza ma questo è un processo non brevissimo perché deve prendere inizio da una situazione in cui un certo lassismo regnava (come, in media, in tutto il settore del Pubblico).

Decenni di utilizzo del Pubblico come serbatoio elettorale di favoritismi e interessi personali da parte di una Politica dissennata (... e altro più) non possono essere cancellati con un colpo di spugna. Il superamento di una filosofia lavorativa deprimente e inefficiente richiede tempo ed impegno nel medio termine con investimenti educazionali e di verifica e controllo.

E lo scoglio sono proprio gli investimenti. Educazione sanitaria significa comunicazione con il pubblico, servizi di supporto tradizionale ed alternativo, sistemi di erogazione di servizi e di controllo dei risultati. E tutto questo, latita.

Ikenaga Yasunari

Soundtrack: Velvet Underground - Venus in furs

No comments:

Post a Comment