Thursday, December 18, 2014

La visione interna e lo sguardo da fuori o dei conflitti tra pari

Zhāng Xiǎogāng - Pittore cinese simbolista-surrealista contemporaneo
"Ebbene, le persone che fanno parte della Santa Razza,
si intendevano così bene fra di loro in altri tempi
Che per imporre loro la pace
dovevano andarsi acercare al di fuori
qualcuno che fosse assolutamente icapace di capirli.
Mai un Polacco è riuscito a venire a capo della Polonia."
Paul Claudel - Il pane duro - Scena III

Capita, nelle riunioni inter pares, che spesso non si riesca a venire a capo di nulla
se non quando "piove dall'esterno" una persona diversa che propone ciò che pare
la cosa più giusta, più opportuna, e tempestiva fra tutte.

D'improvviso si ha la percezione che fosse quanto tutti intendevano dire e fare
salvo il fatto che il discorso lineare del singolo si infrangesse di continuo
contro le postille e i distinguo sollevati dagli altri.

Zhang Huan - Ink Art
E' dunque segno di incapacità di pensiero
o di incapacità di gestione?
Perché deve sempre venire qualcuno da fuori
per indirizzare verso la scelta desiderata da tutti?

Forse perché si accetta più facilmente la superiorità
di visione, giudizio e decisione di un esterno,
verso il quale non esiste giudizio di confronto, piuttosto che
quella di qualcuno che ci è pari e che sentiamo in competizione?

Chennye Randall - Shopped Tattoos
Triste cosa il vedere che si decide per ciò che conviene
e non per ciò che è bene in assoluto.

Soundtrack: Geoffrey Gurrumul Yunupingu - Wiyathul

Friday, December 12, 2014

Il Si e il Sè - Anatomia di una distinzione tra il nulla e l'essere.

Henri Matisse - Armonia in rosso - 1909
E' certo che parlo difficile e forse penso difficile ma di questo non mi meno certo vanto.
Anzi, il pensiero di non essere chiaro abbastanza mi fa pensare che sbaglio.
Ma, in altrettanto modo, non è forse il difficile quello che crea allenamento e fa crescere?
Mi impongo il difficile che poi è il sintetico che presuppone riflessione. A priori. Prima.
Mi impongo ciò che devo cercare di capire perché così mi alleno a comprendere.
Si tratta di un impegno che disdegna in modo affettuoso il piano preferendo la salita.

Sono sempre io, me stesso, sotto esame.
Perché sono convinto che capire se stessi ed ogni propria debolezza, pausa, gioia e inebriante forza
abitua a vedere l'atto superbo ed a distinguere quello umile che ha vero valore.
Forse perché ciò che è umile si ammanta della grandezza del considerare il resto
e noi siamo più grandi quando ci confrontiamo con l'infinita grandezza del resto,
come se, considerarci nulla sia la premessa per crescere.

Oskar Kokoschka
Oggi, in una sfinitezza infinita che è detensione dalla tensione dei giorni scorsi,
mi lascio abbracciare da un concetto che mi rafforza in quanto coerenza,
politica, umana, spirituale e naturale: il concetto del si e dell'io.
Heidegger è un filosofo indubbiamente affascinante per la grandezza e per la miseria.
Forse che si diventa grandi in una logica di profonda contraddizione
quando la grandezza riconosciuta si sposa con la miseria del piccolo uomo materiale?

Viviamo dunque del desiderio di distinguerci o di nasconderci nella massa?
Viviano dell'IO oppure del celarci nel "SI" (si dice, si fa, si usa ...)?
Quando ci conviene, siamo l'uno ... e quando non ci conviene, siamo l'altro.
Indifferentemente.
L'Io vive dell'imporre se stesso mentre il Si esiste nella convenienza quando si è in inferiorità.
Eppure la grandezza vive della coerenza. Sempre e in ogni caso se stessi.

Fiorenzo Tomea - Fiori di campo n. 2 - 1955
E quando siamo soggetti agli altri, quando siamo assoggettati agli altri,
gli altri perdono l'identità che è pericoloso confronto per una propria autostima ...
per divenire un'impersonalità che ci difende, protegge e tutela dal giudizio.
Ci difende dall'avere perso la nostra identità, capace di contrapporsi.
Perché l'anonimato degli altri, in cui immergiamo il nostro anonimato,
è un qualcosa di impersonale protettivo e non accusante.

Così, nel "si dice, si fa, si pensa, ecc ..." non perdiamo la nostra autostima
nonostante il nostro io risulti assoggettato, nel timore di un giudizio di diversità,
e quindi "privo della propria identità".
Secondo Heidegger,  «Il  Chi non è questo o quello, non è sé stesso,
non è qualcuno e non è la  somma di tutti. 
Il "Chi" diventa il neutro, il Si privo di soggettività.

Joaquin Sorolla - Sotto l'ombrellone - 1910
Esiste quindi un mondo pubblico che «dissolve  completamente il singolo Esserci nel modo di essere "degli altri",  sicché gli altri dileguano ancora di più nella loro particolarità e  determinatezza. In questo stato di irrilevanza e di indistinzione il Si  esercita la sua tipica dittatura. Ce la passiamo e ci divertiamo come ci si diverte; leggiamo, vediamo e giudichiamo di letteratura e di arte  come si vede e si giudica. Ci teniamo lontani dalla "gran massa" come ci  si tiene lontani, troviamo "scandaloso" ciò che si trova scandaloso. Il  Si, che non è un Esserci determinato ma tutti (non però come somma),  decreta il modo di essere della quotidianità.»

L'assenza di soggettività per ogni decisione
 sottrae i  singoli da ogni responsabilità.
«in questo sgravamento di essere,
il Si si rende accetto all'Esserci
perché ne soddisfa la tendenza a prendere tutto alla  leggera
e a rendere le cose facili».

Michel Compte
Nel vivere secondo il "Si", tutto diventa "leggero", impersonale e disimpegnato
ma proprio per questo, solo superficialmente "facile" perché il pegno da pagare
è l'impersonalità, il vivere inautentico.
Eppure chi vive nel "Si", sente di vivere la realtà reale,
perché è inconsapevole dell'irrealtà della sua visione della realtà,
perché crede nell'autenticità di ciò che non è autentico.

Proprio perché il sue essere è inautentico
in quanto gli altri si sono sovrapposti al suo "ente" (essente, ciò che è).
Così molti di noi vivono, credendo di scegliere ciò che "si" sceglie,
credendo di desiderare ciò che "si" desidera e
soffrendo per delle cose per le quali "si" soffre.
Non vivendo, eppure pensando di vivere.
Martyna Adela Dziekan - Les fauves (http://indiae.deviantart.com/)
... perché, senza essere se stessi, non è vita.

Soundtrack: Cirque du Soleil - Rumeurs

Wednesday, December 10, 2014

My lucky number is ...

1979. New Wave. Lene Lovich.
Tre cose che riassumono una canzone che divenne molto famosa.
Accattivante la melodia. Particolare l'inizio del testo ma consueto il finale.
Splendida la coreografia di Lene Lovich.

Rimane nella memoria. Poi poche altre cose.
Un lento scadere nell'oblio dei "famosi una volta".
Una vita "normale" dietro una facciata stravagante.
Famiglia, figli e poi un correre dietro alla memoria.

Re-masterizzazione dei suoi brani.
Ma sembra tutto senza impegno.
Sembrano operazioni commerciali.
Per i nostalgici della sua figura.

Sbaglierò, ma la domanda è ...

"Quanto bisogna rimanere legati al nostro passato,
se lo consideriamo remunerativo e glorioso?"
"Quanto conviene restare fermi al nostro essere stati
per non mettersi in gioco e rischiare?"

I never used to cry 'cause I was all alone
For me, myself and I is all I've ever known
I never felt the need to have a hand to hold
In everything I do I take complete control
That's where I'm coming from
My lucky number's one

I've everthing I need to keep me satisfied
There's nothing you can do to make me change my mind
I'm having so much fun
My lucky number's one
Ah! Oh! Ah! Oh!

I now detect an alien vibration here
There's something in the air besides the atmosphere
The object of the action is becoming clear
An imminent attack upon my heart I fear
The evidence is strong
My lucky number's wrong
Ah! Oh! Ah! Oh!

Something tells me my lucky number's gonna be changing soon
Something tells me lucky number's gonna be oweoweoweoweoweowe...

You certainly do have a strange effect on me
I never thought that I could feel the way I feel
There's something in your eyes gives me a wild idea
I never want to be apart from you my dear
I guess it must be true
My lucky number's two

This rearrangement suits me now I must confess
The number one was dull and number two is best
I wanna stay with you
My lucky number's two
Ah! Oh! Ah! Oh!

Number two, number two

Soundtrack: Lene Lovich ~ Lucky Number (Top of the Pops, 1979)


Tuesday, December 9, 2014

Poems of arrivals - Jim Carroll

Oscurità per i più e grandezza per gli altri.
Questo sembra essere il destino per la maggior parte degli uomini.

Una donna stringe tra le proprie braccia il suo uomo.
Egli è grande, possente, stupendo, commovente e dolcissimo.
Egli, in realtà, non appare nulla di tutto questo,
eppure, Lui è così.

Un uomo abbraccia con infinito amore la propria donna.
Lei è piccola, fragile, umile ed ha piccoli pensieri e desideri comuni.
Eppure, gli appare stupendamente maestose, degna di una dea,
lungimirante e piena di entusiasmi creativi.
E Lei è realmente così, anche se non appare.

Lui o Lei sono indifferenti.
Noi, dovremmo dire.
Il popolo che è senza apparire.

Se si fosse incontrato per le strade di una qualsiasi città
una figura come Jim Carroll, quanti gli avrebbero dato credito
di essere un grande poeta, un grande musicista
un grande uomo/personaggio?

Coerente con se stesso, Junkie fino in fondo,
ispiratore ed ispirato eppure in continua autodistruzione.
Così ha vissuto. Più a lungo di quanto si potesse pensare,
per uno, come lui, votato all'autodistruzione.

Ora è nella leggenda ...
ma di pochi/tanti ma certamente non dei più.
Qualcuno ha scritto: ora può entrare nella leggenda
ed essere cibo per gli sciacalli, ma almeno,
i suoi dischi potrebbero essere finalmente ristampati.

POEM OF ARRIVALS
The pope has arrived in N.Y.
one may perceive
sounds not previous
-- or words
like devine scripture projected
unto the walls of the death house.
it is an ash grey tuesday
and arrivals are inevitible
( next week the circus arrives )
a woman jumps 15 floors in the MARTINIQUE
naked
and a cop rushes to cover
--"ad nauseam"
young girls breathing
the incense of their spiritual depravity
-- like a benidiction in France
or a hospital in Chinatown
"last week we went shopping for guilt,
now the master salesman has arrived"
the old testament is better than the new
a grandmother shouts:
-- everyone disagrees on contemporary progressiveness.
-- everyone disagrees on self-joy and generality
-- everyone disagrees . . .!
and the pope
on the third page of the TIMES
smiling
and seeming almost infallible. 
Patti Smith & Jim Carroll
Soundtrack: Jim Carroll Band - Wicked Gravity

Monday, December 8, 2014

E tu pigliatillo ...

Vittore Grubicy de Dragon - Inverno a Miazzina 1898-1917
Una corsa nella poesia, diciamo così, dialettale.
Una lingua che capisco a fatica nei termini più particolari.

Alcuni versi che intendo e trovo piacevolissim,
non per nulla, si tratta di Salvatore Di Giacomo ...

'O core d'a femmena
è comme a na lettera nchiusa.
Chi maie ce pò leggere?
Chi 'o pò scanaglia?

  Mo abbruscia - mo spanteca -
  mo piglie e t'ammena na scusa,
  pe nun te fa nténnere
  ca sta p' avutà ...

      E tu
      pigliatillo
      accussì
      comm'ì

I'll accetto e mm' 'o piglio
Vuo' sèntere?
E siente
nu buono cunziglio.
Cunténtete 'e nun sapé
          niente

La grandezza sta nel cogliere le sfumature
e nel saperle riprodurre con veloci colpi di pennello.

Come in un acquarello
che chiede sguardo, intesa, gesto rapido e conclusivo.

Il resto sta a chi legge e intende nuovamente
la sfumatura.
Giovanni Segantini - Dea di amore 1894-7
Soundtrack: Minoru Inagaki interpreta una "Cavatina" di Stanley Myers

Sunday, December 7, 2014

MC5

Sempre per un caso non del tutto fortuito, bensì guidato da un inconscio interesse, ho acquistato un libro sul movimento Punk. "Please, Kill me", scritto da Legs McNeil e Gillian McCain. Un libro di interviste legate tra loro come da una sequenza cinematografica continua.

Non il solito libero che "racconta" in modo romanzato la vita di una o più persone, rappresentative di una determinata tendenza o di un modo particolare. Le parole in libero flusso che ricostruiscono una "situazione" artistica, musicale, sociale.

A parte le difficoltà legate allo "slang", un libro affascinante perchè mi sta facendo "rivivere" atmosfere della fine anni '60 e inizio anni '70. Personaggi che mi erano sfuggiti o di cui avevo solo superficialmente sentito parlare.

MC5 è un gruppo musicale poco distribuito in Italia a quei tempi. Contrastato, politizzato (come era ed è possibile negli USA), certamente dai toni "duri" e forse più muscolari di certa musica nostra della stessa epoca. Si trattava di un combattere su linee e logiche diverse. Loro avevano il Vietnam, noi, Piazza Fontana.

E da questo, un fiume di musica mai ascoltata o relegata a fare parte di una collezione di dischi, taluni dei quali pressoché mai ascoltati. Un occasione per leggere meglio un periodo che ho vissuto da adolescente, da di fuori, visto che era dominato da persone di diversi anni più grandi e restie a fare partecipare "un bambino".

Chi lo sa cosa sarebbe successo se avessi avuto le porte spalancate ... cosa sarei diventato ... sarei stato lo stesso? "Sliding door" è un film geniale in questo senso ... Questi discorsi valgono per ciascuno di noi. Sottilmente pericolosi, fortemente suggestivi e per questo, azzardatamente affascinanti.
Soundtrack: MC5 - I Want You Right Now
 

Tuesday, December 2, 2014

La borghesia è rivoluzionaria ...

Costruttivismo sovietico
E' un dato di fatto.

La borghesia non può esistere
senza rivoluzionare di continuo
gli strumenti di produzione,
quindi, i rapporti di produzione,
quindi, tutto l'insieme dei rapporti sociali.

La borghesia ha giocato nella storia un ruolo altamente rivoluzionario.

Dove è giunta al potere,
la borghesia ha distrutto tutti i rapporti feudali,
patriarcali, idilliaci.

Essa ha lacerato tutti i variopinti legami feudali
che stringevano l'uomo al suo superiore naturale,
e non ha lasciato tra uomo e uomo
altro legame che il nudo interesse.

Ha annegato nell'acqua gelida del calcolo egoistico
i santi fremiti dell'esaltazione religiosa,
dell'entusiasmo cavalleresco,
della malinconica ristrettezza provinciale.

Ha dissolto la dignità personale nel "valore di scambio.

La borghesia ha strappato il tenero velo sentimentale
ai rapporti familiari,
riducendoli a un semplice
rapporto di denaro.

Rodchenko
Di chi sono queste parole che sembrano inneggiare alla poetica romantica dello stato feudale e della società cavalleresca? Chi poteva avere una visione così nostalgica? Quale romantico filosofo o poeta sensibile? Quale nostalgico visionario?

Nulla di tutto questo.
Sono frasi tratte dal "Manifesto del partito comunista" di Marx e Engels.
Naked Island - Kaneto Shindo (1960)
Soundtrack: Korn - Mr. Rogers

Sunday, November 30, 2014

Demasiado Corazon

Every morning I’m broken
Every day I die
Every night I weaken
And every night I cry
Standing in the rain
In the street outside
Running down my face
Tears in my eyes

Demasiado Corazon ( - Demasiado Corazon - )
Demasiado Corazon
Demasiado Corazon ( - Demasiado Corazon - )
Demasiado Corazon

Don’t know why I wake up
Don’t know why I try
Was that me the cool one
Or some other guy
standing in the shadows
Of the sky above
No one knows I’m crying
Beaten by my love

Demasiado Corazon
Demasiado Corazon ( - Demasiado Corazon - )
Demasiado Corazon

Cada manaña
Estoy quebrado
Y por las noches
Me despierto
Lacrimas en mi cara
Abajo de la lluvia
Lonely with my pride
Holding in my pain

Demasiado Corazon ( - Demasiado Corazon - )
Demasiado Corazon
Demasiado Corazon ( - Demasiado Corazon - )
Demasiado Corazon
Demasiado Corazon ( - Demasiado Corazon - )
Poche sono le canzoni così travolgenti.
Istintive, sanguigne, bestialmente affascinanti
che ti trascinano nelle sequenze ritmiche
e negli acuti dei fiati.
Poche sono le occasioni di chiedere che il volume
sia alto, alto, alto, per cancellare ogni cosa intorno
per non fare esistere alcuna cosa al di fuori del ritmo.
Il ritmo del cuore, dei nervi e del sangue e sudire.
La testa, il ragionamento non esistono.

Solo caldi umori che fluiscono via.
Se qualcuno ha saputo evocare tutto questo,
in senso di effluci animaleschi e positivi,
allora vuole dire che è stato capace di scendere
al tuo elemento istintivo ed ha creato il capolavoro.

Willy De Ville ha fatto questo
e per questo, non è vissuto invano.

Soundtrack:  Willy DeVille - Demasiado Corazon

Thursday, November 27, 2014

Ignoti nulla cupido

Estella Blain - 1958
Io nacqui a debellar tre mali estremi:
tirannide, sofismi, ipocrisia;
ond'or m'accorgo con quanta armonia
Possanza, Senno, Amor m'insegnò Temi.

Questi principi son veri e sopremi
della scoverta gran filosofia,
rimedio contra la trina bugia,
sotto cui tu, piangendo, o mondo, fremi.

Carestie, guerre, pesti, invidia, inganno,
ingiustizia, lussuria, accidia, sdegno
tutti a que' tre gran mali sottostanno,

che nel cieco amor proprio, figlio degno
d'ignoranza, radice e fomento hanno.
Dunque a diveller l'ignoranza io vegno.


Delle radici de' gran mali del mondo - Nota: Temi, Themis, è la dea della giustizia


Sweet movie (Anna Prucnal, Pierre Clémenti) - Dušan Makavejev - 1974
Sono versi scritti a cavallo tra il 1500 e il 1600. L'autore è Tommaso Campanella, filosofo calabrese. Processato più volte per le sue idee non in linea con la Chiesa, è lo splendido autore della "Città del Sole". Una pregevole e bellissima opera di pura utopia. Una visione collettivista che avrebbe sempre affascinato l'uomo, in modo trasversale, nei secoli.

Una filosofia che attribuiva alla capacità di "sentire" la capacità di "comprendere e capire". Una filosofia che poggiava nella conoscenza la base per sconfiggere i mali maggiori dell'uomo e del mondo. Ed è d'altra parte vero che combattendo l'ignoranza si migliora ogni cosa.

Combattendo quell'ignoranza che è alla base di ogni male. Combatti l'ignoranza e migliora l'uomo e la società e il mondo. Ignoti nulla cupido = non si può amare ciò che non si conosce.    E oggi...?
Françoise Sagan, 1957
Soundtrack: Bonjour Tristesse - Juliette Gréco

Tuesday, November 25, 2014

Occhi-occhi e occhi del cuore

L'altra sera sono andato a vedere uno spettacolo.
Cirque du Soleil. Era la prima volta.
Non amo il circo, non mi ha mai entusiasmato.
Una sottile vena di tristezza mi ha sempre affiancato
mentre osservavo i numeri degli artisti.

Era la prima volta, dico, per il Cirque du Soleil.
Ero scettico. Staccato, ma mi sono fatto prendere.
Piano, piano guardavo affascinato i numeri
e la bocca rimaneva aperta, mentre la meraviglia
prendeva sempre più forza.
Tale era il fascino che mi aveva preso
che il desiderio di condividerlo è diventato enorme.
Il pensiero è quindi subito corso a te,
che non ci sei più,
ma che sei sempre con me.

Con un accenno di lacrime agli occhi,
consapevole della tua assenza-presenza,
mi sono detto, fra me e me,
in quel sottile e dolcissimo dialogo
che ogni giorno tengo con te,

vorrei che i tuoi occhi
vedessero attraverso i miei tanta meraviglia.
Ma mi hai risposto che stavi già vedendo
con gli occhi del mio cuore
ed era bellissimo.

Quanta cecità nel mio modo di vedere con gli occhi-occhi,
inconsciamente inconsapevole che l'amore
trova modo di vedere ancora meglio
con gli occhi del cuore.
Ed ho pianto con dolcissima dolcezza.

Soundtrack: Marelle - Cirque Du Soleil 

Monday, November 24, 2014

La povertà sorge dalla stessa abbondanza

Les amants du pont neuf
E' mai possibile che noi uomini non si riesca mai di imparare qualcosa dalla storia e dalle esperienze precedenti? E' mai possibile che ci si illuda sempre di essere diversi da chi ci ha preceduti e che si creda che a noi non possa capitare quello che per altri è stato? E' mai possibile essere cos' stolti e presuntuosi. Siamo uguali, ugualissimi e stra-uguali ai nostri predecessori, agli antenati.

Identiche passioni. I motori dell'esistenza comune. Invariate nei secoli, nei millennti nelle loro valenze sia positive che negative e quindi ben note, eppure così nuove per ciascuno di noi che nella nostra vita impariamo a conoscerle all'atto dell'esperienza diretta. verso la quale sappiamo essere stupiti, increduli, meravigliati, affascinati, spaventati ... Eppure dovremmo ben conoscerle. Accompagnano il genere umano fin dalla sua comparsa nel mondo.
Georges Mathieu
François Marie Charles Fourier (1772-1823) aveva bene sintetizzato questi "motori". L'uomo, diceva, è da sempre guidato da 12 passioni:
  • sensitive: vista, udito, tatto, gusto e odorato
  • cardinali o affettive: onore, amicizia, amore e familismo
  • distributive: cabalista (il gusto dell'intrigo), alternante o sfarfallante (il gusto per il cambiamento) e composita (la passione per l'esaltazione)
Giorno dopo giorno, anno dopo anno, secolo dopo secolo, millennio dopo millennio. Sempre le stesse. Eppure Fourier considera l'evoluzione dell'uomo una condizione in costante progressione (dallo stato selvaggio alla barbarie e da questa allo stato patriarcale per poi giungere alla "civiltà" che è quella odierna e si definisce "società borghese") per questo idealizza il prossimo raggiungimento delle ultime fasi del destino dell'uomo, il garantismo e l'armonia. Figli di fasi precedenti, connotate da barbarie e dalla sua evoluzione verso la cività.
Il fascino discreto della borghesia - Louis Bunuel
E in questa logica analitica, il giudizio verso la società che si affacciava nel diciannovesimo secolo risultava però inesorabile e tassativamente negativo. Un giudizio che sorvolava lo stato previlegiato delle antiche classi dominanti (i re, i nobili, il clero e i soldati) e si concentrava verso quello che considerava a ragione il sale della futura evoluzione sociale, la borghesia. Quella che ora sta scomparendo.

La società borghese capitalista del tempo risultava però già allora fallita perché il libero mercato non aveva portato quel benessere che aveva promesso: il mondo capitalista era solo riuscito ad ampliare il divario tra "i pochi che hanno molto e i molti che hanno poco". Il capitalismo aveva disumanizzato la società esasperando la competizione individuale e reintroducendo la schiavitù (lavoro minorile, alienazione, lavoro servile, etc…).
Oggi torniamo a parlare di "rischio di lavoro servile" perché asservito alla volontà del "padrone" che non può curarsi delle esigenze naturali, vitali del lavoratore dipendente. Oggi ci si riempie la bocca di "liberismo" mascherandone la valenza oppressiva ed egoista delle passioni distributive. Se ci si fa caso, questa società borghese eleva "ognuno dei vizi che la barbarie esprime e pratica in maniera semplice" ad un modo di essere complesso, a doppio senso, ambiguo ed ipocrita.

Per questo, la società borghese si involve in se stessa in un circolo vizioso fatto di continue contraddizioni tra ciò che viene virtuosamente presentato come obiettivo e come sentimenti-guida e quello che invece realizza ed esplicita come frutto di egoismo ed ipocrisia. La povertà infatti nasce dalla stessa abbondanza. Oggi siamo un mondo ricco in cui i poveri aumentano !
Femme dans un jardin - Vincent van Gogh - 1887
Un altro frutto dell'ipocrisia è il falsamento di alcuni valori che da "mezzi" diventano "obiettivi" essi stessi. Il capitale infatti è l'espressione del denaro che ha perso la sua valenza di mezzo per ottenere ciò di cui si ha bisogno per diventare scopo finale a se stesso, autoreferenziante. E in questa logica, l'ipocrisia fa da padreona. Infatti, i prezzi non li fa più il mondo del lavoro ma il mondo della finanza. La vita economica è falsificata in quanto il capitalismo bada esclusivamente alla finanza.

Da che parte vogliamo stare. Come possiamo raggiungere la fase del garantismo e dell'armonia a chi sarebbe giusto tendere in modo spasmodico e risoluto? Come possiamo se ci stiamo inviluppando tra tanti falsi valori e falsi miti e falsi bisogni? Forse la risposta sta in un solo concetto, quello di riprendersi la vita e di mantenere il proprio credo etico ed umano, quello basato sul rispetto.
Art deco sovietico
E, parallelamente a questo, smettiamo di credere/illuderci che possa bastare convincere i governanti e le classi dominanti dell'ingiustizia sociale esistente per stabilire con facilità sulla terra la pace e il benessere universale. Non può esistere un socialismo senza lotta. (Friedrich Engels)

Soundtrack: Sarah McLachlan - Angel

Friday, November 21, 2014

Aufklärung

Daido Moriyama
Aufklärung rappresenza l'essenza stessa dell'evoluzione emancipata.

Nella chiarezza che il termine contiene intrinsecamente, si deve osservare come per essere oggetto di cultura, di verità verificabile, di sapere rigoroso e documentabile, dimostrabile, è necessario, anzi, essenziale, avere libertà di pensiero e tolleranza.

I due sono legati in modo indissolubile perché libertà di pensiero è implicitamente esterna al soggetto e quindi "pubblica" e per esistere richiede la presenza di "tolleranza" che è indice di rispetto di pensiero.


Pierpaolo Pasolini - Ninetto Davoli
Libertà è di fatto libertà di raggiungere la consapevolezza delle cose, essendo "liberi" da forzature, imposizioni, pregiudizi e dogmi. La consapevolezza può essere tale (e quindi vera) solo se ha libertà di autocostruirsi. Non è libero arbitrio bensì indipendenza libera di capire e decidere ed esprimere.

Imparare ad utilizzare la propria mente in modo deduttivo e incondizionato è quindi libertà di essere come entità pensante indipendente (sapere aude).


Roy Lichtenstein - Pop Art
Siamo in piena logica illuminista di cui l'Aufklärung fa parte del processo di formazione. La corrispondenza pratica appare immediata ed efficace nel cogente reale. Nelle lofiche della felicità e della soddisfazione nelle sue forme sociali, familiari e individuali.

L'altro aspetto della Aufklärung risiede nella gratuità del gesto. Nella sua logica di diffuzione altruistica allo scopo di consentire l'evoluzione consapevole del singolo, indipendentemente dalla società in cui si trova e indipendentemente dalla posizione che assume o da quella di inizio.


Giuseppe Capogrossi - Peggy Guggenheim Collection
Il tutto, proprio nel senso che troviamo oggi. Dove la consapevolezza sembra assopita dal contingente sedativo e, dove la crescita interiore del singolo viene vista solo nella logica delle modalità di condizionamento. Impara a conoscere l'uomo non per valorizzarne e promuovere le caratteristiche, bensì per strumentalizzarlo, piegarlo alle convenienze della società

Una società che, come qualche imbecille recentemente ha pensato di stigmatizzare, non dipenderebbe più dall'uomo, singolo e raggruppato o unito per ideali, bensì dalle logiche di potere economico e dalle convenienze contingenti. L'uomo ha forse ceduto definitivamente il passo o esiste ancora come essere pensante? Il "cogito ergo sum" è valido ancora?
Soundtrack: Black Box Recorder - "The Facts of Life"

Thursday, November 20, 2014

Edie Sedgwick

ANDY:
Dici che si ricorderanno di noi?
 

EDIE:
Dici quando siamo morti? Penso che la gente si ricorderà di come tu hai cambiato il mondo.
 

ANDY:
Cosa pensi che scriveranno sul tuo necrologio? oddio che parola orribile!

EDIE:
Niente di carino,penso... 
ANDY: 
 Diranno "Eddie Minturn Sedgwick, bellissima attrice e artista, famosa per aver risvegliato la fantasia della gente."
 

EDIE:
... e matta come un cavallo. 
ANDY:
Fece amicizia con tutto il mondo!
 

EDIE:
Liberandosi dalle grinfie della sua terrificante famiglia!
Creando caos e tumulti ovunque andasse, divorziata da ogni marito che ha sposato.
Lascia solo pensieri affettuosi per tutti.
Lascia solo pensieri affettuosi per tutti ...
Quanta desolata e leggera solitudine e tristezza ...
Mi sembra di vederla sorridere, ridere
mentre gli occhi si gonfiano di lacrime.
Ma un istante dopo, eccola riprendersi e ridere,
magari tenendo nervsamente una sigaretta tra le dita.
Soundtrack: Velvet Underground - Femme fatale