Wednesday, July 11, 2018

Luci delle ombre, Luci che abbagliano
Kevin Best - Still life
Stiamo cenando al buio. Un buio che abbiamo scelto come compagno di questo momento, ricordo di tanti, tanti anni fa, prima che arrivasse il bimbo. Ora, lui grande, ci stiamo dedicando uno spazio che da molto tempo non si aveva.

E mentre ci si dicono queste cose, sale veloce alla mente la consapevole considerazione che, in ogni caso, tutto questo non è più lo stesso di un tempo. Prima, il buio del cenare insieme si popolava di discorsi di te e di me e di noi. Tutt'al più si parlava del micio che ci scaldava il cuore con la sua presenza.

Jack Vettriano - Milan Tram Shot
Ora si parla inevitabilmente di lui. Del nostro bimbo, che è grande e sta da solo al lago, e assai poco di noi. Anche questo è cambiato. Come la resistenza fisica alle fatiche che è diminuita, come la capacità di accettare le cose che non ci iacciono, che è scemata via, come la sensazione di una vita davanti, che or vede un orizzonte definito.

E ti verso del vino come facevo allora. E ti guardo, intuendo il tuo sguardo nel buio, esattamente come una volta. E tendo l'orecchio l'orecchio per capire quello che mi dici anche quando la tua voce si fa più profonda e leggera. Esattamente come sempre. Ma il senso del tutto è cambiato.


Le mani si avvicinano e si sfiorano per sentirsi ed è piacevole gioia il farlo, ma il pensiero delle cose che riguardano il bimbo si fanno prepotentemente avanti e occupano i silenzi che prima erano colmi di cose di te e di me, insieme.

Qualcuno dirà che è lo stesso. Si è solo traslato il tema e che il senso della vita è uguale. Tu ed io, impegnati nel vivere quello che la vita porta con sè. Ma gli risponderei che questo è corretto ma che d'altra parte, invece, si diluisce l'intimità della coppia in un lago di cose che riguardano molte altre cose. E che questo porta via spazio e intimità.
Gaudenzio Ferrari
Infatti, parlare del destino del bimbo, delle cose che fa e di quelle che non fa fa emergere la razionalità e la serietà di genitori, a discapito dell'emotiva intimità di una donna e di un uomo incieme nel tragitto del vivere. E questo è un peccato. Un peccato perché succede sempre che uno diventi più razionale e meno effimero dell'altro.

E questo crea una distanza, un vallo che rompe la magia della coppia. Questo volevo dirti questa sera. Questo sentivo di volerti confessare. Questo avrei voluto esprimere con le parole e con il tono della voce. Ma non c'é stato il tempo. La cena è finita e ci siamo alzati.
Ernest Pignon Ernest
Una volta saremmo stati ore a parlare ed a sognare ed ad inventare ed illuderci del mondo da cavalcare senza pensieri. Ora la cena ha un termine perché ci sono altre cose da fare. Cose razionali che occupano lo spazio della vita che invece è illusione. Perché ci si illude di un'eternità che non esiste e, forse, di una speranza di continuità anche se mai nessuno ci ha detto che esiste.


Soundtrack: Patty Pravo - Tutt'al Più ( Live 1971)

Wednesday, July 4, 2018

BACK AGAIN

Tanja Eijgendaal – Seeing, 2014

Non sapevo che fosse trascorso così tanto tempo. Non credevo così tanti mesi! Se un bimbo fosse nato l'ultimo giorno in cui ho scritto l'ultimo post, ora sarebbe grande al punto da non destare più alcuna meraviglia un suo pianto, uno strillo o un canto. I genitori stessi si sarebbero abituati a lui ed ora dormirebbero una notte intera anche se il bimbo dovesse fare qualche pianto.

Cosa è sucesso in questo tempo. Luciana mi avrebbe detto che è trascorsa una vita intera, riferendosi a quanto può accadere in 10 mesi. Può scaternarsi una guerra oppure può essere ripristinata una pace. Uno, dieci, cento, mille partigiani potevano essere stati fucilati, oppure si sarebbe potuto rovesciare una dittatura fascista.
Rivera - Uprising
Luciana è sempre stata drastica. "Fai un esempio paradossale e verrai capito". L'ha detto un mio recente amico, Alessandro, riferendosi al proprio nonno ed avevo, al tempo, commentato che doveva essersi trattato di un grande nonno. Un nonno che ho cercato di raffigurarmi perché mai visto. Alto, basso, simpatico, brusco, gentile, burbero, magro, graso, calvo o con capelli, chissà?

Dieci mesi fa ero in piena follia modulare. Ora sono in piena follia didattica modulare. Prima ero nel pieno della non consapevolezza ed ora sono nel pieno della totale confusione. "Studia, studia e vedrai quanti dubbi ti verranno!" mi diceva Giovanni, dall'alto del suo ruolo di ricercatore universitario ed io gli rispondevo "come se non lo sapessi!" Ora, un po' so ... ma mi confondo tanto.

"Questa è la prima. Ingrani con la frizione tirata e poi la rilasci piano ed acceleri e parti senza problemi." Erano le parole del mio amico quando salii per la prima volta sul motorino, in quella via privata, dietro la scuola media che frequentavamo. Avevo chiaro tutto e sapevo cosa fare. Poi, partii e venno il panico della confusione e, per evitare di investire una persona, buttai a terra la moto!

Già, la moto. E mi viene in mente che in questi dieci mesi ho perso l'unico amico di infanzia che avevo mantenuto. Augustino. Minuto, nervosino e buonissimo e generoso e profondamente amico. Lasciato lì, sul campo da tennis. Sei rimasto così perché avevi ignorato le avvisaglie del tuo cuore. Augusto. Ancora un passo nella solitudine. Via uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette ... la vita è un cammino in cui si rimane sempre più soli.
Katie Jeanne Wood - Portraits
Ecco, dieci mesi di riflessioni. E mi stupisco, con gioia, che le idee si siano fermate e che non abbia fatto scorrere il tempo senza riflettere. Infatti, i pensieri ci sono. Devo solo raccoglierli. Come Giulia si raccoglie i capelli sulla nuca e mi guarda di lato, invitandomi ad accompagnarla a giocare con i vestiti o con le stoffe. Ben conscia che quel gioco mi piace, mi ha sempre conquistato.

E quanto potrei andare avanti a scrivere questa notte. Ma voglio dedicarla ad Augusto. Amato amico mio. Compagno di giochi di infanzia e del primo motorino. Era il tuo e sarebbe stato poi il mio. E anche questo, insieme alle prime feste ed alle prime ragazzine da baciare ed alle sigarette da fumare di nascosto ed alle mille piccole, innocenti scappatelle da nascondere alle reciproche mamme. Complici dell'infanzia e dell'adolescenza. Amici nella vita adulta.
Harald Sohlberg - FROM VÆRVÅGEN, THE FISHERMAN'S COTTAGE
Soundtrack: Tokyo PowCast n° 9