Tuesday, September 30, 2014

Si, questo lo può ben dire

Per Olov Enqvist
Libro oscuro. Per Olov Enqvist. La biblioteca del capitano Nemo.
Dice ... "Se il nemico non è stato trovato, è necessario ricrearlo."
Verità in assoluto, generata dalla debolezza
e dalla ferocia dell'uomo.

Ricerca disperata e disperante di un capro espiatorio,
di una ragione per confermare la verità in cui si crede.
Non importa se vera o fittizia o falsa.
Partiamo dal concetto che si debba avere una verità.

O.Z.O.R.A.
Non importa se falsa o costruita apposta.
Possiamo forse vivere senza crederne in una?
Possiamo sopportare di non credere in qualcosa?
Possiamo pensare di essere noi sufficienti per noi stessi?

O abbiamo bisogno di un qualcosa che avvalli ogni gesto.
Ogni pensiero, ogni giudizio, ogni sensazione.
Abbiamo bisogno di sentirci nel giusto o di concepire il nostro errore
sulla base di un parametro di confronto, di riferimento.

OZORA - Ezra Tobak
Allora, ecco la verità.
Un fittizio disperatamente e struggentemente necessario.
Un ossigeno per la nostra coscienza.
E se facessimo a meno?

Se facessimo a meno dei principi?
Dei giudizi e delle opinioni?
Se vivessimo in un nulla costante e orizzontico?
Privi di alcun riferimento? Saremmo uomini?

Ozora - Nyirseghir 2012
Apolidi, Agenerazionali. Acritici. Assoluti. Anedonici.
Atei. Assoluti. Anidealisti. Acinetici. Afinalistici.
Anaffettivi. Apersonalistici. Anideativi. Antiversi.
Atavici. Anergici. Anallineati. Anadeguati. Anabituati.

Saremmo uomini lo stesso?
La verità esige i sacrifici.
Qualcuno deve  essere sacrificato.
Immolato sulla pira di un giudizio di torto.

Ahau Hunabku - OZORA 2010
Qualcuno che sia additato ad esempio di contrario alla verità
Di nemico necessario da colpire, da combattere, da scovare.
Sotto questo aspetto, tutti e chiunque può diventare il nemico.
Quel qualcosa che deve essere trovato e colpito.

Non importa se è il reale nemico.
Non importa se è lui. Basta creare il nemico.
L'importante è che ci sia.
Per soddisfare il nostro bisogno di posizione.

Kuizs Lilla
Allineati secondo una verità
e schierati contro il nemico di questa verità.
Anche se questa verità non esiste.
E' inventata.

Soundtrack:  Ozora 2013 by Rave - 2014 Warm up !

Telemaco - Struggente nello sguardo, nel cuore e nella mente

Vassilij Kandinski
Atena disse, e lo toccò con la verga d’oro.

Un lindo mantello e una tunica gli pose prima sul corpo, ne elevò la statura e il vigore: il suo colorito di nuovo fu bruno, le guance si stesero, la barba diventò nero-azzurra sul mento. Dopo aver operato così andò via, e Odisseo entrò nella stalla.

Lo guardò con stupore suo figlio, impaurito volse altrove lo sguardo, che non fosse un dio, e rivoltosi a lui gli disse alate parole: «Mi sei apparso or ora diverso da prima, o straniero! hai altri vestiti, la tua pelle non è più la stessa. Certo sei qualche dio: essi hanno il vasto cielo. Sii propizio! ti offriremo sacrifici graditi e doni d’oro, ben lavorati: risparmiaci».

Aleksandra Ekster - Città di notte
Gli rispose allora il paziente chiaro Odisseo: «Non sono un dio: perché mi eguagli agli dei? Ma sono tuo padre, per il quale tu soffri gemendo tanti dolori, subendo gli insulti degli uomini». Dopo aver detto così, baciò il figlio e dalle guance versò pianto a terra: prima lo tratteneva sempre, costantemente.

Ma Telemaco – poiché non credeva che fosse suo padre – rispondendo gli disse di nuovo: «Non sei Odisseo, tu, mio padre, ma un demone mi sta incantando, perché pianga ancora di più, gemendo. Un uomo mortale non potrebbe mai fare questi prodigi con la sua mente, se un dio venendo lui stesso non lo facesse giovane o vecchio, facilmente volendolo. Poco fa eri un vecchio e vestivi poveramente; ora somigli agli dei, che hanno il vasto cielo».

Gustav Klimt
Rispondendo gli disse l’astuto Odisseo: «Telemaco, non è da te stupirti eccessivamente e meravigliarti che tuo padre sia a casa. Mai più ti verrà un altro Odisseo qui, ma sono io quello, che soffrendo sventure e molto vagando sono giunto al ventesimo anno nella terra dei padri. Ed è opera di Atena predatrice codesta: ella mi ha fatto così come vuole – lo può –, una volta somigliante a un pitocco e un’altra ad un uomo ancor giovane e che ha belle vesti sul corpo. È facile, per gli dei che hanno il vasto cielo, sia esaltare un uomo mortale sia umiliarlo».

Dopo aver detto così sedette, e Telemaco abbracciando il padre valoroso singhiozzava piangendo. Un desiderio di pianto era sorto in entrambi. Singhiozzavano acutamente, più fittamente di uccelli, di vulturi o di artigliati avvoltoi, ai quali i villani tolsero i piccoli prima che fossero alati.

Pavel Filonov
Così essi, sotto le ciglia, spargevano pianto straziante.

Una volta, la crescita verso la piena coscienza di sè e la maturità passavano attraverso l'uccisione della figura paterna. Oggi questa non esiste più. La crescita e la maturità vengono (o dovrebbero essere) percepite come un gioco di piacere. La conquista di noi stessi non esce più dal dolore ma dal piacere.
Larionov - akaziivesnoj
Soundtrack: Camille Saint-Saëns - Rondò capriccioso - Sergej Nakarjakov

Monday, September 29, 2014

Articolo 18 - la vie ou la mort

Dobbiamo tornare indietro di oltre 40 anni
per riprenderci il futuro?    Forse si.

Si sta realizzando uno spietato e continuo attacco alle conquiste dei lavoratori, mascherandolo di liberalismo. Ma il liberalismo è solo libertà del potere di fare il proprio interesse contro quello dei lavoratori!
L'ipocrisia di un potere che tende al totalitarismo spinge sul disimpegno sociale per portare di nuovo verso un lavoro servile dove i diritti e la dignità del lavoratore sono considerati valori negativi da combattere!
Non svendiamo la nostra dignità di lavoratori, non calpestiamo le conquiste dei nostri padri e non accettiamo lavori sottopagati e lo sfruttamento delle persone. La libertà è una cosa ben diversa dal liberismo che è sola ipocrisia e truffa. Il futuro non solo le multinazionali bensì l'uomo!
Jota Castro - 2012
Non accettiamo epitaffi ma recuperiamo gli slogan che hanno portato alla vittoria le rivendicazioni dei padri lavoratori e facciamoli rivivere nelle azioni! Si riprenda la lotta di classe!

Soundtrack: Una fede ci è nata in cuor ...

Inabissamento umano - Le onde del destino

Le onde del Destino - Lars Von Trier - 1996

Bess McNeill è molto speciale. Come ragazza ma anche come credente.
La sua semplicità è unica. L'apparente ingenuità e il suo esclusivo, rapporto diretto con Dio, le hanno procurato fama di eccentricità e delicato squilibrio nel suo ambiente chiuso, un piccolo paesino scozzese.

Tutti sono per questo protettivi e affettuosi con lei, ma nessuno comprende la sua natura. Il suo universo però cambia quando, contro la perplessità dei parenti e degli amici, e la diffidenza della sua comunità religiosa, chiusa in un vuoto e cupo rapporto formale con la Scrittura, Bess si innamora e sposa Jan, uno straniero che lavora in una piattaforma petrolifera.

Jan è molto diverso da lei. E' totalmente lontano dal suo sentimento religioso, ma il suo amore è capace di comprendere la natura speciale di Bess. Il rapporto fisico e mentale fra due persone così diverse è dunque travolgente. La carnalità supera i confini del sentimento in un'unione di sangue, sudore e passione travolgente e torbida. In questo Bess perde il confine del dono che Dio le ha fatto, e cede totalmente ad un estremo bisogno possessivo lui.

Durante il periodo in cui Jan è costretto a tornare alla piattaforma, Bess chiede a Dio il suo ritorno, a tutti i costi, in una egocentrica mancanza di rispetto di ogni logica e necessità. Questa deviazione di Bess dalla sua bontà provoca la collera di Dio e la sua scelta drammatica. La metterà alla prova, per vedere fino a che punto la sua fede le permette di comprendere che cos'è l'amore che Lui intende, qual è il dono che le ha fatto.

Così lei viene accontentata e Jan torna, ma solo perché colpito da un grave incidente che lo costringe in un letto, a rischio di morte. Si avvia qui il percorso di Bess verso l'amore assoluto. Comprende che ciò che è accaduto è stato provocato dalla sua colpa, accetta la prova di Dio e realizza che solo il suo amore vero ha il potere di salvare Jan.

Accetta dunque tutto l'inabissamento umano e morale che l'amore per Jan le chiede. Lui le chiede perciò di trovarsi un amante di essere oggetto di amore carnale di altri uomini, insieme. La sua perduta sessualità di uomo sporfonda in un morboso desiderio di vedere umiliato l'oggetto del suo desiderio: Bess.

Soundtrack: Child in Time - Deep Purple  - 1970

Lei accetta ma questo le farà rivoltare contro tutta la gente che conosce. Tutta la comunità. Un giorno, Bess sale su una barca dove rischia di essere violentata da due balordi, ma riesce a fuggire minacciandoli con una pistola. Considerata pazza e perduta dalla comunità, Bess viene ricoverata in un manicomio, ma fugge e ritorna sulla barca, dove questa volta non riesce ad evitare l'agguato, e viene uccisa.

Il miracolo che Bess aveva richiesto avviene. Jan guarisce e Bess viene perciò accolta fra le braccia di Dio. Coloro che l'avevano amata, ma anche compatita, infine comprendono come la sua presunta follia fosse in realtà paradigma di infinita fede e assoluta bontà.
Soundtrack:  JS Bach-Siciliana Sonata BWV n. 1031

 

Friday, September 19, 2014

Manicomio e dissenso

Giorgio Antonucci - Giardino manicomio
"Non sono d'accordo, è una visione senza senso e disonesta. Si truffa la buona fede e non si rispettano i diritti e la libertà!". Prese e se ne andò via. I presenti, si guardarono tra di loro e dissero "Quello è matto. Non si rende conto che le cose sono così e basta. Inevitabilmente così. Ogni altra visione è inutile e contraria alla logica di sistema." Gli sguardi si scambiavano assenso. "D'altra parte, qualcuno che la pensi come lui lo troverà sempre. Qualche altro pazzo! E' dunque pericoloso lasciarlo andare in giro libero di blaterare. Di diffondere le sue idee anti-sistema." La conclusione fu unanime "Rinchiudiamolo in manicomio!" fu l'urlo di tutti "Non possiamo certo metterlo in galera. Cosa ha fatto? In manicomio è invece plausibile. Vaneggia! Straparla! Dice cose fuori logica. Senza senso!" E lo rinchiusero. La sua voce avrebbe risuonato nelle vuote stanze di un manicomio. Spettatori, altri sgurdi alienati. Qualche urlo e tremori di agitazione avrebbero accompagnato le sue idee."
Dove, non lo so. Quando, neppure - Alessandro Pini - 2010

L'utilizzo dei manicomi per i dissidenti è usanza nota. D'altra parte, ogni governo totalitario ne ha fatto uso, fino a quando la violenza non ha consentito di uccidere del tutto, anche fisicamente, cioè, le persone contrari al regime.

«Smettila, o tu mi mandi a' tetti rossi». Questa la tipica minaccia che ripeteva mia nonna cercando di placare la mia agitazione. Andare ai tetti rossi, ovvero andare tra i «matti» di San Salvi, la cittadella de' grulli, come si dice a Firenze. http://www.teladoiofirenze.it/ - Ramile Leandro - www.vivasansalviviva.org;
La parola dissidente è però prevalentemente legata al regime comunista. Chissà perche? Dissidenti erano anche i nostri eroi del risorgimento. Martiri della libertà per un'Italia dominata dallo straniero. Dissidenti erano anche i contrari al regime fascista, eppure si parlava di antifascisti e basta. Dissidenti erano anche i contrari al regime di Franco in Spagna, eppure si dicevano antifalangisti.

I dissidenti del regime comunista sono i dissidenti per eccellenza. Eppure, dissidente significa in linea generale avere idee contrarie ad un sistema ed esplicitarle in modo diretto alla società e al governo da cui si dissente e da cui ci si dissocia. 

"Those great personalities who appear among us from time to time with the compulsion to tell us the truth about ourselves are rarely given a warm welcome, and least of all by those who regard themselves as the custodians of society." 
The Problem of Alexander Solzhenitsyn - Henry Regnery, Modern Age, 1981

Eppure, inizialmente i dissidenti anziché essere rinchiusi nei manicomi venivano utilizzati per promuovere i cambiamenti. 大字报  sono i giornali murali della rivoluzione cinese. La differenza tra i loro autori e quelli che sarebbero seguiti nei decenni successivi è che i primi hanno vinto la rivoluzione e i secondi sono i perdenti della nuova rivoluzione.  Wei Jingsheng è uno di loro. Dissidente nell'epoca della grande Cina. Non più popolare.

Eppure, i dissidenti, irreducibili contenitori di aneliti libertari e di rispetto rivoluzionario, possono essere considerati i semi da cui può sempre germogliare un rinnovamento, un'idea migliore rispetto allo status dominante. I dissidenti sono, da sempre, lo spunto per l'innovazione e il miglioramento o quantomeno la riflessione sul miglioramento.

Андреј Сахаров

Non il manicomio, bensì gli auditori. Non le camice di forza, bensì i microfoni. Non le vuote stanze, bensì i giornali. Poi, in un anelito di fiducia nell'uomo, la libertà individuale di condividere o confutare. Ma sempre di libertà si tratta.

« Bisogna collaborare con ogni mezzo per mettere a nudo le leggi della società, i modi in cui si realizzano queste leggi e i modi con cui siamo capaci di scoprirle; ma, proprio quando avremo demolito tutti i dogmi aprioristici e i pregiudizi, non dovremo mai pensare di indottrinare a nostra volta il popolo. » 
Pierre-Joseph Proudhon

Soundtrack:  El Pikete - Espero el momento del caos 

Thursday, September 18, 2014

Scritti dalla prigione, pagine di riflessione

Lorenzo Bartolini - Ninfa del deserto o del serpe (la virtù insidiata dal vizio) - 1840
Rimango colpito dalla potenza letteraria, politica e filosofica di molti personaggi rivoluzionari dell'est.  Forse per le difficoltà in cui si sono mossi. Per la sensibilità e per la visione disincantata ma al tempo stesso sognatrice del mondo e della società.

Sbaglierò, ma come dice Cioran, devo ammettere che "è nei periodi di dolore, prigionia e indigenza che si sviluppa maggiormente la creatività e il desiderio di evolvere." 

Alexandar Stambolijski - Bulgaro - Scritti dalla prigione. Si tratta di scritti di un personaggio poi diventato anche primo ministro bulgaro. Facente parte del partito popolare agrario, si dichiarò contrario alla partecipazione alla prima guerra mondiale. Imprigionato per le proprie idee, sosteneva la formazione di un'unico stato dei popoli slavi. Venne anche considerato una sorta di dittatore all'epoca dei suoi incarichi ufficiali. Quindi una figura non univoca. Prendiamo atto degli scritti come di occasioni di riflessione e discussione. Basta questo.

Александър Стоименов Стамболийски

 Tra gli esseri umani la parità assoluta non esiste: alcuni nascono in buona salute, altri malaticci; alcuni nascono di forte costituzione, altri deboli; alcuni hanno un'ampia capacità spirituale di acquisire informazioni e svilupparsi in fretta, altri sono ottusi, limitati nel proprio sviluppo interiore.

Alcuni hanno movimenti lenti nel loro perfezionamento spirituale; altri nascono in condizioni familiari e materiali favorevoli, altri ancora in miseria, e così via.

Questa disuguaglianza, ereditata oppure acquisita, date le capacità e le circostanze, crea la supremazia di determinate persone su altre.
La manifestazione di questa supremazia è una manifestazione di potere.

La messa in pratica di questa supremazia, sotto forma di costrizione è la messa in pratica del potere stesso.

Si tratta del potere nella sua forma più semplice ma anche più arbitraria.
Alexandar Stambolijski - Bulgaro - Scritti dalla prigione

Alma Rubens - Edward Thayer Monroe - 1922
"Che cos'è il potere? Una concomitanza di condizioni che favoriscono la priorità di un'organizzazione sull'altra; la costrizione che, in circostanze favorevoli, una volontà, o un insieme di volontà, esercitano su altre.

Potere univoco o monarchia è quella forma di potere esercitata da un individuo, o meglio, nel nome del potere supremo di un individuo.

Potere del popolo o democrazia è il potere esercitato dal popolo, dalla maggioranza.

Potere dei boiardi o Oligarchia è l'esercizio del potere da parte di un gruppo di usurpatori. L'oligarchia è una situazione mediana tra la monarchia e la democrazia. L'oligarchia è possibile in uno stato di monarchia o democrazia non sviluppate o degenerate.

Rifiuto del potere o anarchia è la mancanza di un qualsiasi tipo di potere stabilito e di obbedienza all'ordine pubblico: cio è la manifestazione arbitraria delle passioni individuali, degli istinti, dei vizi e delle virtù.

La condizione anarchica in una società è simile a quella che si crea nel formicaio quando viene distrutto o nell'alveare quando viene scosso. La volontà comune si dilegua, la disciplina scompare: imperversa soltanto la volontà degli individui e l'ordine si trasforma in caos.

Ogni cosa si muove in accordo con la propria volontà. I conflitti vengono risolti arbitrariamente e con la forza. L'anarchia è una condizione animalesca della società.

L'apoliticità è una fuga dalla politica. E una ramificazione dell'anarchismo. Da entrambi nasce la monarchia."
Alexandar Stambolijski - Bulgaro - Scritti dalla prigione

Christian Nightmares
Ora, forse ho qualche perplessità nei confronti di una condanna così perentoria dell'anarchia, anche se concordo con la bella definizione di "manifestazione arbitraria delle passioni individuali, degli istinti, dei vizi e delle virtù."

 Non accetto l'aggettivo "animalesco" perché, se guardo gli animali mi pare che la loro anarchia che segue le leggi della natura di fatto possa insegnare molto a tanti aspetti della nostra società. Quantomeno, possono insegnarci il significato di "rispetto" delle diversità e di divisione delle risorse.
 

Mostly Forbidden Zone
Soundtrack: Opeth - Folklore | Live in Sydney | Moshcam

Monday, September 15, 2014

Il non sapere

"Il non-sapere è il fondamento di tutto, crea il tutto con un atto che ripete a ogni istante, produce questo mondo e qualsiasi mondo, poiché non smette di prendere per reale ciò che non lo è.
Il non-sapere è il gigantesco equivoco che serve di base a tutte le nostre verità, il non-sapere è più antico e più potente di tutti gli dèi messi insieme."
Emil Cioran

Mi domando se il non sapere sia effettivamente la fonte del tutto e il motore del tutto. E di fatto, se il non sapere significa avere l'apertura verso ogni cosa, in effetti, questa considerazione ha valore. D'altra parte è anche vero che questa riflessione e conclusione è totalmente subordinata tanto al possessore del "non sapere" che al possessore del "sapere".

Infatti, considero che il "non sapente" possa essere totalmente aperto solo se di base è incline alla domanda, al pensare con curiosità. Infatti, la domanda e la curiosità muovono dal non sapere al sapere. Infatti, esiste anche una forma di "non sapere" che è immobile in se stesso e, anzi, è tetragono a porsi dubbi in quanto è colmo di certezze.

Matteo Pugliese - La promessa
Dobbiamo però ammettere che essere colmi di certezze può significare di "sapere" e quindi di non appartenere più al mondo del "non sapere". Esiste dunque anche una condizione di "non sapere" che ha certezze nel nulla? Il tutto della questione si concentra sul significato qualitativo e quantiotativo del "non sapere". Se il non sapere è il nulla è possibile che non esista neppure il principio della domanda e quindi che consista nel tutto assoluto "nulla". Il nulla basta a se stesso? Forse si, se è nulla di conseguenza anche la domanda.

Ma è anche vero che esiste il "sapere" che evolve verso il domandarsi e non verso l'affermarsi. Ma, riprendendo il significato dato al "non sapere", cosa si intende per "reale"? E' solo il "non sapere" che prende per reale ciò che non è? Oppure è anche vero che esiste un "sapere" che fraintende il falso credendolo vero? Anche in questo, non è il "Sapere" o il "non sapere" che fa la differenza, bensì è l'uomo.


Madame X (detail) by John Singer Sargent (1856-1925)
Quindi il discorso passa sulla forza del "sapere" e del "non sapere". Quale dei due è più forte? Anche qui entra in gioco il "dubbio". Chi ha più dubbi? Chi sa o chi non sa? Di base si potrebbe pensare che il dubbio sia appannaggio di chi sa perché conosce le sfaccettature della realtà e i suoi meccanismi e quindi si pone la domanda su dove sia "il vero".

D'altra parte è smplicistico anche dire che abbia più forza che ha poche conoscenze, non fosse altro se non per il fatto che "poche conoscenze" non sono il "non sapere". Se quindi ci si concentra sul "non sapere", ancora una volta emerge il valore, il significato e il ruolo dell'uomo. Esiste chi cerca e quindi si pone il dubbio ed ha forza positiva a due direzioni (dare ed avere) ed esiste chi non cerca e che quindi o impone per difendere il proprio "non sapere", oppure si annulla nei confronti del "sapere" e di chi sa.

Sandspit - Andrew Wyeth 1953
Soundtrack: Sólstafir - Live on KEXP

Saturday, September 13, 2014

самиздат - Samizdat

Die Sünde - Franz von Stuck - c. 1893
« E non aspettavamo una vittoria, non ci poteva essere la minima speranza di vittoria.
Ma ognuno voleva avere il diritto di dire ai propri figli:
"Io ho fatto tutto quello che ho potuto". »
(Vladimir Konstantinovič Bukovsky, Il vento va e poi ritorna)


самиздат - Samizdat = edito in proprio

Fenomeno strepitoso. Realmente popolare. realmente intellettuale. Veramente spinto dalla volontà di pensare in modo libero e urlare la propria sete di libertà e voglia di essere umanamente liberi.

"Я на самом деле человек uedinennogo слова"
"In realtà, io sono l'uomo della parola isolata"
Evgenij Charitonov

Back Of A Nude - William Merritt Chase - c. 1888
Coraggio assoluto se si considera il rischio a fronte del nulla. La paerdita del lavoro. L'isolamento. La deportazione. Le violenze e anche la morte. Per garantire a se stessi la costruzione del proprio io e stimolare altri a fare lo stesso.

              Evgenij Charitonov

Chi di noi fa altrettanto? Quale coraggio abbiamo noi? Neppuire quello di votare contro un sistema folle e degenerato che vive dell'ipocrisia, del pregiudizio, dell'egoismo e della prepotenza ignorante. Allinearsi per sperare di trarre qualche miserevole vantaggio? Di questo siamo capaci?

Etude de nu - Heinz Hajek-Halke - 1930-36
Soundtrack:  Alexander Mossolov "Steel Foundry" (or "Iron Foundry") - First Recording

Thursday, September 11, 2014

L'arte, gli artisti e i frammenti

Claude Monet -Il Parlamento
Da sempre l'arte presta attenzione ai dettagli,
ai frammenti, ai pezzi staccati del mondo in cui abitiamo
e dell'esperienza che ne facciamo.

Oggi, però, il tema del resto e del frammento
sta diventando un motivo caratteristico dell'arte contemporanea.
Cos'è un resto? E in cosa il frammento se ne distanzia?

Forse, la nostra è da sempre un'esperienza in frammenti,
ma soltanto ora ce ne rendiamo veramente conto
e ci spetta dunque inventare un'etica e un sentire che siano all'altezza del nostro tempo.

In questo, gli artisti, come ricordava Jacques Lacan,
ci precedono sempre.

Gustav Klimt - L'albero della vita
Da queste frasi che ho trovato su un manifesto di un'evento organizzato dalla Scuola Lacaniana, emergono due spunti. Il primo riguarda il valore del frammento nella nostra esperienza e il ruolo dell'artista nel precedere la società.

Per quanto concerne il primo punto, è innegabile che ciascuno di noi identifica un'esperienza in un breve particolare che può essere un'immagine rimasta in mente, in una situazione momentanea, in una voce o un suono o in una sensazione acutissima e altrettanto fugace.

Questo significa che le nostre emozioni formanti, cioè quelle che rimangono dentro e aiutano a costruire l'individuo perché ne delineano le pulsioni positive/negative, sono in realtà attimi fuggenti e quindi frazioni di un vissuto e quindi frammenti di vita vissuta.

Giorgione - La tempesta (particolare)
Cosa ricordiamo di una persona? Una lunga sequenza continua o una costellazione di singoli istanti con gesti, parole, suoni, profumi, ecc ... Si tratta di un collage di tanti frammenti che costruiscono il mosaico anche più complesso e completo. Ma pur sempre si tratta di singoli frammenti.

Noi, quindi, siamo frammenti. Come il vedere una sequenza di un movimento illuminato da una luce stroboscopica. Avanziamo a scatti. Tanti piccoli frammenti che costruiscono un gesto. Eppure, alcune di queste istantanee possono essere rappresentative del tutto. Il frammento riassume il tutto.

E, analogamente, poiché viviamo spesso per luoghi comuni, preferiamo vivere tutto come sequenza di grandi atti, piuttosto che considerare il valore della sfumatura, del frammento di un qualcosa. Noi, sto dicendo, assumendo il fatto che la gran parte delle persone guarda alle cose grandi, sorvoliamo (e ignoriamo il particolare).

Hieronymus Bosch - La tentazione di S Antonio (particolare)
L'artista, viceversa, fa della sfumatura il punto di partenza di una ricerca che, di fatto, trova l'uomo nel suo scopo. L'uomo inteso come oggetto e come soggetto, come materia e come spirito, come sensazioni e gesti. Cerca il tutto nel particolare. In questo precede. Perché indica una strada.

Ma quanti la seguono?
Quanti escono dal guscio del pensiero comune.
Quanti rinnegano il valore delle "grandi opere" in senso lato
e focalizzano l'attenzione sulla grandezza del particolare?
Una grandezza non solo simbolica.
Una grandezza che può essere assoluta.

Piero della Francesca - Sacra conversazione (particolare)
Soundtrack: Gabriel Fauré, Fantasie, Op.79

Tuesday, September 9, 2014

Carlo Michelstaedter. Poeta. Filosofo. Altro.

Non sei né il primo né l'ultimo a questo mondo; se vuoi vivere devi adattarti a godere di quello che trovi, che d'altronde non potresti cambiare - dice la folla.
 

Ma devo vivere cosí perché? Per aspettarmi che cosa? Per conservarmi a che cosa per cui io debba rinunciare a quello che voglio, sacrificare quello che per me sarebbe la vita?

No, il mondo è il mio mondo e nel mio mondo sono «io» il primo e l'ultimo, non trovo niente di fatto prima di me, non mi posso affidare che niente venga fatto dopo di me, ma devo prender su di me la responsabilità della mia vita come la devo vivere, che su altri non può ricadere; aver io stesso in me la sicurezza della mia vita che altri non mi può dare, creare io il mondo come io lo voglio, che prima di me non esiste: devo essere padrone e non schiavo nella mia casa.


Aver fatto non mi giova ma fare, in qual modo lo faccio, poiché non c'è premio dagli altri, che non sono per me, né dalla cosa fatta, che com'è fatta cosí non è, ma per giungere a fare tutto in un punto: in questo vivendo in tutte le cose tutto me stesso, poiché io sono il primo e sono anche l'ultimo.

Cosa che mi possa fare diverso da quel che sono non esiste, che mi potrebbe togliere di continuare in ciò e per ciò che non esiste, ma non potrebbe mai togliermi il mio mondo: che duri un anno o un secolo sarà stato sempre lo stesso.



Carlo Michelstaedter
Lettera alla famiglia del 30 marzo 1909 - in Scritti vari in Opere, Firenze 1958, pp. 744-745;
Oskar Kokoschka - Victoria De Montesquiou Fezensac -1910
Carlo Michelstaedter nasce a Gorizia nel 1887 in una famiglia ebrea di lingua italiana. Studiò a fondo Platone e i presocratici, la Bibbia e i tragici greci, i grandi poeti della nostra letteratura, sempre anelando a quel mondo incondizionato che sta al di là dei limiti della vita umana.
 Desiderava dunque fuggire da un qui-ed-ora in cui si doveva subire la volontà di un Assoluto imperscrutabile, per annullarsi e diventare egli stesso assoluto.
Trasferitosi a Firenze vi frequentò la facoltà di lettere. Terminata nella città natale (ottobre del 1910) la stesura della tesi di laurea (La persuasione e la rettorica) decise di porre termine alla sua fatica di vivere con un colpo di rivoltella. 

Soundtrack:  Claude Debussy - Arabesque #1

Monday, September 8, 2014

l'uomo è antiquato

Jean-Luc Godard - Vivre sa vie
L'evento tecnologico è stato troppo rapido rispetto alla nostra psiche
che richiede invece processi lentissimi.
La tecnica invece procede molto veloce.
E le macchine esprimono un'intelligenza oggettiva
che supera l'intelligenza soggettiva dell'utilizzatore.

Si tratta della canzone molossica dei prodotti. Tratta dal libro "l'uomo è antiquato" di Günther Anders. Scritto alla fine degli anni '50.

La macchina non ha responsabilità alcuna se non quella di eseguire bene un comando.
Qui ci si allaccia ad un pensiero di Max Weber secondo cui
"le azioni vanno giudicate non a partire dalle intenzioni,
bensì dagli effetti, finche questi sono prevedibili."
La società della tecnologia abitua ad eseguire delle procedure, delle operazioni
e ad essere giudicate solo sul modo in cui eseguiamo.

Caitlin Worthington - Picking weeds
Questo spiega la strisciante cultura della non responsabilità delle conseguenze
che, a partire dal "fulgido" esempio del nazismo, ci ha dimostrato come
si possa essere dei buoni soldati che obbediscono ad un ordine
e portare e rinchiudere ed uccidere migliaia di uomini e donne e bambini
nelle camere a gas. Senza senso di colpa alcuno.

Belli deresponsabilizzati, obbedivano ad ordini.
Il loro dovere era di eseguirli bene.
Il dovere di tanti è di fare bene quello che le regole dicono.
Non di pensare alle conseguenze.
Non di sentirsi responsabili.

Erik Madigan - Heck 1
Oggi domina la società della tecnologia.
L'uomo è rimasto indietro.
L'uomo che guardava alla natura come ad un senso etico immutabile.
Considerava la crudele legge della natura
dove la morte consentiva la vita
e il debole periva mentre il forte viveva.

Considerava il significato ultimo delle proprie azioni
e la responsabilità di chi accettava di compiere un gesto comandato.
Oggi non è più così.
Lo sguardo alla natura di oggi è uno sguardo utilitaristico (Heidegger, 1927)
non più ad uno sfondo immutabile.
Ma ...

"La rivoluzione deve incominciare da ben più lontano, deve cominciare in interior homine. Occorre che la gente impari a non muoversi, a non collaborare, a non produrre, a non farsi nascere bisogni nuovi e anzi a rinunziare a quelli che ha"
Luciano Bianciardi, La vita agra, 1962


George Seeley - The Black Bowl - circa 1907
Soundtrack: