Sunday, August 31, 2014

Spirali logaritmiche e natura


La spirale di Archimede si sviluppa in modo che la distanza tra una spira e l'altra rimanga sempre uguale. Tipica spirale archimedea è la semplice ragnatela e rappresenta il metodo più rapido (il ragno tesse la tela tutte le mattine) e regolare (uguale distanza tra i bracci di spirale) di copertura.



La spirale logaritmica o equiangolare è invece stata studiata nel 1638 da Cartesio, si sviluppa allargandosi costantemente un giro dopo l'altro, come il guscio di una chiocciola, dell'ammanite e le corna dell'ariete.
 
Nel 1658 un'altro matematico, JacKob Bernoulli, scoprí  altre proprietà, e ne rimase talmente affascinato da identificarla nella frase latina "Eadem mutata resurgo" (Sebbene cambiata, rinasco identica).


Infatti, a differenza dalla spirale di Archimede, che ha un punto di inizio, la spirale logaritmica prosegue indefinitamente sia verso l'interno che verso l'esterno, mantenedo la sua forma al variare della scala di osservazione. La curva si avvicina al centro, il polo, si avvolge intorno ma mai lo raggiunge. Anche verso l'opposto del polo, la curva cointinua ad espandersi senza mai fine (come negge galassie)
 
E' interessante la relazione tra i numeri di Fibonacci e la spirale logaritmica  che si rivela se si costruisce una serie di quadrati in cui il lato di ognuno di questi è dato dalla somma delle misure dei lati dei due precedenti.
Se li disponiamo come in figura e tracciamo un arco di cerchio avente per raggio il lato del quadrato, la figura che si ottiene è una spirale logaritmica.


Quindi, la spirale logaritmica ha la proprietà di allargarsi man mano che ci si allontana dal centro e di conseguenza il volume aumenta, mentre quella archimedea non permette un allargamento dell’area in uscita, ma solo l’allungamento costante all’interno di un braccio di spirale.

La spirale logaritmica si collega al numero aureo, ai frattali, a mille cose in natura, quindi.
Il fascino di qualcosa che tende all'infinito più piccolo e all'infinito più grande, è enorme. Un continuo che è simile al gioco dei nostri pensieri. Mai finiti. Sempre in movimento verso il particolare e verso l'infinito. Siamo anche noi spirali logaritmiche ...

 Soundtrack: Entheogenic - Level One 

Saturday, August 30, 2014

Beat Generation e Poeti nell'Ombra

Oggi si scrive di idee degli altri.
Oggi si scrive di chi è stato ed è rimasto nell'ombra.
L'oscurità non è il ricettacolo dei fallimenti
e delle incapacità.
Il buio può essere la casa degli incompresi, degli anticipatori, dei delicati, degli umili,
dei silenziosi.
L'arte non è solo folgore alla futurista.
Può essere qualcosa che entra in punta di piedi e altrettanto silenziosamente se ne esce e va via.
Amo chi è discreto, umile e sensibile.
Per questo oggi parlo di una "minore" (possiamo dirlo?) della beat generation.



(senza titolo)
Al corso di recitazione
Il perfetto fiore di carta
Ci eclissa tutti quanti
(Elise Nada Cowen) 
It’s 1954, and a woman sits alone in front of a typewriter in a Brooklyn boarding house. There’s a half-finished bottle of cheap red wine next to her, and the only other furniture in the room is an unmade bed with dirty sheets. It’s the land lady’s responsibility to provide clean sheets, but it’s the woman’s responsibility to pay the rent on time, so she chooses her battles carefully. She’s surrounded by books stolen from libraries across the city (the only moral way to get books, she believes.) She takes a swig of wine before she leans forward to type. (Toast.net - 2014)

Elise Nada Cowen. Poetessa della Beat Generation. Morta suicida a 27 anni.
Un volo nel vuoto. Rifiutata dai familiari che distruggono quasi tutta la sua produzione.
La bruciano. La fanno morire per la seconda volta.

Someone I could kiss
Has left his, her
             tracks
             A memory
            Heavy as winter breathing
            in the snow


Più famosa per essere stata l'esperimento eterosessuale di Ginsberg e per avere trascritto la sua poesia "Kaddish". Ha vissuto all'ombra di Allen Ginsberg. Considerata "debole di mente". Le sue poesie però stracciano queste immagini. Le sue poesie la illuminano e superano gli ostacoli che le donne hanno incontrato nell'ambito della stessa Beat Generation.

Sitting with you in the kitchen
Talking of anything
Drinking tea
I love you
“The” is a beautiful, regal, perfect word
Oh I wish you body here
With or without bearded poems



La beat generation è infatti un fenomeno grandemente maschile dove la donna ha vestito ruoli di supporter, di amica, fidanzata, amante, cameriera, cuoca, domestica. Poche donne sono state riconosciute come artiste. 

Gregory Corso dice chiaramente che l'unica vera ragione per cui nella Beat generation si trovano poche rappresentanti del sesso femminile risiede nel fatto che "negli anni '50 se eri un maschio potevi diventare un ribelle ma se eri femmina la tua famiglia ti avrebbe rinchiuso (a casa o in un istituto)."

Elise Cowen venne coinvolta nella Beat generation quando era studentessa a Barnard. In contrapposizione con i desideri della sua famiglia, che auspicava di avviarla ad un'educazione di alto livello presso un instuto prestigioso, premessa alla rispettabilità di una vita della middle-class, Elise, pur dimostrandosi molto intelligente, non otteneva grandi risultati a scuola.

L'incontro a Barnard con alcuni artisti della controcultura americana (Joyuce Johnson e Leo Skir, nucleo dei East Coast Beats) risultò decisivo. 

Elise veniva chiamata Ellipse o Eclipse e il suo midle name Nada prese a significare per sè" Nothing and Nothingness".


Death I’m coming
Wait for me
I know you’ll be
at the subway station
loaded with galoshes, raincoat, umbrella, babushka
And your single simple answer
to every meaning
incorruptible institution


Leggeva molto, scriveva di nascosto e raramente frequentava la scuola. Il legame con un suo professore, così come quello con Allen Ginsberg, era dominato dall'ammirazione nei confronti dell'intelligenza del compagno che doveva quindi accudire. Con Ginsberg "her world was Allen". Sposava ogni cosa Allen decidesse o facesse o dicesse.

Ma la sua poesia appare libera da questi lacci.
Una poesia non di imitazione.
Autentica, originale.



“Tutto il mio lavoro è rivolto contro coloro che sono intenti, per stupidità o per programma, a fare saltare in aria il pianeta o a renderlo inabitabile.”
William Burroughs

Friday, August 29, 2014

Johnny ... be good!

Mezzago, 21 maggio 2014.
All'ultimo concerto in Italia è stato portato via in braccio.
Non ce la faceva da solo ad alzarsi ed a scendere ed uscire dal palco.
Faceva troppo caldo e Mr. Winter non ha concesso alcun bis.
Troppo stanco. Sfinito.
Pochi giorni più tardi ci ha lasciati.
Un'altra icona rock è uscita di scena per entrare nella leggenda.
Chi mai recupererà quel fraseggiare sulla tastiera?
Quel modo di sentire la musica da negro e da albino del sud.
Quel roco cantare la situazione dei neri, con gli occhi bianchi socchiusi.
Quel muovere le sottili braccia  dalla pelle chiarissima e dai complessi tatuaggi.
Capelli bianchi. Ciglia e sopracciglia bianche. Occhi bianchi.
Albino! Albino fuori, profondamente nero dentro.
Unico. Ed ora non più.
Soundtrack: Johnny Winter - Johnny B. Goode Live - Mezzago (MB) 21 maggio 2014

Thursday, August 28, 2014

Siamo dialettici o metafisici?

 Dan Ward - Roswell Ivory - Model
Secondo la dialettica, ogni cosa è correlata al contesto e non ha identità isolata.
Secondo la metafisica ogni cosa ha un significato intrinseco, a sè stante.

Secondo la dialettica la natura è in continuo mutevole divenire.
Secondo la metafisica, ogni cosa ha un valore, un'essenza e un significato statico, definito e definitivo.

Per dialettica, nel passato antico, si intendeva l'arte di raggiungere la verità, scoprendo e superando le contraddizioni racchiuse nel ragionamento dell'altro. In questo senso, la scoperta delle contraddizioni nel pensiero e il contrasto delle opposte opinioni rappresentano il mezzo migliore per scoprire la verità. 

Per metafisica si intende ciò che non è sperimentabile e che tratta quindi delle cause prime della realtà, della sua essenza medesima e intima, al di là da ciò che appare nell'esperienza, e quindi immutabile.
Micke Borg - Evil eye
Ora, noi cosa siamo?
La sensazione è che al di là della nostra qualità metafisica dell'essere, di fatto evolviamo in senso dialettico dimenticando la metafisica. In pratica, diveniamo in base alle contingenze, perdendo di vista la nostra essenza originaria.

Confondiamo forse l'evoluzione con il progresso?
Pensiamo forse che la crescita sia solo il passaggio da uno stato ad un altro?
Dubitiamo forse che la nostra essenza primordiale abbia meno valore dei nostri cambiamenti?

Come al solito tendiamo all'assoluto e al definitivo. Non consideriamo che la nostra essenza originaria, metafisica, rimane fissa come tale. Statica e fondamentale. Mentre l'evoluzione riguarda la nostra espressione formale che è in continuo cambiamento in quanto subisce gli stimoli e i freni delle contingenze.

Il fatto è che dobbiamo perdiodicamente (e spesso, direi) fare ritorno al nostro significato originario per non perdere di vista il nostro essere intrinseco. Per mantenere la coerenza con il nostro spirito.
Barry Delaney- English punks - Blackpool 2010
Soundtrack: ALICE COOPER - School's Out (1972 UK TV Top Of The Pops Performance)

Tuesday, August 26, 2014

Lezioni dal passato

Claudio Pettazzi - Market in Sapa - North Vietnam Hmong Gruppo di venditori di tappeti
"Quelli invece che si trovano nel bisogno, se nella loro povertà non compiono nulla di male e sopportano nobilmente il loro destino, col tempo possono anche acquistare fiducia e sperare in un miglioramento della sorte.
Che voglio dire? Che tu, anche se sei molto ricco, non devi farci troppo affidamento e non devi disprezzare noi che siamo dei poveracci. Per chi ti osserva, mostrati sempre degno della fortuna che hai."
Menandro - Il misantropo - 317 A.C.

Christian Lagat - Miao Ladies - Xijiang - Guizhou
Due messaggi giganteschi.
Il primo è che la nobiltà d'animo, unitamente all'umile accettazione, rappresenta la base per la rinascita dopo una sconfitta.

Bono homini nihil mala currunt. Contraria non miscentur, diceva Seneca, indicando che l'uomo positivo trova spunto per migliorare (in tutti i sensi) anche dalle disgrazie.

Come la "provvida sventura" di manzoniana memoria. Dalle cadute si impara il valore dello stare in piedi e correre e si capisce come migliorare. In questo modo, l'uomo non risulterà mai sconfitto.
La sua forza intrinseca trasformerà la sventura in una crescita.

Claudio Pettazzi - North Vietnam near Sapa - Hmog woman going back home
Il secondo è che non bisogna considerare le fortune eterne e considerarse se stessi superiori agli altri. Secondo Epitteto, l'uomo è folle perché affida la propria felicità alle cose che non dipendono da lui. E buona parte del cosiddetto destino non dipende da noi. E' frutto del caso.

Anche in questo caso si dovrà intendere il valore dell'umiltà che non significa nascondere la propria gioia o soddisfazione ma morigerare i propri costumi per non offendere gli altri.

E dimostrarci serenamente uguali a quello che si era prima, ringraziando il cielo delle fortune riservateci.

E considerare sempre l'opportuna necessità di condividere con altri o aiutare gli altri meno fortunati. Non regalando, bensì stimolando e indirizzando e agevolando.

Julia, ma teresa mi piace di pià
Soundtrack: Jazz-Suite for Vibraphone and Piano Composed and performed by Carlo Willems (Vibraphone) and Geert Callaert (Piano)

Saturday, August 23, 2014

Non mi dimenticare


Sirkku Talja
"Caro diario, sogno spesso la mamma:
mi sta davanti, è bella;
parla e gioca con me;
ride con i suoi denti perfetti.

Sono felice, ma mi sveglio di soprassalto.
La mamma non è accanto a me.
Pensa che non so nemmeno il suo indirizzo.

Un'oribile sensazione di vuoto.
Mi batte il cuore.
Sto così male."

Sirkku Talia - Non mi dimenticare - 1979
Giselle Dutch National Ballet - Anna Tsykankova
 Soundtrack:  Giselle Dutch National Ballet-Giselle:Anna Tsykankova

Friday, August 22, 2014

... mi scusi, ho una domanda ...

"Non ho particolari talenti, sono solo
  appassionatamente curioso"
Albert Einstein

Bravo! La curiosità è il motore del mondo.
La curiosità etica, però.
Non l'essere curioso tout court.
Una curiosità intelligente, che vuole svelare e capire.
Un non volere essere mai fermi.

Facendo benzina oppure,
passando davanti ad un negozio o ad una portineria
sono sempre stato assalito (è il termine)
da alcuni pensieri in merito alla staticità di una vita.
Pensa, rimanere una vita fermi nello stesso posto a vedere gli altri passare ...

Sbagliato? Forse, ma mi colpiva sempre la diversità
tra chi passava ed andava e chi invece rimaneva fermo,
spettatore del movimento altrui.
Non potrei vivere così. Stando fermo.
Ma, ammetto, si tratta di elementi puramente formali.
Curiosity Killed The Cat
Infatti, esiste qualcosa che non si può trattenere. Mai.
E' la nostra mente. Con i suoi pensieri.
Con i suoi sogni. E, sopratutto con le sue domande.
Vivere è quindi porsi delle domande.
Chiedere a noi stessi e al mondo (in senso lato) il perché delle cose.

Non è necessaria la risposta esatta.
JUST DO IT. Fallo, solamente. Ma, fallo!
Poniti dei dubbi. Delle domande.
Non fermarti dove sei mentre il mondo gira intorno.
Se non puoi muoverti, pensa e fatti delle domande.

Soundtrack: Peter Gabriel - No Way Out

Peter Gabriel - Sledgehammer Live
NO WAY OUT
Saw a group of people forming
Round a figure lying down
And someone runs to make a phone call
And the man kneels on the ground
The man kneels on the ground
There's a tightening in my chest
I know that I'm drawn in
Oh god let it not be - you

Don't leave us
Don't leave like this
Don't leave me here again
I'm not quitting on you
No one else
You're not quitting on us
No running out

The colour in your shirt is darkening,
Against the paleness of your skin
I remember how you held the goldfish
Swimming around in a plastic bag
Swimming around in a plastic bag

You held it up so high
In the bright lights of the fair
It slipped and fell
We looked everywhere

Don't leave us (Your eyes are bright, your blood is warm)
Don't leave like this (Your heart is strong, you're holding on)
Don't leave me here again (I feel your pulse, I hold our hand)
I'm not quitting on you
There's no one else
You're not quitting on us
There's no way out
No way out

Don't leave us
Don't leave like this
Don't leave me here again (I feel your pulse, I hold your hand)
I'm not quitting on you
There's no one else
You're not quitting on us
No running away
No way out

Peter Gabriel
Soundtrack :

"Non ho particolari talenti, sono solo appassionatamente curioso" Albert Einstein - See more at: http://www.futurix.it/?expref=next-blog#sthash.MdPZbAoj.dpuf
"Non ho particolari talenti, sono solo appassionatamente curioso" Albert Einstein - See more at: http://www.futurix.it/?expref=next-blog#sthash.MdPZbAoj.dpuf

Thursday, August 21, 2014

Dream a little dream of me


"Dream a Little Dream of Me" è una vecchia canzone che è nata ancora prima di quanto non avessi creduto. Per me era sempre stata una canzone di Mama Cass Elliot dei The Mamas & the Papas. Canzone del 1968 dall’armonia un poco retro. E invece si tratta di una canzone del 1931. Scritta da Fabian Andre e Wilbur Schwandt con le parole di Gus Kahn.

La prima registrazione è infatti del febbraio 1931 con Ozzie Nelson ma anche con Wayne King e la sua orchestra e  Ernie Birchill come voce solista.

Ad oggi, oltre 60 versioni anche se la più famosa resta quella di Mama Cass Elliot.

Stars shining bright above you
Night breezes seem to whisper "I love you."
Birds singing in the sycamore tree. 
Dream a little dream of me.

Say nighty-night and kiss me;
Just hold me tight and tell me you'll miss me.
While I'm alone, blue as can be,
Dream a little dream of me.

Stars fading but I linger on, dear
Still craving your kiss.
I'm longing to linger till dawn, dear,
Just saying this...

Sweet dreams till sunbeams find you
Sweet dreams that leave all worries behind you.
But in your dreams, whatever they be,
Dream a little dream of me

Stars fading but I linger on, dear
Still craving your kiss.
I'm longing to linger till dawn, dear,
Just saying this...

Sweet dreams till sunbeams find you
Sweet dreams that leave all worries far behind you.
But in your dreams, whatever they be,
Dream a little dream of me.

Il testo è semplice ma mi colpisce un passo “Sweet dreams that leave all worries behind you” perché è l’essenza del sognare quella di potere lasciare tutta la realtà penosa alle spalle. E’ anche vero che il sogno può essere un incubo ma certamente può essere la rappresentazione di quello che vorremmo.

Billie Jean - Link live in Brunei - 1996
L’altra sera, anzi era quasi mattino, ho sognato Michael Jackson. Non mi era mai capitato. Lo prendevo per mano e lo portavo via dalla folla che lo circondava. Gli dicevo di quando nel 1992, a Monza, avevo assistito al suo concerto (Dangerous Tour). La prima uscita dopo quattro anni di silenzio. Non era morto. Mi seguiva tra la folla che si accalcava lungo i corridoi. Lo portavo in una zona tranquilla. Chissà come avevo accesso a tutto l’hotel che lo ospitava. Forse ero parente dei proprietari. Sentivo l’hotel parte di me. Lui non era morto. Non parlava. Si limitava a sorridere. Con gioia e con serenità. Mi avrebbe firmato, penso, una chitarra. E parlavo e parlavo. E lui rimaneva in silenzio, sorridente, sereno. Poi, mi sono svegliato ed ho realizzato che Michael Jackson era morto. Morto da anni. E poi, in me, un senso di vuoto e perplessità sul significato (se esiste) del sogno. Nulla, nei giorni e mesi precedenti mi aveva mai fatto pensare a lui.


Wednesday, August 20, 2014

Un bacio sulla bocca

Rihanna
Un gesto usuale, un significato straordinario.
Quanto lo vediamo? Quanto lo capiamo?
E' sempre appropriato e denso di significato?
Vorrei che lo fosse per tutti.
Un modo splendido di comunicare il proprio amore.

Labbra che si sfiorano.
Il profumo della pelle che entra in noi.
Il sapore di una persona, la sua anima.
Il tremare dall'emozione che non smette di colpo
ma che si prolunga anche nel semplice ricordo del gesto vissuto.

Emozione, estasi, paura e sogno.
Desiderio di ripetere il momento e non lasciarlo sfumare.
Gesto di unione. Tu in me ed Io in te.
Unione di identità non più sole
nella dimesnione di un incontro insperato ma desiderato.

Intendimento di reciprocità e di impegno
a continuare insieme una via e una vita
senza mai perdere di vista il pensiero e il desiderio dell'altro,
senza mai dimenticare l'intensità di quel momento
e con il desiderio di rivedersi, di risentire la voce e il pensiero dell'altro.

"E ti vengo a cercare"
anche solo per sentirti parlare.
Per sentire ciò che pensi e che dici.
Sono alcune parole di una canzone di Franco Battiato.
Sono pensieri che non smettono di affollare le mie ore.

Sono parole che mi fanno ritornare ai momenti in cui
ci scambiamo un bacio sulle labbra,
anche se di corsa, anche se di fretta, così, fugace.
E' sempre un bacio che, pur avendo forse lasciato la passione,
rimane gesto di amore profondo.

Non dovremmo mai dimenticare il valore eterno di un bacio.
Un impegno preso per il nostro futuro.
Uniti, indipendentemente dal tempo, dalla fatica e dalle difficoltà.
Uniti in una complice passione di essersi scelti
per sempre. Grazie.

Soundtrack:  Rihanna - Stay ft. Mikky Ekko 

Tuesday, August 19, 2014

Chi sei che leggi?

Non lo so e forse non lo voglio sapere.
Message in a bottle, questo è il significato.
Questa è forse la paura di avere un giudizio.
Di vedere contrastati i propri pensieri, le proprie riflessioni.
In fondo si tratta di un diario personale in una forma moderna, il blog.

Quante cose che noi facciamo e ancor più che pensiamo
sono così private ed intime da temere il giudizio!
Anche perché, in una situazione di anonimato,
ogni giudizio può seguire impunite forme di aggressione,
stupide modalità di offesa.

A questo non sono preparato.
Sono, le mie, semplici riflessioni
a cui si associa un gusto per l'immagine e per il suono.
Un gusto tutto personale e delicato.
Sbagliato, sciocco, superficiale, non lo so.

Si tratta di pennellate di acquarello su un foglio.
Dipingono le sfumature della vita in modo rapido.
Per questo possono contenere sbavature ed errori.
A volte richiedono correzioni concettuali e formali
che si appongono tardivamente.

Voglio pensare che le mie riflessioni siano almeno piacevoli.
Almeno suggestive e stimolanti un pensare quitidiano.
Ecco, la passione per il concetto di "un'idea al giorno"
che sia una vera idea, frutto dell'ideare e non del caso.
Che possa fare costruire qualcosa a piccoli passi.

Un libro di poesia del quotidiano,
che si costruisce giornalmente,
per non dimenticare di pensare e di fermare i pensieri
che poi un giorno potranno essere ripresi
e che segnano una continua lotta contro le contingenze che annebbiano.

E' solo questo.
Poco o tanto,
ha un valore.
Il valore del pensare ogni giorno,
senza smettere mai di dare valore ai pensieri.

Soundtrack: Hiroshima Mon Amour (George Delerue - Giovanni Fusco)
Film: Hiroshima mon amour film complet en francias Qualité HD 

Sotto Casa

Post leggero.
Mi colpisce la logica del testo e l'orecchiabilità simpatica della canzone che, mentre scorre via, ti fa nascere spontaneamente un sorriso sulle labbra e , forse, anche nel cuore.

Apra la sua porta,
Faccia presto…
Non importa
Cosa crede lei
Di questo
Movimento
Ma l’avverto
Che al suo posto
Non ci penserei
Due volte,
Dato l’imminente
Arrivo di Gesù,
Perché poi non torna più!
Mi son reso conto
Che serpeggia
Tra i credenti
Il malcontento
Per la pioggia
Di mancati
Appuntamenti
Nei millenni,
Ma si metta
Nei suoi panni…
Quell’incetta
Di pianeti
Da salvare…
Di pianeti da salvare!
Possa la bontà
Del vostro cuore
Riscoprire
Che la verità
Si cela
Spesso
Dentro una persona
Sola
E non è tanto
Il sesso
A consolare
L’uomo
Dal suo pianto,
Ma l’amore
Buono
Ed il perdono
Santo
Del Signore.
Lasci
Che le spieghi
In due parole
Com’è facile
Sentire
Gli echi
Bassi ed immorali
Di comportamenti
Frivoli e meschini
Quali
Certi
Omini
In abito da donna,
La vergogna
Che neanche gli animali!
Apri un istante
E ti farò vedere io
Che nasce sempre
Il sole
Dove
Cerco Dio,
In tutti
I poveretti
Che hanno perso
Il senso immenso
Della vita!
Non chiedo mica
Un regno
Intero,
Dico io…
Sono un indegno
Messaggero
E cerco Dio
In chi vendette
Onore
Per denaro
E ora nel cuore
Mette
Un muro!
Lei non si dimostra
Illuminato
Dalla grazia della vostra
Santa Vergine Maria,
Lo chiami pure, se ritiene,
Il capo
Della polizia,
Ma a chi conviene
Tutta quella baraonda
Se l’ozono
S’è ridotto
A un colabrodo
E basta
Un solo
Farabutto
A fare in modo
Che dell’uomo
Non rimanga
Neanche l’ombra…
E poi ficcatevelo in testa:
Non si viene
Al mondo tanto
Per godere,
Ma soltante
Perché un bene
Superiore
Ci ha creati!
Apri un istante
E ti farò vedere io
Che nasce sempre
Il sole
Dove
Cerco Dio,
In tutti
I poveretti
Che hanno perso
Il senso immenso
Della vita!
Non chiedo mica
Un regno
Intero,
Dico io…
Sono un indegno
Messaggero
E cerco Dio
In chi vendette
Onore
Per denaro
E ora nel cuore
Mette
Un muro!
So che sei lì
Dentro…
Non ti muovi,
Ma ti sento!
Oggi te la cavi,
Sì…
Ma non finisce qui!
In tutti
I poveretti
Che hanno perso
Il senso immenso
Della vita!
Non chiedo mica
Un regno
Intero,
Dico io…
Sono un indegno
Messaggero
E cerco Dio
In chi vendette
Onore
Per denaro
E ora nel cuore
Mette
Un muro!

Soundtrack: Max Gazzé - Sotto casa

Monday, August 18, 2014

Crazy in love

Come non si può vivere ogni giorno nell'amore?
Come è possibile vivere senza il desiderio di amare intorno anoi?
Come riuscere ad essere sordi al nostro stimolo vitale?
Come impedire a noi stessi di essere ciò che siamo?

Così mi alzo ogni mattina.
Così mi ritrovo a pensare ogni momento.
Così mi vedo inserito nell'universo.
Così sento di dovere vivere.

Permeando di amore ogni cosa.
Permeando ogni mio gesto di amore.
Permeando ogni mio pensiero verso tutto e tutti.
Permeando il mio spirito della sensazione di essere amato e di dovere amare.

Oggetto di amore e soggetto di amore.

Soundtrack: Irene Diaz: NPR Music Tiny Desk Concert

Sunday, August 17, 2014

Mimetismo di appropriazione o logica dell'attuale

Lulù - Louise Brooks
Secondo René Girard, un antropologo francese, il mimetismo di appropriazione è la tendenza compulsiva dell'umanità ad imitare i desideri altrui in modo che ciò che viene realmente desiderato è un qulcosa che è desiderata e cercata da altri. In questa logica, il valore intrinseco degli oggetti che desideriamo non è così rilevante come il fatto che questi stessi sono l'oggetto di desiderio da parte di altri. In sintesi, desideriamo fortemente solo ciò che è oggetto di deiderio altri. Il nostro desiderio è quindi parte intrinseca del nostro gareggiare con gli altri. Per esserne pari o superiori.

Dorothy e Lillian Gish in “The Sisters” - 1914
Possiedo, ergo sum, potremmo dire. Avere = essere. Sempre secondo Girard, il desiderio ha qundi bisogno di due attori: l'oggetto del desiderio e l'altro che deisdera la stessa cosa, il confronto, il rivale. Da ciò, l'evoluzione del desiderio in aggressività verso l'altro. Mentre, il desiderio a sè stante è definibile come appetito in quando, non necessitando dell'altro, è espressione istintiva.

Il desiderio dell'uomo è tale solo perché coesiste con il desiderio di un altro. Viceversa, il desiderio a sè stante, l'appetito, essendo legato all'istinto, è animale e non umano. Almeno nel senso della specificità intrinseca. Pertanto, nel desiderio umano, quello mimetico, coesiste l'aspetto dell'essenza umana che è il sociale. L'uomo è un animale sociale. Vive perché è inserito in una società di uomini. E pertanto, il desiderare ciò che è desiderato da un altro contiene il concetto del confronto con l'altro e quindi quello del desiderare il "riconoscimento sociale".

Rogier van der Weyden - DLa deposizione di Cristo (particolare) - 1435
Torniamo al "possiedo, ergo sum" in contrasto netto con il "cogito, ergo sum". Analogo è il concetto di "potere è essere", di "compro, ergo sum". Ne deriva che ci si sposta dall'Essere verso l'Avere. E questo trasla l'essenza umana dalla sua forma originaria superiore, dovuta alla funzione intellettiva, verso una logica esclusivamente di valori sociali dove il ruolo è più rilevante della persona stessa.

Se all'inizio, questa caratteristica risultava peculiare per l'uomo e distintiva nei confronti dell'appetito istintivo = bestiale. Questo relegate il valore della persona al ruolo sociale lo fa precipitare nuovamente nella bestialità, visto che tra le bestie esistono ruoli sociali ben definiti e di totale valore all'interno della comunità.

Alain Delon e Monica Vitti - L’Eclisse (Michelangelo Antonioni) - 1962
E, d'altra parte, spiega i comportamenti violenti che l'uomo moderno sa assumere per conquistare il desiderato mimetico e che sono connotati da atteggiamenti istintivi e primordiali. E, oltretutto, proprio perchè il desiderio mimetico ha valore sociale, ecco che questo è l'oggetto di profondi studi di marketing che mirano ad evocare desideri sociali, i trend, per convogliarli verso oggetti di consumo a fini commerciali. Ed inoltre, la guerra dei prezzi si basa ancora sul valore sociale del desiderio mimetico nel senso che il rendere l'oggetto di desiderio mimetico il più economicamente accessibile, sfrutto appieno questo desiderio sociale.

E noi comperiamo sempre più ciò che ci serve di meno. Solo perché è l'oggetto del desiderio mimetico ed ha valenza di riconoscimento sociale. Lo status symbol. Quanto siamo fessi ...
Jeanne Moreau e Marcello Mastroianni - La Notte (Michelangelo Antonioni) - 1961
Soundtrack: Alvin Lee - Outside My Window
 

Saturday, August 16, 2014

ROBOTA

Termine cecoslovacco per definire un "lavoro pesante". Nel romanzo R.U.R. (Rossumovi univerzální roboti) di Karel Čapek, scrittore e drammaturgo boemo, viene riportata per la prima volta questa parola per indicare esseri "costruiti" assemblando tra loro diverse parti del corpo per realizzare uno pseudo-uomo che può essere utilizzato a piacimenti senza considerare l'esistenza di sue esigenze. E' l'espressione dello sfruttamento. Esseri privi di anima e di desideri. Capaci solo di obbedire e lavorare in modo totale.  Nel romanzo, i robot si ribelleranno e scopriranno l'amore.

Siamo robot, oggi?
I nostri desideri sono indirizzati per diventare esigenze da sfruttare?
L'amore è ancora il primum movens dell'uomo?
Cioè la causa originaria di ogni suo moto?

Oppure, all'origine di ogni pensiero e gesto
troviamo solo interessi?
Dove è più importante l'oggetto.
Dove la gratuità non esiste.

Dobbiamo scoprire l'amore?

Francesca Bertini
Sempre di  Karel Čapek si trova un  importante romanzo, intitolato Továrna na absolutno, cioè "La fabbrica dell'assoluto". Siamo nel 1922 e la scoperta di un carburatore che produce energia senza lasciare alcun residuo ha come risultato la creazione di un nulla nel quale vengono liberate "particelle divine". Le persone che vivono vicino a questi carburatori hanno visioni spirituali molto intense che, essendo influenzate dal proprio vissuto, divergono anche di molto tra loro. Il contrasto che nasce da queste divergenze condiziona lo scoppio di conflitti, di guerre. Queste continueranno finché l'uomo non si stancherà di vivere nello scontro e smetterà di utilizzare i carburatori, aprendosi alla pace.

In queste due opere di fantascienza, si trovano le antitesi del nostro vivere: l'uomo macchina che si ribella con la forza dettata dalla scoperta dell'amore, da un lato, e l'esperienza del divino come causa di fanatismo e di conflitto, dall'altro.

Potpourri - Herbert James Draper - c. 1897
Per entrambe, il comune denominatore sempra essere l'azione dell'uomo che modifica l'equilibrio dell'uomo-natura. Nel primo caso, attraverso la creazione di uomini-macchine e nel secondo, attraverso la costruzione di una macchina che produce una sensazione spirituale, scambiata per Dio. L'evoluzione nei due casi è la stessa: la ripresa dell'equilibrio da parte dell'essenza naturale dell'uomo (la scoperta dell'amore e il desiderio di pace).

La visione è superficiale, d'accordo, ma si tratta di spunti decisamente suggestivi.

Soundtrack: Playing for change - Blues for People