Sunday, August 10, 2014

Uomo = complicato

Femme à la grappe - Manassé - c. 1928
Esiste una differenza tra complesso e complicato.
L'uno è positivo, l'altro è potenialmente negativo.
Il mondo creato è complesso e così anche la struttura e la funzione dell'uomo.
L'uomo è complicato perché non sa creare cose complesse.

Le cose che crea sono complicate perché non sono fluide.
Sono complicate perché non si inseriscono, non si integrano
... ma forzano gli equilibri.
E forzandoli, li modificano, creano delle vie diverse, complicano il sistema.

Louise Brooks - Edward Thayer Monroe - 19??
Non è un inno alla semplificazione.
E' una riflessione sull'equilibrio e sul disequilibrio.
Mi accorgo che gli stessi rapporti tra gli uomini sono complicati.
Fitti di presupposti e di aspettative, di dunni, sospetti e premesse.

Quante volte ci si accorge o veniamo a conoscenza
che le nostre azioni hanno sortito reazioni anche opposte a quelle desiderate?
Eppure, premesse, modi e scopi erano espliciti.
Eppure, tutto è stato interpretato, stravolto e travisato.

Nita Naldi - Edward Thayer Monroe - 19??
La complicazione è stata l'uomo in sè.
E questo indifferentemente dai piani su cui si è giocata la partita.
Nonostante l'elemento di partenza possa essere oggettivo,
il risultato finale è diventato soggettivo.

D'altra parte Cartesio e la Scolastica hanno detto che
"oggetto o realtà oggettiva sono l'idea o l'immagine
che la coscienza ha presente a sè, contrapposta al suo atto di pensare,
indipendentemente dall'esistere o meno della realtà del pensato."

Marie Prevost - Melbourne Spurr
Ciononostante, oggetto si fonde con soggetto,
realtà si fonde con l'interpretazione
e diventa percezione da parte dei sensi
con il rischio della fallacità.

Eppure, il giudizio su un atto o pensiero
dovrebbe derivare dal rapporto/confronto tra un concetto ed un altro
allo scopo di sortire un risultato.
Quindi un prodotto razionale fatto di soggetto e predicato.

Theda Bara - Salome, 1918
Invece subentra il pregiudizio,
l'affidarsi alle sensazioni soggettive e non oggettive.
L'ascoltare altrui considerazioni e
concedersi al pensiero interessato ed egoista.

Ma come ci si può difendere?
Ignorare significa essere superbi e sortire solo questo giudizio.
Accondiscendere significa rischiare di mortificare ciò che è giusto.
Mediare significa guardare agli obiettivi modulando la forma.

Portrait Dans un Miroir - Raoul Ubac - c. 1938
Allora penso alla trasparenza, alla limpidezza,
alla gratuità del pensiero caritatevole
dove il soggetto guida il sè,
sentendo di essere oggetto di amore.

Tommaso: Dove vuoi arrivare?
Tentatore: A una felice coalizione di interessi.
T.S. Eliot - Assassinio nella Cattedrale
Georgia O’Keeffe - Alfred Stieglitz 1920
Soundtrack: Duke Ellington Solo Piano Concert

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