Sunday, March 30, 2014

Elogio dell'essere miti

Morcheeba
Non è poco tempo che ci viene indicato di essere miti. Nel discorso della montagna Gesù Cristo indica chiaramente la beatitudice dell'essere mite perchè dei mitisarà il mondo. Ma cosa significa essere miti?

Ascoltare, comprendere e non promuovere o accettare logiche di conflitto. Avere sempre il dialogo aperto, in modo fattivo, credere negli altri e confrontarsi.

Abbattere "the wall" dell'indifferenza, dell'antagonismo, della prepotenza, della falsità. Cosa esiste di più bello? Essere finalmente se stessi. "C'è fumo, vado via" diceva Marco Aurelio e significa non stare al gioco che non si giudica giusto. Non ne faccio parte e inizio così a combatterlo.

Choristes - Live in the Flesh - Roger Waters
Miti per mantenere accesa al massimo la sensibilità verso il mondo ed essere così in grado si percepire il vibrare di un filo d'erba al minimo accenno di vento. Per non essere sordi al mondo, ciechi al mondo e per gustare ogni istante della propria vita.

Ogni giorno abbiamo a disposizione 1440 minuti che fanno 525.600 minuti in unno e oltre 36 milioni di minuti in una vita media. Quanti ne gustiamo e quanti ne buttiamo? Ecco, in questo 2014 cerchiamo di non sprecare nulla al piacere di vivere ... e cosa esiste di più bello dell'assaporare in pace, in mitezza, in serenità e apertura al mondo, tutto quanto ci circonda, fondendo noi stessi nel tutto.

Paul Newman
Basta vivere bene solo quando ci vengono nascoste alla vista e all'udito e all'olfatto e al tatto e al gusto le cose non belle. Non è questo il vivere bene. Finora è stato così. Banale risposta alla provocazione del mondo. Il brutto ... allontaniamolo, via dalla vista. Un modo semplice ma inutile. La soluzione è risolvere i problemi, non nasconderli.

Ma per fare questo abbiamo bisogno di "sentire" anche quello che non ci piace e di provare a trovare una soluzione per risolverlo. Non nascondendolo.

Soundtrack: Fat Freddy's Drop Live in Milan

Saturday, March 29, 2014

Attraversare il fantasma

L'Atalante 1938 - Jean Vigo
Nella società cambogiana il fantasma esiste. E' un fatto reale (ovviamente in termini culturali ma in senso non metaforico) che si trova nella letteratura, nel cinema, nella credenza del quotidiano. I cambogiani credono realmente nella presenza (e dicono di vederli) dei fantasmi. Il fantasma tendenzialmente non protegge, bensì aggredisce, anche se ci sono fantasmi buoni. Diciamo che la percezione di timore prevale su quella di protezione.  Il fantasma sta sugli alberi e aggredisce quando è cattivo e ci si deve difendere (cerchi magici entro i quali stare, ecc ...). Il fantasma, in ogni caso, è oggettivo e non soggettivo.

Per noi, abbandonata la letteratura gotica, i fantasmi sono più soggettivi che oggettivi (esiste sempre qualcuno che li crede reali ...). Il fantasma, ad esempio, è un'identità a cui la psichiatria si è molto dedicata. Il fantasma non ci allontana dalla realtà ma la modula, la filtra e quindi ne offre una visione soggettiva. La rende soggettivamente più reale di quanto sia di fatto.

Vivre sa vie - Jean-Luc Godard
Il fantasma rimodella le esperienze e le fa proprie e le ripone nella memoria in modo tale da poterle riutilizzare per interpretare nuove realtà. Ma dove nasce il fantasma? Nasce con ciascuno di noi e cresce insieme a noi, assimilando tutte le nostre esperienze. Da quelle primordiali, istintive a quelle più razionali, conformate all'idea di società in cui si vive ed a quelle visualizzate, cioè viste e subite dagli altri.

Siamo figli dei nostri genitori non solo perché veniamo creati dall'unione di due catene di DNA di due cellule diverse ma anche, e forse soprattutto, perché acquisiamo da loro tutti i comportamenti, i ragionamenti, le giustificazioni, le debolezze, l'amore, la dolcezza e la forza. Ma siamo anche una parte dei nostri genitori perché ne ereditiamo alcune caratteristiche. Quindi il nostro fantasma è sia prima che durante il nostro vivere.
Genuine - Robert Wiene - Art César Klein
Cosa vuole il fantasma? Vuole il nostro piacere ma anche lo nega. In un senso stimola le nostre visioni e i nostri comportamenti verso cose e situazioni reali che ci danno piacere, soddisfazione ma anche si oppone a loro deviando il nostro gusto verso le stesse e le nostre azioni, di conseguenza. Possiamo dire allora che una parte del fantasma è buono ed una parte del fantasma spinge alla deviazione.

Attraversare il fantasma, a questo punto indica l'azione di entrare in una nebbia dove il passato si svela in termini che a mente fredda non sappiamo neppure vedere. Significa dare il significato alle cose. Chiarire le domande che ci poniamo di fronte a comportamenti che non sono semplice risposta a richiesta. Comportamenti che sembrano nascere da noi con motivazioni che sono solo in noi. La perversione è un esempio, la nevrosi è un esempio, la rabbia ne è un altro. Ma anche la spinta al sacrificio, a farsi carico degli altri, dei loro problemi, ad assistere senza porre il limite tra noi e loro.

Bachelor's Grove Cemetery
Quindi il fantasma, o i fantasmi, hanno doppia valenza. Attraversarli è nostro compito, se non altro per riuscire a capire un poco di più chi siamo e perchè siamo e come potremo essere. Cosa è alla luce e cosa è nell'ombra. In fondo, è andare controcorrente al nostro modo di essere "regolari", cioè di apparire esattamente nei modi in cui gli altri si attendono di vederci.

Sani, belli, virtuosi, positivi, instancabili, onesti, buoni, puri, ecc ... ecc ...
Jacques Lacan
Soundtrack: Michel Legrand - Vivre sa vie

Thursday, March 27, 2014

Pensiero fondamentale (Marco Aurelio)

Omaggio a Hokusai
"La natura non ha confuso insiemo con il corpo la mente, in modo tale che quella non possa agognare a cingersi per conto suo di limiti distinti e sicuri e a svolgere la sua attività per conto proprio.

Oh! E senz'altro possibile diventare perfetto e grande pur non venendo riconosciuto mai da nessuno. E questo principio te lo devi ricordare sempre; ma ancora, pochissime sono le cose che consentono la possibilità di un'esistenza felice.

E, bada, tu hai perduto ogni speranza di diventare esperto nella metafisica, così esperto nella fisica. Ebbene, per questa ragione non devi rinunciare un solo giorno ad essere  libero, pacifico, socievole, obbediente a Dio."
Marco Aurelio - Colloqui con se stesso

Fabrizio Carotti

Poi, aggiungo, l'uomo può decidere se vuole obbedire alla parte materiale o alla parte divina in sè. La via da seguire è quella indicata dall'aidos, l'istinto  morale, il sentimento innato della dignità umana.


Museo Nagoya
Soundtrack: Nature Boy - Pomplamoose

Wednesday, March 26, 2014

La soluzione è intrinsecamente contenuta nella domanda

“Per favore, potrebbe indicarmi come debbo fare per andarmene da qui?” chiese Alice, e lo stregatto rispose: “Dipende in buona parte da dove vuoi andare.

"Beh, importa poco, purchè io riesca", rispose Alice e lo Stregatto astratto replicò "Allora poco importa ... che strada prendi.”.
 (Lewis Carroll - Alice nel Paese delle Meraviglie)

Sulla base di quanto abbiamo letto dobbiamo trarre diverse considerazioni:
1) L'obiettivo di Alice è di andarsende.
2) Lo Stregatto precisa che il come vogliamo fare qualcosa dipende dal qualcosa che vogliamo ottenere.
3) Alice confessa che non importa il come, purché il risultato voluto venga raggiunto.
4) Lo Stregatto conclude che se non ti interessa il modo è inutile pensare al come, l'importante è il risultato.

A parte il punto 1) che è oggettivo, tutto il resto sfuma in una logica molto più ampia e cioè sul fatto che se vogliamo qualcosa non è necessario farsi domande aprioristiche perché le vie per la soluzione sono sempre molteplici. Certo che di fronte ad una strada e ad un luogo da raggiungere, la questione non dipende da noi bensì da aspetti topografici e quindi ha più logica Alice. Ma il fatto che lo Stregatto si prenda la libertà di disquisire su aspetti più generali ed ampi è da considerare come illuminante. Il vero insegnamento sta in questo.

Anche di fronte ad un problema oggettivo, concreto con precisi limiti, paletti, è bene analizzare la questione senza perdere di vista l'aspetto concettuale più ampio. Il contesto della vita in cui si colloca. Attenzione che questo non è perdere tempo, bensì non cadere nella trappola della visione troppo particolaristica che obbligatoriamente riduce gli orizzonti della vista e quindi limita le possibilità di trovare soluzioni ben al di là di quelle meramente comprese in un ragionamento strettamente pratico.

Quindi, chi ha ragione? Alice o lo Stregatto? O, meglio, chi è più nel giusto (nessuno dei due, come in tutte le cose, ha totalmente ragione o completamente torto)? Bene, hanno ragione entrambi. Alice per essere concreta nell'analisi di un mondo oggettivo (la strada con due direzioni e un luogo da raggiungere, il proprio mondo) e lo Stregatto per avere indicato ad Alice la strada per mantenere la mente aperta (creativa) anche di fronte ad un problema concreto. 

Le soluzioni ai problemi risiedono sempre nella domanda stessa. L'importante è come ci si pone di fronte lei.

Soundtrack: Madness - One Step Beyond

Perchè continuiamo a sbagliare?

Il principio è giusto.
Libertà e rispetto per tutti.
Ma allora perché dopo avere già sbagliato,
si continua a sbagliare ancora?

Il principio è giusto,
ma si era già corrotto delle debolezze umane.
Soldi, potere, orgoglio
che corrompono ancora oggi.

Il principio è giusto
e dobbiamo sostenerlo
a fronte della forza dell'egoismo,
a fronte del sacrificio della vita di ciascuno.

Combattendo ancora per il principio giusto
Libertò, e rispetto per tutti i popoli.

Perchè un Popolo non deve essere libero?

Soundtrack: L'Internazionale - Toscanini

Tuesday, March 25, 2014

May You Stay Forever Young


May God bless and keep you always,
May your wishes all come true,
May you always do for others
And let others do for you.
May you build a ladder to the stars
And climb on every rung,
May you stay forever young,
Forever young, forever young,
May you stay forever young.

May you grow up to be righteous,  
May you grow up to be true,
May you always know the truth
And see the lights surrounding you.
May you always be courageous,
Stand upright and be strong,
May you stay forever young,
Forever young, forever young,
May you stay forever young.

May your hands always be busy,
May your feet always be swift,
May you have a strong foundation
When the winds of changes shift.
May your heart always be joyful,
May your song always be sung,
May you stay forever young,
Forever young, forever young,
May you stay forever young.

Rongorongo come ispirazione per un alfabeto asemantico

Vasily
I corsi e ricorsi della storia sono rintracciabili come un destino che lega l'uomo a trarre sempre ispirazione da se stesso, utilizzando quanto già prima un altro uomo aveva creato. E' dunque possibile dire che non vi sia originalità assoluta ma che, più trascorre il tempo, e sempre più difficile (se non impossibile) è generare qualcosa di totalmente nuovo? Originale?

Più si cerca e più si trova e sempre più continue tracce del percorso dell'uomo diventano evidenti.

Moai
Ma la mancata originalità che trae le proprie origini da un precedente è realmente da considerare come tale o in sé non è essa stessa originale in quanto ogni cosa creata dall'uomo ha avuto spunto da qualcosa di già esistente? La natura, in primis.

L'uomo si è sempre ispirato a qualcosa e d'altra parte la creazione è espressione di una risposta ad una provocazione esterna con la modulazione dell'io del singolo. E quindi, quando considerare originale e quando parlare di copia o peggio di plagio?

Rongorongo
Penso all'alfabeto dell'Isola di Pasqua, Rongorongo, solo così poco decifrato da rappresentare quasi una sola opera d'arte ai nostri occhi e mi viene spontaneo recuperare determinati aspetti dell'arte contemporanea che sembrano così vicini a queste tavolette incise nel legno.

Penso al successo di chi sembra essersi ispirato ad un antico linguaggio, di fronte all'assoluta mancanza di identità dell'uomo che ha intagliato nel legno le cose che sentiva di dire ... In effetti in questi simboli mi sembra di vedere il movimento di certe figure e uno stile moderno. Ma è moderno ciò che affonda le proprie radici nell'antico? E' originale, l'ispirato?


Haring
L'elemento di distinzione penso possa essere trovato nel concetto di spontaneità, cioè nel fatto che quando si crea non si devono avere altri fini se non quello di esprimere se stessi. Non è possibile che vi siano 2 esseri umani esattamente identici al punto da esprimersi in modo uguale. Anche la natura, che è la creatrice per eccellenza, non si ripete mai del tutto. In questo risiede l'eccelso della sfumatura.

Ma oltre alla spontaneità è necessario vi sia l'onestà, cioè il non volere fare credere ciò che non è. E questo premia. Perché i cloni rimangono tali e scompaiono nel tempo. Ma, non solo, perché se l'onestà genera critica di se stessi, allora si trasforma essa stessa in elemento creativo perché stimola la volontà naturale di esprimere noi stessi.

Jacobson Michael
Ma come si pone ora questa nostra società che imprigiona/imbriglia  la creatività in una miriade dipastoie tecnologiche che vengono vendute quali presupposti per una maggiore creatività? Penso alla fotografia, dapprima così sperimentale ed ora così tecnologicamente guidata. Sempre maggiore incisione, sempre più ampia possibilità di elaborazione ... ma l'atto creativo rimane dunque la sola ripresa del circostante?


Warhol e Haring
Oppure diventa necessario essere ancora di più sperimentali. Ribaltare l'oggetto della creazione dall'inizio alla fine, applicando tecniche sempre più nuove o con il solo uso delle proprie mani e di strumenti elementari? Oppure creando un contesto originale nel quale inserire la propria opera, un racconto, una dimensione, una realtà, una situazione ... ?

Ma, quanta meraviglia, quanta stupita ammirazione e dolcezza evoca sempre il canto semplice e composto di un passero ... così simile e mai uguale ...

Haring
Soundtrack: Bird singing

La Vida Es Una Tombola

La vita è veramente una tombola. Quanto dipende da noi? Non siamo forse in balia delle contingenze e delle occasioni? Quanto è perfetto ora, in questo luogo e in questo momento, può avere un significato del tutto diverso in un altro luogo o nello stesso ma dopo solo un'ora ... E allora?

Bisogna essere sempre se stessi. Sbagliare o fare il giusto, dipende. Mai fare del male. Ma essere sempre se stessi. Protagonisti della propria vita. Poi, vada come vada.

Mai schiavi. Mai succubi, mai servi. Sempre a testa alta se ci guida lo spirito giusto. Di amore, giustizia, carità, onestà e rispetto.

N.B. ... e Diego Armando Maradona non c'entra nulla con questa riflessione.


"Si yo fuera Maradona viviría como él
si yo fuera Maradona frente a cualquier portería
si yo fuera Maradona nunca m’equivocaría
si yo fuera Maradona perdido en cualquier lugar.


La vida es una tómbola, de noche y de día
la vida es una tómbola y arriba y arriba

La vida es una tómbola, de noche y de día
la vida es una tómbola y arriba y arriba


Si yo fuera Maradona viviría como él
mil cohetes, mil amigos
y lo que venga a mil por cien

Si yo fuera Maradona
saldría en mondovision
para gritarle a la FIFA
¡Que ellos son el gran ladrón!


La vida es una tómbola, de noche y de día
la vida es una tómbola y arriba y arriba

La vida es una tómbola, de noche y de día
la vida es una tómbola .


Tombola, tombola, tombola, tombola, tombola
 

Si yo fuera Maradona viviría como él
porque el mundo es una bola
que se vive a flor de piel


La vida es una tómbola, de noche y de día
la vida es una tómbola y arriba y arriba

La vida es una tómbola, de noche y de día
la vida es una tómbola .

Tombola, tombola, tombola, tombola, tombola
Si yo fuera Maradona frente a cualquier porquería
nunca (¿siempre?) me equivocaría
si yo fuera Maradona y un partido que ganar



La vida es una tómbola, de noche y de día
la vida es una tómbola y arriba y arriba

La vida es una tómbola, de noche y de día
la vida es una tómbola y arriba y arriba..."



——————————————-

“Se io fossi Maradona vivrei come lui
se io fossi Maradone di fronte a qualsiasi porta
se fossi Maradona non sbaglierei mai
se io fossi Maradona perso in qualunque luogo.

La vita è una lotteria, di notte e di giorno
la vita è una lotteria e vai, e vai

se io fossi Maradona vivrei come lui
mille missili, mille amici
e quello che mi succede moltiplicato per cento…
Se io fossi Maradona
Se io fossi Maradona uscirei in mondovisione
per gridare alla Fifa
che loro sono il vero ladro!

La vita è una tombola, di notte e di giorno
la vita è una lotteria e vai, e vai

se fossi Maradona vivrei come lui
perché il mondo è una palla
che si vive a fior di pelle

Se fossi Maradona di fronte a qualsiasi porcheria
non mi sbaglierei mai (sempre?)
se fossi Maradona e una partita da vincere
se fossi Maradona perso in un luogo qualsiasi

la vita è una lotteria di notte e di giorno ... ”


Soundtrack: : Manu Chao Live - La vida es una tombola

Monday, March 24, 2014

La carità - Poema dell'anno mille

Il Libro di Exeter, detto Codex Exoniensis, contiene quasi tutta la letteratura anglosassone poetica dell'epoca e si compone di 131 fogli. Fu scritto in sassone occidentale da un solo scriba nel 970-990 dopo Cristo e contiene 31 poesie. 
Tra queste, La Carità, che riporto con profonda gratitudine ed amore:

"E' bello che un uomo, è bello che un mortale
dall'animo saggio possa avere in sé
un cuore generoso.

Sarà il suo onore più grande
di fronte allo sguardo del mondo,
sarà la sua gloria più nobile
di fronte allo sguardo di Dio.

Così come il Signore estingue
con l'acqua la fiamma più ardente,
che mai più si possa portare rovina
alla città bruciando con furia minacciosa,
Egli allo stesso modo con la carità
completamente cancella le ferite
inferte dal peccato e risana le anime."

 

Soundtrack: Three Little Birds - Song around the world

Sunday, March 23, 2014

Tasti che vivono sotto la magia delle dita

Intimità. C'è sempre più bisogno di intimità
Per pensare, per gioire nel cuore guardando al mondo.
E in questo la musica è un ausilio importantissimo.

Ognuno è libero di scegliere la colonna sonora,
momento per momento, diversa da occasione a occasione,
per suggellare l'equilibrio tra il nostro io, dentro, e il mondo che ci circonda.

Oggi, in una giornata di sole e di nuvole e pioggia
ho ascoltato e ascolto con doclissimo piacere
i "notturni" di Chopin nelle mani di Brigitte Engerer.
 Soundtrack: Brigitte Engerer - Chopin - Notturni

Sconcertati o affascinati?

Apro la finestra ad un nuovo giorno,
ascolto la radio con le sue nuove,
preparo la colazione e mentre gusto il latte, rifletto.

Possiamo avere idea precisa del momento che viviamo?
Riusciamo a considerare di essere inquadrati in una fase storica?
Abbiamo idea di quello che sta succedendo e di quanto avverrà anche a breve?

L'uomo penso abbia bisogno sopra ogni cosa di certezza,
di sapere dove si trova, che cosa troverà e come potrà essere il proprio futuro.
Ha bisogno di punti di riferimento su cui parametrarsi.

Invece oggi esiste solo un sentore di incerto.
Di cose che non ci sono più e di un "chissa?" su quello che potrà essere.
Inizialmente, la sensazione è di smarrimento, poi ci si abitua.

Ci si abitua a non avere certezze da questo mondo
dove tutto è deciso a livelli che non ci competono
o che non possiamo neppure comprendere esistano.

Piccoli uomini che guidano grandi interessi
si muovono frenetici e decisi su palcoscenici lontani e bui
decidendo di tutto e di tutti, di se stessi e del mondo.

Ispirati solo da interesse a capitalizzare, a conquistare potere.
Dell'uomo, della sua vita, della sua unica chance esistenziale, non interessa
nulla è più importante del potere e del guadagno.

Ecco, di questo non ci si deve abituare: all'abitudine ad abituarsi.
Il nostro mondo, la nostra vita, il nostro ambiente dipende da noi.
Utopia a volte è la scelta concreta per riprendersi i diritti.

Utopia è partire da noi stessi per un cambiamento,
non farsi partecipi di modi che non condividiamo,
iniziare dal nostro comportamento per fare capire che è possibile cambiare.


"Non mi adeguo", "io sono me stesso", "non mi faccio condizionare",
perché non possiamo accettare di essere in balìa del mondo umano.
Se così fosse, rinnegheremmo quanto tanti uomini hanno dimostrato.

Che è possibile essere se stessi e permeare ciò che ci circonda
del nostro credo positivo, gentile, onesto, caritatevole, sensibile
e acuto nel pensiero e riflessivo nel modo e coerente nell'atto.


Tornare ad essere protagonisti di se stessi,
indipendentemente da quanto accade intorno, seppure coscienti di questo.
Solamente, diversi, dai luoghi comuni, perché finalmente se stessi.

Semplicemente "gentle people" come si diceva nel sessanta,
fiduciosi nelle capacità dell'uomo di uscire dagli ostacoli,
iniziando con noi stessi, uniti in una fede, quella della gentilezza.

Non della debolezza che vuole farci abituare.
Dopo una vita intera insieme, proseguono felici nel loro reciproco abbraccio.
Soundtrack: J.S. Bach: Motet BWV 227 'Jesu, meine Freude'

Monday, March 17, 2014

Paisley

Nasce in oriente, nell'antica Persia ma trova enorme espressione in Occidente e prende il nome da una città della Scozia, famosa per la sua industria tessile. In realtà, la decorazione prende spunto da una forma a goccia a cui corrisponde una figlia di una pianta ma questo è del tutto ipotetico in quanto il termine indica un "ammasso di foglie" e sembrerebbe più un disegno geometrico. Infatti, ricorre nei tappeti. 

Ma non solo, nelle decorazioni delle moschee islamiche, delle colonne e in questo dobbiamo riferirci al simbolo del cipresso che rappresenta il simbolo della vita e dell'eternità, secondo Zoroastro. 
Numerose sono le testimonianze le''Azerbaijian.

Le origini sembrano antichissime. Infatti, se ne parla già nel 200 dopo Cristo, nell'ambito della dinastia Sassanid, come motivo floreale stilizzato. In seguito, il Boteh (l'elemento stilizzato) diverrà uno stile riportato in molti manufatti.

Unendo due segni compare il simbolo zen, Yin e Yang.


Dopo il successo alla fine del 1800, pur rimanendo un classico, abbiamo osservato il suo prepotente ritorno negli anni del flower power, della cultura e della moda hippies.

Un disegno legato alla psichedelia che trova il modo di ripresentarsi dopo 20 anni, diventando un genere musicale, il Paisley Underground degli anno ottanta.

Ora, torna ad affacciarsi come ripresa della moda pop e psychedelica. O forse non ci ha mai abbandonato. Simbolo di vita che scorre lungo la nostra esistenza. Anche ora ci riporta alla cara filosofia degli anni 60 quando si credeva di potere cambiare il mondo.

In fondo, il mondo l'abbiamo cambiato ma non nel modo che intendevamo. Ma non è giusto bloccarci di fronte ad un errore reiterato. Certo che è difficile ma se si uccidono i sogni si smette di vivere, Ed allora, recuperiamo tutte le nostre energie e non arrendiamoci. Recuperiamo i nostri credo, la visione di una società aperta e felice e "gentile".


Insegnamo ai nostri figli la speranza di una vita dove il successo economico non è che una parte della stessa e sicuramente non quella più importante. Ricordo un passo di un libro di Francois Sagan, La chamade, in cui fa dire ad uno dei due protagonisti che "è meglio piangere sui sedili di una Mercedes che sulla panchina del parco". 

Io ribalto la frase nel senso che l'elemento portante è il concetto di "piangere" che è possibile sia che si stia seduti sulla panchina di un parco, sia che si sia accomodati sul sedile di una fuoriserie. Nel senso che i soldi non sono la garanzia di felicità. Questo dobbiamo insegnare ai nostri figli, insieme al rispetto ed alla carità.

Soundtrack: If 6 was 9 - Hemdrix