Tuesday, March 25, 2014

Rongorongo come ispirazione per un alfabeto asemantico

Vasily
I corsi e ricorsi della storia sono rintracciabili come un destino che lega l'uomo a trarre sempre ispirazione da se stesso, utilizzando quanto già prima un altro uomo aveva creato. E' dunque possibile dire che non vi sia originalità assoluta ma che, più trascorre il tempo, e sempre più difficile (se non impossibile) è generare qualcosa di totalmente nuovo? Originale?

Più si cerca e più si trova e sempre più continue tracce del percorso dell'uomo diventano evidenti.

Moai
Ma la mancata originalità che trae le proprie origini da un precedente è realmente da considerare come tale o in sé non è essa stessa originale in quanto ogni cosa creata dall'uomo ha avuto spunto da qualcosa di già esistente? La natura, in primis.

L'uomo si è sempre ispirato a qualcosa e d'altra parte la creazione è espressione di una risposta ad una provocazione esterna con la modulazione dell'io del singolo. E quindi, quando considerare originale e quando parlare di copia o peggio di plagio?

Rongorongo
Penso all'alfabeto dell'Isola di Pasqua, Rongorongo, solo così poco decifrato da rappresentare quasi una sola opera d'arte ai nostri occhi e mi viene spontaneo recuperare determinati aspetti dell'arte contemporanea che sembrano così vicini a queste tavolette incise nel legno.

Penso al successo di chi sembra essersi ispirato ad un antico linguaggio, di fronte all'assoluta mancanza di identità dell'uomo che ha intagliato nel legno le cose che sentiva di dire ... In effetti in questi simboli mi sembra di vedere il movimento di certe figure e uno stile moderno. Ma è moderno ciò che affonda le proprie radici nell'antico? E' originale, l'ispirato?


Haring
L'elemento di distinzione penso possa essere trovato nel concetto di spontaneità, cioè nel fatto che quando si crea non si devono avere altri fini se non quello di esprimere se stessi. Non è possibile che vi siano 2 esseri umani esattamente identici al punto da esprimersi in modo uguale. Anche la natura, che è la creatrice per eccellenza, non si ripete mai del tutto. In questo risiede l'eccelso della sfumatura.

Ma oltre alla spontaneità è necessario vi sia l'onestà, cioè il non volere fare credere ciò che non è. E questo premia. Perché i cloni rimangono tali e scompaiono nel tempo. Ma, non solo, perché se l'onestà genera critica di se stessi, allora si trasforma essa stessa in elemento creativo perché stimola la volontà naturale di esprimere noi stessi.

Jacobson Michael
Ma come si pone ora questa nostra società che imprigiona/imbriglia  la creatività in una miriade dipastoie tecnologiche che vengono vendute quali presupposti per una maggiore creatività? Penso alla fotografia, dapprima così sperimentale ed ora così tecnologicamente guidata. Sempre maggiore incisione, sempre più ampia possibilità di elaborazione ... ma l'atto creativo rimane dunque la sola ripresa del circostante?


Warhol e Haring
Oppure diventa necessario essere ancora di più sperimentali. Ribaltare l'oggetto della creazione dall'inizio alla fine, applicando tecniche sempre più nuove o con il solo uso delle proprie mani e di strumenti elementari? Oppure creando un contesto originale nel quale inserire la propria opera, un racconto, una dimensione, una realtà, una situazione ... ?

Ma, quanta meraviglia, quanta stupita ammirazione e dolcezza evoca sempre il canto semplice e composto di un passero ... così simile e mai uguale ...

Haring
Soundtrack: Bird singing

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