Saturday, May 31, 2014

Katra - Dalit - 14 e 15 anni - Stuprate e impiccate

Fino a pochi giorni fa la maggior parte di noi ignorava persino cosa fosse. Oggi ne abbiamo piena conoscenza: Katra o Katra Vaishno Devi è una cittadina di poco più di 7000 abitanti sita nel distretto di Udhampur, nello stato indiano di Jammu e Kashmir, ai piedi delle Trikuta Mountains.


Tra le montagne e i boschi, Katra non è isolata. A pochi chilometri ha sede una delle più importanti università tecniche di tutta l'India. La città di Katra è un punto di passaggio per i devoti che vogliono partecipare al Vaishno Devi, conosciuta anche come Mata Rani e Vaishnavi, una manifestazione del Mother Goddess o Durga.

Quindi, una città vicina alla cultura crescente in India e alle tradizioni religiose più sentite. Eppure questo non basta. E'm logico che non basti una vicinanza positiva per scongiurare anche le cose più efferate. L'aria che si respira non infonde necessariamente santità, anche se proviene da un tempio religioso. Se evoca qualcosa è perché questo già conviveva nella persona. Altrimenti, è solo aria.

Katra e lo stato dell'Uttar Pradesh sono ora famosi in tutto il mondo perché lì sono state stuprate ed uccise due ragazzine di 14 e 15 aani. Stuprate e impiccate. Vittime della violenza assassina di un branco. Vittime di una società in cui esiste ancora una distinzione di diritti in base al sesso e in base alla casta.

Dalit è il termine che sostituisce (eufemisticamente) il concetto di "intoccabile". Colui che non deve essere toccato dagli altri perché impuro. Indegno di partecipare a quella vita che vivono gli appartenenti alle altre caste. Non possono neppure camminare sui marciapiedi. Devono stare giù, come i cani. Indegni, infetti per natali.

E' impressionante come l'economia passi sopra qualsiasi cosa nel segno della convenienza.
E' incredibile che lo sviluppo culturale orientato all'economia possa convivere con la più rozza ignoranza. Nelle stesse persone. Negli stessi ambienti. Nelle stesse logiche della rete. L'India appare ora come tutto questo. Con leggi mai applicate/accettate contro la distinzione degli esseri umani in base alla casta di appartenenza e con un'intrinseca differenza di diritti tra donne e uomini.

E' impressionante che tutti noi, anche a distanza di anni, si accetti tutto questo nella logica della convenuenza economica.  Honoré de Balzac propone un paradosso, quello del Mandarino, nella sua opera Papà Goriot:

“Agli estremi confini della Cina esiste un Mandarino più ricco di tutti i re di cui narrano la favola e la storia. Di lui non conosci nulla: né il nome, né il sembiante, nè la seta di cui si veste. Perchè tu possa ereditare i suoi immensi capitali, basta che suoni il campanello al tuo lato, su di un libro. Egli esalerà soltanto un sospiro, ai confini della Mongolia. Sarà allora un cadavere: e tu avrai ai tuoi piedi più oro di quanto possa sognarne la cupidigia di un avaro. Tu che mi leggi e sei un uomo mortale, suonerai il campanello?”.

Ecco, noi siamo quelli che hanno suonato e continuano a suonare il campanello senza preoccuparci di quanta gente muore, purché si possano soddisfare i nostri desideri, capricci, bisogni, voglie, ecc ... Per cambiare realmente dobbiamo cambiare in primis noi.

Il cambiamento non segue la logica Top-Down ma parte dal basso. E il basso siamo ognuno di noi con le scelte quitidiane, con i pensieri del momento, con il nostro accettare compromessi e scendere a patti. Credendo che la vera vita sia quella legata alle cose materiali. Così, senza un vero scopo.

Soundtrack: Tommaso Albinoni - Adagio in Sol minore

Addio, Lugano bella

Addio, Lugano bella,
o dolce terra pia,
scacciati senza colpa
gli anarchici van via
e partono cantando
colla speranza in cor.

Ed è per voi sfruttati,/
per voi lavoratori,/
che siamo ammanettati
al par dei malfattori;
eppur la nostra idea/ non è che idea d'amor.

Anonimi compagni,
amici che restate,
le verità sociali da forti propagate:
è questa la vendetta che noi vi domandiam.

Ma tu che ci discacci
con una vil menzogna,
repubblica borghese,
un dì ne avrai vergogna
ed oggi t'accusiamo di fronte all'avvenir.
Moreau - Soleil
Scacciati senza tregua
andrem di terra in terra
a predicar la pace
ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi
la guerra agli oppressor

Elvezia, il tuo governo
schiavo d'altrui si rende,
di un popolo gagliardo
le tradizioni offende
e insulta la leggenda del tuo Guglielmo Tell.

Addio, cari compagni,
amici luganesi,
addio, bianche di neve
montagne ticinesi,
i cavalieri erranti
son trascinati al nord.

Soundtrack: Addio Lugano bella (1894) - Gaber, Toffolo, Pisu, Jannacci, Profazio
 

Friday, May 30, 2014

Illusione e Idealismo

Akiyoshi KITAOKA
Mi alzo al mattino e mi viene da sorridere. Non è il sorriso di un ebete che sorride e basta con la contrazione dei muscoli della bocca e delle guance. E' un sorriso che guarda alla giornata di ieri, alla notte trascorsa e al giorno che si affronta. Non va sempre tutto bene. Certo. Anzi, spesso ci sono più contrarietà che cose positive. Ma questo non toglie che io sorrida.

Un sorriso che significa apertura alla vita. Non stupida superficialità o fugacità di sentimenti. Anzi. Si tratta di una precisa volontà. Quella di volere affrontare il mondo sempre in modo positivo. Un esercizio di gioia e di speranza. Anche se il mondo, fin nelle sue piccole espression, esprime una società in vertiginosa decadenza, soprattutto di sentimenti umani.

E' illusione la mia, quella di sperare nell'uomo anche a fronte di una crescente aggressività e di un dilagante egoismo? Ma illusione non è sempre un fatto negativo. Non vuole necessariamente (e quindi sempre) significare "errore dei sensi o della mente per cui le cose ci appaiono diverse da quelle che sono ...". Dipende dai punti di vista.

L'illuso può anche essere chi vede al di là di quanto vede la "massa" e quindi viene considerato tale dalla cecità altrui. L'illuso viene forse smentito nel suo credo dal risultato delle sue azioni? Aiutare qualcuno che poi ti ferirà è realmente una sconfitta? E quindi, chi ha aiutato è necessariamente un illuso?

Op-art
Diciamo che "illuso" viene definito colui il quale crede in qualcuno/qualcosa che altri considerano privi di credibilità e quindi non degni di fiducia. Potremmo quindi dire che le banche etiche sono la profonda espressione di una mera illusione? Dare credito solidale a che viene definito da altri indegno di avere fiducia?

Attenzione, seguire un'illusione che in realtà rappresenta un ideale, non significa essere stupidi, irrazionali e privi di concretezza. Trasliamo allora il concetto da illusione a idealismo. Forse è più concreto secondo il "pensiero comune". Idealismo è di fatto un porre a fondamento della realtà l'idea, cioè il pensabile, l'atto stesso del pensare. Secondo Platone, "le idee sono i veri reali", cioè sono, esistono, indipendentemente dal pensiero che le pensa. Idealismo coincide quindi con il realismo.

Secondo Berkeley, l'idealismo riduce l'oggetto del conoscere al soggetto conoscente. Cioè l'essere intrinseco delle cose dipende (deriva) dall'essere percepiro dal soggetto pensante. Ed ancora, secondo Kant, la realtà (che esiste in modo a sè stante ed inconoscibile all'uomo) viene percepita dal soggetto conoscente in virtù dei propri principi costitutivi della sua razionalità e con i limiti dell'esperienza.

Akiyoshi KITAOKA
Ed infine, secondo Hegel, non esiste realtà che non sia dal pensiero e per il pensiero, cioè la realtà è oggetto del pensiero che - a sua volta - diventa soggetto (anzi per potere essere soggetto, il pensiero chiede che la realtà divenga oggetto).

Quindi, la realtà è illusione (per il fatto di essere percepita, ricostruita e vissuta dal pensiero, figlio dei principi costitutivi e dell'esperienza)? Ma proprio per gli elementi costitutivi della persona, che condizionano la percezione del reale, ecco che la realtà viene riconosciuta in modo diverso tra gli esseri viventi. Un fiore è un fiore per noi ma potrebbe essere un qualcosa di assai diverso per un insetto o per un animale erbivoro. Chi è l'illuso e chi è il realista?

Il pensare sempre doppio, nella logica delle diverse visioni possibili, è sempre affascinante e produttivo. Oggi, lo consideriamo persino alla base del "problem solving" anche se, all'atto pratico viene considerato di più chi ha poche idee e ben radicate e urla di più ... Ma il pensiero comune e il comportamento acritico di massa è sempre l'obiettivo della nostra lotta.

La realtà che noi vediamo è pervasa dal ricordo/dall'esperienza - http://www.stranezze.eu
Soundtrack:  J.S. Bach: "Switched-On" Brandenburg Concerto No. 3 in G major (BWV 1048), 1. Allegro [Synthesized by Wendy Carlos]

Thursday, May 29, 2014

Persona, tu cosa sei?

Per i latini il termine "persona" significava "maschera teatrale" e quindi costituiva la rappresentazione di un certo "tipo" umano. Un carattere. Persona come essere vivente è quindi un'estensione del significato primigenio ma solo nei termini morali e non di individuo.

La persona quindi non è l'equivalente di individuo chiuso in sè, bensì indica una costruzione morale che si attua come sè proprio in quanto costituisce una relazione con gli altri. Maschera teatrale in rapporto con l'altro e che trova espressione in una libera realizzazione di fini. I fini attraverso i quali si costruisce il valore morale della propria individualità.

Quindi la maschera è l'espressione di un proprio comportamento che identifica la nostra moralità Una maschera che può cambiare in base alla scena perché esprime un modo di essere e non l'essere. L'essere sta dietro, privo di connotazione visiva e, d'aktra parte, lo spirito, il pensiero, la mente non possiedono alcuna rappresentazione figurata. Quindi, ognuno di noi veste una maschera che può cambiare all'occorrenza.

Esiste modo di rappresentare il proprio individuo in modo trasparente, senza alcuna maschera? In fondo, l'attore, quando esce di scena e torna nel proprio camerino, fuori da qualsiasi sguardo, si toglie la mascher e torna se stesso. ... fino a quando non compare un ammiratore ed allora - ecco - rimette la maschera. Quindi noi recitiamo in continuazione? Tu cosa sei in realtà? Io cosa sono in realtà? e Voi?

Soundtrack: Dougbe Antoine & Poly Rythmo - Nou Akuenon Hwlin Me

Wednesday, May 28, 2014

Compagni dai campi e dalle officine

Si era al teatro Officina. In Viale Monza.
Era un appuntamento rigorosamente figlio dell'impegno
sociale e politico. Oggi, è molto, molto diverso.

Si era in anni foschi ma vivi.
Intensi e impegnati.
Colmi di rabbia e di speranza.

Nell'aria risuonavano spari e urla,
bidoni percossi con chiavi inglesi
per un ritmo incessante di lotta.

Gli occhi piangevano
per il fumo dei lacriomogeni
e le orecchie erano dolenti.

Il tascapane colmo di volantini,
l'eskimo sporco e lacero ma caldo.
La sigaretta era francese, d'obbligo.

Il basco, gli slogan,
la fantasia guidata dal partito
e lo sguardo rivolto al nemico.

Ceh poi era fatto di poveri
come quelli che volevamo difendere.
Il potere ci metteva gli uni contro gli altri.

Pasolini era stato magnifico in questo.
Io sto dalla parte dei poliziotti
perché i veri proletari erano là.

E tra le tante canzoni che si cantavano
c'era anche "contessa" di Pietrangeli
compagno e poi regista di finivest.

Forse ancora compagno,
come forse ancora noi,
confusi in questo mondo senza

senza spirito di classe
e senza lotta.
Divisi dal consumismo e dall'opportunismo.

Contessa - Paolo Pietrangeli - 1966

"Che roba contessa, all'industria di Aldo
han fatto uno sciopero quei quattro ignoranti;
volevano avere i salari aumentati,
gridavano, pensi, di esser sfruttati.

E quando è arrivata la polizia
quei pazzi straccioni han gridato più forte,
di sangue han sporcato il cortile e le porte,
chissa quanto tempo ci vorrà per pulire...".

Compagni, dai campi e dalle officine
prendete la falce, portate il martello,
scendete giù in piazza, picchiate con quello,
scendete giù in piazza, affossate il sistema.

Voi gente per bene che pace cercate,
la pace per far quello che voi volete,
ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra,
vogliamo vedervi finir sotto terra,
ma se questo è il prezzo lo abbiamo pagato,
nessuno più al mondo dev'essere sfruttato.

"Sapesse, mia cara che cosa mi ha detto
un caro parente, dell'occupazione
che quella gentaglia rinchiusa lì dentro
di libero amore facea professione...

Del resto, mia cara, di che si stupisce?
anche l'operaio vuole il figlio dottore
e pensi che ambiente che può venir fuori:
non c'è più morale, contessa..."

Se il vento fischiava ora fischia più forte
le idee di rivolta non sono mai morte;
se c'è chi lo afferma non state a sentire,
è uno che vuole soltanto tradire;
se c'è chi lo afferma sputategli addosso,
la bandiera rossa ha gettato in un fosso.

Voi gente per bene che pace cercate,
la pace per far quello che voi volete,
ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra,
vogliamo vedervi finir sotto terra,
ma se questo è il prezzo lo abbiamo pagato,
nessuno più al mondo dev'essere sfruttato.
Soundtrack: Paolo Pietrangeli - Contessa
Video: Pagherete caro, pagherete tutto

Tuesday, May 27, 2014

Elisabetta parla ancora ...

A volte si inciampa in qualcosa che ti colpisce così profondamente da lasciare un segno indelebile e quindi duraturo che ti si affaccia anche spesso giorno dopo giorno. A volte è una persona, altre una frase ascoltata, altre ancora un libro o un'immagine o una musica.

Oggi riporto due frasi attribuite ad una Beata. La Beata Elisabetta della Trinità (1880-1906), monaca carmelitana scalza.


"L'humilitè, c'est la vérité"

Soundtrack: Giuni Russo - Nada Te Turbe (Santa Teresa di Avila)

e poi ancora,

"La loi de mourir à soi qui parait austere,
est une suavité délicieuse,
lorsque l'on regarde le terme de cette mort qui est la vie de Dieu
mise à la place de notre vie de péché et de misére."

Soundtrack: Giuni Russo - "Il Carmelo di Echt" 

La logica che ispira è quella della totale dedizione all'amore che è Dio. La negazione della propria esistenza che viene considerata nulla di fronte alla esistenza di Dio, in una soavità deliziosa. Questo è quanto mi colpisce. E non è vero che la negazione è un atto subìto, o che è l'umiliazione del proprio scegliere di uomo. La negazione, in questo caso, è una scelta di procedere su una strada di spiritualità contrapposta a quella del materialismo. Una scelta di "morire" alla materia che è temporaneità e vanità per indirizzarsi allo spirito di Dio che è gloria e eternità.

Soundtrack: Giuni Russo - Io nulla

Primizia del mio tempo
Orlo del velo che copre la presenza
Dal vivo occhio mi penetra
Un raggio di pura luce
Fai cantare alla mia lingua
Melodie sconosciute
Dell'amore che buca l'opacità del mondo e crea
Io nulla, io nulla, io nulla, io nulla
Sciamano pensieri di pura luce
La via dell'assoluto rischiara
Primizia del mio tempo alla presenza
Io nulla, io nulla, io nulla, io nulla, io nulla
Oso fiorir
Sciamano pensieri di pura luce
La via dell'assoluto rischiara
Primizia del mio tempo
Alla tua presenza
Io nulla, io nulla, io nulla
Fai cantare alla mia lingua
Melodie sconosciute
Che nascono nel cuore
La notte se ne va
Primizia del mio tempo
Alla tua presenza
Io nulla, io nulla, io nulla
Davanti a te
Io nulla

Tutto si può dire in senso favorevole e tutto in senso contrario. Dipende dal punto di partenza. Eppure, in questo abbandono del sè e del mondo umano, la scelta di amore di Dio appare stupendamente dolce e affascinante. Vivere in una condizione di totale libertà dal desiderare cose e persone, amando tutto e tutti. Non più schiavi del desiderio umano ma solo in una leggiadra condizione di umile e disponibile amore e perdono e accettazione e obbedienza. Mi appare stupendo. E al tempo stesso lascia perplessi. Cosa sta succedendo? Cosa significa?

Soundtrack: Giuni Russo "O Vos Omnes

Quante volte ci si trova a dubitare di quanto ci troviamo a "sentire" dentro di noi e di quanto ci si trova a pensare? Una posizione dubitativa in senso positivo. Perché questo? Dove porta? E cosa vuole dire? Il limite tra rapimento ed esaltazione può sempre spaventare e rimanere al tempo assai indefinito o sfumato. Dove finisce l'una e dove inizia l'altro?

E cos'è il Carmelo?

Il Carmelo "Janua Coeli"

Oggi sono nato ed oggi rinasco.

Soundtrack: Giuni Russo e le Carmelitane Scalze - La Sposa

Sunday, May 25, 2014

Cinismo

Sarebbe la filosofia dei cinici per i quali la virtù è intesa come autosufficienza fino all'autarchia nella liberazione da tutti i bisogni che ci limitano e ci fanno schiavi delle cose.

Il nome cinico deriverebbe forse dal concetto che il cane randagio è libero dalla schiavitù delle cose e il randagio in greco si dice "Kynes". Ma è anche vero che la scuola dei cinici si teneva a cinosarge e forse questa è la vera origine del nome.

La virtù come autarchia rende l'uomo privo di inflluenze e quindi dotato di una visione disincantata e totalmente libera nei confronti del mondo. Nulla di questo può illuderlo oltre la sua essenza reale. Ogni cosa viene spogliata degli orpelli e dei veli e analizzata nuda per se stessa. Nulla è fonte di desiderio.


Lo scopo della vita è raggiungere una felicità che è totalmente essente e puramente naturale, cioè nuda. La felicità è figlia della lucidità di osservazione, analisi e giudizio che libera il soggetto dall'ignorare la realtà (ignoranza) e dalla follia (interpretazione errata della realtà).

Da notare che il tutto deve essere visto secondo il concetto di saggezza. Infatti, autosufficienza e autarchia del saggio. E autarchia significa totale controllo di se stesso. L'obiettivo è la felicità nella sua essenza totalmente priva di oggetto del desiderio o appagante. L'autarchia si esprimeva, nell'antichità, anche nella eccentricità di costumi e comportamento e in un atteggiamento di disobbedienza nei confronti delle leggi sociali.

Soundtrack: Leonardo Vinci - Artaserse (Philippe Jaroussky)

Nulla ha valore in sè al di fuori del valore intrinseco che gli viene attribuito dalla  persona stessa che valuta. Il cinico giudica il presente e fa del proprio giudizio una morale. In questo, cinici e stoici si differenziano. Lo stoico giudica ma si comporta di conseguenza, il cinico giudica e moraleggia.

Questo deriva dal distacco. E questo realismo alfin esasperato ha indotto ad atteggiamenti "colpevoli" da cui poi deriva il senso dispregiativo del termine "cinico" che vira verso il disprezzo nei confronti delle cose e delle persone ed anche verso un atteggiamento di sprezzante superiorità.

Questa visione iper-cruda della realtà, disillusa, disincantata, espressione di un'ssenza di debolezza verso le passioni dell'uomo si trasla però anche verso analoghi sentimenti/giudizi nei confronti del principi e dei valori umani e quindi si traduce in indifferenza. Un'indifferenza che è impassibilità di fronte alle contingenze della vita.

Ma, a questo punto, i moderni eroi negativi dell'attuale generazione, possono essere chiamati semplicemente "cinici" o sono solo degli anaffettivi? O sono affetti da anedonia, da incapacità di provare piacere. Penso che "cinico" richieda cultura e rappresenti un punto di arrivo mentre  le altre due realtà possano essere un punto addirittura di partenza e del tutto "naturali".

Mentre un giorno Diogene stava prendendo il sole nel Craneo,
sopraggiunse Alessandro e gli disse: “Chiedimi quello che vuoi”.
E Diogene gli rispose: “Non farmi ombra e ridammi il mio sole”

Soundtrack:  Artaserse - Musiche Leonardo Vinci (Libretto di Metastasio): Franco Fagioli - Vo solcando un mar crudel

Saturday, May 24, 2014

World of Oz-ora

Ma anche Boom festival o Psychedelic Circus Tshitraka and Indian Spirit.
Ma anche Satya Festival 2013 e poi Aurora Festival
e quindi, Khan Altay Total Solar Eclipse Festival
e poi, e poi, e poi ...
Psytrance

Soundtrack:  Khan Altay Total Solar Eclipse Festival, 2008 (Siberia)


La psychedelic trance (più frequentemente chiamata psy-trance) deriva dalla musica trance ed è caratterizzata da suoni che tessono armonie su basi ritmiche ripetitive e ossessive con sonorità anche etniche. Il ritmo è un 4/4 con la batteria che scandisce ogni quarto e il basso in genere moltiplica la battuta. L'effetto è di una locomotiva ...



Il concetto generale deriva dalla musica ipnotica che induce lo stato di trance e prende spunto da alcuni mantra che si reiterano all’infinito, stimolando l’abbandono psicofisico. Il corpo ruota su se stesso come i dervisci ruotanti, ondeggiando sul ritmo incessante. Fino allo sfinimento che si traduce in abbandono. Sperimentalmente si trovano esempi nella musica elettronica che negli anni sessanta ha trovato percorsi comuni con la musica psichedelica. Sequencer com base della musica. Moog ma sopra ogni cosa il Buchla ... costruito appositamente per le live performance di Morton Subotnick e Ramon Sender del San Francisco Tape Music Center.



Analogamente, la musica elettronica (Krautrock, Cosmic Rock, Cosmic Jokers, Klaus Schulze) ha trovato agganci sperimentali anche con la musica classica nel tentativo di dare una voce interpretativa diversa a melodie antiche. Rispetto a quelle esperienze, la psytrance prende liberamente ispirazione dall’uso continuativo di sequencer (inizialmente) e poi di groove box e controller e computer.



Rispetto alla musica trance (di cui esistono diversi sottogruppi basati su sonorità differenti e su ritmi più o meno veloci), la Psy-tance trova espressione in ambienti naturali che ricordano le realtà della psichedelia hippy. Esistono anche influenze con la musica pop-synth degli anni ’80.



Dalla musica trance deriva la sezione ritmica con ampio utilizzo di loop, la timbrica di base sintetica a cui aggiunge gli aspetti etnici (in analogico o sintetizzato) e la ritmicità esasperata che ricorda le danze tribali.



Oggettivamente faccio fatica a distinguere appieno la Psy-trance dalla Goa trance anche se quanto viene suonato negli eventi indicati all’inizio è molto orientato alla Gua trance che non alla psy-trance, non foss’altro che per le sonorità più naturali della Goa.


Soundtrack : Boom Festival 2012 Egorythmia HD Dance Temple 

Ma è anche vero che molto mi viene da una canzone degli anni '80 che è in linea per ripetitività ossessiva di basso e batteria. Pregevole esempio.

Frankie Goes to Hollywood - Welcome to the pleasure dome

The world is my oyster...
Ha ha ha ha ha...

The animals are winding me up
The jungle call
The jungle call

Who-ha who-ha who-ha who-ha

In Xanadu did Kubla Khan
A pleasuredome erect

Moving on keep moving on-yeah
Moving at one million miles an hour
Using my power
I sell it by the hour
I have it so I market it
You really can afford it-yeah
Really can afford it

Shooting stars never stop
Even when they reach the top
Shooting stars never stop
Even when they reach the top

[Repeat]

There goes a supernova
What a pushover-yeah
There goes a supernova
What a pushover

[Repeat]

[1]-We're a long way from home
Welcome to the Pleasuredome
On our way home
Going home where lovers roam
Long way from home
Welcome to the Pleasuredome

Moving on
Keep moving on

I will give you diamonds by the shower
Love your body even when it's old
Do it just as only I can do it
And never ever doing what I'm told

Keep moving on
Got to reach the top

Don't stop
Pay love and life-oh my
Keep moving on
On again-yeah

Shooting stars never stop
Shooting stars never stop

Shooting stars never stop
Even when they reach the top
There goes a supernova
What a pushover

[Repeat]

[Repeat 1]

Who-ha who-ha
Welcome to the Pleasuredome

WELCOME........ha ha ha ha ha........ 


Soundtrack: Frankie Goes to Hollywood - Welcome to the pleasure dome 
 

Thursday, May 22, 2014

Il segno come lettera di un alfabeto

In uno scritto firmato con uno pseudonimo, Kirchner, espressionista tedesco, affermava

"Se si prende in mano un disegno di Kirchner come si legge una lettera o un libro che si apprezza, ci si verrà inavvertitamente a trovare in mano la chiave di questa scrittura geroglifica. Egli disegna come altri uomini scrivono. Il geroglifico come segno espressivo di una realtà vissuta, scrutata fino al punto da cui scaturisce la sua energia, non ha nulla ha che fare con la stilizzazione, è nuovo per ogni cosa, e ogni cosa è ogni volta un po' diversa, qualora ricorra in più immagini. La proporzione delle sue parti e l'articolazione non seguono una legge tradizionale o generale di costruzione o espressione, bensì sono in funzione della vita di tutto il quadro, di un movimento e di una articolazione dell'intera superficie, non una composizione aggiuntiva in uno spazio finto."

Si tratta della dichiarazione di un nuovo alfabeto segnico e di di un rapporto tra segno-alfabeto e spazio in cui si realizza che prende funzione di vita complessiva e reale negli spazi in cui è delimitato. Non esiste sintesi stilistica o finta rappresentazione, bensì reale, vitale voce di un qualcosa e per un qualcosa che vive di realtà intrinseca.

Soundtrack: Der Blaue Reiter- The last days of Pripiath

Wednesday, May 21, 2014

Una manciata di amarene e uno sguardo ai papaveri

Oggi ho lasciato decine di chilometri tra me e il quotidiano.
Potevo farlo e l'ho fatto.
Potevo riposarmi e dormire
invece ho guidato fino alla campagna dopo Pavia.

Campi di grano in fase di maturazione
e papaveri, tanti papaveri.
Cercavo loro perchè li adoro.
Li amo quando colorano i prati e i campi.

Amo guardarli e sfiorarli
senza mai portarli via, tranne in un solo caso.
Quasi un anno fa quando dovevano accompagnarti.
Per chiudersi con te in un buio che è attesa.

Ho respirato la loro aria
e ho inondato il mio sguardo del loro rosso
e poi del biondo delle spighe che erano già mature,
scompigliate dal vento dei giorni scorsi.

Ho guardato dove riposi
con gli occhi pieni di lacrime
e ho sentito la gola bruciare
e la mente lasciarmi stordito.

Poi ho cercato chi ti conosceva fin da bambina
ed ho ascoltato parole che volevo sentire.
Storie di altri tempi, di guerra e di pace,
di occupazione e di liberazione.

Di gioie fatte di cose semplici
e di affetti lontani, quasi tutti scomparsi
ma ancora vivamente presenti
e poi siamo andati a mangiare le amarene dagli alberi.

Soundtrack: Patti Smith - Poppies - 1979 - Capitol Theatre , Passaic

Monday, May 19, 2014

La fabbrica della follia ...

Sembra di parlare di secoli fa, eppure si tratta di memorie di un passato recente.

Reparto I: Cronici (137 ricoverati circa)
Promisquità tra vecchi deteriorati e giovani con notevoli possibilità di recupero.

Accatastamento degli individui nel reparto chiuso, male aerato, maleodorante.

I letti sono disposti a 30-40 centimetri di distanza l'uno dall'altro; quasi nessun malato dispone di un tavolino da notte e non avendo armadi a disposizione, non esiste un angolo dove potere custodire qualcosa di personale.

I gabinetti, sporchi ed insufficienti vengono chiusi alla sera e i malati durante la notte (che comincia alle 18 e finisce alle 7 di mattina) devono servirsi di vasi che rimangono nella camerata fino a quando verranno vuotati tutti insieme al mattino, intasando i gabinetti dove una coda interminabile di persone sta aspettando di entrare.

Alle 17 (ora di cena) i malati vengono messi in fila e contati per la distribuzione della pagnotta.

Dice uno di loro: "Vivendo così tutti insieme, sempre insieme, ciascuno si sente malato della sua malattia e di quella degli altri."

La Fabbrica della Follia - Relazione sul Manicomio di Torino - Associazione per la lotta contro le malattie mentali - Sezione autonoma di Torino, Edizioni Einaudi, 1971

Syd Barrett
Soundtrack: See Emily play - Pink Floyd

Jealous Guy - Anniversario

Registrata tra maggio e giugno del 1971, si tratta di un'icona della musica di John Lennon.
Non che sia unica, anzi ... ma unica è l'interpretazione di Brian Ferry.
Mirabile, ritmata, appassionata e disperatamente maschile.

I was dreaming of the past,
And my heart was beating fast.
I began to lose control,
I began to lose control.
I didn't mean to hurt you.
I'm sorry that I made you cry.
Oh no, I didn't mean to hurt you.
I'm just a jealous guy.

I was feeling insecure you might not love me anymore.
I was shivering inside,
I was shivering inside.
I didn't mean...

I was trying to catch your eyes,
though that you was trying to hide.
I was swallowing my pain,
I was swallowing my pain.
I didn't mean... 


Meglio dal vivo, qui in due versioni, 1982 e 2007 - Pregevolissime.

Soundtrack: Roxy Music - Jealous Guy - Live 1982
Soundtrack: Brian Ferry - Jealous Guy - Live 2007

Sunday, May 18, 2014

Simbolo di una giovinezza che rimane nel cuore

Il primo voto non si scorda mai ...

Poi si è scivolati via in modo graduale,
sempre più graduale,
verso la travisazione di un ideale e la sua completa negazione.

In balia, ahimè, di luoghi comuni,
di sciocchezze e di illusioni indotte
e di speranze meschine, travestite da "vision".

Come può l'intelligenza
farsi abbindolare in modo sì totale
da affabulatori travestiti da messia?

Questo, però, fino al momento in cui
il senso di responsabilità civile
non ha evocato il senso di colpa.

Dell'avere "tradito" un ideale,
dell'avere aperto le porte all'errore svelato.
La buona fede però non giustifica.

Ed ora, adesso, dopo avere percorso
l'arco costituzionale, eccomi qui a condividere
con uguale gioia gli stessi ideale della gioventù.

Anche se i tempi ormai sono diversi.
Anche se la coscienza di classe si è perduta.
Anche se le speranze di cambiare il mondo sono meno salde.

Rimane comunque la forza di un ideale
di giustizia, di equità e di amore
che vede gli uomini uniti per il bene comune, reciproco.

Bentornato a casa ...

Pur che il ricordo, unico ben, mi resti ...

Soundtrack: Mark Lanegan - Death don't have no mercy in this land

" Alta sul mar, la mia finestra un mondo
vario infinito dominava. Campi
fluenti d'acque, sfondi ariosi immensi
di un ciel fosco e sereno, alterno incanto
d'albe e tramenti, d'ombre e luci. Ancòra
l'anima guarda, trasognata. Angusto
è il mondo ch'ora l'imprigiona, e grave
di minacce e di pianto il tempo scorre.
Eppur che vale? Una finestra, quella
che già mia fu nei dì felici, io sempre
spalancare potrò sul mar sul cielo,
pur che il ricorso, unico ben, mi resti
e la commossa fantasia mi porti
dove l'amor mi fu tormento e gioia."

Finestra sul mare - Gemma Bìroli in Terra Lontana - 1962

Potere della mente che, nel ricordo, ricrea la finestra e lo sguardo che si perde sul mare e sul cielo, cullata dalla "commossa fantasia" ... mirabile acquarello di sentimento e gioia, umidi di dolonte ricordo.

Soundtrack: Hot Tuna - 1988-03-04 - Live at  Fillmore, San Francisco, CA


Saturday, May 17, 2014

Un Homme Et Une Femme(1966)


Avevo 11 anni - Tu ne avevi 46.
Vivevamo secondo un limpido legame di madre-figlio
senza un padre, senza alcuna figura maschile.

Logico che, anche in mezzo ai naturali contrasti
(la mia volontà di uscire di casa, di uscire dalla casa ...
le mie idee del mondo e della vita) ci fosse un profondo legame.

Ed io capivo la tua sensibilità anche attraverso quello che ti piaceva.
Ora, mi restano queste perle di ricordi di elegante gusto
e di delicata profondità.

Mi restano colori, immagini, suoni e profumi.
E tanti insegnamenti di rispetto, di eleganza, sensibilità e gusto.
Di onestà, di ingenuità e curiosità inestinguibile per la vita.

Per questo, ti dico sempre grazie.
Anche per questo film, per queste immagini, per le sue sfumature
e per queste note.

Soundtrack: Un Homme Et Une Femme(1966)

Being generous of spirit is a wonderful way to live - Pete Seeger

Debout, les damnés de la terre
Debout, les forçats de la faim
La raison tonne en son cratère,
C'est l'éruption de la faim.
Du passé faisons table rase,
Foule esclave, debout, debout
Le monde va changer de base,
Nous ne sommes rien, soyons tout.

Refrain (répété deux fois)
C'est la lutte finale ;
Groupons nous et demain
L'Internationale
Sera le genre humain.
Il n'est pas de sauveurs suprêmes
Ni Dieu, ni César, ni Tribun,
Producteurs, sauvons-nous nous-mêmes
Décrétons le salut commun.
Pour que le voleur rende gorge,
Pour tirer l'esprit du cachot,
Soufflons nous-mêmes notre forge,
Battons le fer tant qu'il est chaud.

L'État comprime et la Loi triche,
L'impôt saigne le malheureux ;
Nul devoir ne s'impose au riche ;
Le droit du pauvre est un mot creux
C'est assez languir en tutelle,
L'Égalité veut d'autres lois ;
"Pas de droits sans devoirs, dit-elle
Égaux pas de devoirs sans droits."

Hideux dans leur apothéose,
Les rois de la mine et du rail
Ont-ils jamais fait autre chose
Que dévaliser le travail ?
Dans les coffres-forts de la banque
Ce qu'il a crée s'est fondu,
En décrétant qu'on le lui rende,
Le peuple ne veut que son dû.

Les rois nous saoulaient de fumée,
Paix entre nous, guerre aux Tyrans
Appliquons la grève aux armées,
Crosse en l'air et rompons les rangs !
S'ils s'obstinent ces cannibales
A faire de nous des héros,
Ils sauront bientôt que nos balles
Sont pour nos propres généraux.

Ouvriers, paysans, nous sommes
Le grand parti des travailleurs,
La terre n'appartient qu'aux hommes,
L'oisif ira loger ailleurs.
Combien de nos chairs se repaissent !
Mais si les corbeaux, les vautours,
Un de ces matins disparaissent,
Le soleil brillera toujours.


Salmo rosso - Miklós Jancso - 1972
Soundtrack: L'internationale - Peter Seeger
Video : Red Psalm - Miklós Jancso - 1972

Intenzione e coscienza


Daniela Perna
Partiamo con una canzone: Hurt - Johnny Cash e poi riflettiamo ...

Intenzione, da latino intendo, cioè tendo a o verso qualcosa.
E' l'essenza stessa della coscienza,
che è - infatti - sempre un tendere,
un essere intesa verso un qualcosa.

Secondo il linguaggio comune è l'espressione di un obiettivo
verso un fine, è il proporsi un determinato risultato.
E da questo sorge il problema morale,
cioè del giudizio nei confronti dell'intenzione.

Nel senso che, per giudicare un valore morale
è sufficiente l'intenzione o si deve necessariamente
considerare il risultato? Cioè l'effetto della stessa.
E d'altra parte, se l'intenzione non trova espressione operativa

Può rimanere priva del significato morale ....?

Qui si apre il concetto del "processo alle intenzioni",
spinoso politicamente ma realisticamente evidente.
Infatti, il pensiero in sè non porta necessariamente all'atto
ma è anche vero che l'atto non può esserci senza pensiero.

A meno che non si intenda la non volontarietà
anche se questa configura, legalmente parlando, la colposità
e non l'innocenza. Il "non volevo" non è sufficiente
perché non prescinde dalla responsabilità di un essere maturo.

E la maturità è il considerare tutti i possibili effetti
e le possibili conseguenze di un gesto,
indipendentemente dall'intenzionalità.
Indipendentemente dalla coscienza.

Il tutto fa ripercorrele le strade di Franz Brentano, uno psicologo, filosofo, prete cattolico che si allontanò dalla Chiesa (ma questo fatto è puramente un inciso). Secondo Lui, alla base di ogni fenomeno psichico esiste l'intenzionalità.

E l'intenzione è un tendere ad un oggetto immanente che quindi rappresenta l'obiettivo di ogni fenomeno psichico. Ne deriva quindi che poiché esistono diverse forme di intenzionalità, altrettanti sono i fenomeni psichici: la rappresentazione, il giudizio e il sentimento che si distinguono tra loro per la natura dell’atto intenzionale che li costituisce. 

D'altra parte, tutto dipende dalla percezione che si ha dell'oggetto dell'intenzionalità e quindi dalla sua rappresentazione psichica che, come anticipato, può non corrispondere al reale oggettivo. Infatti, a parità di oggetto, ciascuno di noi reagisce con intenzionalità mediata dalla percezione dello stesso e quindi dalla sua rappresentazione psichica, indiretta.

E in questo, l'oggetto rappresentato dipende dal significante. E d'altra parte Lacan può essere derivato dalla fenomenologia di Husserli che è strettamente legato a Brentano.

Questo per dire che le nostre intenzioni possono essere falsate da una irreale rappresentazione dell'oggetto a cui queste tendono e che quindi la questione della moralità delle intenzioni è correlata alla moralità delle rappresentazioni che, a loro volta, dipensono dalle percezioni. Se percepisco male, rappresento male e guido male le mie intenzioni e quindi, di conseguenza, anchegli atti che compio saranno male.

Quindi, la responsabilità dove nasce se il mio sviluppo è condizionato dal male? L'educazione è quindi la base del tutto che modella la predisposizione ad un qualcosa o ad una essenza? Forse si ma è altrettanto sbagliato non considerare la responsabilità di un carattere che accetta una condizione, che la subisce e non si ribella sulla logica di un principio, di un credo.

L'uomo, in fondo, è artefice del proprio destino, in linea generale ...

Soundtrack:  Indian Rajasthan Gypsy Dance
SoundtracK: Police - Does everyone stare this way