"Al tornitore non si permette di consegnare solo i pezzi che son riusciti. Altrimenti non farebbe nulla per farli riuscire tutti. Voi invece sapete di potere scartare i pezzi a vostro piacimento. Perciò vi contentate di controllare quello che riesce da sè per cause estranee alla scuola ."
"Le attitudini"
Non vi potete più trincerare dietro la teoria razzista delle attitudini. Tutti i ragazzi sono adatti a fare la terza media e tutti sono adatti a tutte le materie. E' comodo dire a un ragazzo: "Per questa materia non ci sei tagliato." Il ragazzo accetta perché è pigro come il maestro. Ma capisce che il maestro non lo stim Eguale. E' diseducativo dire a un altro "Per questa materia non sei tagliato," Se ha passione per una materia bisogna proibirgli di studiarla. Dargli di limitato o squilibrato.C'è tanto tempo dopo per chiudersi nelle specializzazioni"
Questo testo fa parte i un libro del 1967, Lettera a una professoressa, della Scuola di Barbiana.
Video: La scuola di Barbiana - Don Lorenzo Milani
Sono trascorsi tantissimi anni, eppure, riforma dopo riforma, siamo giunti allo stesso punto, salvo il fatto di avere posto lo stesso ostacolo, il veto esterno, non più al termine della quinta elementare, bensì a quello della terza media e poi alla fine del liceo.
Eppure, non avrei potuto accedere a quella Facoltà se vi fossero state, all'epoca, gli sbarramenti che esistono oggi. Un oggi, in cui non importa se sei "tagliato" per una professione ma conta invece solo un populistico inno al numero chiuso quale premessa fondamentale per assicurare qualità. Nello sport per avere un campione si passa attraverso la selezione (una selezione altamente specifica e operate nel tempo) di migliaia e migliaia di atleti. In campo universitario, no. La selezione avviene ancora prima di entrare ... col risultato che entrano più facilmente sempre i soliti. Saranno i migliori? Bah?
Ma la demenza selettiva degli istituti scolastici trova applicazione ancora prima. Alla fine della terza media, quando personaggi fatiscenti (una suora p... , nel caso specifico) sottopongono i bambini-ragazzi ai test attitudinali per poi sentenziare sul loro futuro. Dicevo, nella fattispecie, un ragazzo straniero, analfabeta fino a tre anni prima e con problemi di lingua ancora evidenti, viene valutato come inidoneo a qualsiasi liceo e, viceversa, tagliato per un istituto professionale.
Risultato, nessun liceo pubblico lo accettava e solo l'intervento di genitori in grado di pagare una retta per il liceo privato è riuscito ad iscriverlo all'Artistico. Evidente era stato il desiderio del ragazzo di andare al liceo artistico. E non alla scuola per perito meccanico suggerita.
Come si può negare un desiderio? Un desiderio che riguarda il proprio futuro? Come ci si può nascondere dietro una logica di "programmazione" degli accessi scolastici quando si tratta di esseri in totale evoluzione?
Maturo io? Alla fine del Liceo Classico tutto si sarebbe potuto dire di me, tranne che lo potessi essere. Non avevo idea di cosa fosse l'essere maturi. Oggi, dubito ancora di me, salvo il fatto che penso che la maturità derivi dalla somma dei propri limiti riconosciuti e delle accondiscendenze verso le altre esistenze. In sintesi, la maturità deriva dalla percezione di ciò che non puoi fare e dalla capacità di comprendere/rispettare il resto del mondo. Ecco, se realmente è così, posso dirmi maturo. Ma solo da poco tempo. Ma se è così non so quanti maturi siano in circolazione tra gli adulti.
Dicevo, dell'essere maturo e dell'esame di maturità che fu, in realtà, puro nozionismo (mi parli, mi parli ... dei moti di Nola ...). Bene, il nostro ragazzo analfabeta, in cinque anni si è portato ad essere promosso al liceo ... E quella persona che lo sottopose all'esame attitudinale? E' sicuramente ancora in giro a fare danno. Validata dalla somma delle riforme scolastiche che hanno condotto la scuola ad un'epoca pre-Barbiana.
Soundtrack: Viva la pappa col pomodoro - Rita Pavone
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