Thursday, July 31, 2014

Il verso e l'antiverso

«Come è vero che certe impressioni, a volte, producono reazioni contrarie.
Capita spesso, per esempio, di piangere per la gioia;
così, nonostante il terribile spavento io non potetti trattenere
il riso vedendomi da Aristomene mutato in tartaruga.
(Apuleio - Metamorfosi - l'Asino d'Oro)
 
Soundtrack: Captain Beefheart & His Magic Band - German TV 1972

Tuesday, July 29, 2014

Tang Dinasty & Gong


On a Gate-tower at Yuzhou
Where, before me, are the ages that have gone?
And where, behind me, are the coming generations?
I think of heaven and earth, without limit, without end,
And I am all alone and my tears fall down. 

(Chen Zi'ang ; 656-702)



Une belle jeune femme
Il est une femme qui, par sa beauté, l'emporte sur les générations passées, comme sur la génération présente ;

Elle vit dans la solitude, au fond d'une vallée déserte.
Elle se dit : Je suis fille d'une maison illustre ;
Tombée dans le malheur, c'est aux lieux sauvages que je demande un asile.

De grands désastres ont ensanglanté ma patrie,
Mes frères aînés et mes frères cadets sont morts égorgés ;
Ils étaient grands, ils étaient puissants parmi les hommes,
Et je n'ai pas même pu recueillir leur chair et leurs os pour les ensevelir.

Les sentiments du siècle sont de fuir et de haïr tout ce qui tombe,
Se croire assuré de quelque chose, c'est compter sur la flamme d'une lampe qu'on promène au vent.
Mon époux n'a ni force ni grandeur ; il est comme les gens du siècle ;
Que sa nouvelle épouse soit belle comme le jade, et cela lui suffit.

L'oiseau youèn n'abandonne jamais sa compagne :
La fleur du soir est toujours fidèle à la nuit.
Mon époux ! Il a devant les yeux le sourire de sa nouvelle femme ;
Est-ce qu'il entendrait les pleurs de celle qu'il ne voit pas !

L'eau de source se maintient pure, tant qu'elle demeure dans la montagne ;
Mais qu'elle s'épanche au-dehors, elle perd bientôt sa limpidité.
J'envoie mes femmes vendre au loin les perles de ma parure,
Et ne m'adresse qu'aux plantes grimpantes, pour réparer ma maison de roseaux.

Mes femmes m'apportent des fleurs, je refuse d'en orner ma chevelure ;
Ce que je prends à pleines mains ce sont des branches de cyprès.
Le ciel est froid. Les manches de ma robe bleue sont légères.
Quand le soleil se couche, je cherche un abri sous les grands bambous.
(Du Fu ; 712-779)


At Parting
I dismount from my horse and I offer you wine,
And I ask you where you are going and why.
And you answer: "I am discontent
And would rest at the foot of the southern mountain.
So give me leave and ask me no questions.
White clouds pass there without end."
(Wang Wei ; 699-759)



Sunday, July 27, 2014

Dissacrazione - Jean Marc Reiser

Jean Marc Reiser (1941-1983) 

Se n’è andato a soli quarantadue anni. Pochi ma intensi, gran parte dei quali spesi a combattere ogni conformismo sociale a suon di vignette. Nel settembre 1960, è tra i fondatori di Hara-Kiri, la rivista satirica diretta da Georges Bernies, alias professore Choron, con François Cavanna caporedattore. Accanto a lui si formerà una squadra formidabile: Gébe, Cabu, Wolinski e Fred.
 

Hara-Kiri, il giornale «stupido e cattivo», si autodefinisce. E la magistratura ne interdirà più volte le pubblicazioni.
 Nel novembre del 1970, toccherà direttamente al ministro dell’interno bloccarne la distribuzione: la morte del generale Charles de Gaulle, per usare un eufemismo, era stata “salutata” senza il necessario rispetto.
Il divieto sarà aggirato cambiando una volta di più nome alle pubblicazioni delle Editions du Square: nasce così Charlie Hebdo, il settimanale corsaro di tradizione libertaria che non fa sconti né alla destra né alla sinistra.



Libertario per vocazione è stato definito il disegnatore più irriverente di Francia, perché in vita non s’è mai preoccupato di compiacere alcuno. Al contrario: con la sua matita si divertiva a spogliare chicchessia dagli abiti di circostanza, senza sudditanze. Che si trattasse di “nemici” forti e ben riconoscibili, come la Chiesa, o più sottili e ben nascosti tra le pieghe della quotidianità – la solitudine, l’incomunicabilità, l’ipocrisia della società contemporanea – non faceva differenza.


La politica, con i suoi rituali, immobile nel suo linguaggio enfatico quanto stereotipato, non veniva certo risparmiata. E non c’è stata moda che Reiser non si sia affrettato a demolire, smantellandone i luoghi comuni e gli artifici retorico-ideologici: dal nascente femminismo al suo opposto esatto e contrario, il maschilismo. 
(tratto da R.A. Appetiti - Secolo d'Italia, 2011)
Come in tutte le cose, la dissacrazione viene considerata blasfema solo quando si ha paura che sgretoli le proprie idee.
Se il pensiero è forte, la dissacrazione fa solo sorridere del paradosso che contiene.
Ed a volte aiuta a sintetizzare i concetti portanti e ad esaltarli (vedi l'ultima vignetta: Dio è la soluzione per uscire da una condizione chiusa ...).


Friday, July 25, 2014

Corridoio V

Dal Corriere della Sera:

 Corridoio 5, arteria a rete multimodale, appartiene ad uno dei grandi assi ferroviari ed autostradali che l'Unione Europea si è impegnata a realizzare e collegherà Lisbona a Kiev, assegnando all'Italia un ruolo strategico rispetto al processo di integrazione verso quei Paesi che dal 1° maggio 2004 sono entrati a far parte dell'Unione Europea. Comprende 14 progetti prioritari decisi ad Essen, nel 1996, dall'Unione Europea, ripresi al Vertice europeo di Cardiff di giugno 1998 e ribaditi nel Libro Bianco sulla politica dei trasporti pubblicato nel settembre 2001 dalla Commissione Europea, a cui sono stati aggiunti altri 6 progetti prioritari (dal 15° al 20°), insieme a due estensioni: il trasporto ferroviario ad alta velocità/combinato nord sud (tratte Verona - Napoli e Bologna - Milano) e il treno ad alta velocità del sud (Montpellier - Nimes). Il 30 giugno 2003 il gruppo di esperti incaricato dalla Commissione di identificare i progetti prioritari della rete transeuropea di trasporto fino al 2020, ha pubblicato una relazione che individua i progetti prioritari per le infrastrutture e propone una serie di raccomandazioni volte a reperire i fondi necessari per la loro costruzione nonché a coordinare gli investimenti nel settore.
Il "Corridoio 5", partendo da Venezia, raggiunge Trieste, prosegue per Lubiana, capitale della Slovenia, avanza fino a Budapest, per poi valicare il confine dell'Ucraina attraverso L'vov; l'ultima fermata rappresentata da Kiev. Il suo sviluppo è di 1.600 km, senza contare le diramazioni secondarie del tragitto: una che da Fiume porta a Budapest, via Zagabria; l'altra che da Bratislava arriva a Uzgorod; la terza che da Ploce raggiunge la capitale ungherese, passando per Sarajevo. Il corridoio 5 porterà alla formazione di un vasto spazio economico di 500 milioni di persone. Inoltre, coi mercati dell'Est in piena espansione, gli scambi tra est e ovest acquisteranno pari se non superiore rilevanza rispetto a quelli nord-sud. Consapevole di ciò, l'Ue ha individuato nove corridoi stradali e ferroviari che protendono verso l'Est la rete transeuropea di trasporto. Si tratta di 18.000 km di ferrovie e altrettanti di strade, per i quali finora sono stati investiti, in studi di tracciato e lavori di costruzione, più di 3 miliardi di euro. All'urgente necessità per l'Italia di un collegamento rapido, per merci e passeggeri, coi Paesi dell'Europa centro- orientale, risponde appunto il Corridoio 5, che partendo da Trieste arriva sino a Kiev in Ucraina.
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I principali benefici del Corridoio 5 e della Transpadana saranno costituiti dal drastico abbattimento dei tempi di percorrenza: Milano - Trieste a 2 ore e 40 minuti (oggi 5 ore), e della Trieste - Lubiana a meno di un'ora (oggi oltre 3 ore). Inoltre sarà realizzato il riequilibrio modale a favore del trasporto ferroviario, vero e proprio percorso obbligato per decongestionare le strade.

Dal Fatto Quotidiano
Circa un anno fa, il governatore del Piemonte, Roberto Cota, non so se consciamente o meno, pronunciò una frase che denunciava tutta l’inutilità del Tav: “la Tav rappresenta un’apertura psicologica all’Europa”. Forse per stimolare i neuroni europei  si potrebbe spendere decisamente di meno di quello che si è disposti a spendere per l’opera inutile, ma passiamo oltre.
Mi è venuta alla mente questa frase nel momento in cui ho finito di leggere un libro che tutti i soloni che sostengono aprioristicamente o con presunte buone ragioni il Tav/Tac, dovrebbero leggere. 
Fabulandia.it

Il libro è “Binario morto” , di Andrea Debenedetti e Luca Rastello. I due giornalisti hanno fatto quello che molti di noi hanno solo pensato: verificare lo stato dell’arte del Corridoio 5, quel famoso corridoio ferroviario ad alta velocità per le merci che da Lisbona dovrebbe raggiungere Kiev.
Innanzitutto, ecco che i nostri due viaggiatori hanno scoperto che anche ammesso e non concesso che si realizzasse il famoso corridoio, esso non partirebbe più da Lisbona (perché i portoghesi, che hanno un più di sale in zucca di noi, vi hanno rinunciato per gli alti costi), bensì da Algesiras, nel sud della Spagna.

Qui altra sorpresa: non è in programma nessuna nuova linea, bensì un ammodernamento di quella esistente, e solo comunque per trasportare passeggeri e non merci. Così come pure è dedicata ai passeggeri la linea già esistente Madrid – Siviglia. Nessun collegamento è previsto da Barcellona per superare i Pirenei, e, dato lo stato comatoso dell’economia iberica, è ben difficile prospettare che si realizzerà mai. Neppure ovviamente esiste al di là dei Pirenei, dai cugini francesi.
 
Passiamo al tratto italiano. L’alta velocità raggiungerà forse Brescia nel 2015 per celebrare quell’ulteriore spreco di pubblico denaro che è l’Expo, ma dopo Brescia e fino al confine sloveno è la palude. Nessun progetto approvato, nessuna intenzione di Rfi di intervenire economicamente, sogni irrealizzabili, quale quello di transitare sotto il Carso, che solo una mente malata potrebbe concepire con tutta l’acqua sotterranea che c’è (non per niente si parla di “fenomeno carsico”). E questo con buona pace della Serracchiani, nuovo governatore del Friuli, che, rappresentando il nuovo che avanza nel Pd, è da sempre favorevole all’alta velocità.
 In Slovenia, l’alta velocità, intesa come collegamento con l’Italia, è stata archiviata definitivamente. Nessun interesse al riguardo, piuttosto l’interesse per una linea nord-sud, dove effettivamente transitano merci e passeggeri. Ma si tratterà di un ammodernamento dell’esistente per poter raggiungere una “velocità alta” per i treni, e non già di una nuova linea ad alta velocità.
Entrando in Ungheria, ci si accorge che si vuole puntare sulle autostrade e non sulla ferrovia: chi l’ha detto che il Corridoio 5 debba essere per forza realizzato con una nuova linea per treni ad alta velocità?

Infine, in Ucraina, la linea c’è già. Da Leopoli a Kiev: 541 chilometri che vengono percorsi alla media di 108,2 km/h… Eppure se si guarda il sito di Rfi dedicato all’alta velocità/alta capacità si legge che lo scopo del nostro progetto è quello di “Aumentare la quantità e la qualità e dell’offerta ferroviaria italiana e l’ integrazione con la rete europea”. Qualcuno potrebbe dire: “ma ci sei o ci fai?”.

In Francia:
Olivier Hoedman coordinateur du  Corporate Europe Observatory CEO (Observatoire  européen des Multinationales): Couloir 5, c’est-à-dire 3200 kilomètres de voie ferrée à grande vitesse qui devraient garantir des débouchés prometteurs de marchés. Un « Eldorado », selon Piero Fassino (Parti Démocratique, actuel bourgmestre de Turin), qui, dans la meilleur des hypothèses, ne donnera pas des bénéfices économiques avant  2073. Pure science-fiction. Les deux auteurs ont essayé de refaire tout le parcours en essayant de comprendre. Les surprises n’ont pas manqué.
Le Portugal  a déjà renoncé, et l’Espagne est intéressée seulement par la grande vitesse pour les passagers ; pour les marchandises, elle programme une voie ferrée unique. Après Trieste, le couloir disparaît et pour rejoindre Ljubljana il faut prendre un autobus.

Un voyage dans l’Europe la plus inconnue, entre les déclarations pompeuses et la pauvre réalité des villes, des plaines, des villages, des gens sans une identité et une vision commune.  Un reportage  qui est l’histoire d’une grande illusion. La grande vitesse intéresse peu de monde  et  quelques-uns s’y intéressent non pas  pour sa dimension globale mais pour les retombées à très court terme sur l’économie locale.

Donc pour quelle raison l’Italie doit dépenser deux milliards et demi  d’euros dans un tunnel (ligne Lyon-Torino) ? Et de quel futur sommes-nous en train de parler ?
Soundtrack: Charlie Parr - Simple Folk Radio Session

Wednesday, July 23, 2014

Don't Just Sit There


Kirchner - Marcella (1910)
Lo spunto? Una canzone piacevole.
Lo spunto? L'esigenza di sottolineare la necessità di partecipare.
Alla propria vita. In modo consapevole. In modo attivo.
Non si deve rimanere semplicemente seduti. Ad osservare.
Ad essere lì, seduti.

Come cominciare a non fare da "tappezzeria" alla nostra vita?
Cominciamo con l'essere noi stessi.
Ciò non significa metterci in contrapposizione.
Vuole dire che si deve mantenere la propria identità
e permeare quello che facciamo con un po' del nostro spirito.

Ecco. Mettere sempre un po' di noi in quello che facciamo.
Non essere semplici presenze. Mani che lavorano e testa che pensa ai fatti propri.
Personalizzare vuole dire mettere la propria firma in quello che facciamo e in quello che ci circonda.
Aggiungere quel pizzico di noi che può fare pensare che ciò che facciamo è riconoscibile.
Per un particolare. 
Schmidt-Rottluff - Nudi tra le dune (1913)
E non inventiamoci che "non ci è permesso"
o che "non è possibile farlo con il lavoro che svolgiamo."
Certamente, è vero, chi "fa bulloni" non può modificare nulla del proprio proceddo operativo
ma allora, ben altre saranno le cose da permeare con se stessi, con la propria sfumatura.
Basta solo pensare al rapporto con gli altri. Che deve cessare di essere cos' formale e impersonale.

E' logico che non tutti possano essere nostri amici.
Ma se iniziamo da noi stessi a fare intendere agli altri che "siamo diversi dal resto"
perché siamo usciti dalla logica dell'egoismo, del menefreghismo, del pessimismo.
Perchè in ogni nostro gesto si sente l'amore con il quale viviamo per tutto quello che ci circonda.

Allora avremo cominciato a stare bene e a fare capire agli altri che esiste un modo di stare meglio.
Potremo pensare di avere fatto "il primo passo".
Verso una concezione di vita diversa.
L'amore che circonda la nostra persona e che riflettiamo verso gli altri
ci distinguerà dal resto e servirà di esempio, di stimolo agli altri.

Chi vorrà vedere e ascoltare e recepire, lo farà
E quando saremo di più, magari nello stesso luogo di lavoro, 
le cose cominceranno sensibilmente a mutare.
In meglio.
In bene.


Don't just sit there
Tell me what I wanna know
what I wanna know

Don't just sit there
Tell me what I wanna know
What I wanna know

Did you find love?
Have you found love?
Did you find love again?

Did you find love?
Have you found love?
Did you find love again?

Tell me what I wanna know
What I wanna know

Don't just sit there
Tell me what I wanna know
What I wanna know

Did you find love?
Have you found love?
Did you find love again?

Did you find love?
Have you found love?
Did you find love again?


In my heart, I know this
In my heart I know this
It's true
It's true
It's true
It's true

Did you find love?
Have you found love?
Did you find love again?

Did you find love?
Have you found love?
Did you find love again?

Tell me know what I wanna know
What I wanna know

Don't just sit there
(Lucius) 

Monday, July 21, 2014

Determinata determinazione

Outcast horizont - Angelic jean
"A Teresa non basta semplicemente dire
che occorre darsi del tutto,
impegnarsi a compiere la volontà di Dio:
sa che bisogna aggiungervi forza e intensità,
fermezza e slancio, coraggio e audacia.
Disposizioni d'animo più decisive del fatto in sè."
Maximiliano Herraiz, 2003

Ecco che si sottolinea la necessità di aggiungere forza volitiva
alla determinazione emotiva e/o anche razionale.
Non basta sentire di volere, si deve anche volere volere.
Nella vita è così.

Quante volte iniziamo qualcosa con la spasmodica volontà di farla al punto da sentirne la necessità
e poi, ci fermiamo a metà o appena all'inizio perché la nostra attenzione si affievolisce o perchè incontriamo una difficoltà o un imprevisto che richiede un impegno maggiore?

Ecco che alla determinazione si chiede di essere determinata.
Alla volontà, di essere voluta.
Al desiderio, di essere desiderato.

Ma se non ci comportiamo così, quanta energia sprechiamo?
Quanto tempo buttiamo e quanta vita perdiamo?
E ancora una volta dipende da noi.
Noi siamo effettivamente i padroni di noi stessi.
Solo che a volte (spesso) non ce ne rendiamo conto, non ci ricordiamo e ci buttiamo via.
Soundtrack: I'm losing You - John Lennon with Cheap Trick

Sunday, July 20, 2014

Maschio e femmina soddisfatti al mare

Cosa da all'uomo la felicità?
La ricchezza infinita? La potenza sconfinata? La forza devastante? Il possesso assoluto?
Eccolo lì, l'uomo in vacanza.
Ebbro per un senso di dominio nei confronti della propria famiglia.
Un gallo cedrone che si sente soddisfatto di ciò che ha e di ciò che da'.

Cene con gli occhi negli occhi. Oppure ozio continuo, fino alla noia.
Padrone del tempo e delle cose. Signore riverito nel proprio albergo.
Non più servo ma servito. In vacanza.

La dolcezza di un ruolo da "maschio" in tutti i sensi
e con la propria donna al fianco in sublime serenità,
staccata da ruoli operativi e vessati del quotidiano.
Lei, anche, regina dopo essere stata serva.

E il passato? Così prossimo, eppure così lontano.
Ritornerà solo con la partenza. Con il rientro.
Per questo le vacanze sono belle.
Perché creano un'illusione. Di essere ciò che non si è.

Eppure dovremmo essere sempre come in vacanza.
Padroni di noi stessi. Generosi e felici.
Sereni ed amorevoli.
Come in spiaggia, alla sera, guardando il mare e respirando le onde.

Soundrtack: Lucius performing live at the Triple Door

Saturday, July 19, 2014

Stolen moments

Bruce Wayne - Photography
Godiamo di ogni istante della nostra vita o ne buttiamo via una buona parte?
Sappiamo vivere momento dopo momento con la stessa forte intensità?
Siamo capaci quindi di sentire quanto piena sia la nostra giornata e quindi la nostra esistenza?
Oppure ci sentiamo colmi solo quando siamo oberati di appuntamenti e di impegni?

Forse confondiamo l'essere impegnati con il vivere intensamente.
Certo è che quando si è troppo presi ci si dimentica di vivere le cose.
Troppo operativi per avere il tempo di assaporare.
Di gustare il nostro tempo esistenziale.

Troppo presi a "fare" e "disfare" ...
per potere fermare la nostra mente con una riflessione.
Per potere commuovere con intensità il nostro cuore.
Per riuscire a fare inumidire di gioia i nostri occhi.

Stolen Moments - Oliver Nelson
E allora, collezionamo una vita di rimpianti ... "se avessi ..."
che è solo un gesto di comodo, inutile.
Sciocco perché è espressione della nostra rinuncia a vivere.
Ricordiamoci che il decidere di vivere dipende solo da noi.

Keith Haring
Apriamoci con un sorriso alla nostra vita.

Soundtrack: Dessa - NPR Music Tiny Desk Concert

Friday, July 18, 2014

Chignon a banana

Ci sono cose che attraggono l'attenzione e, indipendentemente dal contesto, ti possono affascinare.
E' la potenza del particolare.
 L'ammaliante fascino di una sfumatura che forse prende le proprie radici da un passato profondo.
Così, tutti noi veniamo colpiti, attratti e sospesi da un'inezia, da una piccola cosa.
Non sono solo le grandezze che affascinano, altrimenti i belli sarebbero affollati e i brutti rimarrebbero per sempre da soli.

Cosa ci colpisce di una persona?
Il tutto e il particolare. Ma cosa di più?
L'insieme è importante ma, quanto ci fanno innamorare due occhi profondi?
Quanto attraggono le mani e i capelli?
Non si tratta di feticismo ma di profondità dei significati che inducono le cose.

Ecco che io mi trovo a subire il fascino di una capigliatura.
Ora poco in voga ma che trovo piena di eleganza. Di un'eleganza raffinata, esteticamente sublime.
Si tratta dello chignon. E dello chignon verticate, detto anche "a banana", in particolare.
In genere chiede che le spalle e il decolletée siano bellissimi per staccarsi col collo in modo elegante.
Offre la nuca di una donna allo sguardo e ad essere sfiorata da un bacio.

Sensazione di pelle profumata e delicata.
Vellutata e con alcuni capelli che si sciolgono ribelli e cadono finemente scomposti.
Oppure con una perfezione di esecuzione che non lascia spazio ad alcuna ciocca fuori posto.
Il tutto coronato da una mise semplice e per questo finemente elegante.
Degna, subito, di uno scatto fotografico d'arte. Di un inchino alla bellezza e all'eleganza.

Soundtrack: Colazione da Tiffany - Moon River