In uno scritto firmato con uno pseudonimo, Kirchner, espressionista tedesco, affermava
"Se si prende in mano un disegno di Kirchner come si legge una lettera o un libro che si apprezza, ci si verrà inavvertitamente a trovare in mano la chiave di questa scrittura geroglifica. Egli disegna come altri uomini scrivono. Il geroglifico come segno espressivo di una realtà vissuta, scrutata fino al punto da cui scaturisce la sua energia, non ha nulla ha che fare con la stilizzazione, è nuovo per ogni cosa, e ogni cosa è ogni volta un po' diversa, qualora ricorra in più immagini. La proporzione delle sue parti e l'articolazione non seguono una legge tradizionale o generale di costruzione o espressione, bensì sono in funzione della vita di tutto il quadro, di un movimento e di una articolazione dell'intera superficie, non una composizione aggiuntiva in uno spazio finto."
Si tratta della dichiarazione di un nuovo alfabeto segnico e di di un rapporto tra segno-alfabeto e spazio in cui si realizza che prende funzione di vita complessiva e reale negli spazi in cui è delimitato. Non esiste sintesi stilistica o finta rappresentazione, bensì reale, vitale voce di un qualcosa e per un qualcosa che vive di realtà intrinseca.
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