Saturday, August 16, 2014

ROBOTA

Termine cecoslovacco per definire un "lavoro pesante". Nel romanzo R.U.R. (Rossumovi univerzální roboti) di Karel Čapek, scrittore e drammaturgo boemo, viene riportata per la prima volta questa parola per indicare esseri "costruiti" assemblando tra loro diverse parti del corpo per realizzare uno pseudo-uomo che può essere utilizzato a piacimenti senza considerare l'esistenza di sue esigenze. E' l'espressione dello sfruttamento. Esseri privi di anima e di desideri. Capaci solo di obbedire e lavorare in modo totale.  Nel romanzo, i robot si ribelleranno e scopriranno l'amore.

Siamo robot, oggi?
I nostri desideri sono indirizzati per diventare esigenze da sfruttare?
L'amore è ancora il primum movens dell'uomo?
Cioè la causa originaria di ogni suo moto?

Oppure, all'origine di ogni pensiero e gesto
troviamo solo interessi?
Dove è più importante l'oggetto.
Dove la gratuità non esiste.

Dobbiamo scoprire l'amore?

Francesca Bertini
Sempre di  Karel Čapek si trova un  importante romanzo, intitolato Továrna na absolutno, cioè "La fabbrica dell'assoluto". Siamo nel 1922 e la scoperta di un carburatore che produce energia senza lasciare alcun residuo ha come risultato la creazione di un nulla nel quale vengono liberate "particelle divine". Le persone che vivono vicino a questi carburatori hanno visioni spirituali molto intense che, essendo influenzate dal proprio vissuto, divergono anche di molto tra loro. Il contrasto che nasce da queste divergenze condiziona lo scoppio di conflitti, di guerre. Queste continueranno finché l'uomo non si stancherà di vivere nello scontro e smetterà di utilizzare i carburatori, aprendosi alla pace.

In queste due opere di fantascienza, si trovano le antitesi del nostro vivere: l'uomo macchina che si ribella con la forza dettata dalla scoperta dell'amore, da un lato, e l'esperienza del divino come causa di fanatismo e di conflitto, dall'altro.

Potpourri - Herbert James Draper - c. 1897
Per entrambe, il comune denominatore sempra essere l'azione dell'uomo che modifica l'equilibrio dell'uomo-natura. Nel primo caso, attraverso la creazione di uomini-macchine e nel secondo, attraverso la costruzione di una macchina che produce una sensazione spirituale, scambiata per Dio. L'evoluzione nei due casi è la stessa: la ripresa dell'equilibrio da parte dell'essenza naturale dell'uomo (la scoperta dell'amore e il desiderio di pace).

La visione è superficiale, d'accordo, ma si tratta di spunti decisamente suggestivi.

Soundtrack: Playing for change - Blues for People

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