Friday, August 8, 2014

SSS ... Sonetto ... Shakespeare

Van Eyck - I coniugi Arnolfini (particolare)
Siamo fatti solo per replicarci?
Esistiamo solo per il compito di preseguire in un altro?
Viviamo esclusivamente per dare la vita ad un altro?
Ma esiste un tempo per noi?
Solo per noi?
Può esserci solipsismo senza egoismo?
Sofonisba Anguissola
Un figlio è la nostra proiezione nel futuro,
questo mi disse un giorno un mio compagno di liceo.
Aspettava un figlio e pensava a questo.
L'ho guardato un po' stranito, non capivo. E non capisco.

Un figlio è un figlio. E' una persona che può essere tutto e anche nulla di te.
Non un estraneo. Ma certamente un'altra persona.
E quindi, di quale continuità parlava?
Genetica. Punto. Ma cosa vuole dire "genetica"?
Genetica in questo senso è trasmissione di geni.
E' patrimonio comune ma al 50%. Un po' del pafre e un po' della madre.
E molto dell'interpretazione dell'individuo.

Sofonisba Anguissola - Esisabetta di Valois (particolare)
Ora, un figlio è veramente tale nel momento in cui porta qualcosa di te.
Ma non è necessariamento solo sangue, geni, tessuti, forma del naso, altezza ecc ...
E' sopratutto modo di interpretare, cultura, sensibilità, curiosità, ecc ...
Allora si, chi ti segue fa ricordare qualcosa di te.
Ma, a chi? Questo è un altro aspetto del problema ...

Chi riteniamo importante che ci ricordi?
O forse è più rilevante dire, per cosa vogliamo essere ricordati?
Io credo in questo. Poi, polvere sia.
Ora dico, vorrei che mi si ricordasse come io ricordo chi mi ha cresciuto.
Basta questo. Altro che, proiezione di sè nel futuro!
"Guardati allo specchio e di' al volto che vedi
che è ormai tempo per quel viso di crearne un altro,
se non rinnovi ora la sua giovane freschezza
inganni il mondo e rinneghi la gioia d'ogni madre.

Vi è forse donna tanto pura il cui illibato grembo
disdegni il seme della tua virilità?
O forse uomo tanto folle da voler essere la tomba
del suo proprio amore per non aver progenie?

Tu sei lo specchio di tua madre e come lei in te
ricorda il leggiadro Aprile della sua primavera,
così dai vetri del tuo crepuscolo tu rivedrai
a dispetto delle rughe, questo tuo tempo d'oro.

Ma se invece vuoi vivere senza esser ricordato,
muori celibe e la tua immagine morirà con te."

William Shakespeare - Sonetto III

Sofonisba Anguissola - Mezzanina
Soundtrack: Black Cat - Gentle Giant

No comments:

Post a Comment