Saturday, August 2, 2014

Etiam si omnes, Ego non - La filosofia della libertà

 Меркулов Антон
"Il problema dell’uomo e del suo destino è prima di tutto il problema della libertà"


Dal libro "Arcipelago Gulag" di Solzˇenicyn una considerazione su Berdjaev "Al momento del processo, sono riusciti a trasformare in marionette la cerchia di Berdjaev, ma non lui medesimo. Lo volevano processare, fu arrestato due volte, lo portarono (1922) a un interrogatorio notturno da Dzerzˇinskij, e c’era anche Kamenev (dunque neppure lui disdegnava la lotta ideologica per mezzo della Cˇeka). Ma Berdjaev non si umiliò, non si profuse in suppliche: espose con fermezza i principi religiosi e morali in virtù dei quali non accettava il potere che si era instaurato in Russia, e non solo fu riconosciuto inutile processarlo, ma lo liberarono. Ecco un uomo che dimostrò di avere un punto di vista proprio!»

Nikolaj Berdjaev nasce a Kijev nel 1874. Nasce in una famiglia di antica nobiltà e di tradizioni militari. Subito si appassiona allo studio di Marx, nel pensiero del quale crede di individuare l’esito compiuto del messianismo giudaico-cristiano. 

Secondo Berdjaev la Storia progredisce su due livelli:
1) per mezzo del capitalismo essa si sviluppa verso la Giustizia Assoluta
2) attraverso la ricerca di mondi diversi e di valori eterni, l’umanità si sta avvicinando alla Verità Assoluta.

Suggerisce che nell’interpretare l’evoluzione storica non ci si dovrebbe concentrare soltanto su leggi materialistiche e scientifiche, ma considerare in  primo luogo quelle etiche e religiose. L’avvento di una nuova società di giustizia e verità sarà il risultato di cambiamenti da portare non già al rapporto distributivo dei mezzi di produzione, bensì alla mente e alla coscienza dell’uomo, nello sforzo di perfezionarsi e di avvicinarsi ad un modello ideale di verità e moralità assoluta.

«Il materialismo storico è soltanto una scadente sovrastruttura metafisica della struttura positivistico-scientifica del nostro tempo, una sovrastruttura completamente priva di elementi idealistici».

«La teoria positivista della conoscenza rivela tutti i limiti del pensiero di cui fa parte e al tempo stesso la necessità della metafisica».
Olga Zlobin
La filosofia di Berdjaev ha inizio con la libertà, che egli considera essere la base di tutto le altre cose: libertà è quell’ambito della nostra esistenza che non può essere influenzato né determinato da altro.

La libertà è la cosa ultima: non si può derivare da nulla né può essere equiparata ad altro. La libertà è il fondamento incausato dell’essere: è più profonda dell’essere stesso.

Ciononostante la libertà deve comunque essere conquistata.
Soundtrack:  Raduza - Dnes v noci nad svety

Sarebbe un errore pensare che l’uomo comune ami la libertà. Sarebbe un errore ancora più grande supporre che la libertà sia una facile conquista. La libertà è difficile da ottenere, è più facile rimanere schiavi.  

La libertà non può essere compresa né tollerata dalla mente oggettiva, ossia da quella parte di noi che cerca di controllare la realtà e che ci fornisce certezze riguardo al mondo. La mente oggettiva scinde infatti il mondo in Soggetto e Oggetto, io e altri, Spirito e Natura, e così via. Questa attività, che Berdjaev chiama “oggettivazione”, comporta sia vantaggi che inconvenienti.

La libertà è prima rispetto all’essere: non può essere determinata dal nostro essere. È senza fondamento, senza causa. Quando cerchiamo di determinarla, di razionalizzarla, di oggettivarla, la libertà scompare.
Sasha
La verità
La nostra nozione di verità subisce l’influenza dell’oggettivazione: solo ciò che può essere oggettivamente verificato viene considerato vero, genuino, degno della nostra fiducia. Il dominio del pensiero oggettivo, che si manifesta materialmente nella scienza e nella tecnologia, soffoca – alienandola – la vita dello spirito e quella dell’individuo.

Verità ha due significati: verità come conoscenza della realtà, e verità come realtà stessa.

Dove dobbiamo cercare i criteri di verità? Troppo spesso gli uomini cercano questi criteri in ciò che sta più in basso della verità stessa, nel mondo oggettivo che porta con sé le sue costrizioni: si cercano criteri per il mondo dello spirito in un mondo che è materiale, infilandosi perciò in un vicolo cieco. La verità contingente e provvisoria non può fornire nessun criterio per la verità ultima: essa sta infatti a metà strada e non conosce né l’inizio né la fine. Ogni dimostrazione poggia sopra un che di indimostrato, di postulato, di assunto a priori. C’è un’alta dose di rischio e nessuna garanzia: la libertà dello spirito non conosce garanzie.

L’unico criterio della verità è la verità stessa e la luce che da essa si espande.

Soundtrack: Jaromír Nohavica - Ještě mi scházíš

La verità non ha niente a che vedere con il mondo oggettivo, è piuttosto in relazione con quello spirituale. La verità è qualcosa di presente ed immediato.

La verità è il ridestarsi dello spirito nell’uomo, la sua comunione con lo spirito.

La verità non è del mondo, ma dello spirito: essa si conosce soltanto trascendendo il mondo oggettivo. La verità è la terminazione del mondo oggettivo. 
Петриченко Валерий
Lo spirito
Come accadeva per la verità, nemmeno alla dimensione spirituale si arriva partendo dal mondo naturale. Questa dimensione, infatti, esiste per un suo proprio diritto, senza necessità di essere dimostrata e provata. Cercare di farlo è come mettere il carro davanti ai buoi.

L’esperienza spirituale è la realtà più alta nella vita dell’uomo: in essa il divino non è dimostrato, ma si mostra di per sé.

La realtà dello spirito è testimoniata dall’intera esperienza dell’umanità: rifiutarla significa essere ciechi e sordi di fronte alla realtà, significa essere incapaci di distinguere le qualità dell’essere o di descrivere ciò che si distingue. Il mondo spirituale è tanto reale quanto quello delle cose naturali. Questa realtà non si può dimostrare, ma è percepita da coloro che riescono a distinguerne le qualità. Lo spirito, perciò, mira quasi a sopraffare il mondo oggettivo: la sua battaglia contro il potere dell’oggettivazione è una sorta di “rivoluzione spirituale”.
Sergey Karpenko
Soundtrack:  Rimsky-Korsakov - Dubinushka, op. 62

La personalità umana
Mentre l’oggettivazione annulla il singolo in favore dell’universale e del generale, lo spirito ristabilisce ed afferma il valore dell’individuo nei confronti di ciò che è immobile, inerte, materiale, determinato, oggettivo.

L’anima dell’uomo ha più valore di tutti i regni del mondo: il destino dell’individuo viene prima di qualunque altra cosa.

Secondo Berdjaev la personalità umana rappresenta qualcosa di più che il nostro modo di essere nel mondo: essa è l’inestimabile ed irripetibile valore dell’individuo.

Il segreto dell’esistenza della personalità sta nella sua assoluta non-rimpiazzabilità, nella sua unicità, nella sua incomparabilità.

La personalità è qualcosa di unico al mondo, non c’è niente cui si possa paragonare, niente che possa essere messo al suo stesso livello.

Jaroslav-Monchak
Sebbene la personalità individuale sembri essere inferiore alla società, al mondo e all’universo, essa in realtà li contiene, li ha al suo interno, ed è un valore molto più grande.

La personalità non è parte dell’universo, ma è l’universo che è una parte della personalità: esso è una sua qualità. Tale è il paradosso del personalismo.

La personalità contiene in sé l’universo, ma questa inclusione ha luogo non nella sfera del mondo oggettivo, bensì in quella del mondo soggettivo, cioè nella dimensione esistenziale.

La personalità è il centro dell’esistenza, è capacità di soffrire e gioire. Nient’altro al mondo - nazione, Stato, società, istituzione sociale, Chiesa - ha questa capacità.

L’esaltazione del valore dell’individuo nei confronti della collettività non implica però l’affermazione di un individualismo radicale né la necessità di un’opposizione alla comunità. L’affermazione del supremo valore della personalità non ha solamente a che fare con la salvezza personale, ma piuttosto con l’espressione della suprema vocazione creativa della persona nel mondo in cui vive.  

La personalità è di per se stessa relazionale: essa presuppone una comunità e una comunione con gli altri uomini. La profonda contraddizione e la difficoltà della vita umana è dovuta proprio a questa dimensione relazionale della personalità.
Nikita-Sergushkin
Soundtrack: Beirut: NPR Music Tiny Desk Concert

La creatività
L’abbandono dell’oggettivazione porta al riconoscimento della creatività come la più alta dimensione realizzativa dell’individuo, poiché «solo colui che è libero, crea».

La creatività è qualcosa che proviene dall’interno, da incommensurabili ed inesplicabili profondità, non dal di fuori, non dalla necessità del mondo. Il tentativo di rendere comprensibile e di porre un fondamento all’atto creativo è destinato a fallire. Comprendere l’atto creativo significa ammettere la sua inesplicabilità e la sua non-fondazione. La creatività comporta una partecipazione al mistero dell’esistenza, essa vive infatti nelle profondità della libertà.

La creatività è il più alto mistero della vita, il mistero dell’apparizione di qualcosa di nuovo, finora sconosciuto, non nato o derivato da qualcos’altro.

La vera vita consiste nella creatività, non nello sviluppo: nella libertà dell’azione creativa e del fuoco creativo, piuttosto che nella necessità e nella pesantezza del cristallizzarsi in un autoperfezionamento.

Con “creatività” Berdjaev non intende soltanto la produzione di opere d’arte, ma ogni processo di trasformazione dell’io e del mondo.

In ogni attività artistica viene creato un nuovo mondo: un mondo libero ed illuminato.

L’essenza della creatività artistica è costituita dalla liberazione dal fardello della necessità. Nell’arte l’uomo vive fuori da se stesso, libero dai pesi della vita: ogni atto artistico-creativo è una sorta di trasfigurazione dell’esistenza. Nel pensiero artistico l’uomo si libera dalle costrizioni del mondo. Nell’atteggiamento artistico-creativo verso questo mondo troviamo un aggancio per un mondo diverso.
Maksim-Mashnenko
La Terza Epoca o “l’ottavo giorno della Creazione”
Berdjaev vede l’avvento di un tempo in cui il nostro potenziale creativo sarà molto più sviluppato rispetto ad ora. Noi saremo allora in grado di collaborare con Dio per ri-creare il mondo.

Nella religione dello spirito, la religione della libertà, tutto sarà fondato, non sul giudizio o sulla ricompensa, ma sullo sviluppo creativo e  sulla trasfigurazione, a immagine di Dio.

Ci troviamo sulla soglia di un’era di creatività religiosa, su uno spartiacque cosmico. Questo rovescerà gli effetti della “caduta”, del “peccato originale”, ci porterà verso una nuova era (la Terza Epoca) e verso la religione dello spirito.

Il mondo non ha ancora visto un’epoca religiosa della creatività. Il mondo conosce soltanto l’epoca della Legge dell’Antico Testamento e l’epoca della Redenzione del Nuovo Testamento.

Le tre epoche della rivelazione divina nel mondo non sono altro che le tre epoche della rivelazione dell’uomo. Nella prima epoca è portato alla luce il peccato e viene rivelata una naturale forza divina; nella seconda l’uomo si fa figlio di Dio ed appare così la redenzione; nella terza, infine, si rivela la divinità della natura creativa dell’uomo ed il potere divino diventa potere umano. La visione berdjaeviana dell’umanità supera la distanza tra uomo e Dio attraverso l’atto creativo, visto come un processo di divinizzazione.

La terza rivelazione dello spirito non avrà nessun testo sacro, non ci sarà nessuna voce dall’alto; sarà compiuta nell’uomo e nell’umanità – sarà una rivelazione antropologica, uno svelamento della “cristità” dell’uomo.

L’alba dell’epoca religiosa della creatività sarà anticipata da una profonda crisi della creatività stessa. L’atto creativo produrrà nuovo essere e nuove realtà piuttosto che valori o culture differenti; nella creazione la vita non verrà soffocata. La creatività umana continuerà la Creazione, rivelerà l’unione della natura umana col Creatore. Si arriverà così al passaggio del Soggetto nell’Oggetto e sarà ristabilita la loro identità. Tutti i grandi artisti possono presentire questa svolta.
Tratto da Filosofico.net - A Sangalli
Stefan-Beutler
Soundtrack: L´amour c´est la mort...... - Radůza

ANNIVERSARIO: UN ANNO : 245 POST : un unico divertissment
 

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