La traduzione è:
Essendo situato nella sua posizione originale di coscienza di Krishna, il puro devoto non si identifica con corpo. Questo devoto non dovrebbe essere considerato da un punto di vista materiale. In realtà, non si deve considerare il fatto che il corpo di quel devoto sia nato in una famiglia inferiore o sia di carnagione sgradevole, che sia deforme, malato o infermo.
Secondo la visione ordinaria, queste imperfezioni possono anche apparire importanti nel corpo di un devoto, ma nonostante questi difetti apparenti, il corpo del puro devoto non può mai essere contaminato.
Accade proprio come nel caso delle acque del Gange che talvolta, durante la stagione delle piogge, si riempiono di bolle, di schiuma e di fango. Le acque del Gange non si contaminano mai e coloro che sono avanzati nella coscienza spirituale si bagneranno nel Gange senza alcuna considerazione per le condizioni dell'acqua.
Massimiliano Sticca - http://www.nikonschool.it/life/kumbhmela.php |
Quando la forza del cuore, il movimento determinato dallo spirito, il muoversi guidati dal divino sono gli elementi-guida del nostro vivere, ecco che il contorno svanisce nelle sue essenze materiali. Se si tratta di aiutare qualcuno che amiamo, lo facciamo indipendentemente dal rischio che questi ci sporchi i vastiti o altro.
Ora, noi ragioniamo così quando siamo mossi da interessi personali. Un nostro familiare, una persona a cui teniamo in modo speciale (per affetto, interesse, importanza, ecc ...). E invece dovremmo comportarci così con chiunque.
Massimiliano Sticca - http://www.nikonschool.it/life/kumbhmela.php |
Alcune sere fa una persona mi chiedeva "ma fino a quanto/quando uno deve accettare e sopportare qualcosa che non gli va e che gli deriva da altri?" Rispondevo che non doveva esserci un limite. Che, anche noi, dobbiamo fare in modo che l'altro si stanchi di offenderci prima che noi ci si stanchi di perdonarlo.
Perché alla guerra non si deve mai rispondere con una guerra. Guardiamo al nostro passato. Guardiamo Hiroshima e Nagasaki. E guardiamo oggi. Siamo alle soglie di una guerra, di un'altra guerra. Questa volta in Ukraina. E ancora una volta si pensa che si debba rispondere sempre con le armi. Tanto, muoiono gli altri ...
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