Tuesday, August 23, 2016

Telecomando a distanza

 
Anni fa era in circolazione un film che si chiamava "VIP mio fratello superuomo". Autore era Bruno Bozzetto, un cartoonist, regista molto famoso, a ragione. Raccontava di un piccolo uomo (MiniVIP) che aveva un fratello, SuperVIP, tipo Superman, mentre lui era scarsamente dotato di poteri.

Invidiava il fratello che aveva ogni cosa che desiderava. Non lo faceva pesare ma il piccolo uomo soffriva. Poi, avrebbe addirittura salvato il fratellone super, conquistando una ragazza e un proprio ruolo di autostima.
C'erano i cattivi che volevano impadronisrsi del mondo inserendo un piccolo componente nel cervello delle persone (un piccolo razzo) in modo da comandarle a distanza. In modo da fargli fare quello che volevano e in qialsiasi momento. Se volevano, potevano persino farle morire, scoppiare.

Quella era finzione. Quella era nel 1968. Adesso siamo nel 2016 e la finzione è diventata realtà. Ieri ho letto sui giornali che un bambino di 12-14 anni si è fatto esplodere ad una festa di matrimonio in Turchia. Oltre 50 morti.
 
Oggi leggo che, in realtà, lui non era da solo e che qualcuno ha azionato il telecomando a distanza per farlo esplodere. Mi rendo conto che la realtà è andata ben oltre l'immaginazione e nella direzione più turpe. Dove qualcuno imbottisce un bambino di esplosivo e lo uccide per uccidere altre persone.

Un innocente che viene utilizzato per uccidere altri innocenti. Dico un innocente perché a quell'età si può solo essere plagiati. A quell'età non può esserci la consapevolezza del male, del volere fare del male, dell'uccidere. Mentre invece, chi ha azionato il telecomando ne era cosciente.
Odiosità nell'odiosità di un gesto vile che vuole trasformare la gioia in disperazione, rimanendo nel sicuro dell'ombra. E poi si potrà pensare che il tutto sia attribuito a qualche fazione piuttosto che ad un'altra. Che possa esserci strumentalizzazione o meno. Quello che resta è anche il modo del gesto.

E si continua a piangere. Noi, semplici uomini che rimangono alla mercé del male, non coscienti di quello che può accadere, continuiamo a mattere un passo davanti all'altro, pur turbati nel pensiero. Cosa è giusto fare? Come ci si deve comportare e cosa dobbiamo augurarci?
Il comportamento del singolo è ben chiaro. Amore e non rifiuto. Profondità e non superficialità. Solidarietà e non rigetto. Ma ogni cosa sembra spingere verso la convinzione che si debba agire in maniera "forte". Ma cos'é questo "forte"? Governo "forte"?

E se fosse un modo per spingerci tutti verso una limitazione delle libertà? Se fosse un modo per trascinarci verso una condizione di subordinazione totale? Già lo siamo commercialmente, economicamente ed anche dal punto di vista legislativo. Cosa manca? Forse solo il governo "forte".
E forse, usano anche i bambini per ottenere questo. Ma cosa ha imparato l'uomo fino ad adesso?
Bruno Bozzetto
Soundtrack: Korn - Insane

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