Thursday, February 2, 2017

Chaucer e la risposta della vita (parte prima)

 
Teresa è una cara amica che studia la letteratura inglese per amore e per passione. E' convinta di trovare ogni verità negli scritti dei primi autori inglesi. William Langdom e Chaucer, insieme a Shakespeare sono i suoi riferimenti. E non si può certo negare che, attraverso loro, è prodiga di sentenze, di consigli e di riflessioni per tutti noi e per qualsiasi evenienza della nostra vita.

"Tutto è già stato pensato, detto e scritto. E' sufficiente cercare per trovare e questo è affascinante." Basta scegliere un autore che trascenda la propria epoca per diventare universale e il gioco è presto fatto! Dante per gli italiani, ad esempio. Platone, Seneca, Aristotile, Plotino. Il Manzoni stesso. E, per gli inglesi, Chaucer e Shakespeare tra i primi e Langdom a seguire."
Erano parole ricorrenti di Teresa. E noi, a stupirci sinceramente ogni volta che lei citava un qualcosa dei suoi amati autori. Era sempre puntuale e le loro parole risultavano sempre attinenti, lungimiranti, sensate e portatrici di vero e di sensibilità. Anche oggi, Teresa ci aveva stupiti. Noi, umili ascoltatori.

"Da Chaucer, un frammento del 'racconto del cavaliere' ...." aveva esordito dopo avere tratto dalla sua borsa un piccolo quaderno di appunti.
Hieronymus Bosch - concerto nell uovo
«Quando il Motore Primo lassù in cielo creò all'inizio la bella catena d'amore, raggiunse nel suo nobile  intento un grande risultato; ben sapeva quel che faceva e a qual fine operava: con quella bella catena  d'amore egli univa insieme fuoco, aria, acqua e terra con legami indissolubili che non si sarebbero più  potuti infrangere. 
Ebbene, quello stesso Principe e Motore ha stabilito un certo numero di giorni e una  certa durata a tutto ciò che viene generato quaggiù in questo misero mondo: oltre quel limite non si può  andare, anzi il numero di tali giorni può benissimo abbreviarsi! 
Non occorre che vi citi testi autorevoli,  perché ciò è provato dall'esperienza. Ma lasciate ch'io spieghi meglio il mio pensiero. Dall'ordinamento di  tutte le cose si capisce chiaramente che quel Motore è immutabile ed eterno; e si vede benissimo, a meno  che non si sia stolti, che ogni parte proviene dal tutto, perché la natura non può aver avuto origine da una  parte o porzione di cosa, ma da qualcosa di perfetto e stabile, degradando poi fino a diventar corruttibile. 
Manoscritto Voynich
Egli perciò, nella sua saggia provvidenza, ha disposto che ogni specie e progressione di cosa duri per un   certo tempo e non in eterno: che ciò sia vero si può comprendere e veder coi propri occhi. Guardate la  quercia: dal momento in cui spunta è così lenta a crescere ed ha così lunga vita, ma alla fine anche  quest'albero soccombe. 
Pensate alla dura pietra sotto i nostri piedi, sulla quale calchiamo i passi e  camminiamo: anch'essa si consuma sul selciato; così il vasto fiume talvolta si dissecca improvvisamente, e si vedono città intere declinare e scomparire: tutto, come vedete, ha una fine. 
Lo stesso accade all'uomo e  alla donna: prima o poi, in gioventù o in vecchiaia, tutti devono morire, re o schiavi che siano; chi nel suo  letto, chi in fondo al mare, chi in aperta campagna. Non c'è scampo, tutto va in quella direzione, ed ogni  cosa deve per forza perire.
Codex Seraphinianus - 1971
E chi determina tutto ciò se non Giove sovrano, principio e causa di tutte le cose, che tutto trasforma secondo il suo volere da cui tutto in effetti deriva? Non c'è creatura al mondo che  possa opporsi a questo. Allora tanto vale far di necessità virtù, e accettare volentieri ciò che comunque non si può evitare e che prima o poi spetta a tutti. Pazzo è chi si lamenta o crede di potersi ribellare  all'inevitabile! »
Aurora consurgens
Teresa aveva calcato le ultime frasi, a sottolinearne l'essenza e il valore. Poi, aveva chiuso il suo quadernino e l'aveva riposto nella borsa. Ne aveva estratto una scatola di metallo, sottile e colorata ed aveva estratto un sottile cigarillo e l'aveva acceso. Nella casa di Alberto, dove eravamo ospiti, si poteva fumare.

Nessuno aveva preso parola. Nessuno replicava o azzardava una risposta o una riflessione. Forse annichiliti, forse consenzienti, forse disinteressato o forse senza voglia di entrare in lunghe discussioni. Il silenzio continuava a seguire la lettura di Chaucer. Forse è così nella vita. Non si partecipa e si accetta e basta. A volte, subire è più comodo che non controribattere.
Herida de Cristo - Salterio - 1345
Ma è giusto? Per me no. Avrei telefonato domani a teresa per invitarla ad un aperitivo e riprendere il discorso di quella sera. L'avrei fatto con il vantaggio di rifletterci su tutte le ore che ci dividevano dall'aperitivo e di avere domande e risposte pronte ma da rivedere insieme.

Soundtrack: Erja Lyytinen - 24 Angels

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