"Tutto è già stato pensato, detto e scritto. E' sufficiente cercare per trovare e questo è affascinante." Basta scegliere un autore che trascenda la propria epoca per diventare universale e il gioco è presto fatto! Dante per gli italiani, ad esempio. Platone, Seneca, Aristotile, Plotino. Il Manzoni stesso. E, per gli inglesi, Chaucer e Shakespeare tra i primi e Langdom a seguire."
Erano parole ricorrenti di Teresa. E noi, a stupirci sinceramente ogni volta che lei citava un qualcosa dei suoi amati autori. Era sempre puntuale e le loro parole risultavano sempre attinenti, lungimiranti, sensate e portatrici di vero e di sensibilità. Anche oggi, Teresa ci aveva stupiti. Noi, umili ascoltatori.
"Da Chaucer, un frammento del 'racconto del cavaliere' ...." aveva esordito dopo avere tratto dalla sua borsa un piccolo quaderno di appunti.
Hieronymus Bosch - concerto nell uovo |
«Quando il Motore Primo lassù in
cielo creò all'inizio la bella catena d'amore, raggiunse nel suo nobile intento un grande risultato; ben sapeva quel
che faceva e a qual fine operava: con quella bella catena d'amore egli univa insieme fuoco, aria, acqua
e terra con legami indissolubili che non si sarebbero più potuti infrangere.
Ebbene, quello stesso
Principe e Motore ha stabilito un certo numero di giorni e una certa durata a tutto ciò che viene generato quaggiù
in questo misero mondo: oltre quel limite non si può andare, anzi il numero di tali giorni può
benissimo abbreviarsi!
Non occorre che vi citi testi autorevoli, perché ciò è provato dall'esperienza. Ma
lasciate ch'io spieghi meglio il mio pensiero. Dall'ordinamento di tutte le cose si capisce chiaramente che quel
Motore è immutabile ed eterno; e si vede benissimo, a meno che non si sia stolti, che ogni parte proviene
dal tutto, perché la natura non può aver avuto origine da una parte o porzione di cosa, ma da qualcosa di
perfetto e stabile, degradando poi fino a diventar corruttibile.
Manoscritto Voynich |
Egli perciò, nella sua saggia provvidenza, ha
disposto che ogni specie e progressione di cosa duri per un certo
tempo e non in eterno: che ciò sia vero si può comprendere e veder coi propri
occhi. Guardate la quercia: dal momento
in cui spunta è così lenta a crescere ed ha così lunga vita, ma alla fine anche
quest'albero soccombe.
Pensate alla dura
pietra sotto i nostri piedi, sulla quale calchiamo i passi e camminiamo: anch'essa si consuma sul selciato;
così il vasto fiume talvolta si dissecca improvvisamente, e si vedono città intere declinare e scomparire:
tutto, come vedete, ha una fine.
Lo stesso accade all'uomo e alla donna: prima o poi, in gioventù o in
vecchiaia, tutti devono morire, re o schiavi che siano; chi nel suo letto, chi in fondo al mare, chi in aperta
campagna. Non c'è scampo, tutto va in quella direzione, ed ogni cosa deve per forza perire.
Codex Seraphinianus - 1971 |
E chi determina
tutto ciò se non Giove sovrano, principio e causa di tutte le cose, che tutto trasforma secondo il suo
volere da cui tutto in effetti deriva? Non c'è creatura al mondo che possa opporsi a questo. Allora tanto vale far
di necessità virtù, e accettare volentieri ciò che comunque non si può evitare e che prima o poi spetta a
tutti. Pazzo è chi si lamenta o crede di potersi ribellare all'inevitabile!
»
Aurora consurgens |
Nessuno aveva preso parola. Nessuno replicava o azzardava una risposta o una riflessione. Forse annichiliti, forse consenzienti, forse disinteressato o forse senza voglia di entrare in lunghe discussioni. Il silenzio continuava a seguire la lettura di Chaucer. Forse è così nella vita. Non si partecipa e si accetta e basta. A volte, subire è più comodo che non controribattere.
Herida de Cristo - Salterio - 1345 |
Soundtrack: Erja Lyytinen - 24 Angels
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