Sunday, July 17, 2016

Un saltino come tanti decenni fa

KatNova - Betty Page Pop Art

Oggi sono andato in libreria più per una questione doveristica che per un piacere intimo. Non ho varcato la soglia per dare uno sguardo curioso e attento agli innumerevoli libri, alla ricerca di un qualcosa di stimolante da scovare. Oggi sono andato per ritirare dei libri ordinati da mio figlio (compiti per l'estate) e per cercare un titolo (fra 4 opzioni) che lui si era dimenticato di prendere in considerazione ma che, su indicazione del docente, risultava fondamentale.

Niente di più. Nessuna empatia particolare. Solo ordinaria amministrazione. Una cosa da fare. E non avevo con me alcuna ricevuta che giustificasse che io avevo i diritti di ritirare i suoi libri. Temevo un viaggio inutile. Ma prima di affrontare l'aspetto burocratico, sono salito al primo piano per cercare tra gli scaffali della sezione di filosofia. Avevo quattro titoli e speravo di trovarne la più parte per potere scegliere.
25 картинок
Ho scorso gli scaffali con i titoli degli autori messi in ordine alfabetico e, alla fine, me ne sono uscito solo con un libro. Piccolino ma dalle caratteristiche troppo spigolose per essere affrontabile da nostro figlio. Da sei anni in Italia e prima di allora totalmente analfabeta. E, si sa, iniziare a studiare a 12 anni non è facilissimo. Tant'é che, scuola privata e insegnanti a casa e noi al fianco. Ma i risultati sono oggettivamente soddisfacenti. Ha passato (con debito) la terza liceo.

Ma, tornando ad oggi, il libro che avevo in mano non sembrava quello giusto: Cartesio, il discorso sul metodo. Avevamo bisogno di qualcosa di più concretizzabile e meno concettualmente puro. Un libro di filosofia che trattasse qualcosa di fisico, di tangibile e non un discorso sul concetto di qualcosa. Il nostro giovanotto sarebbe naufragato ... non dolcemente ... in un mare di incomprensibilità. Ho chiesto alla commessa, gentilissima, di trovarmi l'alternativa che mi sembrava più abbordabile.

Tasha Tudor

Escluso Kant e l'illuminismo, Pascal e i troppi pensieri e poi un altro libro di cui non conoscevo né l'autore e neppure il contenuto perché non traspariva nulla dal titolo. L'unica era scegliere Hegel e la vita di Gesù. Almeno si parlava di un uomo e delle sue opere e dei suoi contenuti. Qualcosa di più familiare. Ecco ... libro non disponibile ma recuperabile da un altro punto vendita. Domattina ci andrò.

Sono sceso al pianto terreno per la seconda incombenza. Ero, amministrativamente, in difetto, senza ricevuta. Il commesso aveva l'aria simpatica ed era in frizzante conversazione con una non più giovane signora che cinguettava e sfarfallava con gli occhi chiedendogli informazioni. Poi, quando la cosa sembrava sul finire, ecco la domanda di lei "... e ... cosa mi consiglia da leggere per questa estate? Qualcosa di carino ma al tempo stesso una cosa non sciocchina ma bella, piacevole?"
Martiros Saryan - Head of the Girl - 1923
Ero fritto, quel genere di apertura poteva preludere a tante cose e, sicuramente, ad un'attesa non indifferente. Pazienza, mi sono regalato il ruolo di spettatore di quella scena. Lui, gongolante e flessuoso tra gli espositori e lei, dietro. "Le propongo qualcosa di bello, carino e interessante! Anzi, due libri recenti e molto belli." Ad un tratto, mentre lui cambiava direzione e indicava uno scaffale più lontano, annunciando una terza possibilità che gli era sfavillata in mente in quell'istante e che sembrava superiore alle altre, lei lo ha seguito facendo un saltellino che indicava gioia, gioco e divertimento.

Non mi era chiaro se in lei vi fosse solo gioco come da bambina per un oggetto-sorpresa oppure un interesse nascente per quel giovanotto, assai più giovane di lei, che diventava (o lo era già) oggetto di curioso interesse femminile. Un interesse curioso che fa parte del gioco di lei e lui e lui e lei. Si sono quindi riavvicinati al banco mentre io mi scostavo un poco di lato (un signore dietro di me, in fila, puzzava di tabacco e mi dava fastidio). Ho cercato di vedere le mani di lei per capire, dalla presenza di un anello, di una fede, se fosse sposata oppure single. Non mi pareva avesse alcunché all'anulare.
John Singer Sargent - Head of Capri Girl - circa 1878
Sorrisi, occhi vivaci e voce con tono da bambina che chiedeva una caramella al caramellaio o alla nonna. Qualche squittente riso e poi ... ecco che si mette di lato e comincia a sfogliare i quattro-cinque libri che aveva in mano e a riporne qulcuno nello scaffale. E lui, di nuovo dietro al banco con la stessa espressione sorridente e gioiosa di prima. "Desidera?" Si rivolgeva a me. L'altra cliente era passata via. Si era messa tre-quattro metri più in là e sfogliava e leggeva per potere scegliere. Ho spifferato la mia richiesta senza specifichare alcunché sulla ricevuta e lui non ha battuto ciglio.

Dopo pochi minuti, per la gioia del signore che puzzava di tabacco, dietro di me, i libri erano pronti e disponibili per me sul banco. "Grazie molte." "Prego, si figuri!" La stessa gentilissima allegria di prima, con l'altra cliente. E lei? Sparita. Forse già alla cassa o in giro a cercare altro. Insomma, nulla di nulla. Ed io che mi credevo potesse già essere l'inizio o la continuazione di un qualcosa ...
Toshiaki Kato
Quel saltino era un saltino di gioia per un oggetto-sorpresa. Un gesto antico che risale all'età dell'infanzia, della fanciullezza. Nulla di impegnativo. Nulla di nulla. Ma noi, quante volte facciamo un saltino così? Quante volte ritorniamo a quando eravamo piccoli e facciamo trasparire questa eterna giovinezza tra le pieghe del nostro essere adulti o anziani? Quante volte? Pensiamo forse di non esserne più degni oppure non lo riteniamo decoroso (o semplicemente fuori luogo) per la nostra età?

Oppure, ancora, siamo così lontani da quella bellissima ingenuità e meraviglia che ormai tutto in noi è privo di entusiasmo, di senso dello stupore? Non ci aspettiamo più nulla? Se é così, usciamo dalla nostra stanza-guscio e andiamo a sederci nel parco più vicino! E sediamoci a guardare, osservare, pensare ma ... senza giudicare ... solo, semplicemente, guardare il mondo e sorridere per la sua bellezza. Per la sua varietà, fonte sempre di stupore e meraviglia. E accettiamolo per quello che é.
James Tissot - Mrs. Newton with a Parasol - 1879
Per quello che sembra alla luce dei nostri sensi (fallaci) e per quello che é. Anche se non ci piace. Perché é proprio dove non ci piace che deve nascere il desiderio di agire per cambiarlo in meglio. Di uscire a costruire con gli altri e per gli altri. Abituiamoci a fare un saltino di gioia, pensando che il mondo ci da un'opportunità per vivere, per aiutare e per uscire dalla nostra stanza-guscio.
Mats Gustafson - Tiffany & Co
Soundtrack: Don Felder Feat. Styx- Hotel California (Live from Las Vegas 2015)

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