Friday, July 29, 2016

La nausea, di nuovo

 
"M’è accaduto qualcosa, non posso più dubitarne. È sorta in me come una malattia, non come una certezza ordinaria, non come un’evidenza. S’è insinuata subdolamente, a poco a poco, mi son sentito un po’ strano, un po’ impacciato, ecco tutto. Una volta installata non s’è più mossa, è rimasta cheta, ed io ho potuto persuadermi che non avevo nulla, ch’era un falso allarme. Ma, ecco che ora si espande." Sartre, La nausea

Di cosa possiamo parlare con questa citazione? Con la convinzione che tutto quello che accade modifica, anche se, dopo un certo tempo, le variazioni non le percepiamo più, al punto da ignorarle. Anche se, però, si espandono e prendono possesso di noi.
Helene de Beauvoir
Durante la guerra nella ex Yugoslavia, le persone correvano per le strade per potere andare a fare la spesa, consapevoli che poteva esserci un cecchino pronto a sparare e ad ucciderle. Lo stesso, quando andavano al mercato, erano consapevoli che qualcuno poteva avere messo un ordigno per fare una strage.

Eppure, le persone facevano lo stesso la spesa, andavano al mercato e uscivano di casa. La variazione era stata 'digerita e metabolizzata'. Quasi non la sentivano più, anche se dentro era cambiato tutto. 
John Berryman - Jane Howard
Oggi, anche noi siamo diventati, tutti, potenziali bersagli. bersagli nel quotidiano più normale. Oggi viviamo in un mondo che è regredito economicamente e anche quando la 'crisi' sarà risolta, nulla più tornerà come prima. Anche noi saremo cambiati, pur non avvenendo più la perceione del cambiamento.

Si chiama 'adattamento'? Forse si. Forse è il solo meccanismo che abbiamo per 'digerire' quello che ci impone un cambiamento, anche se non lo cerchiamo e non lo vogliamo. La specie si evolve per potere continuare a vivere. Ma questo è anche un pericolo.
Andy Golub
Adattamento può diventare assuefazione e questo può fare perdere princìpi e valori. Cose su cui strutturiamo le nostre reazioni. E così, capita che non ci si meravigli più per alcuna cosa. Tutto viene accettato. Purché non ci tocchi in prima persona. E anche questo isolamento nel sè, è frutto dell'assuefazione e dell'adattamento. Semplicemente per non soffrire, preferiamo ignorare.

Alcuni insegnano l'odio perché hanno solo quello da offrire. Altri insegnano l'amore perché ne hanno a bizzeffe da dare. Altri, si coprono nell'indifferenza e nel non pensare perché temono di non avere la forza di affrontare la realtà e non vogliono soffrire.
Zlata Kolomoyskaya
"Adesso, non penso più a nessuno; non mi curo nemmeno di cercare parole. Tutto scorre in me più o meno svelto, non fisso nulla, lascio correre. La maggior parte del tempo, in  mancanza di parole cui attaccarsi, i miei pensieri restano nebulosi."  Sartre, La nausea

E' dunque così?
Renee Beauvoir

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