Thursday, February 11, 2016

Profumo di pepe e colore di donna, Whitney

 
Rientrando a casa non ho avuto bisogno di sentire voci o vedere persone. Ho subito saputo che Lucilla era venuta a trovarci. Mi era bastato sentire il suo intenso profumo speziato. Al pepe, come spesso gli africani usano usare. Ho acceso la luce della sala ed ho visto un qualcosa pieno di colori e oro e verde smeraldo e rosso fuoco e porpora-viola e nero che era lì, abbandonato sul divano. Il suo soprabito. Etrò, ho pensato, come spesso le avevo vista indossare.

"Ciao? Sono arrivato. Chi c'é oltre a noi? Lucilla?" lancio queste parole nel buio del corridoio che portava allo studio. Silenzio! Mi inoltro lungo la libreria mentre i gatti circolano intorno in modo interrogativo e arrivo allo studio che era illuminato della sola luce alla scrivania. Eccole, mi sono detto. "Buonasera. Non mi avete sentito?"
Nulla neppure questa volta ma mi ero accorto che Lucilla, insieme a Giulia, erano davanti allo schermo del Mac e indossavano le cuffie. La musica si sentiva lo stesso, tanto doveva essere ad alto volume. Ero loro di spalle e non mi avevano neppure sentito o visto. Così ho guardato anche io.

Whitney Houston in un video del 1985, giovanissima. E poi, un altro, del 1989. La musica usciva dalle cuffie e potevo ascoltarla. Guardavo le loro spalle chiare quelle ndi Giulia e scurissime quelle di Lucilla. Seguivano la musica e le loro mani sfioravano i capelli quando chinavano il capo e ascoltavo le loro voci che seguivano incerte la musica.
Poi, d'un tratto si sono accorte di me e si sono voltate e gli occhi erano lucidi di lacrime e poi Lucilla si è alzata e si è avvicinata, inondandomi di profumo di pepe e mi ha detto "Sai, l'ho perfino conosciuta il 3 maggio del 2010 al suo concerto a Milano. Me l'aveva presentata alla conferenza stampa del suo "Nothing but Love Tour" un mio amico giornalista che conosceva sua madre Cissy."

Lucilla si era interrotta e Giulia l'ha abbracciata e poi ha steso un braccio verso di me per farmi avvicinare. Il pepe era così forte da stordire e sentivo sulle guance le loro lacrime. "Era semplicemente meravigliosa, era stata bellissima e aveva una voce stupenda, incredibile per come ti toccava il cuore. Una vera concentrazione di grazia di Dio. Ma era straziante il vederla distrutta dentro. Perché Come è possibile?" aveva continuato Lucilla con nerissimi occhi che guardavano nel profondo.
"Perché tutto questo, oggi? Cosa è successo, perché questi ricordi? Anche io l'ho amata, forse meno intensamente e solo per alcune canzoni. Perché, voi, ora? ..." ho chiesto, un poco stupito di questo loro modo di essere tristi e colpite. "Oggi, sono 4 anni che è morta!" mi ha risposto Giulia e si è alzata per uscire dalla stanza.

La serata è proseguita in una cena meno intensa ma altrettanto piacevole e delicata nei suoi toni sommessi e di calda amicizia. Lucilla è una giornalista senegalese che scrive libri sulle figure femminili. Scrive di un universo che conosco molto bene e che amo. Il mio universo è popolato solo di figure di donna.
Nasco da una donna, sono stato fatto crescere da una donna e una donna mi ha educato e mi è stata di bellissimo esempio di vita. Mi è forse mancata l'ombra del maschio alle spalle ma non ne ho mai sentito il vuoto e ora credo oltretutto che sia una figura inutile. A volte anche non dannosa. Whitney ne è testimone.

Ho un figlio maschio che cerco di educare nel rispetto e nell'ammirazione della donna e che invito ogni momento alla delicatezza, all'amore per le sfumature e alla sensibilità. Whithey mi ha fatto pensare a questo, grazie a Lucilla ed al suo profumo di Pepe sulla pelle dorata-bruna. E con l'abbraccio di Giulia mi sono addormentato ascoltando la tua meravigliosa voce, Whitney.
Soundtrack: Whitney Houston & Michael Jackson - One Moment In Time & You Were There

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