|
Theresa Pollak (1899-2002) - Maxine |
Era di fronte a me. Una signora delle Mauritius. Era necessario che le chiedessi come sono le sue isole. "Un disatro! Cemento e alberghi e boutique e negozi. Una volta erano bellissime, con villaggi di pescatori e spiagge infinite e piene di colori e di silenzio. Oggi è peggio di Rimini!" Strano, Rimini a me è sempre parsa bella, forse perché la ricordo da piccolo e ... sono passati tanti anni. Ricordo invece alcune immagini di una città dell'Algarve, in Portogallo, con grattacieli su grattacieli e altri ancora in costruzione. Un disastro.
|
Paashuis, Arnoud (Arnoldus Theodorus Benedictus) - Vrouw met sigaret (ook Nana) -1970 |
"E' colpa di noi occidentali che, da maledetti, stravolgiamo tutto all'insegna del consumismo e del turismo di massa! Magari la popolazione mauriciana non si è neppure arricchita ed è rimasta a basso reddito nonostante questa invasione occidentale?!" ho banalmente replicato ma la Signora mi ha sorriso e in modo serio mi ha risposto "No, per fortuna il reddito è aumentato di molto e la maggior parte dei lavori umili, come muratori, operai ora è svolto da gente dello SriLanka o delle Filippine. Da noi bisogna studiare almeno fino a 18 anni e la maggior parte dei giovani prosegue lo studio perché vuole progredire e questo è bello ... ma le mie Mauricius non ci sono più!"
|
Elmer Novotny - The artist and his wife (Virginia) - 1938 |
"Anche la mia Milano non esiste più. Neppure la sua faccia ha resistito. Le case di una volta, quelle belle ed eleganti sono rimaste mentre quelle più modeste sono state abbattute e sostituite da palazzi moderni che stravolgono l'orizzonte (l'ho già detto in un altro post). Quell'aspetto così bello e sano di città operaia, industriosa, operosa, povera ma onesta e con solidi principi sociali e morali sta scomparendo. Quelle situazioni che sviluppavano senso comune e condivisione e solidarietà sono ormai veline evanescenti."
|
Hendrik (Hendrik Josephus Maria) - Jongensportret Wiegersma - 1963 |
"Non si vive più in comune. Anzi, buongiorno, buonasera ... e stop" ho pensato ad alta voce. E Lei, Signora davanti a me, annuivi. "Sono a Milano dal 1976. Facevo la custode ed ho lavorato in tante case. Di ringhiera, di lusso, piccole ma anche enormi, con tante scale. Lo parlo poco ma capisco bene il milanese (mi erano sfuggite alcune brevi espressioni in dialetto), non mi sfugge una parola. Ed è vero. la Milano di cui lei parla non esiste più. La gente è cambiata come sono cambiate le vie e le case e i negozi!"
|
George Spencer Watson - Woman in a camisole - 1932 |
Milano come le Mauritius. Cambiata e stravolta. Almeno là il tenore di vita è cambiato ... ma qua, da noi? Certo si è modificato ma i poveri sono sempre più poveri e ce ne sono di più di prima. I disadattati sono un numero infinoto. Gli alienati? E la scolarità, ancorché obbligatoria fino ai 16 anni, non si è tradotta in migliore cultura e sensibilità e desiderio di imparare e crescere. Anzi!
|
Robert Delaunay - Le Poète Philippe Soupault - 1922, |
"Là dove c'era l'erba ora c'è una città. E quella casa in mezzo al verde ormai dove sarà. Mio caro amico, disse, qui sono nato e in questa strada ora lascio il mio cuore. Ma come fai a non capire è una fortuna per voi che restate. A piedi nudi a giocare nei prati mentre là in centro io respiro cemento." Sono le parole di una famosa canzone che mi hanno accompagnato per tutto il pomeriggio mentre ho volutamente fatto un giro per Milano, rientrando a casa.
|
Felix Nussbaum - Self-Portrait with Mask - 1928 |
Soundtrack:
Manu Chao - Me llaman calle
No comments:
Post a Comment