Thursday, February 5, 2015

Comportamento probabilistico o comportamento deterministico?

Onda stazionaria circolare
Siamo in una fase del'evoluzione tecnologica nella quale sembra di rincorrere le teorie dell'intelligenza artificiale con buona probabilità di riuscire finalmente a raggiungere la realtà di una macchina dotata di autocoscienza (il pensare sul proprio pensare) e di autoriproducibilità (autoricostruzione).

Sembra quasi di essere in fase di superamento del limite tra comportamento probabilistico e comportamento deterministico in una visione assoluta dell'algoritmo universale capace di riprodurre i risultati di altri algoritmi. E tutto, secondo Godel e altri matematici, è esprimibile come algoritmo.

Simon de Varie - Book of Hours (1455)
Una volta si era giunti a considerare la sconfitta nei confronti della possibilità di fare considerare il caso a ciò che vive di sola razionalità. Come dire fare accettare il caso a qualcosa che non può concepre nel modo più assolucto che in natura possa avvenire qualcosa casualmente. Il determinismo è la totale dedizione al rapporto causa-effetto.

« Il fine della scienza non concerne le cose in sé, come pensano i dogmatici ingenui, ma le relazioni tra le cose, poiché al di fuori di questi rapporti non si può conoscere la realtà »
Henri Poincaré - La science et l’hipothèse

« Non è la nostra ignoranza degli ingranaggi e delle complicazioni interne che fa apparire nella natura la probabilità, la quale sembra invece essere una caratteristica intrinseca di essa»
Richard Feynman - The Character of Physical Law

Nel concetto di probabilità è verosimile si sia insinuato il facile concetto spirituale di accettare come non spiegabile per limiti dell'uomo quello che è concepire viceversa come disegno divino. Giusto o sbagliato, questo modo di procedere evoca la ribellione di quelle menti che credono nelle capacità di esplorare e capire dell'uomo.

John Lavery - Portrait of Violet Trefusis (1919)
Oggi ci si trova di nuovo, come semore, al principio delle cose. Ciò che si vuole spiegare non è sempre raggiungibile e nulla è stato creato dall'uomo che sia autorigeneratore o autopensante. Rimane distinto quindi il comportamento probabilistico, tipico dell'ideazione frontale, che non si basa solo sui fatti e sulla relazione causa ed effetto ma accetta il caso, da quello invece dei calcolatori che credono solo in una sequenza (ancorché complessa) di qualcosa che determina qualcos'altro.

On/Off e tutto/nulla, i nostri neuroni non sono così. Non sono decisori "a soglia" e le nostre sinapsi, per quanto in continua evoluzione ed espansione, non sono gli unici determinanti della capacità di associare e quindi di comportarsi come algoritmi universali. Sono immersi in un ambiente che evoca, regola, frena le trasmissioni e modula la rete neurale.

Sandro Botticelli - The Virgin and Child with Saint John and an Angel (detail), 1490.
e fossimo semplici non saremmo così affascinanti. Ignoranti eppure in grado di avvertire il valore della casualità anche laddove il caos viene riconosciuto pieno di leggi e regole le cui espressioni seguono cicli così lunghi da non essere visibili o percepibili. Questo è il potere del pensiero.

L'astratto contro il determinato. Il significante contro il significato. Pressoché imprendibile il pensiero umano. Origine di sorpresa, di inatteso, di genialità e creatività. Si può riprodurre, ricreare la genialità, la sensibilità complessa e non solo il sentire, avvertire singole cose? Per questo non siamo figli di sola materia ...
Richard Diebenkorn - Seated Woman Green Interior
Soundtrack: Antonio Vivaldi Sonata for bassoon and harp in A minor

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