Pekka Halonen - Tyttö Rannalla (Aino Mäkinen) |
ritorna alla terra;
e quanto da stirpe celeste
germoglia, di nuovo
ritorna là in alto, nel cielo"
Lo scrive Marco Aurelio nei Colloqui con se stesso.
Uno stoico, non un cristiano.
Eppure concepisce la dualità della nostra appartenenza,
la dualità della nostra essenza e del nostro destino.
Erik Nikolai Järnefelt (1863 - 1937) - Eero |
Se da terra viene , a terra torna e se da cielo origina, là ritorna.
Ma noi siamo terra e cielo sempre?
Quanto siamo consapevoli della nostra "celestialità"?
A volte produciamo esistenze solo di terra e materia ...
e quindi? Senza speranza è l'origine e la fine?
Oppure esiste un momento di consapevolezza che ci fa concepire
la nostra appartenenza al cielo?
Artúr Coulin (1869 - 1913) - Portrait of a woman - 1910 |
Ma, intendiamoci, non è solo di spiritualità che si può parlare.
Si parla di efflato vitale che si può perpetuare
laddove al gesto materiale si affianchi il momento del sublime.
Il sublime del gesto razionale, pensante, capace di istruire.
Capace di generare pensiero ed evoluzione umana.
Anche se solo terrena, altrimenti dovremmo pensare che il destino
si può felicemente concludere solo per chi crede nel divino.
Hans Baluschek (1876 - 1935) - Proletarierinnen - 1900 |
Ogni essere vivente può consacrare la propria esistenza ad una logica non solo materiale
(tutti, nessuno escluso, dobbiamo scendere a patti con la materia che è esigente)
e in questo modo elevarsi al cielo.
"Com'è grande l'anima che, qualora debba ormai sciogliersi dal corpo, è pronta a spegnersi o a disperdersi o a conservarsi. Ma questa prontezza venga da un suo proprio giudizio, non sia da combattimento alla leggera, com'è il caso dei cristiani; si faccia al contrario secondo ponderazione e gravità, così da persuadere anche altri senza teatralità." Sempre Marco Aurelio ...
Emile Friant (1863 - 1932) - Les Souvenirs |
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