Tuesday, May 19, 2015

Ateo

Jean-Luc Godard -  Vivre sa vie.jpg
La giornata era stata piacevole e il fresco della sera la rendeva ancora più bella. Sedevamo, uno di fronte all'altro sul terrazzo di casa e percepivamo il profumo del gelsomino che impazzava con i fiori nel giardino della casa di fronte.


L'aperitivo era fresco e gradevole, ancorché semplice nella sua composizione e gustavo il sottile bordo di zucchero che avevi steso sul bichiere. La sera precedente avevamo assistito alla registrazione di un dibattito sulla "libera stampa" moderato da Paolo Flores d'Arcais e la frase quindi non giunse inattesa ... "Anassagora osa pretendere che a guidare il sole non è Apollo dall'alto di una quadriglia? Lo chiamano ateo, ed è costretto a fuggire."
Aleksandr Michajlovič Rodčenko (Александр Михайлович Родченко) - Dance - 1915
Non pretendevo di sapere da dove venisse la frase e quindi feci un cenno di domanda. "E' una citazione tratta dal "Dizionario filosofico" di Voltaire e induce una semplice domanda: secondo quale logica si può essere atei?" mi hai risposto, evidentemente preparata.
 
 
Avevi accavallato le tue gambe che mostravano un filo di abbronzatura grazie alla breve ma intensa vacanza in Grecia e, sorseggiando l'aperitovo avevi proseguito "Se oggi, uno di noi esprimesse lo stesso concetto di Anassagora, questo pensiero verrebbe considerato ovvio al punto da indurre - in risposta - un giudizio quantomeno di "eccentricità" e non certo di "ateismo"."

Aleksandra Ekster - Wine
Non potevo non replicare, anche se il mio pensiero era più attratto dal profumo di gelsomino e dal sole al tramonto, che da altro, "L'ateo è colui quindi che non crede al senso comune creduto. Giusto? E, di conseguenza, il concetto di ateo è puramente contingente."

La risposta doveva avere fatto centro se ti eri mossa sulla poltroncina, avvicinandoti a me. Gli occhi fissi e indagatori puntati contro i miei che volevano continuare a gustare il rosso del sole al tramonto. "Ateo è colui che non crede tout court! Non colui che non crede nel modo comune di credere!" avevi replicato.

Hermenegildo Anglada Camarasa - 1902
"Temo che questo non possa essere sostenuto perché chi è ateo crede nel non credere e quindi è partecipe di un credo. A suo modo, ma crede! La fede è in quello che si crede e che si sente di dovere sostenere. E' un'opinione fondante e quindi anche l'ateo, a suo modo, crede." Mi rifacevo ad un libro di un teologo che parlava di "senso religioso" anche nei confronti di una squadra di calcio (per il tifoso) o di un partito politico (per il cittadino), ecc ...

Ti eri alzata per versarti un altro sorso di aperitivo ma, questa volta, sul bordo del tuo bicchiere non c'era lo zucchero. "Si, è vero. Credere nel nulla è avere fede nel nulla e l'ateo crede nel fatto che non vi sia motivo di credere in un qualcosa che non possiamo capire o misurare o vedere. E questo non è contingente, bensì assoluto, che si tratti di Apollo, di Zeus o del nostro Dio cristiano, ecc ..."

Jack Potter - 1960
"Penso che credere sia bello e utile e comodo anche se induce necessariamente comportamenti che possono essere faticosi e non immediatamente naturali, spontanei", ti risposi. "Io credo e mi sento bene nel considerare che ci sia Qualcuno sopra di me che vuole il mio bene. Sto bene nel sentirmi 'oggetto di amore', 'amato'. Penso che chiunque possa sentire lo stesso piacere e mi domando perché si possa negare il fatto che Dio esista e si preferisca vivere in una realtà fatta da materia, dove tutto è materia che inizia e finisce e dove non esiste scopo se non la materia stessa." Mi stavo un po' scaldando perché non capivo il senso e la direzione del tuo parlare.

Avevi aperto un bellissimo sorriso che mi faceva capire quanto conoscessi il mio modo di vedere. "Non agitarti, la mia frase non era provocatoria. Solo che, tu sai come la vedo, mi faceva piacere pensare in senso astratto e, nello specifico, considerare che l'ateismo richieda un oggetto in cui non credere e che quindi, necessariamente, dovesse essere legato al credo comune. Solo questo, e mi sembra che in effetti sia così."

Oskar Schlemmer - the Triadic Ballet
"Hai ragione. Entrambi abbiamo ragione. Per non credere devi avere qualcosa da negare e questo 'qualcosa' può essere tanto contingente quanto trasversale. Meglio ancora se entrambe le cose. Come Dio, la cui fede non ha un inizio o una fine legata al periodo storico. Ateo verso Dio è perché, secondo me, l'uomo, in assoluto, ha bisogno di Dio." Il sole era tramontato e l'aria si era fatta più fresca e rientrai a prendere una maglietta più pesante.

Dalla cucina veniva un profumo di spezie e di pesce che invitata a rientrare del tutto ed a mettersi a tavola. Tu mi avevi preceduto e stavi già aiutando il nostro ragazzo che questa sera, aveva voluto lavorare ai fornelli. L'aperitivo, a digiuno, mi stava facendo girare la testa e la risposta che non avevo concluso stava sfumando. Ma, tanto, tu stavi già pensando ad altro e la cena era pronta.
 Soundtrack: Gnarls Barkley - Crazy

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