Tuesday, October 27, 2015

L'amicizia e la vergogna

Boleslaw Von Szankowski
Da un certo periodo a questa parte mi rilassa vedere solo alcuni film che trattano di vicende in cui le organizzazioni criminali fanno da contesto alla vicenda principale. Mi colpisce il concetto di amicizia e quello di affari che appaiono disgiunti tra loro. Si legittima un'azione negativa contro una persona per il fatto che è determinata dal business, sottolineando che non c'è nulla di personale e per questo non deve evocare reazioni di risposta emotiva.

"Nulla di personale" aveva detto Antonio a Marco nel momento in cui il suo comportamento aveva estromesso l'amico dal giro di attività. "Nulla di personale" era la premessa a mantenere l'amicizia viva, attiva. "Scusa ma gli affari sono gli affari!" aveva proseguito Antonio mentre Marco non aveva ancora aperto bocca. D'altra parte, cosa avrebbe potuto dire? Il silenzio si protraeva e diventava pesante ed imbarazzante.
Jeremy Mann - 1979
Una non risposta apre la via a molteplici interpretazioni. Perché Marco non rispondeva? Perché non una parola e non un gesto? Intorno, gli sguardi imbarazzati delle persone che erano pronte a cercare di alleggerire la tensione nel momento in cui Marco, come ci si aspettava,  avesse mandato a quel paese Antonio. Ci si aspettava un "Vai a farti fottere!" come minimo ... ma anche un parapiglia non era escluso tanto pesante era stata la mossa di Antonio.

Invece, il nulla. E Marco rimaneva lì. Incomprensibile. Non una mossa. Lo sguardo di sbieco verso il vuoto. Da quella parte non c'era nessuno. Io non sono mai stato capace di passare oltre, o forse semplicemente di non farmi gli affari miei . Ho quindi guardato Antonio e gli ho detto "Vedi, la tua mossa, nel nome degli affati, è stata una mossa da grande stronzo! E ti dico questo per non offendere tua mamma che conosco bene e che stimo. Ma come diavolo hai potuto concepire una simile mossa?"
Lu Cong - Kaleigh
"Lo so, mi dispiace ma ... bisogna capire che nel business non può esserci attenzione all'amicizia e che questa non deve entrarci minimamente. E non c'entra, di fatto. Il mio affetto e la mia stima e il mio rispetto per Marco sono immutati" Antonio rispondeva in modo concitato. Nella sua voce c'era una sorta di scusa tonale. Marco era sempre zitto, solo guardavo alle sue mani che erano strette in due pugni.

Ecco, la parola 'rispetto' mi colpiva. Anche nei fil con i mafiosi, i camorristi e roba simile si parlava del rispetto. Anche in quei film si diceva che 'il business è business' e che quindi non c'era nulla di personale nel tradire una persona. "Bel modo di ragionare. Un bel sistema per trovare una giustificazione a qualsiasi comportamento, caro Antonio! Ti faccio i miei complimenti. Hai pensato alle conseguenze del tuo gesto? E non solo dal punto di vista morale, dell'amicizia? Hai pensato o te ne sei fregato nel nome del business?" ero decisamente saturo del formale contenimento di Marco.
Léon Joseph Florentin Bonnat - Autoritratto
"Marco, che diavolo? Perché non gli dici il fatto suo? Perché non rispondi? Condividi forse il suo stesso modo di pensare?" non mi trattenevo più io, mentre gli altri stavano zitti. Imbelli, avrei detto! Una pausa. Forse un'altra e poi la voce di Marco, finalmente. "Non so cosa pensare. Sono attonito di fronte a quello che considero un tradimento che va al di là del possibile plausibile o motivato. Ho pensato a quali vantaggi dovevano, potevano derivare da questo comportamento ma non ne trovavo di validi."

"Attonito. Ecco come sono rimasto. Un pugno, un insulto erano nulla in confronto al mio stupito dolore e disgusto. Nel nome degli affari Antonio giustifica qualsiasi mossa. Alessandro ha detto giusto, quale vantaggio hai conseguito? Dimmi che hai raggiunto l'obiettivo della tua vita e me ne farò una ragione. Sarò stato calpestato, estromesso, buttato fuori per un motivo plausibile. Carriera, soldi, prestigio. Ma, dimmi? Mi sembra, invece, che non sia nulla di tutto questo!" Marco era esasperato.
Gustave Courbet - Self-Portrait with Pipe
"Sai cos'è la vergogna? E' una parte del pentimento. E' una parte del senso di responsabilità nei confronti di qualcosa che si percepisce come sbagliata, scellerata! Antonio, ti vergogni o no?" Marco si era staccato dal gruppo ed era andato verso la porta, indietreggiando ma continuando a guardare Antonio. La musica era terminata e il silenzio era ancora più pesante.

Antonio era zitto. Lo sguardo verso il basso per non incontrare gli occhi di alcuno di noi. E noi, a guardare. "L'amicizia non c'entra. Mi rendo conto di averla barattata con un nulla di fatto. Solo con una dimostrazione di interessata fedeltà alla dirigenza. Una sorta di tributo al Minotauro. Il Leviatano comanda e io obbedisco in modo scellerato. Non so cosa ho guadagnato. Forse nulla o forse qualcosa. Marco, credimi, non c'era nulla di personale. Faceva parte del gioco e noi giochiamo. Io gioco. Basta!"
Archibald George Barnes - Woman Beside a Chestnut Tree
Abbiamo guardato Antonio uscire dalla stanza. Il silenzio lo ha accompagnato. Poi, la maggior parte si è rimessa a parlare di altro e a guardare il bicchiere mezzo vuoto o vuoto del tutto per ordinare ancora qualcosa. Marco era zitto. Non so se fosse vergogna per avere messo in pubblico i fatti suoi o se fosse amarezza. Paradossalmente mi sembrava fosse più la prima causa della seconda ed ho considerato di avere sbagliato. Forse sarebbe stato meglio se fossi rimasto anche io in silenzio. La verità, pesa.

Osman Hamdi Bey - Kamplumbağa Terbiyecisi
Soundtrack: ALISON BALSOM - Café 1930

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