All'ingresso: clamoroso, impulsivo, laceratore, illuso. Scambia gli infermieri per secondini che gli faranno la forca. Dopo due mesi di trattamento insulinico: corretto, sintono, adeguato alle esigenze della vita di reparto.
Il tale modo, la solitudine si era chiusa intorno a lui come una muraglia insormontabile che lo divideva per sempre dal passato e dal futuro. E così via, a ritmi successivi ed alterni per altri venti anni, sino al decesso avvenuto per cachessia da neoplasia gastrica inoperabile in schizofrenico.
Curioso il dato in quando vari Autori hanno da tempo rilevato una rara incidenza di questo tumore in pazienti portatori di malattia schizofrenica.
"Pronto, Schiavon? C'è Noto Campanella?" - "E' in diagnostica, professore."
"Dica che ha chiamato Turci dall'infermeria. E' morto Rezzato, c'è un posto libero!"
Altri entreranno, passeranno, come un grande fiume senza forze. In silenzio. Perché il silenzio è la consegna che il Destino ci ha dato."
Dspedale Psichiatrico Ferri Volterra - foto Baldi |
Lo capisco. Anch'io ho più voglia di ascoltare e imparare dalla gente, dalla loro esperienza diretta, di quanta ne abbia di prescrivere esami e medicine. E' la voglia di conoscere l'uomo. Veniamo ora al testo che è molto bello per aspetti formali, storici ed umani. Uno sguardo di quegli occhi azzurri che giardavano l'orizzonte ponendosi tante domande, molte delle quali senza una risposta certa. Solo ipotesi e per questo suggestive e dolcemente affascinanti.
"All'ingresso: clamoroso ..." mi colpisce molto l'ultimo aggettivo "illuso". E' la dolcezza verso l'uomo che non sa e che pensa di potere ciò che poi non può controllare. E' un pensiero delicato ed amorevole che riguarda tutti noi che urliamo, ci ribelliamo, vantiamo diritto di essere rispettati e poi non siamo nulla. Ci illudiamo e basta. Ci aspetta solo una gelida acqua fredda che non è detto ci risvegli alla vera realtà.
Segue l'altro periodo con la registrazione degli effetti della terapia insulinica ... "adeguato alle esigenze della vita di reparto" ... non si parla di adeguatezza alla sua vita di essere umano ma solo di comportamento, di rispetto verso le regole che devono essere osservate. Noi siamo così. L'importante è che seguiamo le regole. Che non superiamo le barriere del comportamento lecito (previsto, accettato e quindi codificato). Se poi, dentro siamo distrutti dalla rabbia, dall'infelicità o dal dolore, non importa. Questo è il campo del privato e noi, per stare in una società dobbiamo mantenere un comportamento adeguato alle esigenze della società (non disturbare, non dare fastidio, non invadere gli spazi altrui, ecc ...)
Antonio Pisano (Pisanello) - Testa di donna |
L'articolo pubblicato prosegue con una "semplice" nota scientifica " Curioso il dato ...". Si era all'epoca nel concetto dell'osservazione che poteva essere "curiosa". Oggi, nell'epoga del pragmatismo anche dialettico diciamo che un fenomeno "è o non é" o al massimo diciamo che "l'osservazione non raggiunge la significatività" per il numero esiguo dei casi (= esseri viventi) o per la concomitanza di fattori confondenti. Nel 1909 asserivano che i pazienti psichiatrici sembravano immunizzati nei confronti del cancro, poi si accumularono osservazioni che suggerivano l'opposto. Oggi possiamo dire che non è possibile definire ruoli di vantaggio/svantaggio o previlegio/non previlegio delle malattie mentali verso i tumori e che è sbagliato affidarsi a teorie psicodinamiche in tale senso dove predomina il ruolo individuale dell'uomo nei confronti della malattia.
Ci troviamo poi di fronte ad una sequenza di breve dialogo. Dove l'emeneto-guida è il dato oggettivo-utilitaristico. La morte libera uno spazio. La fine di una persona apre all'ingresso di un'altra vita. Siamo in coda e lo spazio è limitato. Chi esce, fa entrare. Senza un briciolo di emozione si procede. Anche perché l'emozione può diventare un carico insostenibile per chi lavora in questi ambiti e può distruggere (burn-out si dice).
Infine, la conclusione. La dolce e struggente riflessione sul destino di noi tutti. Il silenzio. Il fiume che in altri passi diventa "amaro", in altri è il corteo per la morte di un uomo grande per la gente (come quello detto "la piovra" per Alekos Panagulis, ad esempio), ed ancora il fiume di una manifestazione di pace o di guerra, ecc .. Qui è il destino dell'uomo che avanza in silenzio nel corso della propria vita, sotto la pioggia o sotto il sole, e procede verso la fine.
E ancora un grazie a mia mamma che ha conservato tra i suoi innumerevoli libri e documenti anche questo breve scritto di uno Psichiatra.
Jackson Browne: NPR Music Tiny Desk Concert
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