Tuesday, October 14, 2014

Se al fratello vengono comandate cose impossibili ...

Si tratta del capitolo LXVIII della "Regola di San Benedetto".

"Se al fratello venissero ingiunte cose ardue o impossibili, riceva ugualmente l'ordine che gli è dato con perfetta mansuetudine e obbedienza.

Se poi vede che il peso è troppo al di là delle sue forze, presenti al superiore i motivi per cui la cosa non gli è possibile, con pazienza ed opportunità, senza insuperbire nè impuntarsi, nè contraddire.

Che se, dopo le sue osservazioni, il superiore insiste ancora nel suo comando, l'inferiore sappia che così gli conviene di fare, e confidando, in spirito e carità, nell'aiuto di Dio, obbedisca."

Zinaida Serebriakova, House of Cards, 1919
Quante volte ci è capitato di ricevere incarichi che si sono subito giudicati impossibili? Quante volte abbiamo risposto subito esprimendo le nostre perplessità sull'effettiva fattibilità? E quante volte da questo tipo di dialogo si è giunti ad uno scontro, ad un contrasto? Bene, e quante volte questo scontro non ha prodotto alcun risultato, se non quello dell'imposizione?

Questa "regola" ci insegna molto. Il diniego, il rifiuto, l'obiezione ex ante a ben poco serve. Chi dispone, ben raramente lo fa per spirito di vessazione. Più spesso è nelle strette lui stesso e quindi tra lui e gli altri emerge l'istinto di conservazione, la propria salvaguardia.

Gustaw Gwozdecki - Księżyc (Moon, 1908)
Inutile discutere dal principio perché questo esprime un giudizio sulle capacità di stimare una fattibilità. Chi dispone si rende conto. Se lo fa è perché si trova nelle condizioni di non potere a sua volta rifiutare. Si potrebbe dire che "scarica" ma non è questo il problema.

Se miriamo ad una risluzione del problema è bene quindi, dice San Benedetto, offrire la propria disponibilità salvo poi ammettere l'impossibilità oggettiva di farlo. Questa dichiarazione deve essere però corretta dal punto di vista temporale. Nè troppo anticipata ché potrebbe essere tacciata di superficialità di analisi, né troppo tardiva ché impedirebbe di potere ricorrere a soluzioni alternative.

Swan Lake, Andrey Remnev
Ben pochi, di fronte ad un dato oggettivo possono confutare il fatto. D'altra parte, la disponibilità è già stata offerta e questo è stata la premessa di una totale dedizione che assicura l'obiettività del giudizio di impossibilità.

Se nonostante tutto, l'invito a procedere venisse reiterato, allora non esiste altra soluzione se non quella di dedicarvisi coscienziosamente, "confidando in spirito e carità, nell'aiuto di Dio ...". Questo passo è chiaro in senso assoluto ma appare oscuro secondo una visione materialistica del contingente.

Pelayo Mas Castañeda - Statua religiosa dopo l'attacco a Toledo (Guerra Civile Spagnola)
In questo caso, infatti, in cosa può consistere "l'aiuto di Dio"? Nel riuscire a concentrarsi al meglio e quindi riuscire ad assolvere all'impegno richiesto? Nel realizzare poi che il compito è meno arduo del previsto? Nel vedersi offrire l'aiuto da parte di altre persone per svolgerlo? Nell'avere il perdono giustificato del superiore in caso di inadempienza? In cosa?

Soundtrack: Nat & Alex Wolff- Rules

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