Monday, September 21, 2015

Il canto, lo sguardo e il battere le mani

Jarne Gissel
"Strano", mi sono detto mentre dirigevo lo scooter in via Monte Bianco. Cristina mi aveva detto "Vieni, c'è la festa del PIME. Io ci sono e ci sono altri amici che sarai felice di conoscere!" Cristina è una missionaria laica. Una persona coraggiosa che ha dedicato la propria vita agli altri. Da 15-20 anni lavora in Cambogia, in mezzo alla foresta, presso villaggi sperduti, prendendosi cura dei disabili. Bambini, sopratutto.
Bernard Lorjou (1908-1986)
Cristina è una persona coraggiosa! Come Valeria e Paola e tanti altri che lavorano dedicando la propria vita senza chiedere nulla per sè. Oggi, uno spirito così ha dell'incredibile. E dell'affascinante, mi dico in silenzio tra me e me. Ho posteggiato lo scooter e siamo entrati. Con me c'era Chamroeun, nostro figlio. Insieme siamo entrati ... ma con spirito diverso. Lui, tra il curioso e il timoroso. Io, tra l'entusiasta e l'affascinato. Mi accorgo che i sessantanni mi hanno portato una serenità di sguardo per cui vivo il piacere della vita, sentendomi libero di esprimere i miei pensieri.
Frida Kahlo - Still life with parrot - 1951
Entriamo e acquistiamo i biglietti per il pranzo (la gente era tanta e l'invito a procurarseli veniva reiterato da più parti). Poi, siamo subito stati attirati da una musica di gioia e di sogno. Un sogno che la vita dedicata riesce a fare diventare realtà quotidiana. Voci giovani e voci anziane. Tutti. Entriamo nell'aula magna e la troviamo piena zeppa. Ma ovunque era presente rispetto e un sorriso sui volti e negli occhi. Il canto era bellissimo e trasmetteva gioia e speranza ma una speranza concreta, fatta di generosità ed amore.
Nakamura Daizaburo - Takako Irie on Couch - 1930
Ogni età era presente. Ma mi colpiva una cosa in comune che era lo sgurdo. Quello sguardo! Nessuno sguardo diverso. In tutti si leggeva solo gioia, amore, serenità e generosità. Davanti a me un ragazzo vestiva una T-shirt su cui c'era scritto 'Chi ha paura muore tutti i giorni ... Chi non ha paura muore solo una volta'. E mi veniva in mente l'esortazione di Papa Woytila 'Non abbiate paura'. Ecco, in quegli sguardi si vedeva la determinazione nel gesto di amore verso gli altri, senza alcuna paura nei confronti di qualsivoglia ostacolo.
Ubaldo Bartolini - Dettaglio evento
Il canto accompagnava il momento della comunione (Chamroeun aveva definito quel momento come 'quello in cui si da quella roba tonda ...) ed era guidato e ritmato da una chitarra e poi c'era il suono di alcuni tamburi. Ma sopra ogni cosa era il battere delle mani che non era semplice trasporto nel ritmo e nella melodia ma aveva il significato, essendo un battere di tutti, all'unisono, di uno stringersi le mani e diventare una sola cosa. Nella gioia e nell'amore. La sensazione era di non vedere più alcun confine. Di non sentire più alcuna differenza. Di vivere in una comunità dove tutto esiste, salvo le diversità, le divisioni, l'interesse, l'egoismo, il sospetto e l'odio.
Jasper Johns
'Grandioso' mi sono detto. 'Esaltante, stupendo' e non c'era una cosa che valesse più delle altre. Ognuna era al massimo e il massimo. Quel cortile era il mondo intero. Ogni rappresentanza era presente e nessuno si sentiva diverso dall'altro. 'Perchè il mondo, al di fuori non è così?' mi sono detto uno, dieci, cento volte. "Cristina, perché non possiamo trasmettere a questa società di consumo il modo di sentire che viviamo qui dentro? ... e che voi vivete e fate vivere fuori, nei Paesi dove lavorate come missionari?"
Cristina si è voltata e mi ha risposto in modo pratico "Perché qui è tutto un casino e la gente non sa più cosa significa essere una persona." Padre Mario (non ricordo il nome giusto e quindi lo chiamerò così) si è voltato e, pur senza conoscermi, mi ha detto "Lo sai che in cambogiano non esiste il termine 'persona' ma solo quello di 'individuo'? E sai questo cosa vuole dire? Significa che sei un numero e non un soggetto che vive, sente, pensa, desidera e così via ... Questo popolo che è stato così martoriato dai Vietnamiti, dai Thailandesi, dai Francesi, da Pol Pot e dagli Americani che bombardavano la linea di confine con il VietNam, ha cancellato perfino il concetto di 'persona' dalla propria lingua."
Lita Cabellut - Dried Tear
L'ho guardato negli occhi, mentre lui si lisciava la barba bianca e grigia e nera, e gli ho detto "Anche qui da noi si sta evolvendo verso il concetto di individuo e di individualità ma orientati al consumo indotto e all'egoismo, Ci si è dimenticati del significato di 'persona' che è la valenza intrinseca dell'unicità dell'essere che esiste. Ci si è dimenticati e la si vuole fare dimenticare perché la persona è un essere pensante che vive, filtra e giudica ed esprime una propria idea che è unica quanto l'intrinseca unicità dell'ente, di colui che è."
Carlo-Maria-Mariani
Mi sono girato in cerca di Chamroeun ed ho visto che stava parlando con Ranon, un ragazzo cambogiano che sta frequentando l'accademia di Brera e che dipinge in modo sublime ma complicatissimo. "Un essere pensante è assai meno gestibile di un individuo condizionato a comportarsi in modo standardizzato e secondo stereotipi comuni. Questo è ciò che vuole la globalizzazione economica. Individui il più possibile simili tra loro, gestibili e comandabili in tutto. Eppure, siamo stati creati diversi, come diverse sono le piante e gli animali e gli insetti e i  minerali e la terra tutta."
Michael Carson
"Mi dispiace che viviamo in città diverse (Lui a Roma e io a Milano) e che avremo poche occasioni di incontrarci nei prossimi tre anni che devo trascorrere in Italia prima di rientrare in Cambogia. Vorrei avere occasioni ed occasioni per trovarci e parlare e magari riuscire a fare insieme qualcosa ... Poi tornerò là, dove già da adesso (e sono qui da un mese solamente) ho voglia di tornare per essere nuovamente attivo!" Padre Mario mi guardava con occhi azzurri ed un sorriso che non smetteva mai di essere presente.
Wassily Kandinsky - Black and Violet - 1923
Poi, si è avvicinato un signore anziano, con i capelli bianchi ed un abito borghese. Padre Mario me lo ha presentato "Ecco, lui è quello che ha iniziato la missione in Cambogia, venticinque anni fa!" Non ho potuto fare a meno di dirgli solo "Grazie" perché non era il complimento che volevo esternare ...  perché sentivo che questo signore anziano, molto anziano, aveva fatto tutto questo, non per sentirsi dire 'bravo' ma solo perché il suo gesto era l'unico gesto che doveva essere fatto per testimoniare il suo amore per gli altri. Un sorriso di risposta e poi mi ha detto che sarebbe rientrato in Cambogia a giorni. Si è allontanato con passo fermo ma da persona anziana.

Sosaku-ningyô  - Yama Uba and Kintarô - Hirata Gôyô II - 1948
Mi sono quindi avvicinato al mio ragazzo e gli ho detto "Vedi, mentre tutti vanno prima o poi in pensione, i sacerdoti, i missionari e tutti quelli che dedicano la propria vita agli altri non vanno mai in pensione perché l'amore per l'uomo è come il respiro. Non se ne può fare a meno." Chamroeun mi ha sorriso con un'espressione tra il perplesso e l'accondiscendente. Non so se abbia capito o meno. Mi bastava però averglielo detto perché penso che, al pari di quanto è successo a me con le parole dette dalla mia mamma quando ero bambino e poi adolescente, un giorno magari le ricorderà e, guardando anche alla mia testimonianza di amore per le persone, forse imposterà la propria vita facendone tesoro.

Soundtrack: Joe Cocker, Mad Dogs and Englishmen - The Letter(1970)

No comments:

Post a Comment