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David Ligare - Penelope - 1980 |
Dovevo recarmi a Ferrara per rivedere una cara amica e cogliere l'occasione per visitare una mostra. Ferrara è sempre bellissima come meta. L'atmosfera, le biciclette, la gente, gli studenti e la campagna intorno. Un sogno di freschezza e di spontaneità.
Io, però, non avevo per nulla voglia di guidare l'automobile (non faccio segreto che io detesti guidare in generale) e quindi avevo volutamente cercato in giro qualcuno che potesse essere interessato alla mostra. Filippo de Pisis. in primis e poi anche Giovanni Boldini. Due pittori ferraresi con una sede di eccezione, il Castello estense. La possibilità di vedere opere tra i macchiaioli e gli impressionisti, in sedi che normalmente non sono aperte al pubblico.
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Paolo Morando (Il Cavazzola), Portrait of a Young Man, 16th century |
Ho chiamato almeno venti persone senza alcun risultato, al punto che ormai ero rassegnato a partire da solo, sciroppandomi cinquecento chilometri in un giorno. Si, perché era escluso che io potessi fermarmi fuori una notte! E invece, all'ultima chiamata, l'amico Roberto, amante assai più del gusto culinario che di quello pittorico, mi ha detto che era ben felice di accompagnarmi.
"Cosa c'è di meglio dell'approffittare della tua visita per visitare la città di Ferrara o andare nel Bosco della Panfilia ..." Sono rimasto un poco perplesso perché non mi aveva menzionato alcunché dell'arte dei due pittori. "Scusa, Roberto ma perché sei conì interessato alla gita a Ferrara? Sono molto felice che abbia voglia di venire, di accompagnarmi alla mostra di quadri! Ma non hai detto nulla in merito." Ho timidamente replicato con il timore che Roberto non avesse del tutto inteso.
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De Pisis - Parigi |
"Ma che c'entrano i quadri? Quelli li lascio a te! Io vengo a Ferrara per la sagra del tartufo di ...
Sent'Agusten per dirla come loro. Il re del tartufo, il Tuber Magnatum! Nel bosco di quella zona, il bosco golenale che è chiamato della Panfilia, sotto pioppi, salici, querce, noccioli e betulle cresce quella simpatica meraviglia che non voglio perdermi! E lì vicino scorre il fiume Reno per scendere fino a Comacchio e gettarsi nell'Adriatico." Roberto era stato enfaticamente chiaro.
Mentre ero al telefono guardavo fuori dalla finestra dello studio e il sole si apprestava a calare, lanciando gli ultimi caldi sguardi tra le alte piante del cortile che separava la mia casa dalla piazza vicina. Roberto, l'amico di scuola, gustosamente amante della tavola, mi stava sorprendendo. "Roby, scusa ma cosè il bosco golenale. Lo sento per la prima volta ... è qualcosa di particolare?"
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Aristide Maillol - Portret Van Dina -1940 |
"Mio caro, si vede che tu sei di origini metropolitane da generazioni. Lasciati guidare da noi, figli di ex paesani, di ex campagnoli. Il bosco golenale è una cosa particolarissima. Nasce obbligatoriamente vicino ad un corso d'acqua e rappresenta l'incontro tra le acque correnti e la terra ferma.
Può essere anche in riva ad un lago. L'importante è che questi terreni siano periodicamente o occasionalmente inondati per consentire alle
radici delle piante di essere temporaneamente raggiunte dalle forti
fluttuazioni della falda freatica." Roberto mi stava stupendo, lui, direttore amministrativo di un'azienda socio-sanitaria.
"Questi tipi di boschi sono spazi naturali selvaggi che, proprio per questo rapporto periodico con l'acqua, possiedono una
straordinaria ricchezza biologica. Troviamo un'alternanza di siccità,
inondazioni, erosione e alluvionamento che è peculiare e il bosco si compone di alberi a legno morbido e di alberi a legno duro. E il tartufo, nella Panfilia vicino a Ferrara ci sguazza felice. E noi anche più di lui, quando lo assaporiamo." Queste ultime parole erano state interrotte da una deglutizione che mi era giunta anche attraverso il microfono del telefono.
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Giovanni Boldini - Mademoiselle de Nemidoff (particolare) |
"Scusa ma mi è venuta un'acquolina in bocca ..." ha concluso "... e poi, pensa alle tagliatelle tirate a mano e magari alla salama da sugo che viene dopo. Il tutto con quel pane, la ciupeta, che trovi buono così solo a Ferrare e il vino del bosco Eliceo. Ah, l'uva d'oro dalle antiche origini etrusche! Certo, certissimo che vengo.
Ad vegn!" Così aveva concluso la chiamata e quindi non mi era restato altro da fare se non concordare giorno e ora di partenza.
Al mattino non avevo avuto bisogno di conferme o altro. Roberto è sempre stato puntualissimo e così si confermava. Ed io pure. Si trattava quindi di una gita tra ex- compagni di liceo, ormai sulla sessantina e con l'impostazione della vita ormai già ben definita. Single lui, sposato io. Incontratisi di nuovo vent'anni dopo la maturità e poi nuovamente allontanatisi per mantenere sempre però il legame se non altro con il telefono.
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Boris Kustodiev - Portrait of the Artist’s Wife |
La sua mamma ex lattaia e poderosa cuoca mantovana e il suo papà ex tranviere ed amante del 'piccione di torrazzo' in quanto cremonese. La mia mamma, milanese, ex professoressa di inglese e il mio papà, di origini romagnole, ex giornalista. Lui avvocato ed ora direttore amministrativo, io medico e semplice dirigente ospedaliero. La sua salute fu nelle mie mani tanti anni fa in un momento quasi tragico ed ora il legame era ancora più forte. Oggi era l'occasione di stare insieme.
Entrambi ben sovrappeso. L'automobile pressoché nuova, lucidissima e lui vestito da gitante con gli occhiali scuri, i guanyi da guida e i pantaloni ben comodi. Io con jeans e camicia, molto meno dedicato. E via, verso l'autostrada in perfetto orario per giungere a destinazione comodamente ... per pranzo! Ahimè, stavo decisamente preoccupandomi per de Pisis e Boldini. Ce l'avrei fatta?
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Nicole Pletts |
"Pensa che il fiume Reno, nei secoli è stato più volte deviato e controdeviato ed alla fine si è pure trovato un canale napoleonico. Ma il bosco è stato salvaguardato. E poi, lì vicino, ad Albedo ci sono anche gli asparagi ma la loro stagione è ormai passata. Dobbiamo pensarci a fine aprile, il 25 per la Sagra. A Mesola ... per bere anche il vino delle sabbie!" Chi aveva il coraggio di parlare di pittura, mi ripetevo ...
"OK, Roberto. Penso che arriveremo ben prima di ora di pranzo e quindi avremo il tempo di andare alla mostra. Poi, se anche tardassimo un poco, è escluso che si possa rimanere a becco asciutto perché la fiera è la fiera ed immagina quanta disponibilità di tartufo avremo!" Il dado era tratto, mi sono detto dopo avere fatto questo bel discorso.
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Eugene de Blaas - On the beach |
"Sicuro! Stai tranquillo ... e poi ho già provveduto a prenotare tutto in modo che abbiamo tavoli e portate riservate per le 13.30-14.00. E il pane e il vino e il resto ... Guarda, adesso ti tiro fuori i biglietti che ho acquistato!" e così facendo, dimenandosi alla guida, aveva tirato fuori dal portafoglio i due biglietti di prenotazione 'VisitFerrara'.
Li prendo in mano, li giro e li rigiro e poi rimango stupito. 120 euro l'uno! "Dico, Roberto, ma cosa diavolo hai prenotato per tutti questi soldi? Anche l'albergo per il pisolino dopo pranzo?" il mio tono era stato forse eccessivo visto che Roberto aveva cambiato espressione e si era fatto scuro. "Scusa ma, secondo te, noi ci facciamo 500 chilometri in un giorno più sagra del tartufo e mostra di quadri? Certo che ho prenotato ... sagra e albergo!" La sua replica era stata categorica ma anche uno shock bello e buono per me. Cambio di programma! E non avevo neppure il ricambio!
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Friedrich August Kaulbach - A Girl in historic costume |
"Roberto, siamo amici e affini per tanti versi ma decisamente opposti per altri. Tu ti dai dei tempi che sono almeno il doppio dei miei e forse la vita ti ha obbligato a fare così. Io vivo ancora come un ragazzino, inzeppando il mio tempo di cose e cose con minimi margini tra una e l'altra e per questo i viaggi andata-ritorno in giornata sono pressoché la regola. Non avevo considerato nulla di tutto ciò ma, a questo punto, fammi riorganizzare tutto. Di fatto sono felice, così, messo alle spalle, di prendermi due giorni." Ho preso il cellulare in mano ed ho pensato alla sequenza di chiamate da fare.
Casa, moglie, ospedale, segretaria, collaboratori e appuntamenti da disdire. Fortunatamente siamo ancora in un periodo di inizio rientro e l'attività non è a pieno regime ma qualche piccola rivoluzione sarà stata da fare. Comincio il giro di telefonate e finisco dopo almeno 40 minuti. Esausto ma ... libero. "Bene, Roby, ora però ho bisogno di un caffé perché devo riprendermi. Mi sento frullato! Poi comincia la vacanza inattesa e di questo sono felice di ringraziarti! Viva la sagra e tutto il tempo davanti per goderci pittori e tartufi!"
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Henri Martin - Gabrielle at the Gate |
L'autostrada scorreva davanti e dai finestrini si susseguivano alberi e prati e campi e fattorie e case di campagna. Rari capannoni e poi, dopo Bologna, ecco il paesaggio piatto e bellissimo verso Ferrara. L'aria era quella splendidamente calda e al tempo stesso non afosa di fine estate ma la luce era ancora capace di abbagliare. I pioppi si inclinavano al vento che soffiava amico e noi avevamo tutto il tempo che volevamo. Il "ti ricordi?" era l'inizio o la fine di pressoché quasi ogni frase che veniva accompagntata da sorrisi e immagini dolcissime di un passato che avevamo trascorso insieme noi e le altre persone che ci avevano accompagnato.
Saremmo poi giunti a Ferrara, tagliando l'argine che la circonda. Arrivando poi verso Piazza Ariostea che adoro da sempre, per fermarci all'albergo. Ci saremmo poi buttati subito affamati di una città di provincia che è un sogno della nostra Italia. Avremmo guardato la gente e riso delle abbondanti forme di certe signore che portavano le gonne troppo corte nonostante fossero a passeggio con i rispettivi mariti ed i figli.
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Vladas Orze - Portrait of the artist |
Saremmo poi andati al Castello alla mostra, oppure al Duomo, entrando tra i due leoni che da secoli affiancano la porta d'ingresso, oppure avremmo passeggiato fino al giardino botanico, sfidando le biciclette che sfrecciavano in tutte le direzioni. Non so bene cosa avremmo fatto. Eravamo là. Due compagni di liceo che erano giunti ormai alla sessantina. Che erano soli per la mancanza dei genitori ed avevano del buon tempo davanti da godere a Ferrara. Roberto che avrei voluto legare sempre di più alla mia famiglia, come un mio fratello e uno zio del mio piccolo figlio.
A volte, gli imprevisti devono essere accolti con entusiasmo perché offrono delle possibilità impensate che sono preziosissime. Perché ci fanno sentire più amati e meno soli. Perché rinforzano il valore e il piacere dei ricordi e fanno intravedere con maggiore chiarezza l'importanza di alcuni valori su altri. Perché accompagnano questa nostra esistenza troppo spesso chiusa nella morsa delle contingenze e aprono gli orizzonti verso la bellezza del mondo. "E non sto parlando del tartufo ma della vita e del tempo che viviamo, Roberto!"
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Edvard Munch - Self portrait in Bergen - 1916 |
Soundtrack:
The Moody Blues - Nights In White Satin
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