|
Catrin Welz-Stein - Morning Dew Girl |
L'altro giorno stava delicatamente piovigginando mentre uscivo dal lavoro ed ho intravisto Luisella trafficare sulla sua automobile con gesti decisamente nervosi. Si stava bagnando e l'auto non si apriva. Scherzi di autunno, quando improvvisamente può saltare fuori un guasto elettrico. Strano, mi sono detto, l'auto è abbastanza nuova e di marca affidabile. Ma su questi pensieri urgeva la decisione di aiutarla.
Ho acceso il motore dell'auto e mi sono avviato per raggiungerla al più presto. Fermatomi al suo fianco, ho abbassato il finestrino e l'ho chiamata. Lei si è voltata e una ciocca di capelli, bagnata e gocciolante, si è fermata a metà del suo viso. L'espressione era di collera. Mi ha visto ed ha capito subito, senza alcuna parola, che l'avrei aiutata. "Ciao, sono furibonda! L'auto non si apre e sono bagnata e già in ritardo all'appuntamento con il Rettore. Mi dai una mano?"
|
František Kupka - Orphic cubism |
"Certamente, figurati! Monta su che andiamo, oltretutto faccio la stessa strada e passo dall'Università." ho detto al volo, aprendole la porta. "Scusa ma sono tutta bagnata. Guarda, anche la busta da consegnare al Prof. si è bagnata e temo che la presentazione del progetto faccia schifo ormai! Peggio di così non poteva andare! Dimmi tu cosa dovrei fare." mi diceva questo mentre si era lanciata sul sedile al mio fianco e alcune gocce di acqua mi erano schizzate addosso.
Poco male. Oltre allo schizzo d'acqua ero stato decisamente avvolto dal suo profumo. Molto dolce, forse troppo ... al punto che avevo aperto d'istinto un poco il mio finestrino per fare entrare un po' di acqua fresca. "Luisella, forse ti conviene chiamare il Prof. in studio e raccontargli l'accaduto. Sono cose che capitano e lui capirà, dandoti un altro appuntamento." Lei aveva tirato fuori dalla borsa un fazzoletto e si stava asciugando il viso e un poco anche i capelli. "Non è possibile perché abbiamo una scadenza che è domattina e se il progetto deve essere modificato ho solo stanotte per poterlo fare. Si tratta di un finanziamento vitale ... se riusciamo a farcelo attribuire!" e mentre mi diceva questo aveva sorriso in un modo bellissimo.
|
Graf n'Arq - Graphite Drawings |
Luisella era molto bella. Ne era consapevole e sapeva scegliere i vastiti e il trucco in modo magistrale. Aveva una bocca stupenda con labbra delicatissime e denti perfetti. Oggi, aveva usato un rossetto rosso brillante che accendeva il suo sorriso come non mai. Luisella era fidanzata con Piero, un collega del dipartimento. Un tipo strano, taciturno ma anche lui molto carino e curato. "Prova lo stesso a chiamare il Rettore, magari proprio per l'urgenza accetta anche del materiale bagnato e formalmente eccepibile.!"
Non avevo finito ancora la frase che lei aveva estratto dalla borsa il cellulare e stava chiamando. Poche parole, brevi e dettagliate. Quanto successo e dove si trovava e cosa doveva fare. Era a disposizione. Aveva capito. Un saluto e poi stop. Fine della conversazione. "Il Prof. mi ha appena detto di mandargli il tutto via email e di sentirci dopo cena, magari con Skype per comprenderci meglio vedere insieme le figure nel testo del progetto."
|
Lita Cabellut - Dried Tear |
"Ok, torniamo indietro. Però, promettimi che poi andiamo insieme a prenderci un aperitivo." Mi era venuta spontanea la frase. Ne ero meravigliato anche io. Molto disinvolto, mentre con chi mi piace ho sempre avuto un atteggiamento imbarazzato, al limite dell'impacciato e del goffo. "Va bene, anche perché sono molto pressata e distrarmi mi farà solo bene e tu sei la persona giusta ... Piero, ultimamente è altrettanto sotto stress e tendenzialmente è noioso ed opprimente ..." Uno sguardo d'intesa. Nulla di che. Nessuna promessa. Solo uno sguardo tra persone che sono simpatiche l'una all'altra.
Ecco, Luisella era sparita all'interno dell'istituto mentre io mi ero fermato fuori, restando in auto. Gli alberi della via erano ancora tutti verdi ma grosse gocce cadevano dalle foglie bagnate dalla recente pioggerellina. Di piovere, in sè, aveva smesso ma era rimasta quella pseudo-pioggia dalle foglie degli alberi. Il tempo passava e mi era uscito di bocca un "Ma quanto ci mette?" Nulla. Dovevo aspettare. 'Forse ho fatto male perché la cosa si prolunga oltre il previsto ... se poi ci aggiungiamo il tempo dell'aperitivo ... quanto mai ...' stavo pensando.
|
Nakamura Daizaburo (1898-1947) . Reading |
'Ma guarda un po', adesso si desiderano le cose veloci, usa e getta. E allora, cosa sei diventato?' Era la vocina che mi parlava nel cervello mentre guardavo il portone dell'istituto. E mentre mi meravigliavo io stesso di questi pensieri, ecco Luisella uscire fuori e scendere veloce le scale. Le gambe lunghe avvolte in notevoli calze gialle che staccavano meravigliosamente sulla minigonna nera e le scarpe nere con il tacco giustamente elegante e non troppo alto. Portava un golfino dolcevita bianco, forse un po' troppo spesso e, sopra, il giacchino nero che faceva parte del tailleur. Un braccialetto d'oro a catena al polso. La borsa nera con inserti floreali ai fianchi. L'avevo riconosciuta .. era di Etro.
Di nuovo in macchina. "Dove vuoi andare? Sono le sette e mezza, dobbiamo sbrigarci ... A che ora devi rientrare per cena?" le stavo dicendo mentre, avviata l'auto, giravo il volante per immettermi nel traffico. E mentre guardavo fuori dal finestrino, lei mi aveva detto "Vai pure dove preferisci, tanto non ho impegni per la Cena. Piero si ferma al lavoro e quindi sono sola." Mi sono girato e l'ho guardata perché il tono della voce era improvvisamente diventato sinuoso e suadente. 'Ma guarda un po'', mi diceva la vocina.
|
Monica Shelton - First Light |
Non avevo alcuna intenzione di fare alcunché. Mi ero comportato da persona gentile ed ora mi trovavo in una pseudo-situazione dalle tinte strane e inattese. "Ti dispiace se fumo? Ho ripreso a dispetto delle mie tendenze salutistiche ... ma proprio non ce la faccio. Troppo stress e troppo poco divertimento." La pioggerellina era ripresa e mi piaceva vedere e sentire il tergicristallo che ondeggiava a destra e sinistra sul parabrezza. Le persone e le cose, al di fuori del vetro pulito si spezzettavano nelle gocce di pioggia e l'effetto era piacevole. Il suo profumo, unito a quello della sigaretta, era interessante ora.
Arrivati! Il locale era affollato in modo giusto. Gente ben vestita e molto trendy. Hipsters e dandy in un misto di personaggi dal piglio bohemiene e pseudo-artistico. Le più sfavillanti erano le ragazze. Tacchi vertiginosi e sorrisi enormi. Profumo a gogò. Il positivo del locale era l'assenza di personaggi in caccia di avventure. Coppie, amici e gruppi di amici. Non single o coppie di single unisex in cerca di anime gemelle o di occasioni.
|
František Kupka - Woman from Triangles - 1909 |
Per questo, si poteva stare tranquilli senza rischiare di incontrare sguardi languidi o ... insinuanti. Cosa, poi? Tristezza noiosa. Neppure Luisella, nella sua splendida
mise e nel fascino della sua bellezza era oggetto di sguardi maschili insistenti. Faceva eccezione lo sguardo di altre ragazze in una logica di naturale confronto e competizione. La musica era del genere Hip Hop Jazzato e il volume discreto, eppure avvolgente, in modo da creare l'atmosfera senza impedire la conversazione.
Già, la conversazione. Se mai avevo pensato di chiudermi in intimità dialettiche con Luisella facendo la parte dell'amico, dello pseudo-confessore delle sue disavventure e dei suoi stress e delle sue insoddisfazioni (uffa, questo preannunciava l'evoluzione noiosa! E non ne avevo voglia.), ecco che una voce sopra le altre aveva attratto la nostra attenzione. Un boscaiolo country era il proprietario della stessa. Bel tipo, alto, giustamente muscoloso in pantaloni di daino. Di daino? Ma da quanto tempo non ne vedevo di simili?
|
Olga Suvorova |
"Buckskin" mi ha detto Luisella ad alta voce "si dice cos' di quei pantaloni stile anni sessanta-settanta." Forse aveva usato un volume così stranamente alto perché voleva attirare l'attenzione del 'country-boy'. Mi sono girato verso quello per guardarlo meglio e ... "John! John Sinclair! Cosa diavolo ci fai qui?" Diavolo, lo conoscevo e sapevo che era pure molto simpatico. Chiassoso ma elegantemente colto e piacevole da ascoltare. Faceva parte del mondo della comunicazione ma non era uno dei tanti manager della pubblicità stupidi, aggressivi e arroganti. Riconoscevi il suo tocco perché le proposte pubblicitarie che venivano da lui potevano essere lette in più modi, anche opposti tra loro, ma il risultato finale era preciso e unico. Ed efficace!
L'avevo conosciuto almeno dieci anni prima quando lavoravo anch'io nella comunicazione. Dopo il mio lavoro di professionista della salute, animato da curiosità e divertimento, anche se a volte era faticoso. L'avevo chiamato e Luisella mi si era avvicinata e aveva chiesto "Lo conosci? Chi è?" Avevo sentito il soffio del suo fiato nell'orecchio. Caldo e un profuno fresco e dolce che veniva da quello che stava bevendo e dal suo rossetto. "Si, lo conosco molto bene. Si chiama John Sinclair e lavora nella comunicazione. Potrei dire che è un art director ad alto livello. E' americano ma è colto e raffinato. Anche se il suo fisico da cowboy gli suggerisce pantaloni di daino e camice decisamente eccentriche. Vieni che te lo presento ... mi sembra di vedere un certo tuo interesse ..."
|
Kiyoshi Nakajima - Fragrant Breeze |
Luisella chiuse velocemente le papebre in uno cenno estremamente femminile. 'Quanto è fesso Piero' mi diceva la vocine. E mentre John si agitava per salutarmi, io pilotavo Luisella verso di lui. Caspita, i loro occhi erano alla stessa altezza. 'Era fatta' mi sono detto ... 'Piero, mio caro Piero, addio ...
coup de foudre!' "John, questa è Luisella, ricercatrice universitaria nell'ambito della comunicazione ... Luisella, questo è John, mago della comunicazione ... a voi due la parola!" e dicendo questo mi ero voltato a prendere uno spuntino dal bancone.
Li ho lasciati soli e sono andato ad ascoltare il musicista che suonava dal vivo (il sottofondo Hip Hop era finito e ora suonava un Jazz cantato). Il tempo di due canzoni e poi sono tornato indietro. Nel bicchiere il ghiaccio si era quasi sciolto e loro stavano già brillantemente conversando. Solo poche parole per comprendere l'intesa che iniziava dagli aspetti professionali.
|
Damian CHÁVEZ |
"Young people had been raised - like no previous generation - on sophisticated marketing messages that urged them to find happiness through ever changing consumer opportunities. The door separating the traditional capitalist virtues of thrift and discipline and the new consumer values of instant gratification and sensual delight had been deliberately slammed open by some of America's most creative and best paid people." stava citando John con riferimento alla fine degli anni sessanta.
Lei annuiva e ribatteva in un buon inglese che era stato tutto traslato anche da noi. Il senso della gratificazione immediata e del piacere sensuale dato dall'acquisto basato su principi non di utilità e risparmio, bensì su aspetti emotivi, indotti, di tendenza e di simbolo. Il suo lavoro di ricercatrice verteva proprio su quello. Ero stato doppiamente utile. L'avevo salvata dalla pioggia e le avevo dato l'opportunità di conoscere un guru della pubblicità che le sarebbe stato di aiuto.
|
Catrin Welz-Stein - Pure Nature |
Forse, però, l'avevo aiutata tre volte. Nel senso che quella sera poteva essere l'inizio di qualcosa. Ho salutato, contento con me stesso, sono uscito e sono risalito in macchina. La pioggerellina continuava. Ho acceso il motore e azionato il tergicristalli. Ho deciso, questa sera sarei andato sul lago.
Soundtrack:
Erina Saito - Menuet sur le nom d'Haydn, Jeux d'eau - Ravel
No comments:
Post a Comment