Thursday, December 19, 2013

Gli occhi. Quegli occhi.

Il fascino dello sguardo dipende da molte cose. Non la bellezza. Non l'armonia. Non la regolarità. Non il colore. Ma l'illusione che offre. Il significato che trasmette. Il pensiero che svela. L'intelligenza che nasconde e chiama.

La favola bella che ieri ti illuse e oggi mi illude ...

Ecco, il valore dell'illusione che è pensiero aperto al sogno. Un sogno che si esprime nello sguardo e si trasla nel gesto verbale o visivo.

Incontro per caso nella rete Lyubov Sergeyevna Popova  (nata il  24 aprile del 1889  e morta il 25 Maggio 1924). Incontro questo sguardo che penetra chi lo incontra. Asimmetrico il volto, strana l'acconciatura, vigorosa la storia.  Artista dell'avanguardia. Donna in Russia. Cubista, Suprematista e Construttivista.
Nel 1916 si univa al gruppo Supremus con Kazimir Malevich, Aleksandra Ekster, Ivan Kliun, Nadezhda Udaltsova, Olga Rozanova, Ivan Puni, Nina Genke, Ksenia Boguslavskaya che lavoravano al Verbovka Village Folk Centre.

La creazione di un nuovo modo di pittura che faceva parte della ventata di rivoluzione che soffiava in Russia. L'urgenza di cambiare il mondo! Il concetto di "supremo" derivava dal fatto di non  avere obiettivi precisi e quindi di premere verso un astratto al di là del reale quotidiano.
Il Suprematismo si fonda sulla "supremazia della pura sensibilità nell'arte". Un'arte totalmente distaccata dalla realtà naturale, quindi dalla rappresentazione dell'oggetto, che perde ogni significato.
"La sensibilità è l'unica cosa che conti", scrive  Malevitch, "ed essa viene espressa per mezzo di forme assolute: il rettangolo, il triangolo, la cerchio, la croce."


La Popova identifica se stessa in questo con l'orientamento più spinto al modello di rivoluzione che permea il teatro, i tessuti e tutta l'arte che trova applicazione nel quotidiano (poster, libri, oggetti).
Il successivo poassaggio al costruttivismo segna la sua evoluzione verso gli aspetti architettonici. I principi teorici sono enunciati nel manifesto redatto da Gabo e da Pevsner nel 1920: "L'arte deve essere basata su due elementi: spazio e tempo", "il volume non è l'unico concetto dello spazio". Il
Costruttivismo rifiuta un'arte di imitazione e sostiene la necessità di ricercare forme nuove. Propone una fusione tra arte e tecnogia e in architettura, in cui ha un'ampia diffusione, l'affermazione di un'arte rivoluzionaria che si collochi in una nuova dimensione sociale. 
Muore a 35 anni. In un folgorante pieno espressivo artistico. Il suo sguardo è aperto al mondo. In un anelito al futuro che passa attraverso di noi che la ricordiamo e rispettiamo.

Soundtrack: Govinda - Morphou

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