Wednesday, December 11, 2013

Se ne andò coscientemente ignorante, sapientemente incolto

Riprendo una frase che desciveva San Benedetto.
Oggi si parla poco di regole, anzi le regole hanno acquisito un significato negativo, antistorico. 
La libertà è quanto conta di più.

Eppure, se consideriamo che la regola benedettina si fonda sulla "discretio", troviamo forse in questa l'obiettivo e il desiderio pressoché di tutti. E un traguardo di pace e serenità.

Discrezione è una parola che indica una realtà che appare oggi ualquanto improbabile.
Discrezione è l’oltre della critica distruttiva (un sentimento così diffuso nella nostra società).


Discrezione è stata la filosofia dell'imparare e dell'evolversi.
Quanto ha prodotto il progresso del nostro genere.
Imparare per crescere, dove imparare era ascoltare e cercare di capire.
Quanto più si parla e tanto maggiore è il rischio di sbagliare.
L'arte del silenzio. Del riflettere. Del cercare di capire. Con umiltà.

Discretio è l’oltre di ogni dicotomia.
E' l’intuizione della “via regale”,
la via dell’equilibrio spirituale,
la via di chi ha trovato la misura.
La via della discrezione corrisponde ad amare l’umano in quanto umano, immagine di Dio
nell’abbassamento.
La sintesi antropologica più ardita, è quella dell’umile. 
Benedetto, attingendola dal cuore dell’Evangelo, la pone al centro della sua regola di vita.
Qui sta il segreto della sua discrezione.


Discrezione è il contrario di accomodamento, mediocrità, è anzi alternativa radicale alle
mezze misure.
È piuttosto il tema della giusta misura.
Dove andremo se l'importante è perorare la propria causa e basta?
Non dovremmo sempre pensare a questo? E non a noi?

Soundtrack: Ocean - John Butler

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