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Papagena" Andrey Remnev, 2007 |
Serena è una psicologa che conosco dal primo anno di università. Serena è una bella persona che lavora con amore, senza risparmiarsi. E' piccolina ed ha un sorriso che entusiasma ed è contagioso. Non parla molto del suo lavoro ma non so se si tratta di riservatezza o di cos'altro. Ieri ho voluto provocarla.
"Serena, scusa se ti faccio una domanda così diretta ... ma puoi parlarmi di qualcuno che frequenti per motivi professionali e che ti colpisce in modo particolare? Sono molto curioso e forse perché mi sta interessando più la mente e il cuore che non il corpo." Le dicevo queste cose mentre, stretti sotto un piccolo ombrellino, stavamo attraversando la strada.
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Tora Vega Holmström - Portrait of the painter Maria Blanchard |
C'eravamo incrociati per caso ed io ero piacevolmente sotto la pioggia mentre lei era riparata da un minuscolo parapioggia tascabile. Ma era stata generosa lo stesso e mi aveva invitato sotto. In fondo, il tragitto di un attraversamento era breve e si sarebbe bagnata poco per farmi spazio lì sotto.
Aveva un impermeabile rosso di PVC come si usava negli anni sessanta con bottoni neri e un cappello sempre in PVC dello stesso colore da cui fuoriuscivano ciocche di capelli neri. Pantaloni di pelle nera, attillatissimi e due stivaletti sempre di PVC rossi. Il tutto era molto 'swinging London 1960's' e le stava benissimo.
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André Derain - 1928 |
Siamo corsi fino ad un bar che era vicinissimo al punto dove avevamo attraversato e ci siamo infilati dentro. Conoscevo il locale perché Beppe, il marito di una collega, ne era il comproprietario ma di giorno non lo si trovava ma. Preferiva lavorare di sera e tirare fino alle 2, alle 3 con i nottambuli che conosceva e che trascorrevano la notte delle ore piccole fumando e gustando whisky rari o vini, liquori e spumanti raffinati.
Con le gocce di pioggia che scorrevano sull'impermeabile ci siamo avvicinati al bancone e, poiché era l'ora giusta, abbiamo chiesto due martini con ghiaccio e una fetta di arancia. Si è tolta il cappello e, sottolineato dal trucco anni sessanta, mi ha fissato con uno sguardo serio e deciso. "Ti parlerò di Anna! Anna è un grido, un sorriso e un silenzio."
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William Whitaker |
Si è seduta sul 'tabouret de bar', lo sgabellone alto, e si è appoggiata al bancone mentre teneva alto la doppia coppetta con martini che fiammeggiava e mi guardata attraverso ... "Anna ha 50 anni. E' tonda, piccolina e molto affettuosa. Anna però è fatta di tre persone in conflitto tra loro. Non parla, mugola e fa così dalla nascita."
Avrei voluto accendere una sigaretta e gustare il cocktail con il sapore del tabacco ma la legge è rigorosa: non si fuma! Da Beppe si poteva fumare ma solo dopo le 02.00 di notte, quando abbassava la claire (la clér in milanese) e rimanevano nel locale solo gli aficionados selezionati. Adesso non era possibile! Ho guardato con curiosità Serena e ho sorseggiato il Martini.
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Zinaida Serebriakova - Self portrait - 1921
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"Anna, ti dicevo, ha tre personalità. Una Infantile, dolce, gioiosa, tenera e curiosissima, una tenebrosa, aggressiva e brutale contro gli altri ma anche contro se stessa e una che è atonica, amimica, priva di tutto. Non trovi una ciclicità nel suo comportamento e non esistono fattori scatenanti una personalità o un'altra o un filo logico che possa aiutarti a capire perché sia così in quel momento."
Hai finito il Martini e ne hai ordinato un altro. Una patatina e un'oliva e poi di nuovo a parlare di Anna. "Anna, è fuori dal mondo ma è anche dentro il mondo. Sa benissimo quello che ti piace e quello che detesti e utilizza queste conoscenze per dimostrare il proprio amore, affetto e la propria gentilezza così come per ferirti in modo profondo e non solo fisicamente"
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Guido Cadorin - Figura verde - 1921 |
L'impermeabile aveva smesso di essere solcato dalle gocce di pioggia. "Quando è brutale ti aggredisce e sa essere pericolosa ma non solo con gli altri, anche contro se stessa. Si graffia, si lancia contro i muri e si fa sanguinare. E nessuno sa perché! E poi c'é il suo luogo sacro! Il bagno. Anna sembra rifugiarsi in bagno e rimanere ore ed ore seduta sul water. Non fa nulla. Rimane immobile con lo sguardo fisso. Non dimostra alcun sentimento. E' terribile."
"Sai che nella smorfia napoletana il bagno assume tanti significati? Cercare un bagno, desiderare il bagno, il bagno in sè come posto per liberarsi delleo cose sgradevoli e il posto dove ci si sente liberi di essere se stessi e di affrontare senza problemi le proprie necessità. Il bagno come elemento di sicurezza. Esiste poi, anche, un Ordine del Bagno in Inghilterra ..." le ho risposto.
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Irene Sheri |
"Ma dai! Addirittura un Ordine? Sul significato di posto sicuro c'eravamo arrivati in più occasioni ma, dimmi di questo Ordine ..." mi sorridevi mostrando una fila di denti bianchissimi contornati da labbra con un rossetto colore del corallo.
"Il molto onorevole militare ordine del bagno è un Ordine Cavalleresco che sembra iniziare alla fine del 1300 per poi essere sancito da Giorgio I nel 1700. Tratta di un ordine per il quale la giustizia è più importante di qualsiasi cosa, persino delle proprie funzioni corporali. Infatti, narrano che Enrico IV uscì dal bagno proprio per prendere le difese di due vedove che erano state maltrattate da alcuni ministri." serbavo la botta finale a dopo un sorso di Martini.
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Käte Lassen (1880-1956) - Self Portrait |
"La cosa particolare che lega il bagno e i cavalieri dell'Ordine del Bagno ad Anna è che il loro motto nel 1600 era '
Tria iuncta in uno', cioè ... 'tre uniti in uno', proprio come le persone che vivono dentro Anna che, in modo blasfemo, potremmo definire 'una e trina' ..." avevo concluso alzandomi dallo sgabellone.
Serena mi ha guardato ed ha sorriso ma i suoi occhi avevavo un'espressione assorta. Stava pensando ad Anna. Dove sei Anna in questo momento? Chi sei adesso? Chiusa in un'atonia o scatenata contro qualcosa e qualcuno. Anna, La tua rabbia si è sciolta nella curiosità e nel sorriso o vuoi sentire il sapore del sangue di quando ti mordi le labbra?
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Norah Neilson Gray - Autoportrait - 1918 |
Anna, non sei tu, forse, come siamo noi, anche? Con la sola differenza che noi abbiamo imparato a frenare le nostre pulsioni ed a mascherarle in modo da renderle 'sociali' Con la sola differenza che ci nascondiamo e teniamo dentro ciò che tu, invece, estranei? Sei tu la vera? Siamo noi gli ipocriti? Mi sembra che anche noi viviamo divisi tra più personalità che tra loro hanno un solo elemento comune: il corpo in cui vivono.
Anna è Anna e noi siamo Anna e Anna è noi. Come siamo deboli e come siamo innaturali! Intrappolati in leggi che pongono e impongono regole di comportamento che trasformano in eclettici o in patologici (anormali) chi non le segue. Il solo elemento differenziante tra Anna e noi è forse l'intensità dell'espressione? Perché, nel nostro io sappiamo essere brutali e violenti come Anna, ingenui e curiosi e affettuosi come Anna e privi di alcunché di sentimento e reazione, come Anna. Anna e noi siamo dunque lo stesso.
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Anne Redpath - Self-Portrait - 1943 |
Santa Teresa di Lisieux in quel libro affascinante che è 'La storia di un'Anima' dice che più ci si avvicina al Signore e più le cose diventano 'semplici' e perdono quelle complicazioni che l'uomo crea con le proprie regole. Anna è senza regole, è l'eccesso ma anche noi, con le regole siamo all'eccesso. Forse, non capiamo Anna perché non siamo capaci di regionare con la semplicità. E per questo, Anna rimane un caso. Sola, in bagno, in una condizione sospesa.
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Andrey Remnev |
Soundtrack:
Tina Turner - Mother Within (Heavenly Home) - 'Beyond'
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