Sunday, December 6, 2015

Deposto, disperso, disseminato ...

Давид Давидович Бурлюк - Dawid Dawidowitsch Burljuk - The Time
"Più che una condanna della scrittura nel nome della parola presente, si tratta della preferenza nei riguardi di una scrittura rispetto ad un'altra, per una traccia feconda piuttosto che per una traccia sterile, per un seme generatore, perché deposto al di dentro, piuttosto che per un seme disperso al di fuori, senza profitto, con il rischio della dispersione." Giovanna stava tenendo la propria tesi su Derrida ma ero arrivato tardi nell'aula e quanto diceva sembrava più una risposta ad una domanda che una parte della tesi stessa.

Avevo infatti appena fatto in tempo per vederla alzarsi e salutare i componenti la commissione della sua sessione di Laurea. Era sorridente ma non riusciva a nascondere l'emozione che aveva provato. Eppure era una ragazza molto solida, direi quasi fredda nei suoi comportamenti. Severa con sè e con gli altri e per questo, considerata 'difficile'. Difficile anche per l'impegno intellettuale che pareva continuo e che rappresentava spesso un ostacolo alla levità di discorsi tra amici o ipotetici 'pretendenti'.
Lucien Pissarro - Portrait of Esther
Ricordo una volta che avevo incontrato Roberto il giorno dopo una sua uscita con Giovanna, appunto. Sapevo che gli piaceva moltissimo. Alta, snella, con grandi occhi azzurri in un viso allungato che i capelli lisci e sottili contribuivano ad accenture. Lunghe, lunghissime gambe sempre fasciate in pantaloni e grandi golf o camicioni a seconda della stagione. Un modo di essere, anche fisicamente, molto 'intellettuale'. Frugalissima nei pasti, non fumava ma amava correre spesso nella natura, appena il tempo glielo premetteva.

Roberto l'aveva infatti incontrata proprio al parco perché anche lui sfogava lo stress nella corsa. Non un 'runner' sfegatato, solo un giovane uomo che voleva mantenersi in buone condizioni fisiche. Poche parole e immediati sorrisi. E lui era caduto in una sorta di ossessione e vedeva i suoi occhi azzurrissimi ovunque. Lui, giovane disegnatore tecnico e lei laureanda in filosofia con mire umanitarie.
Natalja Goncharova - Composizione decorativa
Insomma, avevo incontrato Roberto quel mattino e l'avevo visto stralunato. Di fronte al caffé era muto e con gli occhi sbarrati in uno sguardo che passava oltre quello che gli stava davanti. "Roberto, ciao! Ho saputo che ieri hai visto Giovanna e, scusa se te lo chiedo a bruciapelo, come è andata?" potevo permettermelo di parlare così direttamente, potevano essere entrambi miei figli e li conoscevo da molti anni.

"Peggio di così! Non lo so! E' che non mi aspettavo nulla di simile. Almeno un rifiuto o qualcosa di simile ... non l'essere totalmente ignorato e vedere le mie parole cadere nel nulla, schiacciate, sopraffatte dai suoi pensieri e dai suoi discorsi! Ma, dimmi, tu che la conosci, è sempre così? Immersa nei suoi pensieri? O cosa?" Non aveva neppure totlo lo sguardo, così fisso, da ciò che aveva di fronte. 'Ma, mi ha visto o ha riconosciuto la mia voce?' ho pensato fra me e me, visto che mi parlava senza mai essersi voltato.
Pierre Bonnard - La femme au chien
"Diciamo che un po' è così e un po' deriva dal fatto che è fresca di preparazione della sua tesi per la quale ha trascorso quasi un anno tra una biblioteca e l'altra, divorando decine e decine di testi filosofici. Sai, è difficile, a volte, staccare del tutto se ti sei cobato troppo a lungo solo dei tuoi pensieri! Che Giovanna non sia facilissima, è risaputo ma, forse, ieri (in questo periodo) lo era più del solito!" tiravo fuori scuse banali ma non mi andava di addentrarmi in giudizi troppo personali.

Giovanna, conoscendola da ragazzina e conoscendo la storia della sua vita di figlia unica di genitori separati da tanto tempo, usava certamente la cultura e la parola difficile come una sorta di muro difensivo per affontare 'in sicurezza' le situazioni che la mettevano alla prova. E Roberto, verosimilmente, era una di queste. Forse Roberto non era la persona capace di giocare con le parole e i concetti in modo da smontare o aggirare il muro e questo era sicuramente un problema.
Ivan Pankrat'evič Zagorujko - Rivine
L'unico che era stato in grado di fare questo, se ne era andato già un paio di anni fa. Si chiamava Andrea ed era un attore di teatro impegnato che faceva anche il modello per le sfilate di moda, a tempo perso e quando aveva problemi di tipo economico. Andrea era molto brillante ed era vivacisimo come testa e come pensiero. Usava le parole in modo estroso e questo metteva in confusione Giovanna che veva un approccio linguistico molto pragmatico.

Per Andrea, le parole erano parte verità e parte inganno e quindi si permetteva di usarle in modo creativo, creando assonanze e dissonanze foniche e tagliandole e cucendole, ne creava di nuove che avevano un suono molto più vicino al cobcetto che voleva esprimere. In questo, seguiva la logica di Platone nel Fedro, dove, tra l'altro, si sottolinea il rovesciamento del funzionamento dell'argomentazione e viene indicato che la metaforicità è la logica della contaminazione e la contaminazione della logica.
Auguste Renoir - En été - La bohémienne
Ma Andrea aveva fatto il suo tempo ed ora mi risultava fosse in Sicilia dove aveva sposato una compagnia teatrale sperimentale, dedita ad iniziative culturalie sociali nell'ambito della valorizzazione delle terre confiscate alla mafia. Da almeno due anni Giovanna era single ... anzi sposata alla filosofia e la si vedeva solo di rado e nelle occasioni più importanti, alle quali non avrebbe potuto mai rinunciare.

Roberto era però un tecnico. Una persona abituata a misurare le cose per farsi un'idea della situazione e in Giovanna le cose 'misurabili' erano ben poche. Tutto girava sul pensiero astratto e su una continua scrittura dei pensieri perché nulla vada disperso e possa tutt'al più diventare in seguito disseminabile. Questo non poteva prescindere dalla deposizione del pensiero nel proprio profondo e per Roberto, l'atto era difficile.
Benjamin Wu
Quando si è innamorati, il proprio pensiero, le proprie convinzioni si fanno spesso deboli e plasmabili dall'oggetto d'amore e si rischia di perdere identità. L'oggetto di conquista richiede compromesso. E' però altrettanto vero che per essere amati è necessario anche essere se stessi ma il giudizio finale dell'amata (o dell'amato) dipende dal carattere dello stesso che vuole o desidera dominare o essere dominato.

Roberto non poteva dominare e non riusciva a essere dominabile perche, semplicemente, non riusciva a calarsi nel modo di pensare di Giovanna, nella logica dei suoi pensieri e nelle dinamiche del suo modo di vedere. Anche nei suoi tempi di procedere con le cose reali e con l'astratto. Era indubbio che anche a Giovanna piacesse Roberto ma si trattava necessariamente di un piacere fisico, di immagine, di apparenza.
Nadezhda Andreevna Udaltsova
 Poi, lei prendeva il sopravvento e il suo incedere astratto e dominato dall'immaginazione spiazzava il giovane di fronte a cui non restava altro se non rimanere ad ascoltare, in silenzio. Un amore impossibile, almeno fino a quando lei sarebbe stata nell'aura del pensiero filosofico e nelle sue paure dell'incognito a cui l'amore, necessariamente, espone. "Caro Roberto, se veramente ci tieni e non è solo un momento di infatuazione, devi sapere attendere. Devi avere pazienza e capire se sei disposto a cambiare il tuo modo di pensare e vedere le cose. Per parte mia, è un atto di coraggio ma di grande crescita ma è altrettanto una grande sfida con te stesso." Ho ripreso.

"Io stesso, quando ho conosciuto Giulia, ho dovuto imparare il senso e il valore delle sfumature e capire il valore delle pause tra le note. Ero come un pittore espressionista nel cuore e nel pensiero e dovevo educarmi alle mezze tinte. Non in modo ipocrita e con secondi fini ma in modo reale e convinto. Ho imparato e ne sono rimasto affascinato ed è diventato un mio modo di pensare anche se l'emotività resta affascinata dai colori puri e dominanti e il fiume sgorga sempre irruento. Quello delle idee, intendo." Ho finito il caffé e l'ho salutato perchè non c'era nulla di più da dire e fuori la nebbia si stava sollevando, mostrando un mondo pieno di colori di fine autunno e, per questo, intensi e al tempo stesso, delicati.
Soundtrack: Hindi Zahra - Beautiful Tango

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