Friday, March 18, 2016

Keith ... e il coraggio del declino

Bob Moog & Keith Emerson & System 55
 "Il tam tam è stato rapido e il pensiero si smarrisce subito. Ma, come? Perché e ancora un ... come? Non sapevo nulla, non immaginavo. Ma cosa importava? Andava bene così! La sua storia, la continuità e il posto nell'eterno dei musicisti." mi stava dicendo questo Therése, la nostra amica nigeriana che è assistente all'universitò per il corso di scenografia teatrale.

Thérese è appassionata (ed è dire poco) della musica progressive che ha conosciuto negli anni settanta quando è arrivata in Italia insieme al padre, un bravissimo ingegnere elettronico. La madre l'aveva persa da piccola in un incidente e lui , Etienne, l'aveva allevata prima in Francia e poi si era trasferito a Milano per lavoro. Progettava circuiti per la telefonia. Thérese era comparsa un giorno nella nostra classe del liceo ed era la prima allieva di colore che fosse mai pervenuta da noi.
Keith Emerson & Moog Modular System 55
Parlava francese e anche la Yoruba, la lingua locale. Non parlava l'italiano ma era molto capace e le bastarono sei mesi per riuscire a studiare con noi senza particolari problemi. Sempre sorridente e disponibile e molto creativa e piena di ritmo e di sensibilità musicale. Eravamo subito andati d'accordo. Il profumo della sua pelle mi aveva colpito fin da subito e le sue mani, così scure e sottilie con le unghie di un colore ambrato. Le labbra erano spesso rosse di rossetto e i capelli li raccoglieva in modo da farli sembrare lisci.

Thérese è rimasta amica negli ultimi 40 anni, come capita quando le persone sentono di condividere qualcosa. Tra noi c'era la musica e una certa disincantata libertà e rispetto nella logica del possibilismo intelligente. Avevo portato Thérese al Festival del Parco Lambro dove, insieme al mio gruppo, avrei suonato quel pomeriggio di fine giugno nel 1976. Un momento di intensa partecipazione popolar-musicale-politico. Thérese avrebbe partecipato con una canzone nella sua lingua, arrangiata dal Collettivo Musicale del Centro Sociale Santa Marta.
Keith Emerson & Moog Modular System 55
Poi, l'etichetta Cramps e le partecipazione ai Collettivi Musicali e Teatrali di quella Milano che esplodeva di volontà creativa pur nella inconsapevolezza della fine, di lì a poco, in un baratro di consumismo, superficialità, disimpegno e conformismo. Eravamo tutti affascinati dalla sensazione che si sarebbero modificate le cose proprio mentre la droga, il conformismo e il disimpegno si diffondevano a macchia d'olio, complice anche il clima di terrorismo che spostava il ceto medio verso un conservatorismo estremo dai valori puramente formali e consumistici.

Thérese aveva poi intrapreso la scuola di arte drammatica e successivamente si era laureata in sociologia (era abbastanza di moda all'epoca). E poi, la regia teatrale, le esperienze all'estero e poi il ritorno in una veste di docenza all'università, contemporanea con l'attività di ricerca creativa e formale scenografica. In questo, rimanendo sempre a conoscenza dei suoi sviluppi e delle sue evoluzioni, avevo un poco sofferto di positiva invidia, nel senso che guardavo alla sua carriera con il desiderio di essere al suo posto. Io, nella mia formalità professionale, indotta da un certo spirito statale e sicuro di cui ero stato nutrito da mia madre.
Keith Emerson & Moog Modular System 55
Si era sposata ma non era durata. Non aveva avuto figli ed ora univa al lavoro l'impegno per un'associazione che si prendeva cura delle adozioni a distanza. teneva lezioni, collaborava a rappresentazioni teatrali e poi partiva per l'Africa. Nigeria, Senegal, Costa d'Avorio e così via. Ogni partenza era una sorta di temuto addio perché andava senore in zone poco sicure. Ma, così aveva deciso. E ogni ritorno era una festa e un sollievo. Sorella ormai più che amica, così come accade per le affinità elettive che ci riserva la vita.

Ora, Thérese era molto affranta. Aveva saputo del suicidio di Keith Emerson che aveva amato come musicista fin dai primi anni settanta quando ero tornato a casa con l'album Tarkus e l'avevamo ascoltato insieme, al buio della piccola luce del Sansui che allora avevo come Hi-Fi. Insieme c'erano Mito, Ombretta, Mario, Camilla e Stefano. Gli amici, les copains dell'epoca, ora dispersi negli anni e negli spazi della vita. Spesso banalizzati dall'età.
Keith Emerson & Moog Modular System 55
"Capisci che si è suicidato con un colpo in testa perché la sua mano destra stava peggiorndo ed ha preferito morire piuttosto che non riuscire più ad essere come prima. L'Exhibitionist di Picture. Chiude prima di svanire nel silenzio. Incapace di accettare un destino diverso da quello di star. Potremmo dire, incapace di accettare di riconventirsi e rinascere in forma nuova. Noi dobbiamo reinventarci ogni giorno per rimanere a galla! Perché lui non l'ha fatto?" aveva proseguito Thérese.

"Non so se riusciremmo mai a capire. Noi non siamo mai stati in cima al mondo, con un senso di onnipotenza globale. Abbiamo sempre docuto ambientarci, fare compromessi e accettare pur di proseguire. Sono sessantanni che ci alleniamo a fare questo. Lui non l'ha mai fatto e, ti domando, come ti sei sentita la prima volta che hai dovuto accettare una situazione che non ti andava a genio? Poi, ti sei un poco abituata e ti sei, ci siamo, resi conto che la nostra vita sarebbe stata spesso una sorta di revisione tra i desideri e la possibilità di realizzarli. Lui non ha dvuto mai adottare questo come sistema di vita! Cosa dici?" ho risposto mentre lei si accomodava sul tappeto al centro della sala.
Keith Emerson & Hammond Organ
"Forse perché noi africani abbiamo sempre combattuto contro una sorte avversa e crudele. Il fratello di una mia cara amica si era diplomato in pianoforte con grande fatica ma un incidente gli ha fatto perdere tre dita di una mano ed ha dovuto smettere di fare il concertista e si è dedicato alla didattica. Non parla, non sappiamo che e fino a cosa prova ed ha provato. Ma è vivo e si è dedicato alla musica lo stesso, in modo diverso. L'umiltà ela riflessione hanno fatto il tutto. Ridisegnare la vita su piani differenti da quelli attesi e per i quali ci si era preparati. Ma, il destino è anche questo!" sentivo che soffriva sinceramente e l'ho vista asciugarsi il viso in modo rapido e nascosto.

"Cosa pensi di Keith? E' un uomo che ha perso la visione del valore della vita. Ha fatto una scelta che è diversa da quella di altri. Non gli importava di essere lo stesso accettato dalle altre persone. non lo accettava lui, per sè. Il sè era più importante di tutto. Dei figli, della moglie, degli amici. Un dolore e una disperazione soverchiante che ha lasciato orfani più generazioni e increduli una parte del mondo che si rende conto, consapevole, che non sentirà più certe note. Mai più. Unìepoca è finita, si è conclusa." Mi ero avvicinato a Thérese per abbracciarla.
Keith Emerson & Hammond Organ
E mentre sentivo il morbido del suo corpo che mostrava qualche segno di una vita troppo spesso sedentaria e di meditazione e riflessione, mi sono ricordato che E.L.P. è stato il primo dei dischi che hanno segnato l'inizio di una passione che è surata ininterrottamente per il resto della vita. Se Rubber Soul è stato il primo disco in assoluto, regalatoni da mia mamma, E.L.P. è stato il mio primo acquisto. E non posso dimenticarlo, insieme a Keith Emerson, a Gregg Lake e Carl Palmer, al Moog analogico che urlava come un animale che nessuno all'epoca conosceva, mentre dipingeva atmosfere mai udite e mondi inimmaginabili.
Bob Moog & Keith Emerson & System 55
Soundtrack: Emerson, Lake & Palmer - Full Concert - Tollwood Festival, 1997

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