Sunday, March 20, 2016

Speed o il significato dell'età

Jean Auguste Dominique Ingres, "Comtesse d'Haussonville", detail (1845)
AnnaMaria è una signora anziana. Un'anziana insegnate che non smette di essere affascinata dalla curiosità al punto da essere considerata un po' ingenua perché sempre aperta alle cose. AnnaMaria è una persona  meravigliosa che è passata atraverso la vita conservando quei doni stupendi dell'infanzia e della giovinezza che sono l'entusiasmo, la fiducia nel mondo, il sapersi meravigliare e l'umiltà di accettare. AnnaMaria è quasi vicina ai cento anni ma è come parlare ad una giovane donna.

AnnaMaria ha generato un figlio e lo ha educato ad essere giovane sempre come lei. Ha avuto la fortuna di non essere influenzata da un uomo al fianco e quindi ha saputo essere se stessa. Con tutto il bene ed il male che questo può significare. In fondo, ha voluto dire affrontare la vita da sola. Lei, donna, in un mondo dove la donna da sola aveva solo il significato dell'occasione possibile per un uomo.
Ilya Repin - Rest (Portrait of the Artist’s Wife) - 1882
Libera di stato e poi divorziata, ha trascorso gli anni in mezzo ad illusioni e delusioni ma la vita l'ha benedetta perché le ha riservato seccature ma grandi gioie e piacevoli e delicate, sottili, intime soddisfazioni. Spesso ci si realizza nei figli e così è stato. Lui è cresciuto libero come lei e inesorabilmente felice di ogni istante della vita che gusta con un piacere tattile, fisico ancorché l'origine sia la mente e lo spirito. Grande gioia.

Ed è con AnnaMaria che voglio sapere cosa si prova nell'essere febbrilmente preda della curiositòà del conoscere. Il piacere di capire e leggere i meccanismi del mondo e le infinite sfumatire delle cose. "Anna, dimmi, cosa provi nel leggere il mondo intorno a te?" Le ho chiesto mentre eravamo una di fronte all'altro nella veranda che dava sul mare.
Emile Friant
Il sole era al tramonto. Quel tramonto che ti sa infondere un dolcissimo senso di malinconia e di beatitudine perché colora di caldo ogni cosa. Lei mi ha guardato con quegli occhi di donna anziana che parlano di quella serenità che solo i tanti hanni sanno dare. "Tante, troppe cose sono ancora velate dell'oscurità della non conoscenza ma questo riempie l'anima, lo spirito di una gioia intensa, così intensa da farti tremare dentro, nel tuo profondo. E' l'enorme gioia di avere davanti un'infinità di cose ancora da capire e imparare. E' l'enorme gioia di sapere che non ci si potrà mai annoiare."

"Ecco, la noia. Quel sentimento che sembra pervadere il mondo e che tu mi stai dicendo è frutto dell'incapacità di vedere quante cose ancora ci sono intorno da conoscere e capire. Un'incapacità di percepire il valore sottile e altrettanto grande delle sfumature che rappresentano l'essenza gustosa della vita." Ero attratto da quelle parole, da quei concetti che intuivo generavano in lei gioia.
Alfred Agache. - 1889
"Il mondo si replica davanti a te ad una velocità tale da non riuscire a stargli dietro e quindi il tuo pensiero è obbligato a correre sempre di più, ad essere veloce, veloce, velocissimo e questo rappresenta il leit motif della vita. Che gioia!" Ha continuato mentre una brezza tiepida rinfrescava l'aria e muoveva quei capelli bianchi di quella bella testa. bella in tutti i sensi.

"A volte mi accorgo della velocità del pensiero che aumenta e della gioia di pensare su piani diversi, molteplici e complessi, felice di riuscire a concepire la contemporaneità di azione intellettuale e di tracciare linee comuni e differenti in contemporanea. A volte, un calice di vino, a digiuno, ha l'effetto di moltiplicare la sensibilità e di rendere fisicamente più tangibile la sensazione di percezione delle sfumature della vita, attraverso una visceralità di reazione allo stimolo che è maggiore, rispetto al normale." Le parole fluivano semplici e complesse al contempo mentre la luce del giorno si affievoliva e quella delle flebili candele si accentuava. Ero felice di quel dialogo.
César Santos - "Prenda Intima" [Detail]
Alessia, che era presente al nostro dialogo, si era accomodata sul muretto della veranda e era intervenuta con una sua esperienza di vita. "Oltre vent'anni fa avevamo provato, noi del Gruppo di Sperimentalità Percettiva, a prendere le anfetamine per vedere se aiutavano il processo percettivo-creativo e avevamo notato quanto la realtà sapesse dilatarsi in funzione delle sue sfumature che ti trascinavano ora qua e ora là, prendendo - quasi in modo ciclico - la padronanza della scena. Ci accorgevamo della rilevanza delle piccole cose rispetto a quella dell'elemento dominante della realtà!"

"Intendi dire che con le anfetamine provavate che le cose importanti venivano sopraffatte da quelle minori e che la realtà risultava così capovolta, distorta, rispetto alle sequenze e ai ruoli tradizionali. Notavate che nulla è privo di significato e che invece tutto sa essere secondario? Una sorta di ribaltamento dei ruoli all'insegna dell'assenza degli stessi nella realtà della vita?" Mi era venuto spontaneo chiedere. Alessia mi aveva sorriso e i suoi occhi erano illuminati dalla candela che aveva vicino. In lontananza si sentiva il rumore del mare sotto la spinta del vento che sembrava aumentare.
Charles Emile Auguste Carolus-Duran - Portrait of Anna Obolenskaya - 1887
"Noi non abbiamo mai provato anfetamine o acidi o altro. Neppure l'alcool è stato mai utilizzato per espandere la percezione. Il nostro 'speed' erano l'entusiasmo e la curiosità. E la maggior parte di noi era così. Forse la guerra ci aveva dato il senso del tutto. Un tutto che in un momento era presente e che poi, improvvisamente, poteva sparire, crollare e finire. Dovevi gustare tutto. Il piccolo e il grande e entrambi avevano lo stesso significato perché, in fondo, era il senso del vivere. In quel momento eri vivo e dovevi ingozzarti di tutto perché di li a poco potevi scomparire, per sempre. La nostra droga era la vita!" La voce di AnnaMaria era venuta dal punto scuro della veranda e immaginavo l'espressione degli occhi mentre ascoltavo quello della sua voce.

"E' vero. La vera droga è la vita. Solo che la maggior parte delle persone si anestetizzano nel corso degli anni e perdono la percezione di questo. Tutto tende a diventare obsoleto, prevedibile, inquadrato e, tutto sommato, noioso. Così noioso! AnnaMaria, scusa, è forse questo il significato dell'età?" Avevo una leggera sete. Forse il venticello mi aveva seccato le labbra e desideravo inumidirle, oppure era una certa abitudine a coronare quell'ora con un aperitivo che mi spingeva a volere bere qualcosa.
Wang Neng Jun (王能俊)
"Si potrebbe dire che gli anni creino una duplice dimensione nelle persone: quella del timore delle sorprese e quella della prevedibilità. Entrambe impediscono di volare. La prima perché il volo ai associa alla paura di cadere e la seconda perché viene meno la curiosità di muoversi dal proprio mondo che, per forza, è sempre molto simile a se stesso, giorno dopo giorno." Alessia era andata in sala ed era tornata con un vassoio su cio c'erano alcuni calici di vino con una fetta di arancia. E ne aveva dato uno ad AnnaMaria mentre diceva questo.

"Lo speed è quindi antitetico con l'età? Almeno quello naturale, spontaneo, giusto? Eppure, qualcuno, con il tempo, diventa più creativo e aperto a tutto. E lo diventa senza alcun ausilio artificiale. E questo come accade?" Aveva chiesto Alessia alla nostra meravigliosa amica. Non volevo interrompere e mi sono riempito la bocca con un po' di vino per resistere alla tentazione di dire la mia.
Man Ray -  Portrait of Kiki de Montparnasse.
"Direi che questo che tu chiami maggiore creatività quello che, in realtà, è maggiore acuità di direzione, di indirizzo. L'età, in coloro i quali rimangono curiosi, entusiasti, aperti al mondo, conferisce una maggiore determinazione pratica, una maggiore capacità di delineare i veri obiettivi verso cui dirigere il gesto e il pensiero. Non è maggiore creatività, bensì maggiore orientamento al risultato. Meno gesto afinalistico e puramente sperimentale e più concretezza nela fare convergere gli sforzi verso un risultato. Mi sembra che questo distingua il giovane creativo dal creativo anziano." AnnaMaria si era fermata per ascoltare le grida di due gabbiani che sembravano giocare a inseguirsi.

Mi sono alzato per vedere meglio il tramonto del sole sull'orizzonte del mare. Mi sono avvicinato ad AnnaMaria e mi sono sentito di dire "Che fortuna sarebbe, secondo quello che dici, essere giovani negli anni ed avere la creatività unita all'esperienza dell'età! In fondo, mi sembra di avere sprecato così tanto tempo in gesti privi di significato concreto che, se li avessi filtrati con l'esperienza che oggi mi ritrovo con l'età, mi viene spontaneo chiedermi dove sarei arrivato!"
Wladyslaw T. ('W.T.') - Benda - (1873-1948)
"Sei arrivato dove era giusto che arrivassi! Perché, solo così sei potuto essere e diventare te stesso. E mantenere la tua identità di curioso per sempre, come Anna Maria!" mi aveva risposto Alessia mentre stava accendendosi una sigaretta, coprendo la fiamma dell'accendino con il palmo della mano, per resistere al vento che aumentava.

"E' vero, forse l'elasticità deriva dalle prove della vita e dall'imparare a considerare che si è altamente fallibili. Che si sbaglia e ci si illude e si crede e ci si raffredda e ci si entusiasma e si piange e si ride. L'importante è continuare a credere che ogni sensazione non è mai eterna e definitiva e che quindi non è possibile, per nessun motivo, credere di essere arrivati ... e iniziare ad invecchiare!" Il tono della voce di Anna Maria tendeva al leggero ridere. Si stava divertendo a farci capire il segreto della creatività di tutta la vita.
William Merritt Chase - Portrait Of A Lady - 1890
"Vuoi dirci che non dobbiamo mai credere di essere infallibili, di avere sempre ragione, di avere diritti superiori agli altri e di insegnare tutto a tutti. Questa è la vera noia! Questa è la vera negazione della creatività, dell'entusiasmo, della curiosità e della gioia di vivere. Splendido! Mi ricorderò sempre di questa sera. Voglio ricordarmene per sempre. E' lo 'speed' naturale di cui si ha bisogno." E dicendo questo, Alessia si era tolto il pareo e superando con un salto il muretto ci aveva salutati ed era corsa via verso il mare. In costume.

Avevo intravisto Alessia in costume, con la pelle ambrata e le giovani gambe che si muovevano con eleganza e il costume che danzava rosso e arancio e giallo sul suo corpo. Avevo sentito il delicato sorridere di Anna Maria, sottolineare questa uscita di Alessia, gioendo della sua giovinezza nel ricordo di quella che aveva gustato tanto tempo fa. E mi sono accorto che non avrei voluto essere in nessun altro posto se non lì. Con Anna Maria e la sua sensibile, delivata e splendida, infinita gioia di vivere.
Adolphe William Bouguereau - At the Foot of the Cliff
Soundtrack: Gaelynn Lea: NPR Music Tiny Desk Concert

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