Tuesday, August 25, 2015

Angurie, semi e sfide

Lutz Baar - Watermelon
"Quando arrivava l'estate aprivano i barachini delle angurie, ricordi? ... Ricordi che spuntavano ai bordi delle piazze o lungo i vialoni ormai vuoti di traffico? ... La sera li raggiungevamo, accaldati perché nessuno aveva l'aria condizionata, e ci sedevamo al tavolino e si veniva serviti senza chiedere. Loro vendevano solo quello, angurie al gelo!"

Stavi allungata davanti a me e giocavi con un cubetto di ghiaccio in bocca, unica concessione al caldo che stavamo soffrendo. Vestivi solo una camiciola in cotone indiano blu scuro, aperta, e degli slip e reggiseno scuri. Il caldo allontanava qualsiasi desiderio e restavo di fronte a te con il pensiero a quello che avevi appena detto.
Piergiuseppe Occleppo - Natura morta con anguria
"Angurie al gelo! Ecco le parole che brillavano nella notte quando i fari dell'automobile illuminavano il cartellone con la scritta dipinta con il pennello e la vernice. Gli spray non erano così diffusi." e il ricordo andava ai baracchini composti solo del bancone in legno, dei piatti con il coltello a denti fitti per tagliare meglio e del tovagliolo in carta e poi, al lato, c'era una gabbia con dentro le angurie. La gabbia veniva chiusa con un lucchetto nelle ore di chiusura dell'esercizio e un ondulato in fibra di vetro (verde, di solito) proteggeva i poponi dal sole.

"Mi ricordo anche che noi ragazzini avevamo l'abitudine di prendere la fetta con le due mani e di affondarci il viso dentro quasi in una gara a chi mangiava più in fretta - o almeno a chi si riempiva di più la bocca! Poi, quando la polpa era finita e rimanevano gli innumerevoli semi (una volta mi sembra fossero più numerosi di oggi), ecco che iniziava un'altra gara: chi sputava i semi più lontano."
Francesco Dossena - Flora - 2005
Ti sei alzata e ti ho guardata. Se andata in cucina e ho sentito che aprivi il frigorifero. Ho pensato che era una disavventura avere il condizionatore guasto proprio a metà agosto. Eppure era nuovo, in garanzia. Avevo chiamato e mi avevano risposto che doveva esserci un difetto e che avrebbero provveduto lunedi. Solo che oggi era venerdì sera!

Rumori familiari in cucina mentre mi ero alzato da terra per riorientare il ventilatore che soffiava potente ... aria calda. I gatti erano ridotti a figure pelose appiattite vicino alle finestre aperte. Immobili come frittelle con periodici movimenti del torace. Respiravano! Io vestivo i soliti pantaloncini mimetici che tiro fuori dall'armadio da almeno 15 anni e una maglietta psichedelica del 1975 acquistata, usata, in un negozietto che esisteva anni fa vicino all'ospedale dove lavoravo.
Lilly Martin Spencer - Still life with watermelon, pears and grape
"Certo che sei decisamente folcloristico con questa mise alternativa!" mi hai detto rispuntando in sala con un piatto colmo di anguria già tagliata in comodi pezzi. "Ti distingui sempre ma, oggettivamente, ora sei un po' esagerato, tra il fuori moda e il trascurato!" Non c'era altro rumore nei dintorni al di fuori del ronzio del ventilatore e le tue parole mi giungevano inattese.

"Forse, non indosso una camicia firmata e pantaloncini in tinta, se vuoi vado di là e mi cambio, ma sono due cose che amo per il loro significato. Quando ero piccolo era lo stesso. Le cose che indossavo avevano un valore che derivava da chi me le aveva preparate al mattino. Facevano parte di scelte misurate, oggettive e portavano con sè amore." Ho indicato sia i pantaloncini che la maglietta.

"Vedi, questi pantaloncini lo ho acquistati almeno 15 anni fa e da allora ho ristrutturato la casa sul lago, siamo andati in vacanza in Italia e all'estero e loro sono sempre stati con me. Ho decine di fotografie con loro. Li ho aggiustati e fatti aggiustare tante volte e continuerò a farlo. Non ne ho mai trovati di simili. Oggi sono tutti lunghi fino alle ginocchia e, così corti non se ne trovano." rispondevo in modo svogliato.
Renato Guttuso - Fette di anguria - 1966
"Quanto alla maglietta, è storica perché è un concerto dei Grateful Dead. Non c'ero al concerto ed è stato un caso averla ma ricorda un'epoca che amo molto. Epoca di speranza. Ecco ... queste due cose riguardano l'utilità, l'affetto e la coerenza di pensiero ... cosa vuoi di più?" mi ero ravvivato nell'esprimere il concetto finale.

"Bravo! Ma il risultato non è dei migliori. Invece, io ho scelto cose che stavano bene tra loro e con il mio aspetto. Blu, leggera e fresca la camicetta e scuri anche gli indumenti intimi che giocano bene con il colore della pelle e il biondo dei capelli. Sto bene io e sono piacevole nell'aspetto!" mi hai risposto.

Paul Cézanne - Still Life with a Ginger Jar and Eggplants - 1893-94
"OK, ma cosa c'entra con l'anguria al gelo?" mi è sorta spontanea la domanda. "Centra nel senso che anche noi ragazzine, anzi bambine, giocavamo con i semi ma poi siamo cresciute e trovavamo che sputare i semi non fosse bello, elegante, di buon gusto e siamo evolute. Mangiavamo l'anguria tagliandola in modo divertente. Strani animali, faccine, oggetti, e così via. I semi, al bordo del piatto." mi hai detto mentre gustavi la tua anguria tagliata.

"E invece, noi maschietti siamo rimasti al livello dei semi sputati. Come dire che non siamo cresciuti. Ed è vero, in generale. Il gioco e il divertimento personale vale più della forma che giudicano gli altri dall'esterno" e provavo il desiderio di mangiare l'anguria e di vedere dove arrivavo con i semi.
Sarah Miriam Peale - Still Life with Watermelon - 1822
Ma sono cresciuto e ho perso la spontaneità di alcuni gesti. L'impulso è pressoché sempre filtrato dall'educazione e da stereotipi comportamentali e mi trattengo. Ma verrà un giorno in cui potrò pentirmi di questo e quindi, mentre il ventilatore soffiava e le luci esterne si spegnevano e il buio la faceva da padrone, ti ho guardata ed ho deciso di essere ancora più me stesso.

Sembra strano che da pensieri così semplici e ricordi così infantili possano nascere decisioni importanti ma è così. Ogni nostro gesto e pensiero, se analizzato bene, nasce da molto lontano. Da cose che quasi non ci immagineremmo mai. A volte non sappiamo bene perché ci comportiamo così ma si tratta solo del risultato della pigrizia di non pensare a ritroso. Eppure dovremmo abituarci a correre all'indietro per conoscerci meglio.

Soundtrack: Tom Rosenthal - Watermelon

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