Friday, August 7, 2015

Una buena McDonald's? No existe tal cosa.

"Il 20 luglio è stata issata la bandiera dell'ambasciata di Cuba a Washington. Il prossimo 18 agosto, aprirà invece l'ambasciata americana a La Habana. Fine di un'era. Fine dell'embargo. Fine dell'isolamento cubano che durava dal 1961. Ma, forse, anche la fine di tutto." esordiva con questa frase l'amico Raoul mentre prendeva posto intorno al tavolino del bar dove sorseggiavamo un aperitivo.

"Evviva! Finalmente la povertà dei cubani avrà fine. Il loro sfruttamento terminerà e riconquisteranno libertà e benessere!" Emanuela gli aveva fatto coro. E con lei, anche Roberto, Luca e Walter. Solo Valentina ed io eravamo rimasti in silenzio.

"Qué piensas? Cosa pensate?" aveva quindi ripreso subito Raoul, accorgendosi del nostro non esprimere un pensiero a riguardo. Intanto, aveva fatto cenno al cameriere per farsi portare un bitter Campari con poco ghiaccio. Lo guardavo, sempre elegante e decisamente 'fascinoso' con quella sua magrezza atletica (quasi uno stereotipo del cubano) e la musicalità nei gesti.

Sembrava sempre sul punto di mimare una mossa di ballo sudamericano. I pantaloni, giustamente larghi, di un colore tabacco chiaro e la camicia ocra con le maniche rigorosamente lunghe e i polsini chiusi da cui uscivano i polsi dalla pelle dorata. L'orologio mancava e così pure erano assenti braccialetti o catenine. Un anello all'anulare. D'oro e di dimensioni maschili.

Elisa Mazzone - ‘Grace'
"No se, non lo so. Estoy confundido! Sentimenti e pensieri contrastanti. E ti dico sentimenti per quello che il cuore mi dice e pensieri per quello che è di pertinenza della ragione. Ecco la causa del contrasto che confonde." La mia risposta era assai sibillina e mi rendevo conto. Non davo di fatto alcuna risposta. Avevo solo aperto la bocca ma in testa era un fiume di considerazioni e emozioni.

Valentina era molto più trachant "No estoy feliz!" Se lo poteva permettere anche perché tra lei e Raoul, tempo fa, mi risultata che ci fosse stato qualcosa. Forse erano arrivati quasi a decidere di vivere insieme, poi lei aveva dovuto trasferirsi all'estero per lavoro per quasi un anno e, con così tanti chilometri di distanza e tutto quel tempo, le cose si erano molto raffreddate.

"Non sono felice perché adesso gli argini si sfasceranno e los gringos invaderanno con i loro dollari ogni settore. Compreranno tutto e i poveri saranno ancora più poveri e quelli, invece, diventeranno sempre più ricchi. E Cuba finirà!" Valentina appariva decisamente contro corrente.

Alta, magrissima e con quei capelli biondo chiarissimo quasi slavato, finissimi e spettinati/pettinati, vestiva in modo orientale con pantaloni larghi e camicioni. I sandali erano obbligatoriamente bassi e mettevano in mostra delle belle caviglie abbronzate. Le braccia erano lunghe ed eleganti mentre al polso brillava un orologio d'oro, in contrasto con tanta 'casualità apparente. Orecchini al lobo e penso fossero di corallo rosso e oro (Valentina è una donna di un certo successo nel suo campo).

Wassily Kandinsky - Black Accompaniment - 1924
Eravamo all'aperto ed era quindi autorizzata a fumare. Fumava dei mini Partagas che la rendevano a volte insopportabile (per un non fumatore) ma che completavano il personaggio. "Qué quieres decir con eso? Cosa vuoi dire?" aveva replicato Raoul spostando la sua sedia in modo da averla ben di fronte a sè.

Aspirava lentamente e il fumo azzurro del cigarillos volteggiava intorno e sopra di lei. "Intendo dire che Cuba verrà vista come un'opportunità commerciale e, si sa che chi ha i soldi arriva prima e occupa il meglio, se non tutto." aveva concluso Valentina. Toccava a me, "Questo è anche il mio timore. Ti riassumo il mio contrastato pensiero in un commento che un cubano di Miami ha scritto in risposta ad un articolo apparso sul sito 'diario de cuba' ... Una buena McDonald's? No existe tal cosa." Era una risposta di getto. La minima parte del flusso di idee che si affollava in me.

Ivo Stoyanov
Raoul appariva colpito. Pensieroso. Lui che da oltre 30 anni viveva lontano da Cuba. Portato dai suoi nonni a Miami quando aveva solo 10 anni. Mamma e papà erano rimasti a Cuba e poi lo avevano raggiunto solo alla sua maggiore età. "Non capite che fame e miseria e sfruttamento quasi coloniale di risorse e di persone sono la realtà di oggi? Turismo del sesso. Sfrenato. Gestito da occidentali. In una parvenza ipocrita di dignità e di nostalgico idealismo?"

Tutti gli altri annuivano. Poche parole, se non solo cenni, di assenso mentre i nasi affondavano nei grandi bicchieri degli aperitivi. Valentina, sbuffava, all'insegna di un 'savoir faire, inesistente!' La guardavo, ricordandomi che un tempo avrei voluto anche io mettere insieme qualcosa con lei, attratto dalla bellezza e dallo stile ma mi ero fermato, un poco spaventato (ma non è il termine giusto) dal carattere. Troppo dominante, coercitivo. Si può rimanere se stessi nel clima che lei crea? D'altra parte, il fatto era reso fin troppo evidente dalla sua persistente condizione di 'single combattiva'.

"Credo che la situazione attuale debba essere profondamente trasformata per garantire libertà e benessere alle persone. Ma, altrettanto, temo che l'impatto con i poteri economici americani sgretolerà le barriere a salvaguardia dei programmi virtuosi. L'impero economico USA occuperà tutti i centri di potere, corromperà quelli politici e instaurerà un nuovo tipo di sfruttamento che adesso è di moda chiamare in modo eufemistico 'liberismo'." Mi stavo liberando dei pensieri affollati in testa.

"Valentina, sono d'accordo con te. Al grido di 'evviva' per la fine dell'embargo, considerato il fatto che il processo avviato a dicembre 2014 da Obama e Castro non potrà - in nessun modo - essere arrestato, oppongo un sacrosanto timore pessimista. Un'immagine emblematica. All'Avana non c'è nulla dell'invadente baraonda di insegne pubblicitarie a cui siamo abituati. Ora! Fotografiamola subito, adesso e portiamola nel cuore perché tra poco le strade e il suo cielo saranno invasi dalla pubblicità. Già si pianifica che la ricettività alberghiera dovrà passare da 60.000 a 120.000 posti. In quanto? In un anno, se possibile!" ... chi mi fermava più, ora.

Fanny Nushka Moreaux - October Wind at the Beach… - 2013
Un sorso al mio aperitivo e, guardando il cigarillos di Valentina con un briciolo di desiderio di prenderne uno anch'io, ho ripreso "E chi gestirà tutto questo? Il 'povero' governo di Raoul Castro? i piccoli imprenditori locali? No, no. Saranno gli americani, gli europei, e chiunque abbia soldi, soldi e soldi. Spariranno migliaia di cose a Cuba. E tra queste, l'identità cubana. Solo questione di tempo. Ma ora, lascio spazio al sentimento ... e concludo ... quanto vale la dignità di un popolo di fronte alla povertà e di fronte alla presunzione di un agognato benessere?"

Raoul si era acceso una normalissima sigaretta e non un Upmann Magnum 50 che ti saresti potuto aspettare da uno come lui. Appariva dubbioso ma la risposta risultava molto precisa e 'secca' "Credo anche io che non si possa fare più nulla. I giovani cubani sono felicissimo. Gli anziani, no. Posso solo confidare in quello che dice Raoul Castro «Cuba resta comunista, il Paese non cambierà il suo sistema politico». L’unico modo per avanzare è il rispetto reciproco. Ogni Paese ha il diritto inalienabile di scegliere il suo sistema politico. Nessuno deve pensare che il miglioramento dei rapporti con gli Stati Uniti significhi che Cuba rinunci alle sue idee». "

Fidel Castro - Lider maximo
Una boccata rapida e poi ha ripreso "D'altra parte, devo anche considerare quello che Fidel ha scritto in una lettera lo scorso gennaio e che spero rimanga nella mente di ogni cubano e di ogni dirigente politico e amministrativo di Cuba «Non ho fiducia nella politica degli Stati Uniti e non ho scambiato una parola con loro». Hai ragione, Alex, Una buena McDonald's? No existe tal cosa."

Soundtrack: QUE LINDA ES CUBA. Canzoniere Internazionale 1972

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