Tuesday, August 11, 2015

Libertà, Spinoza e disarmo?



Vilhelm Hammershøi - Danish interior with white chair

Stavo scendendo le scale della facoltà quando ho incrociato lo sguardo di Luciano che, viceversa, le stavasalendo. Un cenno di saluto e di un sorriso. Luciano è un ragazzo simpatico, molto estroverso e tendenzialmente in antitesi con tutto. Quasi per principio. La messa in discussione ex ante. Luciano era al fianco di altre persone di cui conoscevo solo Antonella perché l'avevo sentita intervenire in una discussione su "consumismo e falsa scelta". Era stata in gamba. Spigliata, ricca di spunti per discutere ed aperta agli stessi (almeno così era sembrato). Si trattava di una cena al circolo anarchico, nell'ambito di una rievocazione storica su "chi eravamo e chi siamo e cosa saremo ..."

"Ciao Prof, tu che mi sembri 'aperto', pensi veramente che l'uomo possa essere libero oppure è inevitabile che ci si faccia condizionare?" L'esordio della conversazione era tosto. Poi, Luciano si è aperto in un sorriso franco e guardando di sottecchi Antonella ha proseguito "... intendo dire, è una condizione obbligatoria per l'uomo farsi condizionare dai sentimenti? ... e quindi perdere la propria libertà? Come pensi che si possa arrivare ad essere veramente liberi da tutto ciò?"
Francisco Miralles - Mujer con Màscara
Anche Antonella aveva inizialmente sorriso ma poi, al termine della frase, le sue labbra si erano raffreddate e il suo sguardo aveva preso a vagare verso l'alto e di lato. Evidentemente era successo qualcosa con Luciano. Dovevo cercare di buttare il tutto sul ridere, ho pensato, e poi ho risposto "Si dice libera quella cosa che esiste per sola necessità della sua natura e che è determinata da sé sola ad agire. Lo ha detto Spinoza nella prima parte del suo 'Etica' e, se vogliamo intendere questo in senso assoluto, vi direi che, se per necessità intendiamo il mantenere vicina una persona, il compromesso fa parte della scelta libera. Giusto?"

La mia replica era altrettanto 'tosta' ma voleva aprire ad Antonella che annuiva per sottolineare il proprio assenso al concetto. Luciano era però deciso ad andare a fondo. " L'uomo, per la sua stessa natura di essere limitato, non potrà mai aspirare alla pienezza della libertà (cioè a non essere condizionato da niente se non da se stesso, nel proprio agire): la natura umana, infatti, è caratterizzata dagli 'affetti' e dalle 'passioni' che spesso ne determinano le scelte. Il condizionamento, quindi, fa parte dell'essenza dell'uomo, ma è d'altra parte possibile liberarsene con un uso corretto della ragione. Anche questo l'ha detto Spinoza e quindi non è vero che il condizionamento fa parte della libertà ..."
Moki - Dream-like-Imaginative-Paintings
Non ero proprio di fretta ma non volevo neppure essere bloccato troppo a lungo. Volevo andare a prendermi un caffé, o meglio un cappuccino (che amo al posto del caffé), e poi salire in auto per tornare sul lago a respirare aria fresca e guardare il verde della natura. "Volete un caffé?" ho proposto. Antonella ha risposto "con piacere!" e questo significava già essere in due a favore e, anche se Luciano non avesse inteso, avrebbe dovuto seguirci. Luciano tendeva per carattere a non alleggerire i momenti di confronto e, viceversa, ad approfondire discussioni e dialighi lì dove erano nati, obbligando spesso gli interlocutori ad affrontare faticosi confronti. Diciamo pure che Luciano era eccessivo, era un po' rompiscatole.

Di fronte al cappuccino che fumava davanti a me sentivo di potere evitare approfondimenti ad libitum e di riuscire ad alleggerire il colloquio, giocando sul paradosso e sull'assurdo. Questa volta il cappuccino era veramente buono. Caldo, ben zuccherato, cremoso e al tempo stesso non schiumoso. Buono, veramente buono.


Gerhard Minthe - Idyll
Lo guardai negli occhi e "Visto che ami Spinoza, e non posso non darti torto, continuo la serie delle citazioni 'La Natura è una realtà in movimento: tutte le cose si trasformano secondo il principio di causa ed effetto, che quindi le regola come legge necessaria. Gli uomini sono parte degli infiniti “modi” di manifestarsi della Natura e sono essi stessi Natura e, quindi, sono sottoposti alle leggi del cambiamento. I corpi si trasformano e parallelamente si trasformano anche le idee della mente.' Quindi, il tuo è un comportamento 'naturale' e non innaturale. Pensi e ripensi. Affermi e cambi. E allora, segui il corso delle cose e, se Antonella vuole una cosa e tu sei dubbioso, se ci tieni a lei, assecondala! E' naturale cambiarsi un poco." ho detto dopo avere mandato giù un altro sorso di cappuccino.


Antonella aveva appena sorseggiato il suo caffé e, interrompendo Luciano che stava per replicare, aveva preso parola dicendo "Le leggi del cambiamento! I cambiamenti che Spinoza chiama 'affezioni', con un termine che sta a metà tra 'affetto' e 'malattia' ... bella roba! Spinoza poi continua dicendo 'Chiamo schiavitù l'impotenza dell'uomo a moderare e a reprimere gli affetti; giacché l'uomo sottoposto agli affetti non è padrone di sé, ma in balia della fortuna.' Ora, anche ammettendo questo, non mi sembra che Luciano sia tanto in balia di me. Fa sempre, esattamente, quello che vuole. Sempre! E sono piuttosto io ad essere decisamente stufa di questa sorta di prevaricazione. Gli dica lei, Prof, cosa significa libertà e cosa invece libero arbitrio!"
Joaquìn Sorolla - Estudio de Genoveva En Zarauz

Ahi, ho pensato. Qui la cosa si fa lunga. Ora tiriamo fuori pure il concetto di libero arbitrio e non ne possiamo uscire più tanto rapidamente. Luciano si era zittito, aveva scosso la testa e con una mano aveva spostato indietro le sue trecce da 'rasta'. Poi, lisciandosi la barbetta sul mento, aveva alzato lo sguardo al cielo e aveva risposto (anche se non interpellato) "Il libero arbitrio è la visione del mondo secondo il proprio io che non ascolta nulla e quindi è libertà pura per il sè ma non permette confronto alcuno e quindi conoscenza del mondo. Non mi sembra di essere così! Antonella, tu conti per me, io ti ascolto!"


Il cappuccino era finito ma, purtroppo, la questione filosofico-affettiva non sembrava di facile risoluzione e ancorpiù di breve durata. Ruppi ogni indugio. Guardai apposta l'orologio e poi i due ragazzi diritto negli occhi. "Lasciate Spinoza ai cavoli suoi. Lasciate le questioni filosofiche alle aule della facoltà o ai café filosofici. Negli anni sessanta-settanta c'era una filosofia molto più semplice e pratica ... Just Do It ..." 
Michael Ancher - Stroll on the beach

Volevo continuare a fare un poco il loro 'padre putativo' e quindi ho voluto concludere con "Vi regalerò un libro divertente a riguardo ... si intitola 'Electric Kool-Aid Acid test' e parla dei Merry Prankster di Ken Kesey. Leggetelo e poi riparliamone, ma ora, scusatemi, devo proprio andare ... il mio consiglio è adesso di scegliere un ristorante giusto e di guardare agli 'affetti' ed alla loro bellezza e non ai 'difetti' e che siano i primi a guidarci ché, sugli altri ci si passa sopra perché si correggono con la generosità e la dolcezza e la disponibilità. Bisogna essere più disarmati, disarmanti che armati!" 


Così ho lasciato Antonella e Luciano al bar e sono uscito. Il sole era caldo ma la giornata era rimasta fresca della pioggia che era caduta fino a poche ore prima. Un dubbio, 'avevo pagato il cappuccino e il caffe?'
Trine Røssevold *a paintress*

Soundtrack / John Coltrane - Equinox


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