Sunday, June 22, 2014

Hey you, don't watch that. Watch this!

Gli spunti si trovano ovunque. Una frase di una canzone degli anni ottanta può essere l'avvio di una riflessione oltre venti anni dopo. E' sempre così. Il senso della frase (che prende spunto e nasce nel contesto) può essere diverso. Anche in modo totale. Eppure, basta suscitare la riflessione che un compito lo assolve. Quello di pensare. E pensare significa prendere una pausa dalla logica di essere sempre costantemente operativi, sempre connessi, sempre raggiungibili, per procedere sulla logica delle risposte che seguono una riflessione. Non quella delle risposte riflesse che oggi è così tanto frequente.

"Proprio perché abbiamo un corpo,
facciamo esperienza di un limite
che ci apre alla verità del desiderio:
desiderare un a/Altro,
un confine al di là del corpo stesso,
come a dirgli: non sei solo tu
e il tuo destino più profondo
è di essere altro che te."
Santa Teresa d'Avila, 1567

La frase dei Madness che viene gridata all'inizio della canzone "One step beyond" dice "Hey you, don't watch that. Watch this!" e si allinea al concetto di guardare in una direzione diversa per fare un passo in avanti. E' certo che nulla intendessero dire che fosse ispirato a Santa Teresa del Jesus ma è altrettanto certo che le parole che si possono usare neu due casi sono le stesse.

Così, sono passato da un ritonello ska ad una visione del trascendente che contrasta con quella dell'immanente di cui rappresenta il superamento e l'evoluzione. Di cui costituisce l'ampliamento degli orizzonti verso una realtà che, sempre secondo Santa Teresa d'Avila, è paragonabile ad un cibo così squisito che, una volta abituatici, si preferebbe cessare di vivere piuttosto che rinunciarvi.

Soundtrack: One step beyond - Madness

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