Saturday, June 21, 2014

Senza lavoro? Doppiamente fantasmi.


MADRID | By Tania Suárez | Spain is the second country with the highest job destruction in the European Union. Youth unemployment, however, remains a key problem, as it has hit an all-time high of 24.4 percent. People in their 20s are desperately looking for jobs yet unable to find any. Can we talk about a lost generation? Probably, but they are still fighting to be discovered.

L.D. ha 28 anni e può essere definita come una "disoccupata da lungo tempo" perché non ha un lavoro da un anno e. nonostante sia iscritta nelle liste di collocamento, non è mai stata chiamata per alcun colloquio. Non è così perché ha rifiutato qualche lavoro. Non le è mai stato proposto alcunché. L.D. è convinta che il 90% delle proposte di lavoro siano indirizzate ad amici/parenti degli impiegati degli uffici di collocamento e che il restante 10% delle offerte siano grandemente penalizzanti. Inoltre, dice che "è triste dovere ammettere chele donne di circa 30 anni abbiano meno probabilità di essere assunte degli altri a causa del "rischio" di gravidanza."

A.M. ha 24 anni ed ha un master in sociologia. Ha sostenuto un colloquio per un lavoro in un supermarket. Nulla a che vedere con quello per cui ha studiato ma si è trattato di una rara opportunità dopo una serie nutrita di impieghi temporanei, senza alcuno sbocco, con orari prolungati e stipendi miseri. I suoi genitori la pregano di tornare a casa nelle isole Canarie per aiutare suo padre nel suo lavoro che ha a che fare con la frutta. E' un segno dei tempi ... ma è verosimile che anche suo padre non avrà di che pagare l'impegno lavorativo di A.M. "E' una situazione fuori controllo ...che non aiuta a superare la sensazione soggettiva di essere responsabile di scelte sbagliate che tagliano fuori da opportunità."

In un articolo sul New York Times si parla di una "lost generation" a proposito dei giovani spagnoli. In una realtà dove quasi 6 milioni di persone sono senza lavoro e di questi, il 57% hanno tra i 16 e i 29 anni.
D.V. ha 27 anni non lavorava da più di un anno quando gli è stato proposto un lavoro a Monaco. E' partito subito. Indicavano, nell'offerta, che cercavano "persone ansiose di lavorare". D.V. è un giornalista e l'impiego in un hotel non può essere considerato il massimo. Ma è quanto gli hanno proposto ed è sempre meglio che rimanere a casa senza lavorare. In tutti i casi, "si tratta di un'esperienza molto positiva, in generale, e l'opportunità ideale per nuove evoluzioni. Inoltre, considerando la situazione di crisi, ritengo si tratti di una fase ciclica che poi aprirà a nuove opportunità di lavoro. Intanto, l'essere obbligati ad espatriare, quantomeno, consente di migliorare le proprie conoscenze linguistiche."

L.M. è diplomata in gestioni amministrative ma non ha mai trovato lavoro. Ha quindi deciso di aprire un negozio di biancheria intima insieme con la madre. "Nonsiamo partite con l'obiettivo di espandere l'attività in futuro. Questo lavoro serve a rendere più semplice il bilancio familiare." Avviare un'attività richiede soldi e pazienza ma forunatamente in Spagna "non è molto complicato. All'inizio è tutto più complicato (locali, fornitori, gestione, pubblicità, ecc ...) ma poi le cose possono procedere meglio."

J.A. ha iniziato con un banco di vendita di limonata e con un e-shop per la vendita online di maglietta (T-shirt). Ha iniziato da adolescente. Poi si è dedicato alla progettazione di videogame con alcuni amici ed ha lavorato per multinazionali americane del settore. Infine, ha avviato una partnership con un'industria di smart-phone (sistema android).

Si tratta di storie di volontà e di rassegnazione. Di desiderio attivo e di desiderio statico. Ma si tratta di realtà che non emergono in ambito istituzionale in modo sistematico. Si parla di diritti dei lavoratori e di contratti dei lavoratori. Si parla di pensioni dei lavoratori e di cassa malattia dei lavoratori. 
Ma non si parla di chi non ha lavoro se non come di una massa informe, con connotazioni anagrafiche (sesso ed età) i cui diritti a lavorare sono assai poco sanciti. Nulla di preciso. Molto di abbozzato. Facile oggetto di cui riempirsi la bocca in discorsi vaghi e qualunquisti. Informi, anonimi, privi di sigla sindacale, senza alcunché di cui discutere.

E noi, in Italia, come siamo? Fantasmi allo stesso modo. Forse ancora di più perché abbiamo una struttura familiare che favorisce la persistenza nell'alveo e riduce la "fame" di lavorare. Doppiamente fantasmi.

Non si uccidono così anche i cavalli - Sydney Pollack - 1966
Soundrtack: Egokid - Non si uccidono così anche i cavalli 

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