Wednesday, June 4, 2014

Il reverendo e la musica

Reverendo e musica. Ministro di Dio e canzoni. Se pensiamo al pop non esiste alcun nesso logico. Se invece ci si rifà al blues allora il collegamento esiste. Il blues è una preghiera (molto meno dello spiritual e del soul) che nasce dal cuore di un'anima solitaria che soffre.

Reverendo (poi) per noi ha un significato preciso che in termini musicali americani scivola in un ruolo prevalentemente estetico che nulla ha a che fare con un rapporto di mediazione tra una spiritualità e la materia vivente.

Da noi, qui, abbiamo avuto esempi (rari) di frati, sacerdoti ed oggi anche suore) che affrontano il mondo dello spettacolo canoro. Non mi pare con risultati eclatanti e, in ogni caso, con l'effetto di scimmiottare gli altri artisti canori. L'abito suggeriva di per sè un entusiastico vantaggio. In USA non tanto.

In tutti i casi (vedere sotto) si parte dal bene, per arrivare all'interessante, poi al curioso e infine per scivolare nel trash ...

Il famoso (per dire)
Soundtrack: Reverend Robert Jones - Will Cunningham - Live at Fur Prison



Il bene (per dire)
Soundtrack: Reverend Gary Davis - Seattle (WA) - Recorded June 1967


L'interessante

Soundtrack: Rev. KM Williams - "Motherless Children"

Il curioso (per dire)
Soundtrack: Antoine Dougbe (Vodoo Priest) et Orchestre Poly-Rythmo - Ya Mi Ton Gbo


il trash ... è evidente
Soundtrack: I've got the devil inside - Reverend Beatman

No comments:

Post a Comment